
Alla quale faccio seguire una domanda: e quale sarà mai, quale potrà mai essere il primo esercito più forte in Ucraina? Dato che neanche un’anguilla cieca ubriaca ritardata potrebbe immaginare che l’esercito ucraino possa essere più forte di quello russo, ed essendo assolutamente fuori discussione che NESSUNO sta conducendo una guerra per procura contro la Russia in Ucraina, io davvero navigo nel buio, non riesco proprio a farmi venire un’idea su quale sia questo esercito più forte di quello russo che sta combattendo in Ucraina (fermo restando che anche un’anguilla cieca ubriaca ritardata diventa un genio di fronte a chi si immagina che ci sia, almeno in questo momento, in Ucraina, qualcuno in grado di sconfiggere la Russia).
Interessante anche questa:

Fatto salvo che in tutte le guerre ci sono stati e sempre ci saranno, su entrambi i fronti, dei disertori, noi sappiamo per certo che fra i soldati dell’Azovstahl, che sapevano di avere davanti o la resa o la fine del sorcio, senza nessun’altra possibilità, qualcuno aveva provato a suggerire di arrendersi ed è stato immediatamente giustiziato; non legalmente deferito alla Corte Marziale e lì legalmente condannato a morte, no: assassinato. E sappiamo che nonostante tutto questo le diserzioni nell’esercito ucraino che “combatte per difendere le proprie città” le diserzioni sono abbastanza numerose. E direi che qui ci sta bene un commento lasciato da un visitatore in un post precedente
Il marito dell’ex badante di mia suocera, un signore ucraino di 55 anni, residente da oltre trenta anni in Italia, con due figli nati e diplomati in Italia, ha ricevuto la cartolina di richiamo alle armi. Se si arriva a richiamare gli emigrati ultacinquantenni, si è proprio alla canna del gas. Gli abbiamo detto: “ma chi te lo fa fare?” Ha risposto che ha molti parenti in Ucraina. Teme sia il loro disprezzo che quello che potrebbero subire come ritorsione. Peraltro ha sempre svolto lavori usuranti in varie aziende agricole e non è esattamente in piena forma fisica.
Il disprezzo non so, magari sarebbero anche comprensivi, ma il rischio di ritorsioni, in uso in tutte le dittature, non è sicuramente da sottovalutare.
Dall’altra parte leggo invece che
RUSSIA, L’ARMATA SI ALLARGA – Lo stato maggiore russo ha annunciato la formazione entro il 2023 di due nuovi corpi d’armata (uno di truppe di terra e uno di aviazione) e di due nuovi distretti militari (Mosca e San Pietroburgo) in risposta all’espansione della NATO. Lo ha comunicato il colonnello generale Evgeny Burdinsky, vice capo di stato maggiore. “Dato il desiderio della NATO di sviluppare il potenziale militare vicino ai confini russi, nonché di espandere l’Alleanza del Nord Atlantico a spese della Finlandia e della Svezia, sono necessarie misure di risposta per creare un adeguato raggruppamento di truppe nella Russia nordoccidentale”.
E ci si chiede, visto che le carceri le hanno già svuotate e le hanno dovute svuotare perché tutti quelli mandati al fronte in precedenza sono stati fatti fuori o feriti o fatti prigionieri, dove andranno mai a raccattarli su gli uomini per formare questi due nuovi corpi d’armata? Certo, c’è da dire, per onestà, che anche la Russia è stata alquanto sconsiderata

Poi c’è quest’altra cosa molto carina
Secondo Josep Borrell, responsabile UE per la politica estera e di difesa, le sanzioni contro la Russia sono costate all’Europa 700 miliardi di euro. Più di 10 volte il sostegno diretto all’Ucraina, che ammonta finora a 60 miliardi. (Qui)
E questa singolare iniziativa.
Infine, dopo Andrea Rocchelli, assassinato dall’esercito ucraino nel 2014 mentre ne documentava i crimini contro la popolazione civile, e il cui nome, nella lista Myrotvoretz, è stato accompagnato dalla dicitura liquidated, un altro giornalista italiano è stato inserito nella lista.
E per il consueto sboicottamento, vi regalo una bella Cleopatra (se può essere negra, perché non dovrebbe poter essere slava?)
(mentre a me quello spruzzo di Lawrence d’Arabia ha scatenato una botta di nostalgia di Somalia – la volta che mi sono tolta le scarpe e ho proseguito a piedi nudi sulla calda sabbia rossa delle dune con in testa il tema del film).
barbara