Uccise la compagna Tiziana Oliveri, Ivan Forte scarcerato dopo 12 mesi
Scritto da: Daniele Particelli – martedì 7 maggio 2013
E’ passato poco più di un anno da quando il 27enne Ivan Forte, reo confesso, uccise la compagna Tiziana Olivieri, 41 anni, strangolandola e dando fuoco all’appartamento della donna nel tentativo di coprire le prove della sua colpevolezza. Eppure da sabato scorso il giovane non si trova più in carcere.
Forte, ancora in attesa del processo, è stato scarcerato da pochi giorni e ora si trova nell’abitazione dei suoi genitori a Castrovillari, in provincia di Potenza, con l’obbligo di dimora e di firma tre volte a settimana. Come è possibile che un reo confesso dell’omicidio di una persona abbia già lasciato il carcere? Semplice: decorrenza dei termini di custodia cautelare.
Al momento dell’arresto la Procura di Reggio Emilia aveva chiesto il giudizio immediato, ma il giudice per le indagini preliminari non ha mai fissato la data della prima udienza, arrivando così a far decorrere i termini di custodia. E così, per un semplice calcolo matematico, Forte è stato scarcerato.
Il giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia, Antonella Pini Bentivoglio, ha però disposto per lui l’obbligo di dimora nell’abitazione dei suoi genitori e l’obbligo di firma tre volte alla settimana, così da assicurarsi che il giovane non sia libero di muoversi troppo da Castrovillari.
Immediato lo sfogo dei familiari della vittima, a cui è stato affidato il bimbo nato dalla relazione tra Forte e Tiziana Olivieri, preoccupati anche per l’incolumità del bimbo che ora ho due anni:
Come è possibile che questa persona, dopo tutto quello che ha fatto, un anno dopo torni già libero? Che razza di Paese è questo se chi ha ucciso una volta, chi è stato capace di un gesto tanto efferato nei confronti della madre di suo figlio e che poi ha pure dato fuoco alla casa per cercare di far passare tutto come fosse stato un incidente, ora sia già fuori? Non è giusto. Loro lo sanno cosa ha fatto, perché lo hanno permesso? Io non lo accetto. Deve tornare in carcere. È libero anche di venire ad ammazzarci, di portare via suo figlio; tanto, che cosa ha da perdere questo ragazzo? Ha già confessato un omicidio, che cosa gli cambia? Lo Stato ci ha abbandonati, questa è una vergogna.
Fabio Lombardi, avvocato difensore del giovane Forte, ha spiegato che si tratta di un processo automatico, nulla è stato fatto da parte della difesa:
La scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare è automatica. Si tratta di un processo particolare, la nostra perizia psichiatrica deve ancora essere ultimata. E ancora non si è capito perché un ragazzo normalissimo e bravissimo come Ivan possa aver fatto una cosa del genere. È successo qualcosa di natura psichiatrica che ancora dobbiamo accertare.
Curioso, però, che in un momento in cui si parla sempre di più e sempre più spesso di femminicidio, ad un reo confesso di un delitto così brutale non sia stato possibile impedire di lasciare il carcere. (qui)
Si raccomanda, soprattutto, di sottolineare che abbiamo a che fare con un ragazzo normalissimo e bravissimo – perché, diciamolo, a chi non capita ogni tanto di strangolare una fidanzata in un momento di distrazione.
Ecco, s’i fossi foco vi garantisco che l’eruzione del Vesuvio del 79 diventerebbe un giochino da bimbi dell’asilo.
barbara