DI QATAR, DI UN PICCOLO SQUALLIDO INFANTE, E DI ALTRO VARIO LIQUAME

Le cose da dire sarebbero molte, ma dato che ho trovato qualcuno che le ha dette molto meglio di quanto potrei mai dire io, rubo le parole a lui.

Giovanni Bernardini

3000 ANNI

Il presidente della Fifa Infantino ha affermato, difendendo il mondiale in Qatar, che l’occidente dovrebbe chiedere scusa per 3.000 anni per ciò che ha fatto negli ultimi 3.000 anni.
Negli ultimi 3.000 l’occidente ha “prodotto” Platone ed Aristotele, Newton e Kant, Dante e Shakespeare, Leonardo e
Michelangelo, Mozart e Beethoven [Louis Jenner e Albert Sabin, Christian Barnard e Pincus-Rock-Garcia]… si potrebbe continuare per ore.
Ed ha “inventato” i diritti umani, la democrazia politica, le libertà personali, la tolleranza, lo stato di diritto, la razionalità scientifica, l’emancipazione della donna, l’economia di mercato, di nuovo, si potrebbe continuare per ore.
In occidente c’è stato anche lo schiavismo, ma solo in occidente è sorto il movimento abolizionista della schiavitù. Siamo stati imperialisti, ma anche critici nei confronti dell’imperialismo. In occidente sono sorti i grandi totalitarismi, ma anche chi li ha saputi affrontare, combattere ed alla fine sconfiggere.
Purtroppo non è stato ovunque così fuori dall’occidente.
Nel mondo ci sono ancora oggi, OGGI, NON 3000 ANNI FA, paesi in cui i fondamentali diritti umani vengono calpestati. In cui nei tribunali la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo, vige la pena della fustigazione, esiste la polizia morale, l’adulterio è un reato, non un semplice peccato, a volte punito con la lapidazione. Ancora una volta, si potrebbe continuare per ore.
Il Qatar è uno di questi paesi. Ma per il presidente della FIFA tutto questo non conta. Il Sud Africa è stato tenuto fuori da tutte le competizioni sportive per decenni a causa della apartheid e della conseguente violazione dei diritti umani. Di certo le violazioni dei diritti umani non sono in Qatar meno gravi che nel Sudafrica della apartheid. Eppure proprio in Qatar viene organizzato questo assurdo mondiale invernale, ampliato a dismisura, pieno di squadrette il cui tasso tecnico non supera quello di squadre italiane di serie B o C.
Posso anche capire le ragioni finanziarie che stanno dietro a questo affare colossale, ma, per piacere, evitateci almeno i discorsetti politicamente corretti.
Tenetevi i miliardi, risparmiateci almeno l’ipocrisia.

Che poi, fosse anche vero che per 3000 anni abbiamo perpetrato unicamente nefandezze, sarebbe una buona ragione per suonare la fanfara a chi ne commette di almeno altrettanto gravi?
Risolleviamoci un po’ col ricordo di un mondiale vero.

(PS: Maradona mi ha sempre provocato il più profondo disgusto, e ancora me lo provoca al solo vedere quelle brevi inquadrature tanti decenni dopo)
(PPS: Maqquanto maqquanto maqquanto era bello Beckenbauer! E ancora gradevole da guardare oggi, a 77 anni suonati)

barbara

PER NON DIMENTICARE DEL TUTTO L’ATTUALITÀ

I mondiali di Spagna dell’82, quelli che ci hanno guadagnato il diritto a Italia ’90, ve li ricordate? Il risveglio di Paolo Rossi. E le rovesciate di Bruno Conti, ve le ricordate quelle rovesciate? E il volo oltre le transenne? E Italia Argentina? E Italia Brasile che col pareggio passavano loro e per passare bisognava vincere e si continuava a segnare un gol a testa, eh, ve la ricordate quella partita da infarto? E Italia Germania, ve lo ricordate come gli abbiamo fatto il culo? Ah, che roba ragazzi! Che ricordi! Che brividi!

Quelli del ’90 no, li guardavo solo quando giocava la Germania per vedere quello strafigo bestiale di Beckenbauer.
Beckenbauer
Poi non ho più seguito niente. Fino al 2006. Fino a quel giorno durante gli esami in cui un collega ha parlato della partita del giorno prima in cui l’Italia aveva vinto, e la collega di matematica fa “ah, ma io non tifo mica per l’Italia, io faccio il tifo per la Germania”. Ah sì? E allora sai cosa ti dico? Adesso mi metto a fare il tifo per l’Italia, alla tua Germania gli si va in culo (sì: gli), e si vince il mondiale. E così è stato.
2006
E adesso constato che i miei poteri sono talmente tremendi che a dodici anni di distanza, senza neanche doverci pensare, sono riuscita a far buttare fuori la Germania un’altra volta.

Niente, poi c’è questa canzone strepitosa, che mi dà una carica tale che ascoltandola potrei fare i cento metri in quattro secondi e mezzo, senza neanche dovermi sforzare granché. E poi c’è che a cinquantatre anni da quando ho giocato l’ultima volta, basta che mi capiti di passare vicino a dei ragazzini che giocano a calcio e gli scappi la palla e mi arrivi davanti ai piedi, che i piedi si muovono da soli a colpirla, non mi posso proprio trattenere.

Ecco, ho finito. Magari, se mi gira, ci ritorno su fra quattro anni.

barbara