PER QUANTO INCREDIBILE POSSA SEMBRARE

Io, la seconda persona più stonata del pianeta (fino al 1984 ero la prima, poi è salito alla ribalta Jovanotti che mi ha rubato la prima posizione) all’ultimo incontro del corso di teatro ho fatto questo (no, non il pezzo, solo il gorgheggio, che è comunque tanta roba) e, ancora più incredibile, non solo nessuno è svenuto dall’orrore, ma addirittura l’hanno riconosciuto.

La cosa bella del corso di teatro (teatro contemporaneo per la precisione, in cui più che con la voce si lavora con il corpo) è che mi fa sentire libera: libera di fare, di provare, di sperimentare, di mettermi in gioco senza inibizioni di sorta. Libera, anche, di non lasciarmi condizionare dai miei limiti. Nel video della nostra piccola rappresentazione che ho postato qualche giorno fa, si vede chiaramente la mia schiena deforme, totalmente priva sia di cifosi che di lordosi e di conseguenza (in conseguenza anche di questo) quasi completamente rigida. Con in più gli esiti di due fratture vertebrali (di cui una con avvallamento, che in sei settimane mi ha fatto perdere due centimetri di statura), tre ernie discali, due protrusioni, artrosi cervicale, artrosi lombare, alcune vertebre bloccate. Tutto questo comporta che molti movimenti li faccio in maniera estremamente goffa. E tuttavia li faccio senza provare il minimo imbarazzo, non solo nel gruppo, ma anche di fronte al pubblico. E le ginocchia distrutte dall’incidente che non mi permettono di inginocchiarmi rendono ancora più goffo il mio alzarmi da terra, il che non mi induce a cercare di limitare le situazioni in cui mi trovo seduta o sdraiata per terra. Davvero, non avrei potuto avere idea migliore di quella di iscrivermi a questo corso di teatro, l’anno scorso (grazie Stefano!)

barbara