(Indovina dove? Indovina grazie a chi?)
Mini stampante portatile “da taschino”, un’idea tutta israeliana
Alcuni ingegneri israeliani hanno realizzato una stampante portatile e robotica. L’intenzione del team, un gruppo di studenti del Jerusalem College of Technology, è quello di traslare l’attuale mercato delle stampanti nel segmento mobile, ormai diffuso. Si tratta di una stampante a forma cubica che misura 100 x 100 x 80 millimetri e può stampare su qualsiasi superficie di un foglio A4. Al suo interno, infatti, sono state posizionate delle ruote che permettono al piccolo robot di muoversi sulla superficie gestendo così l’area di stampa e il testo o l’immagine da stampare, rigorosamente in scala di grigi. Su Kickstarter la campagna sta ottenendo buoni risultati: dei 400.000 dollari richiesti come traguardo, al momento sono stati raggiunti quasi 195mila e la cifra è in continua crescita. Vari premi per i “backers”: T-shirt ma anche edizioni limitate della stampante portatile una volta che verrà commercializzata. “Abbiamo osservato le stampanti odierne e abbiamo visto una grossa scatola ingombrante con la testa che si muove a destra e a sinistra” ha commentato Jonathan Stein, designer presso lo ZUtA Labs che ha contribuito alla concretizzazione del progetto. “Allora abbiamo pensato: perché non prendere la testa e inserirla in un robot?” La composizione della stampante portatile, infatti, è estremamente semplice: la testa poggia su un paio di ruote ed è supportare da una batteria ai polimeri di litio ricaricabile tramite USB in circa 3 ore. Secondo le stime ufficiali, impiega 40 secondi a stampare una pagina A4 completa, la batteria a carica completa dura un’ora e l’inchiostro presente copre 1.000 pagine. “Quando abbiamo pensato per la prima volta di creare una stampante, la cosa più importante per noi era averne una di piccole dimensioni. Sapevamo che avremmo dovuto utilizzare ogni singolo centimetro. Volevamo una stampante da taschino che potesse stampare immagini precise su un foglio di qualsiasi dimensione”. Nonostante il risultato raggiunto, gli ingegneri non si ritengono soddisfatti: “Abbiamo dovuto tenerla piccola ma ora dobbiamo lavorare sullo sviluppo di parti personalizzate ancora più piccole così da rendere il robot meno ingombrante e fare diventare realtà questo incredibile dispositivo” ha spiegato Leon Rosengarten, ingegnere robotico. L’attuale tabella di marcia prevede l’inizio della produzione a settembre 2014 e la commercializzazione non prima di gennaio 2015 per coloro che hanno donato denaro tramite Kickstarter.
(International Business Times, 11 aprile 2014)
Perché le pecore al macello si sono stufate di andare al macello. Le pecore al macello hanno deciso che ne hanno abbastanza del ruolo di vittime sacrificali che il mondo ha deciso di attribuire loro. Le pecore al macello hanno rialzato la testa, hanno costruito uno Stato, si sono armate, e dall’interno di questo Stato armato mostrano al mondo che cosa sono capaci di fare, quando non vanno al macello.
Fra poche ore inizia Pesach, la pasqua ebraica: la festa della liberazione dalla schiavitù, la festa della presa di coscienza della propria identità di popolo (magari, se vi va, andate a leggere questo) e della scelta di essere un popolo libero nella propria terra. A tutti gli amici auguro hag Pesach sameach – e, naturalmente, leshana haba b’Yerushalaim.
(Post scriptum: per i prossimi due giorni vi ho programmato qualcosa, così non rischierete di andare di nuovo in crisi d’astinenza)
barbara
POST POST SCRIPTUM: qui.