OGGI UN PO’ DI COSE BELLE

Comincio con il riminese di 101 anni, sopravvissuto alla Spagnola, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale (ma un sito israeliano dice “sopravvissuto all’Olocausto”), che ora si è ammalato di covid19, ed è guarito (la famosa carica dei 101).
101
Passo a questa

Notizia del TG Kan 11 poco fa:
un’industria israeliana che produce missili , una settimana fa, ha convertito una linea di produzione per creare dei macchinari per la respirazione automatica di malati di coronavirus che siano in gravi condizioni ed abbiano bisogno di respiratori.
Oggi sono stati consegnati i primi 30 macchinari. In tempo di record!
“Se hai un problema devi trovare la soluzione”… (qui)

Come gli Stati Uniti all’inizio della seconda guerra mondiale hanno riconvertito molte industrie passandole alla produzione bellica, ora Israele, di fronte a una guerra forse non più importante ma sicuramente più urgente di quella consueta, riconverte le industrie belliche passandole alla produzione di apparecchiature sanitarie. E naturalmente non pensa solo a sé:
respiratori
qui.

Poi vi regalo il premier albanese che ci viene in aiuto

e il grazie all’Albania da parte di un flautista

un momento di relax di un medico a fine turno

e infine un pensiero per noi da Israele

E per concludere vi mostro, sempre da Israele, la preghiera al Muro del Pianto quando al Muro del Pianto non si può andare,
kotel
e quello che può succedere quanto per due settimane non si può uscire di casa,
2 sett. quar
e infine una bellissima striscia che ci mostra inconfutabilmente che la migliore arma per sconfiggere il virus è la pasta (chi ha difficoltà a leggere clicchi sull’immagine per vedere l’originale)
pasta-resistenza
barbara

SOCIALMENTE IMPEGNATI

socialmente impegnati
(rubato a lui)
Ma c’è chi, quanto a impegno sociale e solidarietà umana e sensibilità alle tragedie del nostro prossimo, davvero non si risparmia e va anche oltre
emorroidi
(rubato a Fulvio Del Deo).
Poi, volendo, ci sarebbe anche questa bazzecolina qui, ma purtroppo ci si era scaricata la batteria della macchina fotografica e poi avevamo finito la stoffa rossa e poi c’erano gli amici che ci aspettavano per l’apericena e poi comunque, come detto, è proprio una bazzecolina, dai, non è davvero il caso che ci facciamo il sangue amaro per una cosetta del genere (NOTA: i possessori di stomaci delicati si fermino all’articolo ed evitino di scendere alle foto).

barbara

GLI INSEDIAMENTI SONO IL PIÙ GRANDE OSTACOLO ALLA PACE

insediamenti
E visto che a guardare l’immagine non avete perso tempo, spendiamone un po’ per tornare ai fatti di attualità, restando sempre in tema di balle e bufale.
La prima riguarda un “eroe”: vi ricordate quando, dopo la strage all’Hyper Cacher i giornalisti avevano fabbricato la favoletta dell’eroe musulmano che aveva salvato un bordello di gente dalla mattanza? Bene, contando sull’alloccaggine e sulla memoria corta del loro pubblico, adesso ne hanno fabbricata un’altra identica per lo stadio di Parigi: ogni volta che si scatena una mattanza ad opera del terrorismo islamico, ci viene fabbricato il “musulmano buono” chiavi in mano, che rischia la vita per salvare gli innocenti, e mentre le sinagoghe vengono lasciate sguarnite, la guardia repubblicana presidia la grande moschea, non sia mai che a qualche malintenzionato venga in mente di andare a fare la bua ai poveri musulmani. E poi date un’occhiata anche a queste altre balle qui e qui.
Post scriptum: e mentre l’Europa si diletta a “etichettare”, In Iran perfino la solidarietà è un reato che costa la galera.

barbara

UNA PIZZA PER ISRAELE

A tutti gli interessati

pizzaxisraele

Una pizza per Israele

Lunedì 12 gennaio alle ore 20,00 a Milano presso la pizzeria Carmel (viale San Gimignano 10 – MM Bande Nere).

Per prenotazione chiamare Eyal al 328.4584284 o mandare una mail a eyal-m@amicidisraele.org

Chi abita a Milano o dintorni ci faccia un pensierino. Io ci sarò.

barbara

E MENO MALE CHE IL COFFEE C’È

Hanno detto alla radio che Kofi Annan ha invitato Assad a cessare gli attacchi con le armi pesanti. Quindi il signor Assad è avvertito: d’ora in poi tollereremo unicamente massacri eseguiti con fucili, pistole e armi da taglio. Al massimo, occasionalmente, qualche granata e qualche sporadica raffica di mitra, ma solo in caso di comprovata necessità.
D’altra parte, potevamo aspettarci di meno dal ninfo egerio di Durban 1? Potevamo aspettarci di meno da uno dei maggiori responsabili del genocidio in Ruanda? (Un episodio forse non troppo noto: nel gennaio 1994 il generale Dallaire, comandante delle forze ONU in Ruanda, inviò a Kofi Annan, all’epoca capo delle missioni di pace dell’ONU, l’informazione che era imminente la messa in atto di un genocidio: Kofi Annan scelse di non intervenire. Tre anni e mezzo (e un milione di morti) più tardi Kofi Annan, diventato nel frattempo segretario generale dell’ONU, impedì al generale Dallaire di testimoniare in proposito. Altrettanto poco noto, per inciso, è probabilmente il fatto che nel 2005, sempre sotto il regno di Sua Maestà Kofi Annan, nella ricorrenza dell’anniversario della risoluzione Onu 181 del 29 novembre 1947, all’Onu si è tenuta una cerimonia di solidarietà con il popolo palestinese per la “tragedia” della nascita di Israele, con tanto di carta geografica in cui la Palestina copre tutta l’area e Israele non c’è).

Giornata di solidarietà col popolo palestinese

E infine, l’argomento decidivo: potevamo aspettarci di meno da un premio Nobel per la pace?

barbara