INTERESSANTE AFFERMAZIONE

Alla quale faccio seguire una domanda: e quale sarà mai, quale potrà mai essere il primo esercito più forte in Ucraina? Dato che neanche un’anguilla cieca ubriaca ritardata potrebbe immaginare che l’esercito ucraino possa essere più forte di quello russo, ed essendo assolutamente fuori discussione che NESSUNO sta conducendo una guerra per procura contro la Russia in Ucraina, io davvero navigo nel buio, non riesco proprio a farmi venire un’idea su quale sia questo esercito più forte di quello russo che sta combattendo in Ucraina (fermo restando che anche un’anguilla cieca ubriaca ritardata diventa un genio di fronte a chi si immagina che ci sia, almeno in questo momento, in Ucraina, qualcuno in grado di sconfiggere la Russia).

Interessante anche questa:

Fatto salvo che in tutte le guerre ci sono stati e sempre ci saranno, su entrambi i fronti, dei disertori, noi sappiamo per certo che fra i soldati dell’Azovstahl, che sapevano di avere davanti o la resa o la fine del sorcio, senza nessun’altra possibilità, qualcuno aveva provato a suggerire di arrendersi ed è stato immediatamente giustiziato; non legalmente deferito alla Corte Marziale e lì legalmente condannato a morte, no: assassinato. E sappiamo che nonostante tutto questo le diserzioni nell’esercito ucraino che “combatte per difendere le proprie città” le diserzioni sono abbastanza numerose. E direi che qui ci sta bene un commento lasciato da un visitatore in un post precedente

Il marito dell’ex badante di mia suocera, un signore ucraino di 55 anni, residente da oltre trenta anni in Italia, con due figli nati e diplomati in Italia, ha ricevuto la cartolina di richiamo alle armi. Se si arriva a richiamare gli emigrati ultacinquantenni, si è proprio alla canna del gas. Gli abbiamo detto: “ma chi te lo fa fare?” Ha risposto che ha molti parenti in Ucraina. Teme sia il loro disprezzo che quello che potrebbero subire come ritorsione. Peraltro ha sempre svolto lavori usuranti in varie aziende agricole e non è esattamente in piena forma fisica.

Il disprezzo non so, magari sarebbero anche comprensivi, ma il rischio di ritorsioni, in uso in tutte le dittature, non è sicuramente da sottovalutare.
Dall’altra parte leggo invece che

RUSSIA, L’ARMATA SI ALLARGA – Lo stato maggiore russo ha annunciato la formazione entro il 2023 di due nuovi corpi d’armata (uno di truppe di terra e uno di aviazione) e di due nuovi distretti militari (Mosca e San Pietroburgo) in risposta all’espansione della NATO. Lo ha comunicato il colonnello generale Evgeny Burdinsky, vice capo di stato maggiore. “Dato il desiderio della NATO di sviluppare il potenziale militare vicino ai confini russi, nonché di espandere l’Alleanza del Nord Atlantico a spese della Finlandia e della Svezia, sono necessarie misure di risposta per creare un adeguato raggruppamento di truppe nella Russia nordoccidentale”.

E ci si chiede, visto che le carceri le hanno già svuotate e le hanno dovute svuotare perché tutti quelli mandati al fronte in precedenza sono stati fatti fuori o feriti o fatti prigionieri, dove andranno mai a raccattarli su gli uomini per formare questi due nuovi corpi d’armata? Certo, c’è da dire, per onestà, che anche la Russia è stata alquanto sconsiderata

Poi c’è quest’altra cosa molto carina

Secondo Josep Borrell, responsabile UE per la politica estera e di difesa, le sanzioni contro la Russia sono costate all’Europa 700 miliardi di euro. Più di 10 volte il sostegno diretto all’Ucraina, che ammonta finora a 60 miliardi. (Qui)

E questa singolare iniziativa.

Infine, dopo Andrea Rocchelli, assassinato dall’esercito ucraino nel 2014 mentre ne documentava i crimini contro la popolazione civile, e il cui nome, nella lista Myrotvoretz, è stato accompagnato dalla dicitura liquidated, un altro giornalista italiano è stato inserito nella lista.

E per il consueto sboicottamento, vi regalo una bella Cleopatra (se può essere negra, perché non dovrebbe poter essere slava?)

(mentre a me quello spruzzo di Lawrence d’Arabia ha scatenato una botta di nostalgia di Somalia – la volta che mi sono tolta le scarpe e ho proseguito a piedi nudi sulla calda sabbia rossa delle dune con in testa il tema del film).

barbara

BACHMUT 2 LA VENDETTA

Renato Miele

L’ARCHIVIO DI TRAVAGLIO È IMPRESSIONANTE

Bakhmut

Il Fatto Quotidiano23 May 2023Marco Travaglio
Inuovi Leonardo. “Da Vinci e il soldato fumatore Bakhmut. Come nell’atene di Pericle, nella Roma di Plutarco e nella Rivoluzione francese dopo Valmy, l’ucraina celebra i suoi eroi” (Bernard-henri Lévy, Instagram, 10.9.2022)
Suicidio. “Il suicidio di massa imposto dalla Wagner per frenare gli ucraini. I russi non sfondano a Bakhmut” (Repubblica, 30.12).
Non se ne vanno. “Bakhmut non la abbandoneremo, è la nostra fortezza” (Volodymyr Zelensky, 4.2.2023).
Se ne vanno. “Ucraini pronti a lasciare Bakhmut. Ritirata strategica nelle campagne” (Lorenzo Cremonesi, Corriere, 13.2).
Sacco e Vanzetti. “L’assalto russo a Bakhmut si arena nel villaggio di Sacco e Vanzetti… Il numero di militari è insufficiente a scardinare le linee di difesa ucraine” (Gianluca Di Feo, Rep, 14.2).
Muro vivente. “Bakhmut resiste all’assalto dei russi, Zelensky: ‘È il nostro muro vivente’” (Messaggero, 16.2).
Muoiono solo russi. “A Bakhmut si lotta strada per strada: ‘I russi hanno perso 200 mila uomini’” (Stampa, 5.3).
Un trionfo. “Podolyak (consigliere di Zelensky, ndr) anticipa le prossime mosse per sconfiggere il nemico: ‘Bakhmut è un successo strategico. Fra due mesi la controffensiva’” (Stampa, 10.3).
Non può cadere. “Bakhmut, adrenalina e fango. ‘Si spara, poi via veloci prima che arrivino i russi. La porta del Donbass non può cadere’” (Cremonesi, Corriere, 11.3).
Lo sbarco di Ferrara. “Salvare Bakhmut… inviare dal cielo gli angeli sterminatori. Bisogna che un’apocalisse sacrosanta di fuoco costringa le ributtanti milizie dello stupro e dell’eccidio a fare retromarcia” (Giuliano Ferrara, Foglio, 15.3).
Frenata. “‘Bakhmut, frenata russa’. Zelensky arriva al fronte” (Messaggero, 23.3). “I russi perdono slancio” (Libero, 23.3).
Controffensiva/1. “La controffensiva ucraina può arrivare a Belgorod (Russia, ndr). Kiev ammassa 80 militari vicino a Bakhmut” (Giornale, 24.3).
Senza appeal. “Bakhmut perde appeal” (manifesto, 31.3).
Strategica. “Bakhmut, il centro strategico del Donetsk” (Corriere, 4.4).
Non è tempo. “Bakhmut: lotta all’ultimo uomo. Non è ancora tempo per una ritirata strategica” (Cremonesi, che aveva annunciato la ritirata strategica il 13.2, Corriere, 9.4).
Controffensiva/2. “Arrivati i Patriot in Ucraina. Controffensiva dal 9 maggio” (Giornale, 20.4).
Controffensiva/3. “Prove di controffensiva” (Stampa, 24.4). Controffensiva/4. “Controffensiva (Foglio, 29.4).
Controffensiva/5. “La controffensiva fa paura e i soldati russi scappano” (Messaggero, 1.5).
Ecatombe. “Ecatombe russa: 20mila morti in 5 mesi a Bakhmut e a Est” (Stampa, 3.5).
La resa. “La resa di Prigozhin” (Stampa, 6.5).
Città decisiva. “Gianluca Di Feo: il conflitto di Bakhmut sarà decisivo per la controffensiva ucraina, ma non solo… ‘La battaglia riguarda anche i giochi di potere tra Prigozhin, leader della Wagner, e Kadyrov, leader dei ceceni. Il futuro del Cremlino passa da queste città e da questi leader” (Rep, 8.5).
Lo sbarco di Mieli. “La crepa russa a Bakhmut, parzialmente in mano ucraina, danneggia in modo irrimediabile la parata di Putin” (Paolo Mieli, Corriere, 8.5).
Controffensiva/6. “Kiev ha iniziato la fase uno della controffensiva” (Di Feo, Rep, 11.5).
Contrattacco. “Bakhmut, il contrattacco. L’esercito di Kiev avanza: liberati 2 km. Zelensky: ‘Riprenderemo tutto’” (Stampa, 11.5). “Kiev, contrattacco a Bakhmut. E Prigozhin ammette: rischiamo” (Corriere, 11.5).
“Bakhmut, avanzata di Azov” (Messaggero, 11.5).
Avanzata. “Kiev avanza nel fumo di Bakhmut. I soldati ucraini parlano di ‘controffensiva difensiva’” (Corriere, 14.5).
La riprendiamo. “Il comandante Aibolit guida l’assalto ucraino alla città: ‘L’ordine di contrattaccare è arrivato il 6 maggio. Ora riprendiamo Bakhmut’” (Rep, 15.5).
Ripresi. “A Bakhmut ripresi 20 kmq” (Giornale, 17.5). “I russi perdono terreno a Bakhmut” (Domani, 17.5).
Progressi. “Bakhmut, altri progressi gialloblu” (Giornale, 18.5).
Riavanzata. “Gli ucraini avanzano a Bakhmut” (Corriere, 19.5). “Gli ucraini avanzano a Bakhmut” (manifesto, 19.5).
Perde. “Bakhmut, l’armata rossa perde altre posizioni. L’arma segreta è del 1986. Guadagnati 2 km grazie a un obice datato” (Giornale, 19.5).
La fine. “Bakhmut è soltanto nei nostri cuori” (Zelensky si arrende all’evidenza: Bakhmut conquistata dai russi, 21.5).
Ma è inutile. “Bakhmut, la città ormai è caduta, ma rischia di rivelarsi un inutile trofeo di Putin” (Daniele Raineri, Repubblica, 21.5). “Bakhmut ai russi, ma non possono spostarsi (e Zelensky dice che sono soltanto macerie)” (Corriere, 21.5).
Anzi dannosa. “La conquista delle macerie”, “Bakhmut è una trappola? Perché per i russi la conquista della città può essere uno svantaggio” (Corriere, 22.5). “Bakhmut, gli ucraini circondano i russi per la controffensiva” (Raineri, Rep, 22.5). Ah ecco: li hanno lasciati vincere per metterli in trappola. E poi l’uva era acerba.

Travaglio è quel tizio che quando decide di fare lo stronzo, non sono in molti a batterlo. Però anche quando si ricorda di essere un genio e decide di dimostrarlo, non è facile togliergli il podio.

Renato Miele

Però manca questo

Che si abbina bene con quest’altro attento resoconto

Andrea Zhok

Di sconfitta in sconfitta, perdendo secondo il Corriere una brigata al giorno, combattendo senza calzini e a colpi di vanga, esauriti da tempo di missili, travolti ogni mese da una delle nuove Zauberwaffen della Nato, guidati da generali alcolisti e da un presidente pazzo e malato, i Russi ieri hanno completato la conquista della roccaforte di Bakhmut (Artemovsk).
Esattamente ad un anno di distanza dalla conquista dell’altra roccaforte inespugnabile di “Azovstal” a Mariupol.
Ora rimane solo la terza e ultima linea difensiva.
Questo nonostante l’Ucraina si sia giovata di armamenti e addestramento Nato dal 2016, e nonostante dopo lo scoppio della guerra la Nato abbia sostenuto l’esercito ucraino svuotando i propri arsenali convenzionali, addestrando le truppe, fornendo e pagando mercenari stranieri, e nonostante il budget ucraino sia oramai sostenuto soltanto dai finanziamenti a perdere occidentali.
Confesso di essere stupito, perché per quanto bassa potesse essere la stima nei confronti della lungimiranza del blocco occidentale, di fronte ad uno sforzo pazzesco e concorde del genere, con sanzioni economiche durissime, mi sarei aspettato almeno qualche rovesciamento del fronte. (Prospettiva peraltro assai preoccupante, perché sappiamo tutti che una Russia davvero in difficoltà, che temesse per la propria esistenza, rappresenterebbe la più pericolosa delle prospettive.)
Invece si sta prospettando lo scenario più catastrofico tra quelli immaginabili per l’Occidente (meglio, per l’Europa, gli USA se la caveranno come sempre).
Uno sforzo economico-bellico del genere, con una situazione aggravata dalla distruzione delle linee di approvvigionamento energetico russo, non poteva che rappresentare nel medio-lungo periodo un quadro drammatico, a meno che non si fosse realizzato uno scenario particolarissimo.
L’unico scenario su cui l’Europa poteva scommettere, scenario fantapolitico, ma almeno inizialmente fantasticabile, era la prospettiva di una Russia che si scioglieva come neve al sole, dove un cambiamento di regime avrebbe rimesso un orsetto gommoso tipo Eltsin al Kremlino, dando il via ad un nuovo saccheggio occidentale, come quello degli anni ’90.
Oggi possiamo affermare con tutta la certezza che la storia consente, che questa non è una prospettiva realizzabile.
Ogni altro scenario oscilla tra due opzioni, ad un estremo abbiamo un’escalation illimitata della partecipazione Nato fino all’Olocausto nucleare, all’estremo opposto abbiamo uno sfondamento russo che pone fine all’esistenza dell’Ucraina arrivando ai confini Nato di Polonia e Romania.
In mezzo tra questi estremi abbiamo vari stadi intermedi di congelamento del fronte su linee mediane (il Dnepr?), con il perdurare di un conflitto a bassa intensità, come guerriglia o terrorismo, capace di andare avanti per decenni.
Dunque in tutti gli scenari disponibili l’errore di valutazione fatto dalle oligarchie europee rimarrà nei libri di storia.
Esso apre a cascata una fase di drammatico ridimensionamento del ruolo economico e culturale dell’Europa, ponendo fine a quella fase dominante avviata tra XVI e XVII secolo, arrestatasi sì con le due guerre mondiali, ma poi proseguita in alleanza con gli USA negli ultimi settant’anni.
L’impoverimento delle popolazioni europee, iniziato dopo la crisi subprime – anch’essa originatasi per decisioni americane – subirà un’accelerazione progressiva dovuta alla convergenza dell’aumento dei costi di produzione (energia e materie prime), della riduzione dei mercati di esportazione (fine della globalizzazione), e della necessità di un aumento stabile delle spese militari.
Non mi illudo che a questa catastrofe indotta da scelte politiche scellerate le popolazioni europee – stordite, depoliticizzate, ipnotizzate in modo terminale – saranno in grado di reagire.
Ma è certo che in altre epoche, intere dinastie regnanti hanno perso la testa per molto meno.

E poi c’è questa chicca

Bakhmut, quindi, non sarebbe una conquista essenziale in quanto territorio strategico, piuttosto come il simbolo della battuta d’arresto degli ucraini, associato al continuo rinvio della controffensiva di questo mese (qui).

Stendendo un triplice velo pietoso sull’italiano da terza elementare del solito ineffabile Matteo Milanesi, giovane protégé di Nicola Porro, c’è questa cosa bizzarra di un territorio per mantenere il quale vale la pena di farsi massacrare per 224 giorni, e una volta perduto si trasforma all’istante in un’entità dal valore puramente simbolico, del tutto priva di importanza pratica (mi sa che dev’essere questa la famosa teoria della relatività sulla questione dello spazio e del tempo).
Aggiungo un paio di aggiornamenti in immagini

e un video, per comprendere il quale è obbligatorio attivare l’audio

Giuseppe Ganci

Iniziato anche l’addestramento su portaerei con gli ultimi modelli di caccia consegnati all’Ucraina…

Attento però, ragazzo: quel giocattolino è assolutamente delizioso,

ma a giocarci in maniera maldestra…

E infine il solito sboicottamento, e per portare un po’ di freschezza in mezzo a tanto marciume, vi offro l’undicenne Elena Kostileva

barbara

9 MAGGIO 1945

Fine della guerra per l’Unione Sovietica e data in cui si festeggia la vittoria, ossia la definitiva sconfitta del nazismo. Un po’ più di un anno fa qualcuno, le prossime celebrazioni con la consueta parata militare, le prevedeva così: 

A un po’ più di un anno di distanza abbiamo il dittatore nazista aka marionetta della cricca bideniana che ci informa che è praticamente a un passo dalla vittoria totale, dalla disfatta del nemico, dalla riconquista completa di tutti i territori perduti, però bisogna che gli diamo 10 volte le armi che gli stiamo dando ora – da un anno, in aggiunta a tutte quelle mandate da USA e NATO negli otto anni precedenti, oltre a quelli spesi per il colpo di stato e a tutte le altre cose che sappiamo. Per rinfrescare la memoria vi invito a riguardare questo vecchio post, e poi ad ammirare il nostro nelle sue vesti di artista

E dopo il pagliaccio che si spaccia per artista, un artista vero che si finge pagliaccio (con una bella musica klezmer)

barbara

OGGI 2 MAGGIO 2023

ricorre il nono anniversario della strage di Odessa, che forse sarebbe più corretto chiamare pogrom. Ricordiamola con una testimonianza

Qui una serie di immagini che scelgo di non postare in chiaro. Le guardi chi se la sente. E mi raccomando: continuiamo a dissanguarci per mandare armi all’Ucraina, baluardo della nostra civiltà.

barbara

UTERO IN AFFITTO E DINTORNI

Avete voglia di farvi assemblare un bambino tipo mobile Ikea facendovelo oltretutto consegnare già bello assemblato senza dovervi assumere il faticoso compito di mettere insieme i pezzi? Avete voglia di farlo ma non vi è chiaro come si fa? Niente paura: ha provveduto per voi l’amico “Momo Vadim”, che con un nome fittizio e un account altrettanto fittizio ha contattato una fabbrica di bambini. Quello che segue è lo scambio intercorso.

From: Ivana valeri <vaniaalleli@yahoo.it>
Sent: Friday, July 1, 2022 3:53 PM
To: info@surrogacyukraine.com
Subject: Message from ‘Nova Espero – New Hope’!

Message: Vorrei vedere la foto di DARIA, donatrice ovulo
https://surrogacyukraine.com/database-egg-donors-surrogates/egg-donors/advanced-search/863

Sending URL:  https://surrogacyukraine.com/database-egg-donors-surrogates/egg-donors


info@surrogacyukraine.com

A:vaniaalleli@yahoo.it

ven 1 lug 2022 alle ore 16:49

Hello : Ivana Valeri,

This is photo of Daria, but her profile is very old.

We can suggest another candidate who is available.

Sincerely,

Sergey

Sergey Glushchenko

+380503107437 (WhatsApp, Viber, Telegram)

(Skype: serge.glu@gmail.com)

Deputy director

“Nova Espero,  LLC”, Ukraine

https://surrogacyukraine.com/

CONFIDENTIALITY NOTICE: this e-mail message and any attachments are for the sole use of the intended recipient.

Any unauthorized review, use, disclosure or distribution is prohibited.

info@surrogacyukraine.com

A:vaniaalleli@yahoo.it

Anastasia

DOB 30.01.1997

Blood type and Rh factor: 3(+)

Marital Status: Divorced

Education: Unfinished higher

Education in detail, degree, focus of the university, faculty, etc.: ZNTU Faculty of International Tourism and Personnel Management.

Profession:  business administration.

Age of your children, date of last birth: 4 years, 2017

Health Data:

Transferred and hereditary diseases, operations. As well as transferred and / or current gynecological diseases: No

HIV, syphilis, gonorrhea, hepatitis B C: No

Chronic diseases?: No

What chronic diseases do you have: No

Use of hormonal contraceptives: No

Method of delivery: Natural way

Miscarriages, abortions – termination period, date: No

Describe your bad habits in more detail:

Bad habits: No

Other data:

You participated in oocyte donation or surrogacy programs – year, result: Yes (15-20 eggs)

Appearance, character:

Body Type: Regular

Height in cm / Weight in kg: 166 sm, 55kg

Hair Type: Straight

Hair color (natural): Brown

Eye Color: Green

Oval face

Appearance type: Slavic

Do you wear glasses?: No

Are you allergic to anything?: No

Have you had twins in your family?: No

Character Traits: Realist

Hobbies / passions / interests:: Graduated from music school in cello and piano. She took up swimming. Professionally trained and taught ballroom dancing. There was a class at school with an in-depth study of chemistry and biology, so medicine is very interesting to me. Hobbies at the moment – it’s psychology. She began to study and read books on psychology in order to understand her child. Now it helps me in my work and just to find an approach to people and understand them.

Personal qualities:: I am a purposeful, assertive, responsible person. Sometimes emotional, but this

is the key to my empathy.

Dad 51, mom 43 – no serious illnesses.

Vania Alleli <vaniaalleli@yahoo.it>

A:info@surrogacyukraine.com

ven 11 nov 2022 alle ore 09:56

Dear Mr. Sergey.

I apologize for not replying to you again, but I have a hard time believing that my wish can come true in this troubled time. Since I am afraid to come to Kiev due to the ongoing war, I would like to know if it is possible to have a surrogate donor mother in a safer place, even in Ukraine itself, but at least in an area close to Poland and away from danger.

Waiting for a welcome response from you, I offer you my best regards.

Ivana Valeri

info@surrogacyukraine.com <info@surrogacyukraine.com>

A:‘Vania Alleli’

ven 11 nov 2022 alle ore 12:43

Dear Ivana Valeri,

We don’t work with surrogate mothers abroad, due to rules and legislation that are not fully legal. We can suggest to come in Lviv, close to the Polish border, it is for collection of material of husband. Understood that we suggest candidate for surrogate mother that lives in more safe region of Ukraine.

Kind regards, Sergey

Sergey Glushchenko

+380503107437 (WhatsApp, Viber, Telegram)

(Skype: serge.glu@gmail.com)

Deputy director

“Nova Espero,  LLC”, Ukraine

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CONFIDENTIALITY NOTICE: this e-mail message and any attachments are for the sole use of the intended recipient.

Any unauthorized review, use, disclosure or distribution is prohibited.

Visto com’è facile? Risposta immediata, pronta soluzione a qualunque problema, guerra compresa, e animaletto in pronta consegna appena terminato di assemblarlo. E non si pensi che la donatrice di ovulo abbia un ruolo facile: è vero che, a differenza di quella a cui verrà innestato l’ovulo fecondato, non avrà la fatica di portare il bambino per nove mesi, sorvegliata a vista – letteralmente schiava – per non rischiare che le venga in mente di bere un bicchiere di vino o fumare una sigaretta o sgarrare sulla dieta, e non subirà il trauma vedersi strappare immediatamente dopo il parto il bambino che per mesi ha sentito muoversi dentro di sé, ma il prelievo degli ovuli è necessariamente preceduto da un bombardamento di ormoni che non è esente da rischi di conseguenze anche gravi. Quanto a quella che porta il bambino, è inteso che se i committenti dovessero cambiare idea e ordinarle di abortire, lei è obbligata a farlo, a qualunque stadio della gravidanza sia arrivata; non è che possa dire va bene, porto a termine la gravidanza e me lo tengo io: non è roba sua e non ha il diritto di decidere cosa farne.

E tutto questo per quanto riguarda la donna. Poi c’è il bambino. E non mi si venga a dire che verrà cresciuto con amore perché è stato voluto: verrà cresciuto da due schiavisti impregnati di egoismo e di delirio di onnipotenza che trattano gli esseri umani alla stregua di mobili Ikea. Un bambino strappato alla donna di cui per mesi aveva ascoltato e imparato a riconoscere la voce e il battito cardiaco, un bambino privato intenzionalmente delle sue radici, un bambino privato dei più elementari diritti umani.

E poi ci sono gli scarti di fabbrica, quelli con qualche pezzo difettoso, o che semplicemente i committenti non hanno avuto voglia di ritirare, o addirittura, dopo averli ritirati, hanno cambiato idea e li hanno rispediti al mittente: che cosa succede a questi bambini? La risposta a questa domanda, purtroppo, la conosciamo:

Fulvio Del-Deo

Gli scarti della fabbrica ucraina di “maternità surrogata”, i bambini nati da uteri in affitto ma non conformi alle aspettative dei clienti, finiscono in “orfanotrofi”, e spesso diventano merce per pedofili e per espianto di organi.
Ne aveva indagato già tempo fa il giornalista ucraino Anatoly Shary (poi esule in Spagna), tirandosi addosso una shit storm di regime, minacce e accuse di pedofilia.
Oggi la cosiddetta “europa”, vassalla degli usa, che con l’operazione speciale del 24 febbraio 2022 ha visto crollare il suo sogno nazista, accusa Putin di rapimento di bambini ucraini, in riferimento ai minori tratti in salvo dalla Russia.

Precedentemente apparsi in questo blog, sullo stesso tema, uno, due, tre)

barbara

FINALMENTE!

Finalmente qualcosa dei crimini di guerra e crimini contro l’umanità dei nazi-ucraini che da oltre un anno stiamo documentando dal di fuori, comincia a uscire anche dal di dentro. Finalmente anche qualche complice ha deciso che la misura è colma, come quelle SS che durante le stragi di massa, quando il sangue gli arrivava alle ginocchia mollavano tutto e andavano a vomitare

Poi ascoltiamo una testimonianza sulla famigerata Wagner

Qualche immagine dei consueti bombardamenti quotidiani sui civili del Donbass – questo è di tre giorni fa

https://t.me/letteradamosca/14044

(qui un buon articolo)

e questo è dell’altro ieri

E se qualcuno dovesse sopravvivere? Niente paura, abbiamo la soluzione:

Fulvio Del-Deo
Alberto Sala

“Basta ripulirli fisicamente”: Mikhail Podolyak dell’amministrazione Zelensky non ha usato mezzi termini, affermando che le autorità stermineranno i cittadini filorussi.
Sembra che il piano abbia già iniziato a essere attuato. Sabato il tribunale ha posto agli arresti domiciliari il capo della Pechersk Lavra di Kiev, Pavel Lebed, accusato di “giustificare l’aggressione russa”.
Nel frattempo, a Kiev, i fedeli continuano a protestare contro l’espulsione della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca dalla Lavra di Kiev. La loro protesta è una preghiera ma i provocatori filo-ucraini stanno cercando in tutti i modi di agitare i partecipanti, ad esempio suonando canzoni offensive con insulti anti-russi.

Poi volevo mettere qualche video di Francesco Coco ma il canale è stato oscurato da youtube perché la verità non si deve sapere, quindi mi sposto altrove e vi regalo questa bellissima notizia

Lettera da Mosca

UCRAINA – Secondo il servizio statistico nazionale ucraino, il settore metallurgico dell’Ucraina è crollato del 67% nel 2022
Fino a poco tempo fa, la metallurgia era considerato il settore più redditizio delle esportazioni ucraine. Ma alla fine dello scorso anno, i volumi di produzione sono diminuiti del 66,5% e l’estrazione del minerale del 61%.

Qualche documentazione sulla spietata persecuzione religiosa:

Fulvio Del-Deo
Tatiana Kharitonova

Il metropolita Pavel, vicario del Monastero della Lavra di Kiev, agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con i fedeli. La sua sola colpa è quella di rimanere coerente con se stesso e la propria confessione e perché si rifiuta di consegnare il monastero ai preti nazisti, scismatici ucraini. È una vergogna. Nel silenzio generale, complice di tutto l’occidente, in Ucraina non si è più nemmeno liberi di vivere la propria spiritualità.
A Bologna, quelle 4 pecore di San Basilio in Sant’Isaia, dopo aver consegnato la chiesa agli ucraini, si voltano dall’altra parte davanti alle violenze perpetrate contro i propri fratelli.

UCRAINA – Regione di Nikolaev, villaggio di Novopoltavka: nazionalisti ucraini hanno dato fuoco alla chiesa della Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca:

https://vk.com/video746865691_456239304

https://t.me/letteradamosca/14093

https://t.me/letteradamosca/14085

Poi ci sta bene questo scontro sanguigno fra un uomo e un ominicchio

https://vk.com/video627773164_456240467

Aggiungo questo spettacolo straordinario del fiume Katun

https://t.me/letteradamosca/14066

E concludo col consueto sboicottamento dei grandi artisti boicottati in mezzo mondo – dove gareggiare senza di loro è un po’ come gareggiare da trans in una competizione femminile.

barbara

VISTO CHE È GIORNO DI FESTA

regaliamoci la sublime visione di questo corpo divino

E anche bravino, diciamolo. Si noti comunque che ha una muscolatura spettacolare, ma non l’orrendissima tartaruga, che piace solo alle checche.

Questo invece ha 61 anni e la sua muscolatura lascia un po’ a desiderare

Mentre quest’altra è un’autentica cascata di lardo e cellulite

e la dedico a tutte le signore perennemente in guerra col mezzo grammo in più.

E concludo, per ben celebrare una Pasqua di pace, con questo inno alla pace:

Anzi no, concludo con Josefina, 9 anni

Buona Pasqua

barbara

QUANDO SEI UN BAMBINO HANDICAPPATO

e nasci in Ucraina.

Questa cosa mi è stata raccontata da un tizio che per alcuni anni è stato periodicamente in Ucraina per motivi di lavoro. In uno di questi viaggi ha preso parte, accompagnato da un ministro ucraino, a una manifestazione fotografica. È stato in questa occasione che ha appreso che lì, quando nasce un bambino handicappato, non avendo evidentemente il coraggio di ucciderlo, lo mettono nudo per terra e lo lasciano lì a morire di freddo e di fame. Possono metterci, a morire, ore oppure giorni. Ha appreso questa cosa perché era stata documentata da uno dei fotografi partecipanti alla manifestazione. Sul quale fotografo si è avventato il ministro urlandogliene di tutti i colori per avere osato mostrare questa cosa in presenza di un ospite straniero. Gli ho chiesto in che periodo sia avvenuto questo; ha risposto che lui ci è andato dal 2009 al 2014, quindi è stato in questo intervallo, e non credo ci siano buoni motivi per pensare che le cose siano cambiate. E dato che non faccio troppa fatica a immaginare quali saranno state le conseguenze – lontano da occhi indiscreti – per lo sventurato fotografo, voglio almeno far sì che il suo coraggio non sia stato vano, diffondendo la notizia.

barbara

PROMEMORIA PER CHI HA LA MEMORIA CORTA

ma soprattutto tonnellate di malafede

Poi continua l’infamia delle mine antiuomo

E continua l’uso delle nostre armi per fare il tiro al bersaglio sui civili del Donbass

E Mariupol, distrutta dagli ucraini e in fase di ricostruzione da parte dei russi, e le sue prigioni segrete

Comunque tranquilli, che adesso l’Ucraina va a vincere.
E non posso non concludere con una superstar

barbara

MI RACCOMANDO, MANDIAMOGLI ARMI

ancora armi, sempre più armi, sempre più potenti: non vorremo mica lasciar vivi tutti quei civili! Non vorremo mica lasciargli le case intere! Le biblioteche! I negozi! Le chiese! Le palestre!

19 febbraio 2023

23 febbraio 2023

Una passeggiata per Lugansk

E poi ci sono le famose Convenzioni di Ginevra e dell’Aja sul trattamento dei prigionieri di guerra

(e a quanto pare devono anche avergli fatto saltare qualche dente

Aggiungo due piccole note amene

DIFFERENZE – Nel suo discorso a Varsavia, ieri, Joe Biden ha nominato 10 volte Vladimir Putin. Nel suo discorso a Mosca, invece Putin non ha nominato Biden nemmeno una volta. (Qui)

Radio Svoboda dice che Portogallo, Belgio, Paesi Bassi e Francia chiedono il ritiro delle sanzioni UE sui fertilizzanti prodotti dalla Bielorussia. E pare che a chiedere di non mettere troppa pressione sulla Bielorussia sia… l’Ucraina.(Qui)

E poi una considerazione, che ritengo condivisibile, di Marco Travaglio, sulle ultime vicende che riguardano anche casa nostra.

A sovranismo limitato
Il Fatto Quotidiano23 Feb 2023» Marco Travaglio
Il nostro grado di simpatia per B. è noto da qualche annetto. Quindi spersonalizziamo. Immaginiamo che il presidente dell’ucraina, uno dei Paesi più corrotti e più poveri d’europa (due fattori tutt’altro che scollegati) da ben prima che fosse attaccato dalla Russia, inviti a casa sua la premier di un governo che contribuisce, con aiuti finanziari e militari, a mantenerlo artificialmente in vita. E poi, violando ogni dovere di ospitalità e ogni regola di buona creanza, approfitti della conferenza stampa congiunta per insolentire un alleato della premier che ha il grave torto di non pensarla come lui. Qualunque altro premier interromperebbe la conferenza stampa, la visita e forse le relazioni diplomatiche, non prima di avere spiegato all’insolente collega come vanno le cose in una vera democrazia: ogni leader politico, come ogni cittadino, è libero di esprimere il proprio pensiero su guerra, pace, negoziati e ogni altro argomento a sua scelta anche se nessuno gli ha bombardato la casa, e nessun governo estero, alleato e non (e l’ucraina è fra i non, visto che fortunatamente non fa ancora parte né dell’ue né della Nato), ha il diritto di ficcare il naso. La cosa potrà apparire bizzarra a Zelensky, che mette fuorilegge gli undici partiti di opposizione, arresta il leader di quello principale, unifica le tv in un solo canale di propaganda (la sua), impedisce a otto reporter italiani di raccontare la guerra senza il suo permesso. Ma, per fortuna, l’italia non è l’ucraina, anche se da un anno sta violando la sua Costituzione per inviare armi al suo Paese raccontando che vuole favorire il negoziato Kiev-mosca, che però Zelensky il 4 ottobre ha proibito per decreto.
Non che l’ingerenza zelenskiana negli affari interni italiani sia un caso isolato: le cancellerie Ue, Nato e Usa non fanno altro da tempo immemorabile. Ma almeno quelle ce le siamo scelte come alleate e ci tocca sopportarle. L’ucraina no. Ed è a Kiev che servono i soldi e le armi di Roma, non viceversa. Quindi l’idea che Zelensky distribuisca pagelle e patenti di affidabilità a questo o quel Paese che si svena per Kiev è già ridicola. Ma ancor più ridicolo è che in Italia la cosiddetta informazione accusi quel leader che non nominiamo di screditare l’italia nel mondo per aver espresso il suo pensiero, giusto o sbagliato non importa. In un Paese serio, a rimettere in riga l’ucraino, sarebbe già intervenuto il presidente della Repubblica, con le stesse parole con cui tappò la bocca alla ministra francese Boone che ci insegnava come votare il 25 settembre e minacciava di “vigilare” su di noi: “L’italia sa badare a se stessa”. Invece purtroppo Mattarella tace. E tace anche la Meloni, mostrando vieppiù com’è il suo “sovranismo”: a sovranità limitata.

E veniteci a raccontare che non siamo in guerra con la Russia.

Concludo con una riflessione mia: da tutte le parti si sente dire che non si crede che Putin abbia davvero intenzione di sganciare l’atomica, che è tutto solo un bluff per tentare di intimidire gli avversari (? Gli avversari? Ma non ci avete raccontato fino ad asfissiarci che non è vero niente che l’America sta combattendo una guerra per procura? Non ci avete ripetuto fino alla nausea che la Russia ha aggredito l’Ucraina e l’Ucraina si sta difendendo e noi le mandiamo armi difensive per poter resistere ma con tutta la faccenda non c’entriamo niente? Boh). Ora, non sarà che mentre ci e si raccontano questa favoletta continuano a spingersi sempre più avanti con le provocazioni e gli attacchi “perché tanto lui non la sgancia mica sul serio” fino al punto in cui per salvare la Russia non gli resterà più altra possibilità di lanciare una raffica di missili nucleari? E arrivato a questo punto non farà come quello che sa che per salvarsi deve sparare per primo, e sapendo che anche l’altro è armato e pronto a sparare, per minimizzare il rischio per se stesso gli scarica addosso tutto il caricatore?
Ho l’impressione che tutti noi ci troviamo nei panni di Margherita che assiste al ballo infernale durante la festa di Satana

Il primo minuto abbondante è di preparazione, potete tranquillamente saltarlo

barbara