OGGI UN PO’ DI COSE BELLE

Comincio con il riminese di 101 anni, sopravvissuto alla Spagnola, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale (ma un sito israeliano dice “sopravvissuto all’Olocausto”), che ora si è ammalato di covid19, ed è guarito (la famosa carica dei 101).
101
Passo a questa

Notizia del TG Kan 11 poco fa:
un’industria israeliana che produce missili , una settimana fa, ha convertito una linea di produzione per creare dei macchinari per la respirazione automatica di malati di coronavirus che siano in gravi condizioni ed abbiano bisogno di respiratori.
Oggi sono stati consegnati i primi 30 macchinari. In tempo di record!
“Se hai un problema devi trovare la soluzione”… (qui)

Come gli Stati Uniti all’inizio della seconda guerra mondiale hanno riconvertito molte industrie passandole alla produzione bellica, ora Israele, di fronte a una guerra forse non più importante ma sicuramente più urgente di quella consueta, riconverte le industrie belliche passandole alla produzione di apparecchiature sanitarie. E naturalmente non pensa solo a sé:
respiratori
qui.

Poi vi regalo il premier albanese che ci viene in aiuto

e il grazie all’Albania da parte di un flautista

un momento di relax di un medico a fine turno

e infine un pensiero per noi da Israele

E per concludere vi mostro, sempre da Israele, la preghiera al Muro del Pianto quando al Muro del Pianto non si può andare,
kotel
e quello che può succedere quanto per due settimane non si può uscire di casa,
2 sett. quar
e infine una bellissima striscia che ci mostra inconfutabilmente che la migliore arma per sconfiggere il virus è la pasta (chi ha difficoltà a leggere clicchi sull’immagine per vedere l’originale)
pasta-resistenza
barbara

MA DAVVERO PUTIN

ha fatto una mossa filoisraeliana?
Tutti in festa per l’annuncio di Putin sul riconoscimento di Gerusalemme Ovest capitale di Israele, acchebbello, la Russia ha anticipato l’America, Putin ha fregato Trump e blablabla e blablabla e blablabla. Gente, ma siamo impazziti?! Con questa mossa Putin ha stabilito che Gerusalemme non è UNA città come è stata per tremila anni, bensì due, come imposto dall’illegale occupazione giordana durata dal 1948 al 1967. Con questa mossa Putin ha stabilito che quella parte della città che contiene una cosa chiamata “Quartiere ebraico” non è ebraica bensì araba, palestinese e musulmana. Con questa mossa Putin ha stabilito che il Kotel (muro del pianto) resterà per sempre in mano islamica – e naturalmente la prima conseguenza sarà che a nessun ebreo al mondo sarà più consentito avvicinarvisi, come è stato nei diciannove anni di illegale (non dimentichiamolo, per favore, ILLEGALE, anche se contro quella occupazione ILLEGALE nessuno al mondo si è mai sognato di protestare) occupazione giordana. Sveglia gente! Quella lurida faina, con la sua subdola mossa, sta tentando di mettere le sue luride zampe sul futuro di Gerusalemme e di Israele!

barbara

O GENTILONI, CI SEI O CI FAI?

Immaginate che qualcuno dica: “Siccome so benissimo che Chessman non è l’uomo della luce rossa, se il mese prossimo mi chiedono di rivotare, voto per la sua innocenza”. Peccato che il mese prossimo non ci sarà nessunissima votazione, perché il processo è concluso, la sentenza è stata pronunciata e Chessman ha finito di respirare nella camera a gas.
Ecco, ora il nostro ineffabile ministro Gentiloni ci racconta che “Se le stesse proposte ci saranno ripresentate ad aprile, il governo italiano passerà dall’astensione al voto contrario”. Ma vede, tesorodolce, ad aprile non verranno ripresentate le stesse proposte, perché quelle proposte lì sono già state presentate, e sono già state votate e, grazie anche a lei, sono state approvate. Perché mai dovrebbero essere ripresentate? E le parole del signor Gentiloni non sono, come è stato scritto, “Parole ferme e inequivocabili”, bensì parole da corazzata Potiomkin.
(e se qualcuno mi riprende l’articolo e se lo pubblica senza citarmi, vado lì e gli frantumo i gioielli di famiglia)

barbara

PREGHIERA

Due fratelli sono al Kotel (“muro del pianto” per i profani) con il nonno. Il più piccolo comincia a gridare, chiedendo al Signore un certo giocattolo che desidera.
Il più grande dice: “Yossi, non c’è bisogno che gridi, sai. Il Signore ti sente benissimo anche se non gridi”.
“Lo so che il Signore ci sente bene – dice Yossi – ma è il nonno che è duro d’orecchie”.

barbara