Le “altre storie” – storie anche nel senso di favole – sono quelle della Terra che soffre, che piange, che protesta, che si arrabbia, che si vendica, che si ribella alle malegrazie che le fa l’uomo col suo cieco egoismo. Inizio con una riflessione di
TRE METRI
La terra si è spostata di tre metri. Un niente, visto che la circonferenza del nostro piccolo pianeta è di circa 40.000 chilometri [dato che amo i numeri, ho fatto il calcolo: è lo 0,0000075%].
Eppure quel niente ha avuto una potenza di circa 20.000 bombe H, ha provocato mostruose devastazioni e migliaia, probabilmente decine di migliaia, di vittime innocenti.
C’è davvero chi crede che il pianeta sia una casa accogliente che il buon Dio ci ha affidato perché la tenessimo bene?
O che l’uomo può “distruggere il pianeta”?
I terremoti sono uno schiaffo ai malati di ideologia.
I disastri naturali esistono. Invece di cianciare sulla “fine del mondo” o sulla “armoniosa convivenza fra uomo e natura” sarebbe bene usare le nostre conoscenze e risorse tecnologiche per cercare di ridurre al minimo danni e vittime.
Invece mi tocca leggere in rete le idiote farneticazioni di chi sostiene che i terremoti sono un “monito” che “madre natura” ci manda…
Quanti sono i cretini in circolazione?
E qualcuno ha lasciato un commento altrettanto interessante:
Sono gli stessi che non credono a Dio ma credono che la terra abbia facoltà intellettive…
D’altra parte molto spesso quelli che non credono in Dio credono alle medicine alternative, all’astrologia, alla pranoterapia, ai poteri dei cristalli, alla telepatia, alla magia, alla chiromanzia e chi più ne ha più ne metta. E ovviamente credono alla possibilità di determinare il clima ma chissà come mai non si mettono in moto con la stessa determinazione per controllare i terremoti.
Una cosa che più di una volta mi è capitato di sentir dire è che “la Terra è stata programmata per nutrire tre miliardi di persone”. Ora, le possibilità sono due: o Dio esiste, o Dio non esiste. Se esiste e ha creato la Terra e tutto l’universo, e la Terra è stata programmata per sostentare tre miliardi di persone, mi pare ovvio che a programmarla in questo modo sia stato Lui, e allora non capisco come mai, dopo avere detto “prolificate e moltiplicatevi” non abbia aggiunto “ma solo fino a tre miliardi”, oppure, se lo aveva detto, vedendo che noi poi ce lo siamo dimenticato, non abbia provveduto a bloccare la crescita d’autorità. E se invece non esiste, chi diavolo è che avrebbe programmato la Terra per nutrire un numero stabilito di persone? Senza contare che ne sta nutrendo bene ben più di quella cifra, il che rende evidente, se già non lo fosse, che questa è l’ennesima balla inventata e propagata a scopo terroristico.
Un’altra cosa, sempre in relazione alle malegrazie che facciamo a questo povero pianeta, che mi capita ogni tanto di sentire è che “l’uomo è un errore biologico”. Ecco, ora vi faccio una domanda: voi quante anomalie cromosomiche conoscete? Sicuramente tutti o quasi risponderete la sindrome di Down e poi vi fermate. Io ne conosco qualcuna in più: sindrome di Turner, di Williams, di Klinefelter, poi mi fermo anch’io. Probabilmente gli addetti ai lavori ne conosceranno un altro paio, e poi si fermano anche loro. Ma le anomalie cromosomiche in realtà sono molte. E perché non le conosciamo? Per un motivo molto semplice: perché le persone che ne sono affette non arrivano a nascere. Perché queste sindromi non sono compatibili con la sopravvivenza. Quelle che conosciamo sono, molto semplicemente, le uniche compatibili con la vita: gli errori, la natura, li elimina senza pietà, e dunque “essere” e “errore biologico” sono due concetti che non si possono trovare nella stessa frase, non sono compatibili: se l’uomo fosse un errore biologico, noi, molto semplicemente, non esisteremmo non saremmo mai esistiti.
E infine ci sono quelli che “gli animali sono migliori di noi”. Ebbene, il giorno in cui uno scimpanzé scriverà non dico la Divina Commedia ma almeno I miei primi quarant’anni di Marina Ripa di Meana ex Lante della Rovere nata Punturieri; il giorno in cui uno scoiattolo comporrà non dico La Traviata ma almeno Fin che la barca va; in giorno in cui un coccodrillo dipingerà non dico la Cappella Sistina ma almeno un omino stilizzato; il giorno in cui un puma riuscirà a costruire non dico un transatlantico ma almeno una casetta di Lego; il giorno in cui una giraffa riuscirà a inventare non dico la peridurale che permette di partorire pienamente coscienti e senza il minimo dolore, ma almeno una banale aspirina; il giorno in cui un cane riuscirà non dico a vincere a Master Chef ma almeno a cucinarmi due uova al tegamino quando sono malata; il giorno in cui un gatto escogiterà non dico un sistema per produrre energia senza inquinare, ma anche un qualsiasi sistema per produrre energia, quel giorno ne riparleremo. Nel frattempo tutti gli appartenenti alle sunnominate categorie sono caldamente invitati ad andare a depositare il prodotto della propria digestione.
barbara