Era il 22 aprile 1979 quando Samir Kuntar entrò in una casa di Naharia,
portò fuori Danny Haran e la figlia Einat di quattro anni, uccise l’uomo di fronte alla bambina, poi a quest’ultima sfracellò la testa contro una roccia. Nel frattempo la moglie di Danny, Smadar,
si era nascosta in un soppalco della camera da letto con la figlia di due anni Yael, tenendole una mano sulla bocca per impedire che, gridando, le facesse scoprire. Purtroppo, come anche durante la Shoah di tanto in tanto accadeva quando delle persone dovevano restare nascoste insieme a bambini piccoli, tenendole la mano sulla bocca finì, senza accorgersene, per soffocarla.
Arrestato,
incarcerato e processato, nel 2008 Samir Kuntar fu liberato insieme ad altri quattro terroristi di Hezbollah in cambio dei corpi di Ehud Goldwasser e Eldad Regev, uccisi due anni prima durante un agguato (in precedenza, nel 1985, quattro membri del Fronte per la Liberazione della Palestina, avevano assaltato la nave da crociera Achille Lauro allo scopo di trattare la sua liberazione), e accolto come un eroe in Libano e in Siria,
dopodiché riprese immediatamente la sua attività.
La mattina di sabato 19 dicembre Samir Kuntar è stato ucciso da un raid aereo israeliano su Damasco.
Riposino ora in pace le sue vittime.
barbara