PRIMA IL SABATO, POI LA DOMENICA

Così si trovò scritto sui muri della basilica della Natività a Betlemme quando, il 10 maggio 2002, fu finalmente possibile liberarla dai terroristi palestinesi che vi avevano fatto irruzione – evento regolarmente citato come “l’assedio della Natività” trasferendo il crimine, come d’abitudine, dai terroristi palestinesi all’esercito israeliano. Prima il sabato poi la domenica, ossia prima provvediamo a far fuori gli ebrei, poi toccherà ai cristiani. E infatti dopo avere svuotato l’intero nord Africa e Medio Oriente degli ebrei che vi risiedevano da millenni, sono passati a svuotarli dei cristiani che vi risiedevano da molti secoli prima che le loro terre venissero invase, conquistate e devastate dalle orde islamiche. Quei pochi, eroici, che resistono, stanno camminando su un filo a venti metri da terra, e la rete non c’è. E il mondo? Tace. Ha taciuto mentre milioni di ebrei venivano portati via dalle nostre città e dalle nostre vie, ha continuato a tacere per tutti questi decenni di carneficina israeliana da parte dei palestinesi (“mai più”, eh?) seguita a tacere mentre, massacro dopo massacro, la presenza cristiana sta scomparendo. E non importa quanto sia grave, sanguinaria, efferata la strage di turno, la consegna è sempre la stessa: ignorare, tacere (anche in Alto Loco: sopire, troncare, padre molto reverendo, troncare, sopire”). Propongo, come ulteriore riflessione, questo ottimo articolo.

Massacro di cristiani in Egitto: dopo quelli del sabato, quelli della domenica

Nazismo ed estremismo islamico vanno da sempre a braccetto, sin dai tempi di Hitler e del gran Mufti di Gerusalemme. Ma la “quasi indifferenza” mostrata in questi giorni dopo due terribili massacri dimostra che il mondo non ha ancora capito la pericolosità di questa strana alleanza

Franco Londei

novembre 3, 2018

Un pazzo nazista e suprematista bianco entra in una sinagoga di Pittsburgh e uccide 11 persone, ebrei, quelli del sabato. Meno di una settimana dopo tocca a un pulman che trasportava pellegrini cristiani copti il quale viene assaltato da un commando di estremisti islamici in Egitto. Sette morti, cristiani, quelli della domenica.
Apparentemente i due episodi sono scollegati. Da un lato c’è un nazista bianco che spara e uccide al grido di “morte agli ebrei”, dall’altro ci sono terroristi islamici, presumibilmente legati all’ISIS che al grido di “Allah è grande” sparano su dei poveri pellegrini cristiani.
In realtà i due episodi sono meno scollegati di quanto si pensi, se non altro a livello ideologico. Nazismo ed estremismo islamico sono sempre andati a braccetto, sin dai tempi dell’amicizia tra Adolf Hitler e il gran Mufti di Gerusalemme Amin al-Husseini.
Se l’obiettivo comune primario di nazismo ed estremismo islamico è sicuramente l’ebraismo, anche il cristianesimo non è poi tanto da meno. Lo stesso Hitler, che rimane il faro nei moderni nazisti, rifiutava i principi del cristianesimo e secondo i Diari di Joseph Goebbels era estremamente cristianofobo, un fatto questo confermato anche nelle Memorie del Terzo Reich scritte da Albert Speer e nelle trascrizioni delle conversazioni private di Hitler registrate da Martin Bormann in conversazioni a tavola di Hitler.
Nazismo ed estremismo islamico sono quindi storicamente complementari. Quello che è strano è la “normalità” con la quale questo assunto viene trattato dalla stampa e dai media occidentali, come se massacrare ebrei in una sinagoga o uccidere pellegrini cristiani sia un fatto non dico normale ma accettabile, come se fosse nell’ordine delle cose.
La cosa è diventata così normale che persino il Papa, a poche ore dal massacro di Pittsburgh non ha sentito il dovere di parlarne o quantomeno di citarlo, mentre ormai uccidere o perseguitare i cristiani copti in Egitto è diventato quasi la norma. Per non parlare poi della stampa. Poche righe su Pittsburgh, qualche trafiletto sul massacro di cristiani di ieri (non so se ne parleranno più nel dettaglio stamattina, ma ho poca fede. Spero di essere smentito). E’ come se tutto questo fosse una cosa normale.
Mi chiedo allora cosa sarebbe successo a parti invertite, se cioè un ebreo avesse sparato su un raduno di nazisti o se un cristiano avesse sparato su dei musulmani uccidendone alcuni. Beh, vi posso garantire che sarebbe successo il finimondo. Titoloni sui giornali, servizi televisivi e breaking news a non finire. Se ne parlerebbe per settimane e non per poche ore com’è successo la scorsa settimana per il massacro di Pittsburgh e come succederà per il massacro di cristiani copti avvenuto ieri in Egitto. Perché? Perché ammazzare ebrei e cristiani è normale, ma provate a toccare un musulmano per ragioni religiose. Basta guardare a cosa sta succedendo in Pakistan con Asia Bibi, che poi non aveva ammazzato nessuno ma secondo l’accusa aveva offeso Maometto e per questo doveva morire.
C’è qualcosa che non funziona in questo mondo se si considera “quasi normale” il massacro di ebrei da parte di un nazista e il massacro di cristiani da parte di estremisti islamici. C’è qualcosa di distorto in questa società se sfugge il nesso tra nazismo ed estremismo islamico.
Prima quelli del sabato e poi quelli della domenica, è così che alcuni nazi-islamici vedono il futuro. E non fanno nemmeno niente per nasconderlo, tanto nessuno avrà il coraggio di contrastarli o quantomeno di denunciarli. Chi ci ha provato non ha fatto una gran bella fine. (qui)

Credo che dovremmo avere il coraggio di guardare in faccia la realtà e prendere atto che, se lasciamo andare avanti le cose ancora per poco – ma veramente poco, e in alcune parti, per esempio in Francia, forse il tempo è già scaduto – abbiamo di fronte due sole possibilità: guerra civile o totale sottomissione. A noi la scelta.

barbara

SOTTOMISSIONE

È un romanzo, come sapete, e come tutti i romanzi racconta una storia di fantasia. Però. Però poi succede che leggiamo questa storia di fantasia, e ci guardiamo intorno, e ci vengono i brividi alla schiena, perché quello scenario da incubo rappresentato in questa storia di fantasia assomiglia maledettamente a ciò che stiamo vedendo succedere intorno a noi. Come sicuramente sa la maggior parte di voi, il romanzo racconta delle elezioni del 2020 in Francia, della vittoria del partito islamico che negli anni precedenti non ha fatto altro che rafforzarsi, e di come tutto questo influirà in quella che un tempo era stata la civiltà occidentale. O, più semplicemente, la civiltà, con le libertà conquistate attraverso dure battaglie, e la parità tra i sessi e i diritti acquisiti e la democrazia…
Il libro ha anche, a mio avviso, un discreto valore letterario (che raggiunge vette sublimi nella descrizione dei pompini di Myriam), ma dovrebbe avere soprattutto il valore di un severo monito, di un ultimo, perentorio invito ad aprire gli occhi prima che sia troppo tardi – con la speranza che ci troviamo ancora in questo prima. Credo sia utile leggere, insieme al libro “di fantasia”, anche questo documento
LoStatoIslamico
(non lasciatevi impressionare dalle 64 pagine: ci sono moltissime immagini e si legge in fretta). Questo testo è “la parola alla difesa” dell’ISIS, la risposta alle accuse che da ogni parte gli vengono mosse, una “onesta” rappresentazione dello Stato Islamico nella sua autentica realtà (che ricorda tanto questo, nei toni, negli argomenti, nelle immagini idilliache che evoca, e soprattutto nell’assoluta aderenza ai fatti). Se poi ti restano ancora due minuti, vai a leggere anche questo, che male non ti farà di sicuro.

Michel Houellebecq, Sottomissione, Bompiani
Sottomissione
barbara