CAMMINO

Ufficialmente, in realtà, andrei in pensione il primo settembre, ma il mio servizio è di fatto terminato, e cammino. Per decenni non l’ho fatto, tranne che al mare – e l’anno scorso, con le zampe bendate e col bastone, neanche lì. Adesso sto dando libero sfogo a questo bisogno, a questa voglia, a questo piacere: sono qui seduta al computer e improvvisamente mollo tutto e vado a camminare; sono seduta in poltrona a leggere e improvvisamente mollo tutto e vado a camminare; sono in cucina a preparare qualcosa e improvvisamente mollo tutto e vado a camminare: è una tale sensazione di leggerezza, di libertà!
Vabbè, questo per il momento è il mio ultimo post: adesso vado al mare e, come sanno gli amici di vecchia data, lì non ho il PC. Spero che la crisi d’astinenza non vi tormenterà troppo, ma potrete sempre tenerla a bada andando a spulciare negli archivi del blog e leggendo o rileggendo – che non fa mai male – le vecchie cose. Prima, però, dovete assolutamente leggere questo.
Arrivederci alla fine del mese e fate i bravi, mi raccomando.

barbara

LA MIA FESTA

Ossia quella che mi ha fatto la seconda A, che è stata un’assoluta sorpresa, perché non me l’aspettavo proprio. Prima hanno suonato

poi mi hanno recitato la poesia

Poi è stato il suo turno

(non ancora proprio così, ma ci arriverà: la stoffa c’è)

Poi è arrivata la canzone preannunciata,

anch’essa opera loro, come la poesia

Poi ha cantato lei

 
(ho scelto questa cover, perché è quella che assomiglia di più alla sua interpretazione. Non proprio uguale, però: lei ha una sorta di semifalsetto che rende le sue interpretazioni straordinariamente suggestive).

Dopo la musica, il teatro: hanno messo in scena una mia lezione, e la prof

mi ha imitata talmente bene che ridevano quasi quanto nelle lezioni vere (sì, nelle mie ore si ride molto, e questa è la cosa di cui sono in assoluto più orgogliosa.


E infine “the voice”:

È ancora una bimba, e naturalmente ha bisogno di maturarla e coltivarla ancora un po’, ma già si sente che ha doti vocali davvero straordinarie. La sua interpretazione era praticamente identica a questa:

E, insieme a una scatola di cioccolatini che ho terminato in un quarto d’ora, la loro foto per ricordo (vero che sono belli?)

che, conoscendo le mie attitudini, mi hanno simpaticamente presentato così

Poi qualche giorno dopo c’è stata anche la festa organizzatami dalle altre due classi, II e III B (altra scatola di cioccolatini…), con musiche, aprendo con questa

che mi sembra davvero un’ottima scelta per la circostanza, e varie altre, e canzoni composte per l’occasione, e danze, ma di quest’altra festa purtroppo non sono state fatte foto.
Quello che posso dire, in conclusione, è che tutte e tre le classi mi hanno regalato due anni praticamente senza stress. Ogni tanto qualcuno mi ha fatto un po’ incazzare ma – e l’ho detto anche a loro – tutte le volte che mi è capitato di fare supplenza in qualche altra classe (cioè quasi sempre almeno una volta alla settimana, e qualche volta anche due), ne sono uscita dicendo: “Dai, che mi è andata bene di avere loro”.
Grazie, ragazzi, grazie davvero di tutto.

barbara

OGGI VI RACCONTO UN PO’ DI FATTI MIEI

E dunque, la prima buona notizia è che non ho il parkinson. Non che proprio si sospettasse che lo avessi, ma il fatto è che da più di vent’anni ho un disturbo estremamente fastidioso, che negli ultimi anni è diventato sempre più invadente, al punto da assillarmi quotidianamente, giorno e notte, proprio da non poter più vivere. E così mi sono decisa a farmi vedere. E per escludere qualunque causa seria è stato controllato anche quello e il risultato è che no, non ce l’ho. E neanche nessun altro tipo di neuropatia. Pare proprio che non ci sia una causa, che sia una di quelle cose che vengono da sole e non si sa perché, come la tosse violenta che mi sta tormentando da un anno e mezzo, come il prurito che mi devasta da otto mesi: c’è e basta. Comunque il farmaco che mi è stato prescritto è lo stesso che si usa per il parkinson. La neurologa ha detto: una pastiglia al giorno. Poi le ho spiegato alcune cose e allora ha detto ok, allora facciamo mezza. Il mio medico che mi conosce bene ha detto: meglio un quarto. Io che mi conosco meglio del mio medico ne prendo un ottavo. La seconda buona notizia è che dopo oltre vent’anni di tormento il disturbo è miracolosamente scomparso fin dalla prima assunzione. La terza buona notizia è che degli effetti collaterali di tipo neuro-psichico che temevo non se n’è manifestato nessuno. In compenso ce ne sono altri due: anoressizzante e scagottizzante. Il secondo è oggettivamente un tantino fastidioso, mentre il primo mi fa risparmiare un bel po’ di soldi, e questa è la quarta buona notizia, soprattutto in vista della pensione (sì, è finalmente arrivato il decreto, nero su bianco, e questa è la quinta buona notizia), con la quale perderò, rispetto allo stipendio, un buon migliaio di euro al mese, e quello che resta non arriva a coprirmi neppure le spese fisse, affitto riscaldamento ecc., per cui il fatto di avere meno fame non può che rallegrarmi. La sesta buona notizia è che in conseguenza dei due suddetti effetti collaterali ho perso due chili in otto giorni: se continua così, nel giro di due o tre mesi riavrò il mio splendido corpo da modella di cui ho goduto fino a cinquantadue anni, quando ho avuto la malaugurata idea di smettere di fumare – qualcuno dei miei lettori più vecchi ha avuto modo di assistere in diretta a qualche mio attacco di esibizionismo, e sa di che cosa parlo.
Ecco, e allora, per celebrare degnamente tutte queste buone notizie, a me e a tutti quelli come me voglio dedicare questo, con tutta la mia ammirazione per questa straordinaria bambina israeliana e tutta la mia riconoscenza a lei che mi ha regalato questa splendida perla.

barbara