La cosa brutta dell’inverno è che fa freddo. E perché è brutto il fatto che fa freddo? Perché gli automobilisti viaggiano coi finestrini rigorosamente chiusi. E perché è brutto il fatto che gli automobilisti viaggiano coi finestrino chiusi? Perché quando su una strada piena di pozzanghere grandi e profonde uno stramaledetto figlio di puttana ti passa a cinque centimetri di distanza a velocità folle inzaccherandoti dalla testa ai piedi (sì lo so, in realtà sarebbe da piedi alla testa, ma il modo di dire è dalla testa ai piedi e così lo lascio) e tu gli urli “Puttana to mare!” (in questo caso anche noi veneti lasciamo la doppia, perché senza la doppia sarebbe una normale interlocuzione e non l’espressione di un’incazzatura quasi omicida e non sono neanche tanto sicura che il quasi ci debba stare), lui non ti può sentire. E la frustrazione è alle stelle.
Poi sì, anche il fatto che grazie ai gretardi la bolletta bimestrale del gas per un normale appartamento ammonti a mille euro meno qualche spiccio e quella della luce a oltre centotrenta non è una cosa proprio bellissima.
Non è tanto entusiasmante neanche i fatto che siccome anche il covid, come tutte le influenze, in inverno peggiora, qualcuno se ne approfitti per sentirsi il Padrone dell’Universo e comportarsi come tale.
Vero tutto, ma il valore catartico di urlare a qualcuno “Puttana to mare” e riuscire a farsi sentire, credetemi, non ha paragoni, non ha prezzo, ed è più salutare di una bomba vitaminica.
Vabbè, facciamoci tirare un po’ su il morale con i bambini, con la luna, e con Beethoven. Anche se il ghiaccio è freddo.
(rubato qui)
Cheppoi magari alla fine la gente lo ‘apisce ‘e la state un po’ino prendendo pe’ icculo.
Ultima, e poi smetto (forse. Ma poi forse anche no. Anzi probabilmente no): la parola allo psicologo.
Greta che scende in piazza. Greta che parla all’Onu. Greta che raduna le folle. Ormai l’attivista svedese è diventata un simbolo della protesta contro i cambiamenti climatici, ma c’è chi sta iniziando a nutrire qualche preoccupazione per le sorti della ragazzina che potrebbe andare incontro a devastanti conseguenze psicologiche.
A esprimere preoccupazione per la salute mentale di Greta è Michael Carr-Gregg, uno psicologo australiano, convinto che la ragazzina sia solo “una pedina manovrata che necessita di cure”, paragonandola a una stellina della tv per bambini che potrebbe “bruciarsi” dopo essere stata messa sotto i riflettori: «Temo che diventi come una star della TV per i bambini che si esauriscono finendo per dover fare i contri con un esito psicologico disastroso.
Non sono un negazionista del cambiamento climatico. In realtà penso che dobbiamo fare di più per salvare il pianeta, ma sono preoccupato dal fatto che usiamo un bambino che probabilmente dovrebbe essere curato: ha detto di aver avuto l’anoressia, ha detto di avere l’Asperger e ha detto di aver combattuto la depressione. Come genitore, se fosse mia figlia, non sono sicuro che la metterei sul palcoscenico mondiale».
Il dottor Carr-Gregg ha affermato di essere preoccupato per il futuro di Greta, per la sua attuale salute psicologica e per l’impatto che avrà sugli altri giovani. «Invia un messaggio ad altri adolescenti dicendo che possono parlare agli adulti in questo modo molto sprezzante. Sembra essere coinvolta in uno scenario del giorno del giudizio in cui sta ingigantendo enormemente le minacce poste dai cambiamenti climatici.
Provoca tutta questa ansia esistenziale nei nostri bambini. Penso che i bimbi dovrebbero andare a scuola, ma invece si stanno radunando perché sono stati convinti che la fine del mondo sia vicina. Ora si è messa al centro del mondo, c’è una Greta-fobia o una Greta-mania e non credo che una ragazza di 16 anni dovrebbe essere al centro di questa questione».
Il dottor Carr-Gregg ha affermato di non pensare che i bambini debbano essere usati come “oggetti sulla scena politica”. «La mia critica non è tanto su di lei, ma sui suoi genitori e sugli attivisti dei cambiamenti climatici che la usano spudoratamente e penso che la sinistra si stia comportando in modo ipocrita». Carr-Gregg ha affermato che il resto del mondo deve fare pressione sulla Cina e sull’India, i maggiori inquinatori: «Penso che si stia preparando per una grande delusione.
È il resto del mondo che deve fare pressione su quei paesi, non una sola ragazza di 16 anni». Infine lo psicologo pone anche un’altra questione: l’impossibilità di criticare Greta perché si tratta di una ragazzina di 16 anni: «A nessuno è permesso discutere delle sue opinioni. Dobbiamo solo stare zitti e accettarle». (qui)
Mbè, cosa c’è di strano? Coi messia è così che funziona: o li accetti, e allora entri a far parte del popolo dei santi, o li rifiuti, e allora entri a far parte del popolo dei reietti.
Poi – giusto per disintossicarci un momento – magari sì, ci sono anche altri bambini che si esibiscono in pubblico e fanno cose da grandi…