Sono andaataaa lontaaanooo, lontaa-aaa-aaaa-nooooo e sono tornata con tutti gli altri alla naturale conclusione del viaggio. Ho visto cose mozzafiato. Ho mangiato come una porcella – e infatti, nonostante le fatiche sostenute, sono tornata ingrassata, come sempre quando vado in Israele. Ho scattato, contrariamente alle mie abitudini, centinaia di foto. I buchi nella carne delle gambe provocati dalle cadute casalinghe e da quella stradalinga non hanno dato segni di vita nel mar Morto, il che significa che sono perfettamente cicatrizzati, anche se orrendissimi da vedere. Un paio di volte sono stata sul punto di crollare ma non sono crollata. Ho recuperato energie riposando durante le visite a cose che avevo già visto, il che mi ha aiutata a reggere fino alla fine.
Poi stamattina sistemando la valigia sul treno a Milano devo avere fatto un movimento falso e mi sono presa uno strappo o qualcosa del genere alla schiena, probabilmente alla vertebra con l‘ernia, e ad ogni minimo sforzo mi attraversa una fitta di dolore che mi paralizza, mentre i movimenti (sedermi, alzarmi, girarmi) mi provocano un dolore intenso ma non paralizzante. Alzarmi dal letto invece appartiene alla prima categoria (lo diceva Richard Bach in Biplano che la maggior parte degli incidenti accadono a meno di 40 miglia dalla base). Vabbè, non si può avere tutto dalla vita.
barbara