Quello che scriveva canzoni in cui prendeva per il culo Tiziano Ferro in quanto checca. Poi, cambiata l’aria, sale sul palco per denunciare la tremenda emergenza omofobia, che documenta citando quante? Cinque? Sei? Otto? persone che hanno detto cose terribili sui froci. Otto (forse) su sessanta milioni di italiani. Ah no, ma quelli erano tutti della Lega, quindi ricalcoliamo: otto (forse) su oltre nove milioni votanti Lega. Per questo bisogna assolutamente che il ddl Zan passi. Il tutto preceduto dall’accorata denuncia del tentativo di censura da parte di RAI 3 (RAI 3 che censura cose di sinistra?! In realtà gli era stato suggerito di lasciar perdere i nomi, nient’altro che questo), che poi però ha dovuto rinunciare a frenarlo, perché quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, e duri come noi la mamma non ne fa più, garantito. E dunque prima berlina per quella checca persa di Tiziano Ferro che ha incassato un sacco di würstel e va in giro a chiedere “me lo ficchi?”, poi lotta dura senza paura all’orrenda omofobia ora e sempre così sia che tragedia signora mia.
La diagnosi mi sembra chiara come il sole: il signor Federico è un volgare piccolo prostituto a buon mercato. Il giorno che l’aria dovesse cambiare un’altra volta e tornasse al potere qualcuno che li manda di nuovo in gas, ci potete giurare che il signor Federico sarà il primo a precipitarsi a denunciare quel vicino che guardi signor commissario, non è che io sappia qualcosa di preciso ma con quell’amico l’ho visto in un atteggiamento davvero troppo intimo per credere che sia proprio solo un amico, io guardi se posso permettermi al posto suo indagherei. Tipo l’infame repubblichino Dario Fo che partecipava ai rastrellamenti di ebrei e partigiani, poi comunistissimo e infine a novant’anni a fare campagna politica per Casa Pound.
Sed satis de hoc. Preghiamo va’, che è meglio.
E poi magari andiamo anche a leggere questo, che chiarisce diversi punti importanti.
barbara