ISRAELE NOVE (2)

La cava di Zedekiah

È stato un viaggio un po’ particolare, questo: poiché quasi tutti i partecipanti erano già stati numerose volte in Israele, si è deciso di visitare posti insoliti, generalmente sconosciuti sia a chi partecipa a viaggi organizzati, sia a chi viaggia per conto proprio, e a volte addirittura a molti israeliani.
La prima visita insolita è stata quella alla cava o caverna di Zedekiah, nota anche come grotta di Salomone e come cava dei massoni, a Gerusalemme. La cava, che si apre di fianco alla porta di Damasco, scende circa 30 metri sotto terra, la lunghezza massima è di circa 230 metri, la larghezza di oltre 100 e l’altezza di circa quattro metri; sembra accertato che le pietre ricavate da questa cava siano state usate per costruire il Tempio di Erode. Nel 1878 si tenne in questa cava la prima riunione dei Massoni Ottomani della Palestina, da cui il nome, più sopra riportato, di cava dei massoni (informazioni ricavate per lo più dal dépliant consegnatoci all’ingresso: reduce da tre notti completamente insonni e in preda a una caldana apocalittica, stavo malissimo, e di quello che ha spiegato la guida non ho capito praticamente niente). Queste, comunque, sono alcune immagini della cava.
cava 1
cava 2
cava 3
cava 4
cava 5
cava 6
cava 7
cava 8
cava 9
barbara

… E TANTI TANTI TANTI ALTRI ANCORA

pietre
A chiamarla “legittima forma di protesta”, per inciso, è stata la signora Amira Hass, ebrea per incidente di nascita e interamente venduta alla causa terrorista, che vive nei “territori occupati” e scrive per l’organo di Hamas in lingua ebraica Haaretz (e dato che rappresentanti di Hamas hanno dichiarato di sentirsi pienamente rappresentati da Haaretz, direi che la definizione è assolutamente adeguata). Questo per chiarire che chi nega di essere antisemita con l’argomentazione che “ci sono anche ebrei che dicono quello che dico io” deve aspettarsi da parte mia una robusta scarica di calci nel culo.
E poi vai a leggere l’imprescindibile Ugo Volli.

barbara