POI UNA DOPO AVERE LAVORATO UN MESE E MEZZO A SISTEMARE LA CASA

Approfitta della bella giornata per scendere per la prima volta in spiaggia, e immediatamente si becca una terrificante pallonata sul naso. Quello con la cartilagine frantumata nell’incidente dell’anno scorso. Con un calcio potentissimo da distanza di pochi metri. Ma talmente potente che pareva ci si fossero messi tutti insieme questi qua

barbara

VI AGGIORNO UN PO’ SUI FATTI MIEI

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Questo qui è il ginocchio sinistro, quello perfettamente completamente meravigliosamente guarito. La tumefazione che si vede sulla sinistra è molto dolorante, e anche la rotula mi fa molto male. Il destro invece no, non è guarito, c’è ancora un buco aperto che da una decina di giorni ha preso a sputazzarmi fuori una schifezza verdastra, e che richiede ancora due medicazioni la settimana. Altri due giorni la settimana sono impegnati con il linfodrenaggio alle gambe per via dell’edema, e al viso per via del naso ancora dolorante. Poi è risultato che il naso si è anche storto, mentre vicino alla radice c’è una deformazione dovuta alla rottura della cartilagine, e mi sa che mi dovrò tenere per sempre anche quella. Sulle gambe comunque adesso, a cinque settimane dall’incidente, riesco a passare il sapone e l’asciugamano senza strillare.
Ieri ho finalmente avuto la visita neurologica. Secondo la neurologa i disturbi sono compatibili sia con lo shock che con un danno cerebrale o alla cervicale. Per accertarlo mi ha prescritto tutti i controlli, riuscendo a fare una cosa che per me sarà abbastanza micidiale (dovrò alzarmi dal letto prima ancora di esserci andata), ma assolutamente formidabile: mi ha prenotato tac al cranio, raggi alla cervicale, elettroencefalogramma e successiva visita neurologica con tutti i referti, tutte cose che richiedono ognuna settimane di prenotazione, in un’unica mattinata, lunedì prossimo. Le ho prospettato la mia idea di andarmi a stendere un paio di settimane su qualche spiaggia tropicale, e lei ha entusiasticamente approvato. E dunque preparatevi a una mia prossima assenza, che appena sono in condizione di affrontare il viaggio parto.

barbara

NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM

E cioè che il mio ginocchio sinistro, dopo 18 giorni, ha finalmente smesso di sanguinare. Il destro ancora no, ma insomma non si può avere tutto dalla vita. Le gambe, nel frattempo, sono arrivate ad avere più colori di una foresta in autunno, e se non fosse che sono le mie, e che per lavarmi asciugarmi e vestirmi le devo toccare, il che ogni volta mi fa cacciare una discreta dose di strilli, sarebbe anche divertente. Poi grazie all’ortopedico strafigo ho finalmente scoperto perché il naso solo a guardarlo mi fa urlare: perché nel corso del mio incontro con l’asfalto si è rotta la cartilagine. Smanettando un po’ nei punti in cui faceva un po’ meno male, sono riuscita a mandare un paio di pezzi a incastrarsi nel punto giusto, ma mi rimangono ancora un po’ di bitorzoli dolorosissimi (ed è abbastanza impressionante toccarmi il naso e sentire crac crac). E restano i problemi neurologici, e per la visita devo ancora aspettare più di due settimane, ma insomma, si sopravvivrà anche a questo, spero. In compenso ieri per la prima volta mi sono arrischiata a uscire senza bastone. Certo, resto ancora parecchio impedita, e per consolarmi della mia scarsa possibilità di movimento, mi consolo guardando muoversi gli altri.

barbara