Abbiamo i figli del miliardario che si sentono perseguitati come gli ebrei nella Germania nazista.
Abbiamo la ditta francese che chiama spiritosamente il suo nuovo detergente Cyclone B.
Abbiamo i motteggiamenti sulla scritta ARBEIT MACHT FREI per protestare contro un provvedimento dell’ENAC
o per denunciare una fame a Gaza mai esistita.
Abbiamo le fermate dell’autobus (all’aperto!) in cui qualcuno fuma, che diventano camere a gas.
E ora abbiamo anche il presidente della regione Toscana che dice la sua in merito alla tragedia di Prato (per la quale mi sembra doveroso precisare che le inadempienze sono tutte italiane, ma l’organizzazione, le regole stabilite e gli interessi sono interamente cinesi): “Qui – ha detto – i lavoratori vivono e lavorano in soppalchi che ricordano quelli di Auschwitz”.
Alla fine verrà fuori che hanno ragione quelli che ci raccontano che Auschwitz era un ameno luogo di vacanza in cui gli ebrei stavano quasi meglio dei tedeschi. Perché sarà sicuramente brutto il negazionismo, ma la banalizzazione della Shoah è molto, molto più pericolosa.
barbara