ADESSO BASTA!

È arrivato il momento di dichiarare guerra all’infame patriarcato maschilista misogino fallocentrico fallocratico prevaricatore!

Si auto-dichiara donna e entra (nudo) nell’area femminile

Banali controindicazioni dell’auto-dichiararsi uomo o donna, checché ne dica natura. La scorsa settimana alla Wi Spa di Los Angeles è scoppiato un patatrac dai risvolti preoccupanti. Un uomo trans, ancora in possesso di tutti gli organi genitali maschili, ha chiesto (e ottenuto) dalla direzione del centro benessere di entrare nella sezione femminile completamente nudo. Con tutte le sue grazie in bella vista. Alla vista del pene, alcune delle donne presenti si sono giustamente alterare: che ci sta a fare “lui” qui? Facile: si è auto-dichiarato donna, dunque per la legge californiana ha il “diritto” di girare pene al vento di fronte a signore, donne e bambine.

A woman confronted the staff at the Wi Spa in Los Angeles after a man walked into the women’s section with his genitals hanging out in front of girls. He identified as a “woman.” The employees said he had a right to do that. The employees say that it’s the law.

Part 1 pic.twitter.com/m1VbU0WU6A

— Ian Miles Cheong @ stillgray.substack.com (@stillgray) June 27, 2021

Nel lungo alterco con l’impiegata (qui sopra il video diffuso sui social), la donna esprime concetti banali, forse in modo un po’ colorito, ma chiari. Ovvero: se me ne sto tranquilla in una sezione femminile della Spa, non mi interessa “l’orientamento sessuale” di chi entra, perché “io vedo un pene“. Ed è ciò che conta. Quella cosa lì “mi fa capire che è un uomo”, anche se si dichiara signorina. Concetto elementare, ma di questi tempi mai così rivoluzionario. “Quindi Wi Spa è d’accordo che gli uomini che dicono solo di essere una donna possono andare nella sezione femminile con il loro pene? – si chiede la signora – È questo che sta dicendo?”. E a un altro cliente, che cercava di convincerla che l’interessato è un “transgender” e dunque può andare dove meglio crede, replica: “Sono una donna. Ho il diritto di sentirmi a mio agio senza che un uomo si esponga”. Chapeau.

Nelle scorse ore, di fronte alla struttura si sono verificati scontri tra sostenitori Lgbt e tifosi della diversità di genere. La faccenda infiamma le polemiche. Wi Spa, sentita dal Los Angeles Magazine, ha difeso la sua decisione: “Come molte altre aree metropolitane, Los Angeles contiene una popolazione transgender, alcuni dei quali amano visitare una spa” e “Wi Spa si impegna a soddisfare le esigenze di tutti i suoi clienti”. Più perbenisti e soldatini arcobaleno di così, si muore.

La vicenda può apparire di poco conto, forse lontana nello spazio. Eppure quanto successo in California riguarda anche l’Italia. Nel ddl Zan, se mai verrà approvato, si riconosce l’identità di genere percepita, ovvero il diritto di ognuno di sentirsi oggi maschietto e domani femminuccia a prescindere dal sesso biologico. E dunque, se ne deduce, di introdursi nel bagno (o nella Spa) delle signore anche se si è nati gentleman. Ricordate quanto successo in Messico, dove alcuni candidati si sono auto-proclamati donne per ottenere le quote rosa? In fondo la scenetta della Wi Spa di Los Angeles è qualcosa di simile, forse ancora più grave. Perché nello stabilimento termale c’erano anche ragazzine e bambine minorenni. Che hanno dovuto subire il “pene” del transessuale entrato nudo nel loro spazio. (qui)

Ricapitolando: la Spa “si impegna a soddisfare le esigenze di tutti i suoi clienti” tranne che delle donne. Qualunque uomo ha il diritto di percepirsi donna ma una donna non ha il diritto di percepire un uomo quando si vede davanti un cazzo (la cliente del video a volte dice pene, ma diverse volte dice proprio “dick”, cazzo). Uno stupratore ha il diritto di dichiararsi donna in modo che, tanto per cominciare, il reato passa automaticamente da stupro al più mite violenza, perché è chiaro che una donna può commettere qualunque violenza ma non stuprare, e poco importa che lo strumento dello  stupro sia il cazzo e l’individuo in questione lo possieda  e lo abbia usato per stuprare; inoltre ha il diritto di essere detenuto in un carcere femminile, in cella con donne sulle quali continuare a esercitare il suo sport preferito. A fronte di tutto questo una donna che si trovi in carcere non ha il diritto di essere tutelata nei confronti dello stupro al quale, al contrario, viene intenzionalmente esposta. E vogliamo parlare delle cosiddette quote rosa? Che personalmente ho sempre considerato una mastodontica porcata (se mi si vota, se mi si assume, se mi si nomina, voglio che sia perché sono brava, non perché ho le palle in alto invece che in basso); sta di fatto che ci sono, e qualunque mezza calzetta che non ha i numeri per farsi votare-assumere- nominare non deve fare altro che dichiarare di percepirsi donna e ha il posto garantito, estromettendone le donne. E vogliamo parlare dello sport, in cui qualunque schiappa può portarsi a casa coppe medaglie soldi fama, e in America anche sostanziose borse di studio nelle migliori università (e avere programmi di studio ed esami all’acqua di rose in grazia dei successi sportivi, ossia laurearsi anche se perfino nello studio, oltre che nello sport, sono delle mezze seghe), il tutto con una banale dichiarazionicina e continuando tranquillamente a trombarsi femmine a gogò?
Che cos’ha tutto questo di diverso dall’antico “becero veteromaschilismo” contro cui hanno combattuto le femministe storiche? Che cos’ha di diverso dall’antica misoginia? Dalla sottomissione della donna d’altri tempi? Dal famigerato patriarcato? Dal sistema fallocentrico e fallocratico prevaricagtore con cui gli uomini si sono da sempre assicurati il dominio sulle donne? E questo lo volete chiamare progressismo? Lo volete chiamare apertura? Lo volete imposto per legge come nella sharia? Ma andate a cagare tutti quanti, e quando avete finito di cagare prendete una corda e impiccatevi.

PS: se poi la “donna” si presenta così…

E occhio che prossimamente su questi schermi

con annesso pasto finale “con” i concorrenti.

barbara

RICORDO DI CAPODANNO

È stato tanti tanti tanti anni fa. Ci erano arrivati dei nuovi vicini, che avevano una figlia. La mattina di capodanno hanno mandato la bambina, come segno di buon vicinato, a fare gli auguri di buon anno a tutti i vicini. Quando è arrivata a casa nostra, prima che avesse il tempo di completare l’augurio, mio padre l’ha letteralmente scaraventata giù per le scale urlando come un pazzo. Il motivo? Gli auguri fatti da una donna portano disgrazia.

Ecco, noi abbiamo lottato contro questo, loro lottano affinché ci abituiamo a dire avvocata sindaca ingegnera ministra (come segno di auto-buon-augurio, perché chi fa polemica il primo dell’anno fa polemica tutto l’anno, e siccome polemizzerò finché avrò forza, significa che di forza ne avrò da vendere).

Anyway, buon anno a tutti.

barbara

FEMMINIIISTEEEE!

Dove diavolo siete?! In Iran viene cancellato un concerto dell’Orchestra Filarmonica di Teheran (in realtà da quando il cattivissimo Ahmadinejad è stato sostituito dal “moderato” Rouhani, ne sono stati cancellati dozzine) perché ci suonano delle donne (la richiesta, a quanto pare, era stata di togliere le donne, ma il direttore Ali Rabhari ha coraggiosamente scelto di non sottostare al diktat e ha ritirato l’intera orchestra, che in quell’occasione avrebbe dovuto suonare l’inno nazionale – qui), e voi dove siete? Siete impegnate a fare quello schifosissimo e volgarissimo gesto
gesto_femminista
che significa – mi sembra l’unica interpretazione possibile – che la vagina è l’unica parte di voi che vi rappresenta e tutto il resto non conta? O siete ancora lì a strepitare che è vostra e ve la gestite voi? Che poi non so, ma a me nessuno si è mai sognato di contestarmene la titolarità, quindi non vedo davvero perché dovrei andare in piazza a rivendicare qualcosa che non è mai stato contestato. A meno che non sia per informare che ce l’avete nella speranza che qualcuno si faccia avanti, boh. Se poi aveste per caso intenzione di tirare fuori il solito, becero mantra che “è la loro cultura” e quindi le donne sono contente così, andatevi a guardare uno, due, tre, quattro, cinque, sei e sette. E infine guardiamoci questa esibizione dell’Orchestra Filarmonica di Teheran con le donne.

Ho sentito interpretazioni migliori, ma ritengo doveroso guardarla e ascoltarla ugualmente (che comunque non mi sembra disprezzabile, ma su questo attendo il parere dell’esperto).
Ah, stavo quasi per dimenticare

FEMMINISTE DI MERDA, VERGOGNATEVI!

barbara

AGGIORNAMENTO: mi sono accorta che il blog in cui era contenuto uno dei link, che qualcuno ha cliccato, è stato cancellato, e quindi il documento non è più raggiungibile. Per fortuna lo avevo salvato, e quindi lo metto qui come allegato. tutti pacifisti con le manifestazioni degli altri

NIENTE CONSIGLIO COMUNALE

Perché è troppo bella
nina-moradi
e noi non abbiamo bisogno di top model (anche se in realtà di mestiere fa l’ingegnere, ma chi sta a badare a questi dettagli). E poi il poster che ha fatto per la campagna elettorale è “volgare e antireligioso”, ed effettivamente dobbiamo ammettere che è una immagine di un’oscenità davvero insopportabile:
moradi
E quindi niente, così impara a non nascere piccola brutta malfatta con la faccia cavallina la pelle butterata e il naso a peperone (qui).
(E in Egitto, nel frattempo)

barbara

BOCCA DI ROSA: ANALISI DEL TESTO

La chiamavano Bocca di Rosa
metteva l’amore, metteva l’amore,
la chiamavano Bocca di Rosa
metteva l’amore sopra ogni cosa.
Ora, a parte che da quello che si può capire da tutto il testo non si direbbe che si tratti esattamente di amore, ci si chiede: se la chiamavano Bocca di Rosa ci sarà un motivo o no? E se il motivo è quello che sembra ragionevole pensare, il tutto avrà davvero qualcosa  a che fare con l’amore?

Appena scesa alla stazione
del paesino di Sant’Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un missionario.
È un modo un po’ edulcorato per dire che aveva un tale aspetto da baldraccona che bastava guardarla un quarto di secondo per inquadrarla?

C’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione,
Bocca di Rosa né l’uno né l’altro:
lei lo faceva per passione.
Sì vabbè ma, non per farci gli affari degli altri, per carità, ma lei, Bocca di Rosa, di che cosa viveva?

Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.
No un momento: stiamo parlando di passione o di voglie da soddisfare? Perché non è che le due cose abbiano molto a che fare l’una con l’altra.

E fu così che da un giorno all’altro
Bocca di Rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.
Quanto astio, quanto livore, quanto disprezzo nei confronti di queste mogli tradite, trascurate, ignorate da un branco di maiali infoiati! Sempre detto che i buoni di professione, innamorati di Caino – e Abele che si fotta pure – sono in assoluto la peggiore feccia della società. È di qualche conforto constatare che ha per lo meno la consapevolezza di essere, in quanto uomo, nient’altro che un volgare osso per cagnette fameliche.

Ma le comari d’un paesino
non brillano certo in iniziativa,
le contromisure fino al quel punto
si limitavano all’invettiva.
Embè, certo, si sa che le donne – pardon, comari – dei paesini non sono altro che delle povere imbecillotte, a differenza dei loro brillantissimi mariti e delle zoccole forestiere.

Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel Tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Eh già, ne sa qualcosa il nobile autore, del dare consigli sentendosi come Gesù nel Tempio

Così una vecchia mai stata moglie,
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
Giusto: se le donne sono meritevoli solo di disprezzo, le vecchie sono meritevoli di disprezzo al quadrato.

E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
“Il furto d’amore sarà punito,
disse, dall’ordine costituito”.

E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
“Quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare”.
Clienti? Come clienti? Non si trattava di passione? Non si trattava di amore?

Ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i carabinieri
al proprio dovere vengono meno,
Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per proteggerci? Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per trovare e liberare i nababbi che si fanno rapire dall’anonima sequestri? Magari fossero venuti meno al proprio dovere quando nelle mani dell’anonima sequestri c’eri tu, pezzo di merda. E mi raccomando, non dimentichiamoci di chiamarli sbirri, pezzo di merda.

ma non quando sono in alta uniforme
e l’accompagnarono al primo treno.
Eccerto, è l’abito che fa il carabiniere, chi non lo sa?

Alla stazione c’erano tutti
dal commissario al sacrestano,
alla stazione c’erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano
a salutare chi per un poco
senza pretese, senza pretese
a salutare chi per un poco
portò l’amore nel paese.
A me veramente sembrava che avesse portato più che altro una gran paccata di corna

C’era un cartello giallo
con una scritta nera,
diceva “Addio Bocca di Rosa,
con te se ne parte la primavera”.
Giustamente: il giallo era il colore usato per segnalare la peste a bordo, e con tutti quei clienti – più di un consorzio alimentare – chissà cosa girava per il paese

Ma una notizia un po’ originale
non ha bisogno di alcun giornale,
come una freccia dall’arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva:
chi manda un bacio, chi getta un fiore,
chi si prenota per due ore.
Appunto: è nei casini che vige la tariffa oraria. Cosa vi avevo detto?

Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un’estrema unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.
Vogliamo metterci d’accordo per favore? Erano alla stazione ad aspettarla o stavano facendo la processione?

E con la Vergine in prima fila
e Bocca di Rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l’Amore Sacro e l’Amor Profano.
“Si porta a spasso”? Il parroco “si porta a spasso” la Vergine? E che razza di processione sarebbe?

E pensare che questo concentrato di cinismo, di perfidia, di odio, di disprezzo, di misoginia (e di antisemitismo duro e puro: qui non compare, ma nell’autobiografia sgorga e trabocca) c’è chi lo considera sublime poeta. Ma mi faccia il piacere!
Un fatto comunque è certo: se fosse vivo, con tutto il suo sviscerato amore per l’OLP – al tempo in cui dirottavano un aereo dietro l’altro e facevano strage di ebrei in giro per tutta l’Europa – e la sua infaticabile opera di denuncia della famigerata nonché potentissima lobby ebraica, sicuramente farebbe un tifo sfegatato per questi signori qui. (E che nessuno si azzardi a non cliccare).
barbara