UN PO’ DI COSE SPARSE 1

Comincio con un po’ di figure, che quelle si capiscono meglio. Cominciamo con queste:
tagli 1
tagli 2
tagli 3
tagli 4
e proseguiamo con queste:
niente polemiche
Gori
nonabbiamopaura
Enrico Rossi
Fontana
Azzolina
Dice, “non dobbiamo fare polemiche” e “le polemiche sono sterili” e “non è questo il momento” eccetera. Vedete un po’ voi. Qualcuno invoca per questa gentaglia la pena di morte, o almeno la galera; io sono molto più mite: visto che per colpa loro gli ospedali e in particolare le rianimazioni sono al collasso e molti che ne avrebbero bisogno non possono essere accolti, mi accontento di condannarli ad accudire a domicilio quelle persone per le quali nelle rianimazioni non c’è più posto. Questi due allegri compagni di merenda invece
proteione civile
li manderei a pulire le stanze e i corridoi degli ospedali. Poi c’è la raffinata intellettuale, quella del fascistometro e di altre ineffabili amenità
murgiavirus
che manderei a occuparsi della rimozione del materiale ospedaliero infetto. E questa?
merlino_involtino
Visto che è un’espertissima virologa, molto più di Burioni, potrebbe fare le pulizie nei laboratori di ricerca e in quelli in cui si analizzano i tamponi. Tutti rigorosamente a mani nude e viso scoperto, beninteso, perché mascherine occhiali e guanti servono alla gente per bene: loro, in ogni caso, sicuramente non avranno obiezioni, dato che non c’è il minimo rischio. E per finire in gloria, guardate qua che spettacolo!
cirinnà
E ora guardiamo questa immagine, che sicuramente molti di voi avranno già visto:
SO2 Wuhan
carina, vero? Di che cosa si tratta ve lo spiega questo signore:

Lorenzo Capellini Mion

Febbraio 2020, immagini dal satellite che avevo pubblicato e che hanno fatto sparire alla chetichella, nemmeno un alert.
La fotografia evidenzia gli alti livelli di anidride solforosa all’epicentro dell’epidemia ora pandemia, per gli scienziati sarebbe la prova di cremazioni di massa.
In effetti le mappe satellitari in Febbraio avevano mostrato livelli allarmanti di SO2 intorno a Wuhan.
Inoltre, c’erano alti livelli di anidride solforosa nella città di Chongqing, anch’essa in quarantena.
I morti in tutta la Cina sarebbero poco più di 3000, report multipli parlano di numeri decisamente diversi e più credibili, basta guardare al nostro Paese.
Gli scienziati affermano che l’anidride solforosa viene prodotta quando i corpi vengono cremati e anche quando i rifiuti sanitari vengono inceneriti.
Ora l’informazione la levano, magari no, mi importa che chi legge rifletta usando la propria testa.
China lied, people died.

Già. Ci viene ammannita la rassicurante favoletta del Principe Partito Comunista cinese che fiero sul suo cavallo bianco uccide il drago-covid19 e libera la principessa Wuhan e con lei tutta la Cina e il mondo intero, e ci sono anche un sacco di imbecilli che se la bevono, che ci raccontano che “abbiamo superato la Cina per numero di contagiati e di morti”, che “col sistema cinese il contagio è stato fermato” e altre simili barzellette. Va naturalmente precisato che il numero reale di morti in Italia è parecchio lontano da quello ufficiale, perché ci sono gli ospiti delle case di riposo che stanno morendo come mosche e non rientrano in nessun conteggio, ci sono i vecchi che muoiono a casa perché – inutile raccontarci storie – se di posti negli ospedali non ce ne sono più, nessuno li può tirare fuori dal cilindro, e anche loro non rientrano in alcun conteggio. Stabilito questo, qualunque calcolo comparato è totalmente privo di fondamento. E la cronaca attuale dimostra che gli occultamenti non si sono limitati ai primi due mesi, ma continuano tuttora. Lo dimostra l’immagine lì sopra e lo dimostra la storia di Li Zehua.

Li Zehua aveva tutto per starsene tranquillo quando è scoppiata la pandemia a Wuhan. Dopo essersi laureato in una delle migliori università cinesi, Li ha iniziato a lavorare per la più importante stazione televisiva statale, la CCTV. Li era una stella nascente. Se fosse rimasto entro i confini tracciati dal regime, Li avrebbe potuto vivere una vita comoda e ricca. Solo che si è domandato cosa era andato storto nella pandemia. E ha raggiunto Wuhan. Li ha iniziato a pubblicare video. Ha intervistato residenti, operai e impiegati delle pompe funebri. Il 26 febbraio, quando stava tornando dall’Istituto di Virologia di Wuhan, Li ha pubblicato un breve video mentre veniva seguito da un veicolo della pubblica sicurezza. “Mi stanno inseguendo. . . . Sono sicuro che vogliono tenermi in isolamento. Aiutatemi per favore!”. Ha paura di fare la fine del dottor Li Weinlang. Li Zehua è tornato nel suo appartamento e si è messo in streaming per lasciare un messaggio. Appena sente bussare alla porta dice in video: “Oggi molti giovani cinesi probabilmente non hanno idea di cosa sia successo nel nostro passato e pensano che la storia che hanno ora sia quella che meritano”. Dopo queste ultime parole, Li apre la porta. La telecamera viene bruscamente spenta e il livestream si ferma. Nessuno ha avuto più notizie di Li da quel giorno. Questa è la Cina. (qui)

E sempre a proposito della Cina e delle sue balle e delle sue catastrofi, credo che in questo pezzo che ho trovato possiamo avere, se non le cifre reali, che nessuno saprà mai, almeno delle cifre realistiche.

Gianni Pellegrini

Ripubblico, così come l’ho ricevuta, questa riflessione che reputo interessante (nonostante l’uso a sproposito del termine “olocausto” che io avrei evitato).

“LE VERE CIFRE DI WUHAN

Fonte: dati pubblici sulla telefonia.
In Cina sono stati disattivati 14.500.000 account di telefonia mobile da inizio gennaio.
14.500.000.
Tenete a mente questo numero.
Ora cercate di seguirmi: in Cina il numero di telefono è collegato al tuo conto in banca (sto semplificando) ed a molti servizi di utilità nazionale.
E proprio per questo NON è facile cambiarlo.
Perché ci paghi il fruttivendolo, ma puoi attivare anche servizi di previdenza ed altro ancora.
Ora… è legale in cina che una persona abbia più di un account telefonico.
E, IMPORTANTE, per questi servizi si paga una fee mensile: una cosa attorno ai 5 dollari a mese.
SE NON PAGHI TI CANCELLANO L’ACCOUNT TELEFONICO.
Riuscite ad immaginare il MOTIVO per cui dall’inizio di GENNAIO sono stati cancellati in Cina 14.500.000 account telefonici?
O non ti serve.
Oppure non hai pagato perché SEI MORTO.
Un calcolo approssimativo [ossia calcolando tre account a testa, ndb], quindi porta ad una cifra: 4.800.000 che non hanno potuto pagare perché DEFUNTI.
Se si prende (è un calcolo grossolano) la provincia di Hubei, che ammonta 56.000.000 di persone e si suppone che siano tutte infettate la letalità è: dell’8,5%.
Corrisponde?
Molto verosimile. Sono cifre da olocausto.
Altro che 3000 morti e spicci per 80.000 contagiati.
Qui si parla di milioni di cadaveri da smaltire.

Ora viene il peggio.

Taiwan le cifre reali le conosceva.
Tanto è vero che ha preso subito le precauzioni giuste: i numeri parlano chiaro: 2 morti e solo 153 contagiati fino ad oggi, nonostante il traffico con la terraferma cinese sia costante.
E sapeva anche un’altra cosa: che il COVID19 si propagava da persona a persona già da dicembre.
E lo ha comunicato all’OMS.
Il quale non ha detto UN CAZZO per settimane, avallando il governo di Pechino.
Ora la domanda:
se i calcoli e le deduzioni sono esatte e i governi mondiali avessero saputo della reale dimensione dell’epidemia cinese e che era trasmissibile da umano ad umano, avrebbero sottovalutato la minaccia?
Io non credo.
CHIUNQUE sia grato ai Cinesi è solo un idiota affetto da sindrome di Stoccolma.”

Del resto lo sappiamo da sempre che i morti causati dalle proprie politiche, la Cina è abituata a contarli a milioni e a decine di milioni.

E a proposito dell’ultima frase: sono arrivati con la grancassa gli “aiuti” cinesi (il materiale in realtà è stato pagato fino all’ultima mascherina; i medici non so), e tutti a profondersi in sperticati ringraziamenti; sono arrivati con la grancassa gli aiuti cubani, e tutti a profondersi in sperticati ringraziamenti; sono arrivati gli aiuti americani senza grancassa e tutti a dire aha, cinesi e cubani corrono ad aiutarci e il biondone invece cosa aspetta?

Aggiungo ancora una cosa: non ne posso più del “morto per” e “morto con”. Se un ottantenne obeso iperteso e diabetico cade, batte la testa e ci resta secco, nel certificato di morte scrivono “causa della morte: trauma cranico”, non obesità ipertensione diabete. Se un ottantenne obeso iperteso e diabetico fa un infarto, nel certificato di morte scrivono “causa della morte: infarto”, non obesità ipertensione diabete. Perché diavolo lo stesso ottantenne obeso iperteso e diabetico che si becca il covid19 deve improvvisamente diventare morto “con” il covid19, precisando che era vecchio e con patologie pregresse? Perché è più rassicurante? Perché così i giovani si sentano legittimati ad andarsi ad ammassare nei pub a bere alla faccia del coronavirus? Credo che tutti noi conosciamo qualche settantenne diabetico o iperteso che prende i farmaci adatti e guida, viaggia, si occupa dei nipoti quando la figlia o la nuora ha qualche impegno extra, magari fa anche volontariato, e se non arriva il virus malefico fra dieci, quindici, magari venti anni è ancora qui. E se il virus malefico arriva, lui muore per il virus. PER PER PER PER PER.

Concludo questa prima parte con una bellissima notizia:

Agenzia Vista) – Milano, 21 Marzo 2020 – La nuova terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele costruita in tempo record, solo 8 giorni, per l’emergenza Coronavirus è ufficialmente pronta. Da lunedì 23 marzo accoglierà i malati gravi Covid19. La costruzione, realizzata nei campi sportivi dell’UniSR, è stata interamente finanziata con le donazioni ricevute e con la raccolta fondi lanciata dai Ferragnez su gofundme.com. Grazie ancora a Fedez e Chiara Ferragni e ai 200mila donatori che in Italia e all’estero hanno offerto il loro contributo. Grazie anche a chi ha lavorato senza sosta per trasformare una speranza in realtà. Entro le prossime settimane sarà pronto anche l‘ampliamento della struttura che metterà a disposizione ulteriori posti letto per le terapie intensive. / Fonte Facebook IRCCS Ospedale San Raffaele

Eh sì: ospedale privato, iniziativa privata, fondi privati, e un intero nuovo padiglione sorge come per incanto in otto giorni. Alla faccia di chi invoca più stato e più Europa

E con un appello:

In questo momento di emergenza stiamo organizzando una raccolta fondi rapida per l’acquisto di 1000 mascherine per l’ospedale di Lodi. Il gruppo sionistico piemontese ci sostiene e mette a disposizione iban e conto corrente per la gestione dei fondi che arriveranno. Qualunque donazione, anche minima, è importante. Per favore, è urgente.

conto intestato:

Gruppo Sionistico Piemontese

IBAN IT39Q08382 01000000130114627 causale: fondi mascherine di LODI.

Quando si effettua la donazione per favore inviare mail di conferma a:

segreamar@gmail.com

In tal modo la vostra donazione sarà subito utilizzata.

barbara

LA GRANDE CARESTIA

Ovvero il genocidio ucraino messo in atto da Stalin per mezzo di una “carestia” programmata e fabbricata a tavolino e spietatamente messa in atto. E giustamente il sottotitolo è “La guerra di Stalin all’Ucraina”. Perché il genocidio è stato perpetrato per stroncare una volta per tutte le aspirazioni indipendentiste  dell’Ucraina. Per prima cosa è stata imposta la collettivizzazione: ti portano via la terra, ti portano via la casa, ti portano via il bestiame, ti portano via gli attrezzi da lavoro. Tutto ora appartiene allo stato, che ti presta bestiame e attrezzi, e tu lavori per lui. Il risultato è stato lo stesso ovunque: più lavori e più produci, più produci e più lo stato ti porta via, quindi non hai più alcuna convenienza a lavorare. Non puoi farne a meno perché ti costerebbe carissimo, ma sicuramente non ti impegni al massimo, e dunque la produzione cala. La seconda cosa è la requisizione delle “eccedenze” per venderle all’estero; e se ovunque si è andati ben oltre le vere eccedenze, in Ucraina si è portato via letteralmente tutto: il grano normalmente usato per venderlo e comprare le altre cose che servono, il grano per il consumo della famiglia, il grano da semina. E poi anche gli altri alimenti trovati in casa. E poi la pentola sul fuoco per la cena, portata fuori e rovesciata a terra. E poi arresti ed esecuzioni di chi tenta di sottrarsi. La favola da sempre raccontata è quella della dekulakizzazione, ossia l’eliminazione della “casta” dei contadini ricchi affamatori del popolo, spogliati di ogni loro avere per darlo ai contadini poveri, deportati, non di rado giustiziati. E chi sono questi contadini ricchi? Ci immaginiamo case grandi, lussuose, riccamente arredate? Signore eleganti e ingioiellate? Carrozze intarsiate con cocchiere in polpe e redingote? Guardiamoli dunque, questi contadini ricchi che affamavano i contadini poveri:
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E quelli poveri? Eccoli qua: sistemati i “ricchi”, ora tocca a loro.
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E come non pensare al ghetto di Varsavia guardando queste scene?
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E infine le fosse comuni:
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Ultimo atto? No, adesso tocca all’eliminazione delle prove: distrutti i registri coi dati demografici che provano, cifre alla mano, che mancano all’appello milioni di persone, arrestati e giustiziati tutti i demografi che vi avevano lavorato, arrestati e giustiziati tutti coloro che avevano avuto la possibilità di vedere le cifre vere, e pubblicazione di dati inventati che, oltre agli strepitosi progressi dell’agricoltura grazie alla geniale idea della collettivizzazione, “mostrano” anche uno straordinario incremento demografico. E il negazionismo continua tuttora, intensamente praticato dal signor Putin – che qualcuno, come si legge nei commenti a questo post, considera bizzarramente un’affidabilissima fonte di informazione. E finché quella certa categoria di mamme si ostinerà a non prendere al pillola e a non andare mai in menopausa, più i complottismi sono idioti, e più continueranno a trovare adepti (il blog, comunque, se siete amanti della cultura, consiglio di seguirlo).

È un libro che merita di essere letto, perché ha potuto usufruire di archivi diventati recentemente disponibili, preclusi ai precedenti ricercatori, e le cose che vi possiamo apprendere vanno molto al di là non solo di quanto sapevamo, ma anche di ogni immaginazione. E le circa duecento pagine di documentazione stanno a dimostrare l’accuratezza delle ricerche effettuate per potercelo offrire.

Anne Applebaum, La grande carestia, Mondadori
la greande carestia
barbara