Qualche riflessione meritevole di essere presa in considerazione.
MARIO DRAGHI: CARNEFICE O VITTIMA DESIGNATA?
Pochi giorni fa ho letto e subito liquidato un articolo di Maurizio Belpietro che tratteggiava un Mario Draghi vittima di una trappola di Mattarella volta a fargli perdere credibilità così da togliergli ogni speranza di concorrere alla Presidenza della Repubblica tra un anno, lasciando allo stesso Mattarella il campo libero per la rielezione.
Forse sono stato troppo precipitoso nel liquidarlo, perché gli indizi in quella direzione stanno diventando numerosi.
Il primo, l’aver obbligato Draghi a zavorrare il suo Governo con i Ministri peggiori e più esposti del Governo precedente, senza che ve ne fosse una reale necessità tecnica o politica.
Il secondo quando uno di questi quattro Ministri, Speranza, ha emanato le nuove restrizioni senza un accordo comune del Consiglio dei Ministri, mettendo sotto scacco la Lega prima ancora che venga votata la fiducia a Draghi, e provocando un risentimento diffuso nel Paese.
Anche se Speranza non è una volpe, un simile errore politico non appare possibile, a meno di far parte di una strategia da altri consigliata e sostenuta.
Il terzo, quando il Corriere della Sera “commette un errore” e attribuisce al neo Ministro Brunetta una frase di fuoco relativa al rientro immediato dei dipendenti pubblici dallo smartworking, provocando ovviamente la reazione risentita di sindacati e partiti di sx, salvo poi scusarsi e ammettere che si trattava di una frase estrapolata da un discorso di giugno dello scorso anno, quando Brunetta non era ovviamente al Governo.
Insomma, la grande stampa che sotto Conte ammorbidiva ed addormentava tutto ciò che fosse responsabilità del Governo, ora sembra aizzare e ingigantire, un cambio di passo strano anche per le testate a guida Cairo.
Credo che sia da prestare attenzione a come l’establishment reagirà al Governo di Mario Draghi.
Le imboscate vengono meglio quando si fa credere che vi sia calma e spesso l’incenso è servito a mascherare l’odore del cianuro.
(Per questo post di Paolo Bardicchia devo ringraziare la mia amica Maryla Grandelis)
E con tutti i giochi sporchi che il figlio di Bernardo ha messo in atto da due anni a questa parte, la cosa appare tutt’altro che implausibile. Questo in realtà è un doppio gioco sporco: impedire a noi, per l’ennesima volta, di votare, facendoci arrivare ormai fuori tempo massimo, e impedire all’unico avversario temibile di fargli concorrenza per la rielezione. Ma ormai ci ha preso la mano, come quei giocolieri che cominciano con tre palle e una volta impratichitisi riescono a fare lo stesso gioco anche con quattro, cinque, sei, e addirittura con i piedi. Tra l’altro ho letto qualche ora fa sulla home page di wordpress un post in cui su questo governo si esprime un mare di dubbi e perplessità, con la certezza tuttavia che è necessario subirlo senza fare storie perché era l’unica cosa che Mattarella potesse fare per evitare la catastrofe delle elezioni che, stando ai sondaggi, consegnerebbero il Paese “a una destra forcaiola, xenofoba che diffusamente intrattiene rapporti da sempre opachi e grigi con il mondo degli affari e della finanza più disinvolta”, senza contare la prossima elezione del Presidente della Repubblica che non è possibile lasciare in mano a un parlamento a maggioranza destrorsa, ossia al male assoluto. Parafrasando lo storico “hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato pace”, possiamo dire che hanno assassinato la libertà e l’hanno chiamata democrazia.
Restando sostanzialmente in tema:
INGABBIATI PER CONTO TERZI
(le notizie che non trovate nel Paese del CTS)
Questo venerdì, la Repubblica Ceca non ha rinnovato le chiusure imposte per il lockdown ed è tornata (brevemente) ad essere in una situazione quasi normale.
Brevemente, perché ha dovuto subire la reazione tedesca.
La Germania è in stretto lockdown e ha imposto non solo il divieto dei frontalieri cechi di andare a lavorare in Germania, ma addirittura il divieto di transito dei mezzi cechi sul territorio tedesco.
Chi avesse voluto andare dalla zona industriale di Plzen, in Austria, in Svizzera o in Italia, ad esempio, percorrendo circa 300km di autostrada tedesca, non avrebbe potuto farlo.
Una mossa capace di strangolare l’economia ceca, che è strettamente collegata a quella tedesca.
Il risultato è stato che, dopo 48 ore, la Cechia ha dovuto ripristinare le misure restrittive anti-Covid, pur non avendone bisogno.
La Germania sta mostrando un lato prepotente ed oscuro. Sono sempre più confermate le accuse al Governo tedesco di aver spinto gli scienziati a descrivere scenari apocalittici per giustificare le misure contro la libertà dei cittadini, sono ormai noti i centri di detenzione per chi rifiuta il vaccino e le norme che tolgono il diritto al lavoro a chi non intende vaccinarsi.
E’ da ascrivere sempre alla Germania, buona parte del fallimento europeo sui vaccini, l’aver prima imposto agli altri la politica comune sui vaccini e poi averla violata per proprio conto.
In un quadro simile, il nuovo blocco imposto dal famigerato ultimo decreto di Speranza, acquista una luce diversa.
Nell’Europa germanocentrica, tutti devono soffrire ed essere limitati tanto quanto i tedeschi.
Non dovrà essere possibile per altri europei di godere di maggiori libertà e tutele rispetto ai tedeschi.
In particolare, nessuna economia deve potersi riprendere prima e più velocemente di quella tedesca.
Draghi o non Draghi, il problema è quindi un altro e andrà prima o poi affrontato in modo razionale e continentale.
La sola cosa che serve all’Italia è una ripartenza dell’economia.
Per certo non ci serve un altro miope padrone.
Evidentemente dopo tre quarti di secolo la nostalgia si era fatta insopportabile, ed è tornata a occupare l’Europa instaurando il suo clima di terrore. Perché certi lupi, oltre a non perdere il vizio, non perdono neanche il pelo.
barbara