PRATICAMENTE UNA VIA CRUCIS:

Prima Stazione:
Gesù è condannato a morte.

Seconda Stazione:
Gesù è caricato della Croce

Terza Stazione:
La prima caduta.

Eccetera

I “12 giorni di crisi” di Joe Biden

I “12 giorni di crisi” di Joe Biden: dai prezzi in aumento alle carenze nella catena di approvvigionamento, dalla crisi dei migranti al catastrofico ritiro dall’Afghanistan. Tutto questo è successo in meno di un anno con Joe Biden nello Studio Ovale. Il Partito Repubblicano ha pubblicato una serie di video intitolata i “12 giorni di crisi” per mettere in luce questi eventi.

Mentre Joe Biden e la sua amministrazione vantano quelli che dicono essere i loro “successi”, mentre si profila la fine del primo anno di mandato, le parole di Jen Psaki ed altri non corrispondono alla realtà vissuta dagli Americani in tutta la nazione.
Per evidenziare l’ampiezza dei problemi causati dalle politiche di Biden, il RNC ha rilasciato una serie di video intitolata i “12 giorni di crisi” di Biden durante il periodo di Natale al fine di evidenziare il dolore provato dagli Americani. “Crisibugie e fallimenti sono i tratti distintivi della presidenza di Biden“, ha notato la presidente del RNC Ronna McDaniel. “In meno di un anno sotto la guida di Joe Biden, c’è stato un ritiro catastrofico dall’Afghanistan, un aumento storico dei prezzi ed una crisi al confine coi migranti”. Ed è qui che iniziano i “12 giorni di crisi di Biden” – come delineato dal primo video pubblicato dal RNC – che sono stati tutti riportati da Townhall.com quest’anno.

Nel primo giorno di crisi Joe Biden ci ha regalato una crisi migratoria al confine meridionale.

Julio Rosas di Townhall ha riferito ampiamente le notizie provenienti dal confine tra Stati Uniti e Messico a Del Rio, in Texas e a Yuma, in Arizona – e anche da diverse località intermedie – mostrando la mancanza di azione dell’amministrazione Biden nell’arginare i numeri record degli attraversamenti illegali del confine, della politica degli “arresti e rilasci”, oltre all’aumento delle operazioni di contrabbando di persone e droghe. Quando Julio ha affrontato il segretario del DHS di Biden sulla situazione, Alejandro Mayorkas non ha ancora voluto definire la situazione al confine meridionale dell’America come una “crisi”. Biden continua a sostenere che il confine sia chiuso, ma i rapporti di giornalisti come Julio dimostrano che è solo una delle tante crisi non risolte di Biden.

Nel secondo giorno di crisi Joe Biden ci ha regalato un disastroso ritiro dall’Afghanistan.

Townhall aveva guidato la carica avvertendo i suoi lettori che ciò che Joe Biden diceva stesse accadendo in Afghanistan fosse poco più che una “pia illusione“. Mentre la Casa Bianca sosteneva che non ci fosse alcuna evacuazione dei diplomatici in corso a Kabul, Townhall ha riferito che il personale dell’ambasciata stava distruggendo i documenti e i computer. Quando Biden ha affermato che la potenziale caduta del governo afgano in mano ai Talebani era tutt’altro che certa, Townhall ha detto la verità per cui Biden sicuramente lo sapeva ma non lo voleva ammettere. Aveva anche avvertito che il ritiro di Biden dall’Afghanistan stava preparando il terreno alla più grande crisi degli ostaggi nella storia degli Stati Uniti, e quando Biden e la sua amministrazione hanno mentito su quanti Americani erano stati lasciati indietro, ha continuato a raccontare le storie di coloro che Biden ha abbandonato lì. In seguito all’attacco dei droni a Kabul che i funzionari della difesa di Biden avevano definito “un azione corretta”, Townhall aveva avvertito che invece sarebbe potuta essere una azione mal riuscita. E così è stato.

Nel terzo giorno di crisi, Joe Biden ha regalato dei prezzi della benzina alle stelle per ogni americano.”

Il dolore provato dagli Americani alle pompe di benzina è qualcosa che Biden ha ignorato, e la sua presunta soluzione di attingere alla Strategic Petroleum Reserve americana destinata ad essere usata in emergenze come disastri naturali od interruzioni causate da aggressioni militari straniere non ha fatto quasi nulla per aiutare il popolo americano. A peggiorare le cose, Biden ha trascorso il suo primo anno in carica trasformando gli Stati Uniti da un paese energeticamente indipendente ad uno dipendente dalle forniture estere. Uno dei suoi primi atti dopo il giuramento è stato quello di uccidere il progetto dei Keystone Pipeline, solo uno dei tanti atti del suo piano per rendere i combustibili fossili più costosi in modo che improvvisamente l’energia “verde” – meno affidabile – sembri attraente.

Il quarto giorno di crisi, Joe Biden ci ha regalato un obbligo incostituzionale alla vaccinazione.

Dopo aver detto che non avrebbe emesso un obbligo federale alla vaccinazione, Joe Biden – un po’ prevedibilmente – si è rimangiato la parola ed ha imposto tale obbligo ai dipendenti federali, agli appaltatori federali e a decine di milioni di Americani che lavorano per le aziende private. Il suo obbligo si è palesato come un estremo tentativo di distrarre l’opinione pubblica dal suo disastroso ritiro dall’Afghanistan, ed è stato messo insieme così a casaccio che ha rapidamente incontrato le cause legali dei procuratori generali degli stati e delle aziende che volevano combattere per la libertà di scelta in campo sanitario dei loro dipendenti. E, dopo che molte aziende hanno implementato comunque l’obbligo di Biden, un numero sempre più crescente ha anche deciso di non applicare l’obbligo, compresa la sua amata Amtrak (l’azienda federale che gestisce il trasporto ferroviario, n.d.r.).

Il quinto giorno di crisi, Joe Biden ha regalato agli Americani un’impennata di tasse e spese sconsiderate.”

Non importa quante volte Biden, Psaki, Schumer e Pelosi abbiano sostenuto che il costo del budget di Biden per il Build Back Better fosse di “zero dollari“, semplicemente non è vero. Come Townhall ha riportato, il Congressional Budget Office – che Biden ha sempre usato per lodarsi fino a quando non gli è servito più per il suo scopo – ha confermato ciò chela testata aveva riportato per mesi: Build Back Better è in realtà un piano per rendere l’economia americana ancora peggiore.

Nel sesto giorno di crisi, Joe Biden ha posto i genitori e gli studenti per ultimi.

Non c’è bisogno di guardare oltre i rapporti di Joe Biden con i sindacati degli insegnanti per vedere che non dà valore agli studenti ed alle loro famiglie. Chiusura delle scuole e didattica a distanza? Nessun problema per il Joe Biden. Obblighi di indossare le mascherine anche ai bambini piccoli? Secondo Biden è necessario. Terry McAuliffe pensa che i genitori non dovrebbero avere alcun ruolo nell’educazione dei loro figli? Piena approvazione anche da parte di Biden. E non dimenticate che il Dipartimento di Giustizia di Biden ha preso l’esempio fatto dalla National School Boards Association ed ha diretto l’FBI contro i genitori che stavano solamente parlando e chiedendo risposte ai loro consigli scolastici.

Il settimo giorno di crisi, Joe Biden si è concesso un’altra vacanza nel Delaware.

Non era un segreto quando è entrato alla Casa Bianca che Joe Biden amasse il Delaware. Quasi più di quanto ami i coni gelato e i treni dell’Amtrak. Quello che gli Americani forse non avevano messo in conto era quanto tempo avrebbe trascorso lì, anche nel bel mezzo di alcune delle molteplici crisi che ha causato. Forse la più importante è stato il suo pasticciato ritiro dall’Afghanistan, durante il quale Joe Biden sarebbe tornato alla Casa Bianca dalla spiaggia del Delaware per tenere un discorso e poi subito dopo sarebbe risalito sull’elicottero presidenziale Marine One per tornarsene nel Delaware.

Nell’ottavo giorno di crisi, Joe Biden ha regalato a tutti gli Americani dei prezzi in aumento.

Sembra che ogni mese porti un nuovo record di inflazione con Joe Biden alla Casa Bianca. All’inizio, ha detto che sarebbe stato un fenomeno “transitorio”, poi i membri della sua stessa amministrazione hanno smontato quella teoria, ma Biden ancora non sta prendendo alcuna azione per alleviare la pressioneI prezzi di praticamente ogni genere di bene, dai carburanti alla spesa alle bollette, continuano a salire. E mentre Biden continua a cercare di propagandare la crescita dei salari come “prova” che la sua politica economica stia aiutando gli Americani, trascura convenientemente di menzionare che l’inflazione ha spazzato via ogni maggior guadagno nei salari. Infatti, in mesi come ottobre, l’impatto dell’agenda economica di Biden ha comportato che gli Americani hanno effettivamente visto i loro salari reali diminuire dello 0,5%.

Nel nono giorno di crisi, Joe Biden ha creato una crisi della catena di approvvigionamento a livello nazionale.

Il periodo degli acquisti di Natale non è trascorso senza incidenti di percorso per gli Americani, alcuni dei quali stanno ancora aspettando un pacco trasportato su una nave proveniente dall’Asia, che potrebbe ancora stare flottando in rada nelle navi porta container nei porti di Long Beach e di Los Angeles, o fermo in qualche container in attesa di trasporto. La scarsità di beni ha causato dei razionamenti per certi articoli anche per il pasto del Ringraziamento nelle catene dei supermercati ed alimentari, e secondo la dichiarazione di Joe Biden all’inizio della stagione delle vacanze, Babbo Natale era l’unico che potesse garantire che l’albero sarebbe stato circondato dai regali la mattina di Natale.

Nel decimo giorno di crisi, Joe Biden ha messo la Cina al primo posto.”

Le questioni con la Cina, una delle prime incursioni di Biden in politica estera, sono andate male fin dall’inizio. Nonostante la promulgazione dell’Uyghur Forced Labor Prevention Act in legge, l’amministrazione Biden è stata esitante nel sostenere tale legislazione ed i rapporti hanno suggerito che la Casa Bianca stesse sollecitando addirittura un ritardo nell’approvazione della legge. E non dimenticate quanto spesso Biden e la sua amministrazione abbiano respinto le preoccupazioni circa il ruolo della Cina nello scoppio della pandemia del Coronavirus di Wuhan.

Nell’undicesimo giorno di crisi, Joe Biden non ha fatto nulla per affrontare gli aumenti della criminalità in tutto il paese.

Nel caso non ci fossero già abbastanza dati per dimostrare che l’America stia diventando meno sicura con Joe Biden, il furto d’auto a mano armata di questa settimana ai danni di un senatore statale dell’Illinois e di un membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti dovrebbero mandare un messaggio forte a Biden ed agli altri Democratici su come la loro agenda del “Defund-The-Police” stia mettendo in pericolo vite in tutto il paese. Omicidi, furti d’auto, rapine ed altri crimini continuano a macinare record mai visti da decenni, ma ancora una volta Biden non vuole agire.

Nel dodicesimo giorno di crisi, l’indice di approvazione di Joe Biden crolla sempre più in basso dopo ogni crisi.

Quindi Sìci sono un sacco di mali causati dall’amministrazione Biden, ma all’interno di questo c’è un filo conduttore che emerge per i Repubblicani in vista delle elezioni di metà mandato: Il calo del favore di Biden significa che le fortune del GOP stanno aumentando nel momento in cui gli elettori in tutto il paese avranno – molti per la prima volta dal 2020 – la possibilità di registrare la loro opinione su Joe Biden nelle urne. Le cose sono andate così male che la Casa Bianca sta ora correndo freneticamente ai ripari parlando dei nuovi animali domestici di Biden nel tentativo di cambiare la narrazione.

Guardando all’anno a venire, la presidente del RNC Ronna McDaniel si è impegnata a “continuare a ritenere Biden e i Democratici responsabili delle loro politiche fallimentari e del rifiuto di assumersene ogni responsabilità” ed ha previsto che “gli elettori rifiuteranno sonoramente Biden ed i suoi fallimenti, e noi non vediamo l’ora di riprenderci la Camera e il Senato nel 2022“.

Guarda la serie “12 giorni di crisi” del RNC qui sotto:

Qui.

Con la piccola differenza che qui stiamo parlando di un criminale, sotto molti punti di vista, e in particolare pedofilo.

barbara

E OGGI UN’ALTRA

Oggi pomeriggio sono andata a fare l’ultima infiltrazione
infiltrazioni
– che insomma sì, c’è ben di peggio nella vita e io sono, ahimè, la prima a saperlo, però un bel po’ di male lo fanno anche loro, diciamolo – e quindi è davvero una bella cosa che siano finite. Senza contare che il giorno in cui la faccio poi devo stare a riposo quasi assoluto, che anche se io sono una che non fa praticamente niente, però quando sai che non puoi è proprio la volta che ti viene una gran voglia di portare su in soffitta quella roba – pesantissima! – che per il momento non ti serve, e arrampicarti sulla scala per sistemare quella cosa, e magari andare finalmente in spiaggia a farti una bella nuotatina e insomma, una gran palla. Ma non era di questo che volevo parlare, bensì del fatto che, avendo finito il ciclo, ho anche pagato. E ho pagato ESATTAMENTE LA METÀ di quello che mi costavano a Brunico. Di spendere di meno me lo aspettavo, ma la metà proprio no. Poi prima che uscissi il dottore mi ha detto che lui dopo 20-30 giorni dalla fine della terapia fa una visita di controllo gratuita, per verificare i risultati a distanza.
Ecco: evviva il trasferimento, evviva il cambiamento, evviva il sud (sì lo so, c’è gente che passa di qua che è pronta – non a torto – a spernacchiare sonoramente il “mio” sud, ma per me è proprio sud profondo, praticamente alla periferia di Città del Capo)!

Poi da alcune conoscenze fatte proprio in questi giorni ho saputo di un bravissimo fisioterapista-posturologo a cui penso di rivolgermi dopo il controllo, perché mi risolva gli ultimi residui di disturbi, in modo da rimettermi in sesto proprio per bene e tornare come nuova.

barbara