PROVATE A IMMAGINARE

che un bel giorno io mi metta davanti a una telecamera per denunciare al mondo, con voce rotta dall’angoscia e occhi sbarrati dall’orrore, che ho fatto delle indagini sull’impasto del pane e ho scoperto che ci mettono dentro – tenetevi forte – il lievito! Che cosa pensereste? Che sono una burlona, suppongo, oltre che un’ottima attrice, oppure psicopatica con forte tendenza alla mitomania. E immaginate che qualche giorno dopo avere denunciato al mondo la presenza del lievito nell’impasto del pane io muoia  e l’intero mondo dei social si sollevi gridando all’assassinio per chiudermi la bocca, per impedirmi di rivelare al mondo la terribile verità che ho scoperto, quella verità che i poteri forti non vogliono che veniate a sapere: roba dell’altro mondo? Romanzo distopico? Fantasia malata? Niente di tutto questo: pura e semplice realtà quotidiana. Un giorno sì e l’altro pure c’è qualcuno che si mette davanti a una telecamera per denunciare al mondo, con voce rotta dall’angoscia e occhi sbarrati dall’orrore, che ha fatto delle indagini sui vaccini e ha scoperto che c’è dentro – tenetevi forte – il grafene! Ebbene sì, è la stessa identica cosa: il grafene nei vaccini è l’esatto omologo del lievito nel pane, altrettanto utile e altrettanto innocuo. L’unica differenza è che tutti sanno che cos’è il lievito mentre il grafene la stragrande maggioranza delle persone non solo non sa che cosa sia, ma non si prende neppure il disturbo di perdere dieci secondi per informarsi. E così, di computer in computer, di cellulare in cellulare, la leggenda nera del grafene si diffonde e semina il terrore, ho addirittura letto – tutto maiuscolo e grassettato e accompagnato da decine di punti esclamativi ed emoticon con diavoli e simboli dell’orrore, per non rischiare che a qualcuno possa sfuggire – che col grafene vi entra nel sangue Satana che poi vi ruba l’anima e voi non siete più creature umane bensì servi del demonio, alè. L’altra parola magica del vocabolario del terrore, è “nanoparticelle”, le terribili, famigerate, micidiali nanoparticelle, sparate anch’esse – sottovoce e in atteggiamento da carbonari (“un ricercatore ha scoperto che ci sono delle nanoparticelle, lo ha divulgato e adesso teme per la sua vita. Se dovessero trovarlo morto sapete qual è il vostro dovere”) – su tutti i social per terrorizzare tutti i babbei in circolazione e convincerli che vaccinarsi è pericolosissimo. Senza, beninteso, avere la più pallida idea di che cosa siano e come vengano utilizzate queste famigerate nanoparticelle. L’importante è sparare parole grosse che facciano impressione.

E adesso state a sentire questa, fresca fresca. In una clinica privata della città in cui vivo, non chiedono a nessuno né green pass, né tamponi, però alle persone che non conoscono chiedono se siano vaccinate; se non lo sono ovviamente le ricevono e le curano lo stesso, però prendono qualche precauzione in più. Qualche giorno fa arriva uno, che dice di essere vaccinato. Passa qualche giorno e uno dei medici della clinica, che lavora anche all’ospedale, se lo vede arrivare, malato di covid a uno stadio così avanzato da avere i polmoni praticamente distrutti. Naturalmente non era vero che era vaccinato, però lui era convinto di avere detto la verità: infatti si era fatto fare, da un medico di una città vicina, un vaccino omeopatico. Per la modesta cifra di 400 euro. Perché loro sono furbi, eh, mica come noi pecoroni che ci facciamo in(o)culare in massa.

E, a proposito: la donna di Sassari che non è stata ricevuta all’ospedale perché non aveva il tampone: ovviamente NON ha perso il bambino a causa del mancato accoglimento: se l’aborto è avvenuto pochissimi minuti dopo, quando ancora era nel parcheggio dell’ospedale, significa che quando è arrivata era già in corso. Chiarito questo, una donna incinta che si presenta all’ospedale con dolori e perdite è una persona bisognosa di soccorso immediato, e l’omissione di soccorso è un reato penale punibile con la reclusione: mi auguro che ciò avvenga, e in tempi rapidi.
Quanto agli sciacalli che ipotizzano, quando addirittura non si dichiarano certi, che la causa dell’aborto sia stato il vaccino: no, pezzi di merda, se fosse stata vaccinata avrebbe avuto il green pass e non le avrebbero chiesto il tampone. Ma voi proprio non vi smentite mai, eh?

barbara

VACCINI: TUTTE LE COSE IMPORTANTI CHE NON SAPPIAMO PERCHÉ NONCIELEDICONO

Virologo NoVax rivela: “Entro 150 anni quelli che stanno facendo la terza dose saranno tutti morti”

– “Avete 10.000 persone. 5000 fumano e 5000 non fumano. Nel primo gruppo, 3000 hanno problemi polmonari e nel secondo li hanno in 30. Voi che fate? Iniziate a fumare?”
“Beh, no”
“Sì, invece! I poteri forti vi vogliono ingannare con la statistica!”


Vacci (NO) – Non ha dubbi Silvano De Monti, virologo, farmacologo e logologo assurto in breve tempo a nuovo paladino delle idee, – va be’, idee – NoVax e diventato celebre con il suo saggio Correlazioni a cazzo. Se hai un infarto mentre mangi un chilo di patatine fritte guardando Ulisse, la causa è Alberto Angela.

De Monti, che si è fatto notare per i suoi brillanti interventi sul canale ByoBlu, dove ha paragonato Roberto Speranza a Pol Pot , Idi Amin e Thanos, e in Fuori dal coro, in cui ha definito Draghi “Ancora più comunista di Mattarella”, ha appena pubblicato uno studio basato su fonti accuratissime prese da Reddit, Parler e le pareti dei cessi degli autogrill, nel quale è giunto alla conclusione che entro il 2171 coloro che adesso si stanno apprestando a sottoporsi alla terza dose saranno tutti morti.

“Ma quindi lei è un keynesiano?”
“No, no, per Keynes nel lungo periodo saremo tutti morti. Io, invece, parlo solo dei vaccinati con tre dosi”
“Ma lo saranno anche i non vaccinati”
“E lei che ne sa? È già nel futuro per vederlo?”


Annichiliti dalla forza delle sue argomentazioni, chiediamo al professore chi siano i suoi numi ispiratori nel campo della medicina: “Ma i soliti, Tarro, Montanari&Gatti, Bassetti prima del tradimento, Palù prima che il Bilderberg lo piazzasse all’Aifa, Balanzoni, Amici, Citro, Scoglio, Bacco, Patch Adams” [NdR, inutile cercare di fargli capire che Patch Adams è l’unico tra questi che il pagliaccio lo fa solo per divertire i bambini]. Mi piace anche molto il dottor Peter Tosh, quello che canta I’m not in this world/ To live up to your expectations/Neither are you here to live up to mine, yeah” [NdR, inutile cercare di fargli capire che intende Peter Doshi, il professore del Maryland che ha pubblicato uno studio sui vaccini ritenuto da molti medici inattendibile perché basato solo su opinioni personali]. E senza dimenticare il grandissimo luminare Robert Malone [NdR, inutile cercare di fargli capire che in realtà intendeva Roberto Malone, l’ex attore porno celebre per capisaldi come Una famiglia per peneLe porcone volanti e Scandali a Carmagnola]”.

De Monti è anche contro l’uso del Green Pass, e per una ragione molto valida: “Non riesco ad accedere allo Spid per scaricarlo. Non mi ricordo mai la password e quando finalmente mi viene in mente, nel frattempo mi sono dimenticato il mio indirizzo mail.  Ma non mi avranno. Piuttosto ceno fuori con 10 gradi sotto zero insieme ad altri grandi esempi della civiltà di questo paese: l’ex generale Pappalardo Fabio Tuiach”.

Intanto la casa editrice NONCIELODICONO!11!1!1 ha già annunciato il prossimo lavoro del brillante virologo, fondato sulla scoperta avvenuta grazie a un meme trovato per caso su Facebook: Acqua, la grande truffa: l’H2O, ovvero un composto molto sopravvalutato.

Augusto Rasori, qui.

Poi succede che Monti dice che “venti ore al giorno di talk show sulla pandemia sono un disastro” e quindi sarebbe opportuno un dosaggio dell’informazione, e tutti quelli svegli lasciano accuratamente fuori dal discorso la prima parte e strillano come oche spennate alla censura e al controllo dell’informazione, e magari si offendono se gli dici che sono dei cretini che non hanno capito un cazzo e ti rispondono che non sono cretini loro bensì tu cieco.
Poi c’è quel video spettacolare – che naturalmente, essendo una vecchia signora con l’ulcera mi guardo bene dal guardare perché qualche riguardo me lo devo, ma mi fido di ciò che raccontano quelli che lo hanno guardato e riguardato con crescente orrore e indignazione – dell’infermiera, con funzione di caposala, slovena, che si è licenziata perché la sua coscienza non sopportava più di continuare a fare quello che faceva. Qualcuno interviene a obiettare che la signora è sì stata infermiera, ma è in pensione da anni, quindi primo, qualunque cosa abbia fatto, non l’ha fatta coi vaccini per il covid, secondo, se per acquistare maggiore credito si spaccia per quello che non è, almeno un filino di puzza di bruciato alle narici dovrebbe arrivare, no? No. E dunque questa signora mostra tre fiale di vaccino, evidentemente trafugate allo scopo di documentare le informazioni che offre, contrassegnate rispettivamente dai codici 1, 2 e 3, numeri che tutti noi miliardi di persone vaccinate abbiamo visto sulle fiale da cui è stato prelevato il nostro vaccino, giusto? E dunque nelle fiale col codice 1 c’è un placebo, una soluzione salina, in quelle col codice 2 c’è il vaccino e in quelle col 3 c’è il vaccino più il gene onco (si chiama oncogene, ma cosa vuoi che sia) che entro due anni farà ammalare di cancro i soggetti inoculati – cosa che dovrebbe far saltare sulla sedia chiunque abbia conoscenze mediche da terza elementare, ma cosa vuoi che sia. Giureresti che sia più facile far credere a un adulto plurilaureato che Babbo Natale e la Befana esistono davvero e scendono dal camino portando sacchi di scie chimiche e planetari con la terra piatta piuttosto che una simile vaccata e invece no, ci credono, condividono il video, lo salvano casomai i censori dovessero farlo sparire per non farci sapere la Verità, invitano a diffonderlo perché laggente devono sapere. Qualcuno chiede: ma se un terzo delle inoculazioni sono fatte con niente, com’è che il dolore al braccio, insieme a qualche leggero disturbo, lo abbiamo avuto tutti uguale? Ma naturalmente non vale la pena di rispondere a questi provocatori servi di regime, e se insistono zac! si bannano, così imparano a venire a rompere le uova nel paniere a queste brave persone con le loro sciocche provocazioni.
E ora guardiamo un po’ di numeri, che non fa mai male

e poi immaginiamo…

barbara

ANCORA SUI VACCINI 3

Le migliori in rete

Perché loro sono furrrrbi, mica come noi pecore che ci beviamo tutto quello che ci propinano.

Perugia
21 Agosto 2021 22:40
Caro Porro, sul sito di Maurizio Blondet è stato pubblicata una dichiarazione del Prof Meluzzi il quale dichiara che ai potenti, ai politici, ai ricchi, vengono vaccinati con della semplice Soluzione Fisiologica. Dunque le nostre Istituzioni, i nostri politici, i vari Presidenti di Confindustria e Federmeccanica, che adottano il green pass alla mensa, e addirittura AUSPICANO L’OBBLIGO VACCINALE, SI SONO VACCINATI CON ACQUA FRESCA. Il Prof. Meluzzi aggiunge che la proposta e’ stata fatta anche lui. ALLORA CHI CI GOVERNA E I VARI PRESIDENTI DI CONFINDUSTRIA ecc. NON SI FIDANO DI VACCINI SPERIMENTALI!

Pig – Perugia
22 Agosto 2021 7:29
Credibilissimo, ci avevo pensato anche io.
Cosa ci vuole a prelevare la dose dall’acqua anziché dal flacone con il vaccino? E gettare il vaccino nel cesso?
L’inoculazione non avviene in presenza di un pubblico ufficiale e non viene registrata con una webcam.
Quindi l’inoculazione non ha prove che sia veramente avvenuta, se non la parola di chi la fa e chi la riceve.
A me certe improvvise conversioni da parte di certi politici puzzano lontano un chilometro,

Prisco – Perugia
22 Agosto 2021 10:00
Era già nel credo che ci fossero cittadini di seria A e serie B ed era già nel credo la possibilità di avere un finto siero . Vi immaginate un Draghi o un Mattarella che dopo la punturina si sentono male ???? diventerebbe una CAPORETTO e tutto il marcio creato fino ad ora verrebbe spazzato via. Ad ogni modo punterei l attenzione sul fatto che probabilmente Mattarello abbia già messo le mani avanti avvallando l ipotesi di prorogare per altri 4 anni lo stato di emergenza in gran segreto , se cosi fosse la tanto amata COSTITUZIONE italiana varrebbe quanto la carta igienica.

Quindi essenzialmente quello che fai è usare iniezioni per iniettare materiale nel corpo e creare l’equivalente di un sistema operativo. Tutti conoscono il concetto di Microsoft che ti fa scaricare un sistema operativo nel tuo computer, che dà a Microsoft e a una varietà di altri concorrenti una porta di accesso nel tuo computer, e ogni mese o due o tre devi aggiornarlo perché ci sono i virus, tornando al virus magico, e possono risolvere tutti i problemi. E quindi questo è un sistema simile per il tuo corpo… che diventa un ricevitore e può letteralmente agganciare tutto al cloud… Questo sistema arriva al controllo completo non solo della tua capacità di effettuare transazioni finanziarie… ma a un controllo mentale tecnologico… In pratica stiamo parlando di collegamento ad un cyborg, se vuoi. E quindi transumanesimo e tecnocrazia vanno di pari passo… Stiamo parlando di togliere le libertà dove ne abbiamo, la libertà di girare e la libertà di dire quello che vogliamo…
Dario Gallinaro che riassume Catherine Austin Fitts, citato da Pepa Vezzo sulla bacheca di Deborah Fait

Maya Larissa – Deborah Fait (Deborah Fait è ebrea israeliana e sostenitrice del vaccino come strumento utile per liberarsi dal virus)
ah ah ah da che pulpito, i discendenti degli avvelenatori di pozzi adesso vogliono salvarci ah ah ah, stiamo vivendo proprio la fine dei Tempi se gente come la Fait ci tiene alla nostra salute, mi aspetto la discesa dell’anticristo da un momento all’altro, ci mancano solo i 2 suprematisti nirenstein e fiano ah ah ah che triade di raccattacicche ah ah ah

Fabio Bertoncelli
23 Agosto 2021 18:41
Ci stiamo avvicinando alla “SOLUZIONE FINALE”.
IL VACCINO RENDE LIBERI.

Armando
[…] Io, come sapete, auguro la morte veloce per malattia, incidente stradale o di altro tipo a questi banditi di Stato che impongono restrizioni e vaccini e minacciano 24 ore al giorno.

Andreia Alexandra Machado
[…] il vaccinato (se non muore prima o non rimane menomato tutta la vita a causa di questi pseudo-vaccini transgenici e sperimentali) […]

Pigi
Ma no. Il vaccino manda direttamente i cittadini al camposanto, per cui non intasa le strutture ospedaliere e, soprattutto, non fa correre rischi agli operatori.
E’ per questo che i nostri addetti ospedalieri ne sono entusiasti.

max
23 Agosto 2021 23:41
Nel 1933 Adolf Hitler, diede vita al “Der Ahnenpaß”, ossia un ”passaporto genealogico”, certificava che il possessore era ariano. Dava accesso ai musei, agli edifici pubblici, ai teatri, allo studio e al lavoro, al matrimonio.
Inizialmente usato per discriminare gli ebrei, poi esteso ad altri territori come l’Alto Adige. [copia-incolla da wikipedia, tranne il passaggio relativo a musei ecc. che si è inventato lui]
Oggi in Italia nel 2021, dopo 88 anni, è richiesto il certificato genealogico di vaccinazione, detto “greenpass”, per lo stesso identico uso discriminatorio ai danni di chi non si è sottoposto al siero salvifico.
[il fascismo ormai non basta più, e bisogna ricorrere al nazismo, e pazienza se genetica e scelte non sono esattamente la stessa cosa]

Stefano Bisogni – Luciano Braga
ti hanno usato come ratto da esperimento. Ci vogliono 5 anni per avere la sicurezza che non ci siano controindicazioni. E’ facile che finirai sulla sedia a rotelle metà paralizzato, come i dati inglesi di questi giorni dimostrano (dati ufficiali).

Stefano Bisogni – Giovanni Cattazzo
più che eletto, a letto per le consegue della vaccinazioni che ormai sono tremende

Isa Bi
Che immensa pena per tutte queste persone che sono morte così giovani. Mi chiedo quando finirà tutto questo, un incubo, una persecuzioni che ci sta avvelenando la vita. Quante vite si dovranno ancora sacrificare prima che qualcuno dica basta?

Boscu Maria Paola
Fossero anche 500 i morti in Italia post vaccino non è che siano pochi!!!!

Emilio Tarantino – Boscu Maria Paola
sono molti di più. Personalmente ne conosco due, altri due scampati per miracolo e tante reazioni avverse gravi

Gianni
26 Agosto 2021 21:57
se i politici e vipponi non avessero fatto un placebo ma un vaccino come i comuni mortali si starebbe parlando di altro.ma tantè che i dubbiosi vengono additati come criminali da scovare ……….la gatta frettolosa fa i gattini ciechi si dice dalle nostre parte………

erman67 – Stefano
27 Agosto 2021 0:31
Non ha senso nemmeno per i sanitari se il vaccino non garantisce l’immunità sterilizzante.

Stefano – Erman67
27 Agosto 2021 0:33
Allora se va all’ospedale con l’appendicite, e sono tutti in malattia, faccia il self-service. [vabbè, qualcuno capace di ragionare c’è, e la proporzione è più o meno quella che ho riprodotto qui]

Assomigliano terribilmente agli antisionisti (che ci tengono a precisare ogni tre secondi che loro NON sono antisemiti), che passano metà del loro tempo a vomitare veleno e menzogne su Israele, e l’altra metà a frignare che grazie alla potentissima lobby ebraica che controlla tutti i mass media Israele è intoccabile e nessuno può dire mezza parola di educatissima critica. Questi per metà del loro tempo riempiono i social di esternazioni di questo genere e l’altra metà a inveire – sempre pubblicamente – contro la censura che impedisce di criticare i vaccini. E FB, che censura di tutto di più, ha bloccato per un mese Deborah Fait per avere invitato una persona che ha scritto cose come quella che ho riportato a sputarsi addosso – e che, essendo bloccata, non può cancellare – mentre per le cose sui vaccini si accontenta di mettere il bannerino e per il resto si può scrivere tutto quello che si vuole. Ma loro sono i covintelligenti, come già detto.
Certo che recitare la parte delle vittime per qualcuno deve essere proprio una libidine.

barbara

VACCINO TRA COMPLOTTISMO E REALTÀ

Un po’ di numeri letti bene. Perché i numeri, come ha detto qualcuno, sono come gli uomini: se li torturi abbastanza puoi fargli dire quello che vuoi. E di torture, a questi poveri numeri, i complottisti vaccinofobi di questi tempi ne stanno infliggendo davvero tante.

L’apparente paradosso dei vaccinati positivi al Covid-19

Ecco perché i numeri della quarta ondata della pandemia confermano l’efficacia dei vaccini

Nel corso delle ultime settimane, sui social media e non solo, si è discusso molto del presunto aumento dei casi di positivi tra le persone vaccinate per Covid-19.  

Per molti questi casi dimostrerebbero che i vaccini stanno diventando meno efficaci nel proteggerci dal virus. Per fortuna, però, si tratta solo di un apparente paradosso, un vero e proprio inganno statistico. Del resto, se non sappiamo come leggerli, i numeri possono giocarci brutti scherzi.

Il fatto che i vaccinati positivi siano in crescita è normale: significa che la campagna vaccinale sta funzionando, che ci avviciniamo a una circolazione del virus nella popolazione endemica, ma normalizzata e che riusciremo a mantenere basso il numero di ricoveri e decessi.

Cerchiamo di capire perché insieme a Massimo Clementi, professore ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

I vaccini sono un successo, lo dicono i numeri

Partiamo dalle statistiche sul vaccino, relative proprio ai casi Italiani, pubblicate di recente dall’Istituto Superiore di Sanità. Secondo questi dati, il vaccino, se somministrato in modo completo (quindi dopo 2 dosi, se richiesto dal tipo di vaccino):

  • riduce le diagnosi di Covid-19 di oltre l’88%
  • riduce le ospedalizzazioni del 94%
  • riduce gli ingressi in terapia intensiva del 97%
  • riduce i decessi del 96%.

“I dati confermano che i vaccini a disposizione sono straordinariamente efficaci, non solo nel proteggerci dall’ospedalizzazione e quindi dalle forme gravi della malattia, ma anche dalle sintomatologie più lievi, come dimostra la riduzione della probabilità di diagnosi, ovvero di chiedere un tampone e ottenere risultato positivo – spiega Massimo Clementi -. E, ancor più importante, questa efficacia è confermata anche nel caso della variante Delta di SARS-CoV-2.”

Il contagio nei vaccinati

Tutto ciò non esclude che chi è vaccinato possa contagiarsi e, anzi, il modo in cui il vaccino è somministrato (per via intramuscolare) fa sì che gli anticorpi in grado di riconoscere SARS-CoV-2 circolino nel sangue, ma non si trovino in sufficiente quantità nelle mucose delle vie respiratorie.

“Ciò significa che chi è vaccinato può comunque contrarre il virus, che riesce poi a compiere alcuni cicli di replicazione nelle alte vie respiratorie prima di venir intercettato dagli anticorpi – continua Clementi -. Tutto questo, come dimostrano le percentuali di efficacia, avviene quasi sempre senza alcun sintomo nel vaccinato.

Per fortuna, però, i numeri ci dicono anche che chi è vaccinato, pur contraendo il virus, ha una ridotta probabilità di trasmetterlo a sua volta.”

Secondo gli ultimi dati a disposizione infatti la probabilità di un vaccinato di contagiare altre persone si riduce di almeno il 70% rispetto a quella di un non vaccinato (valore che raggiunge l’85% in alcuni studi, anche in base al tipo di vaccino). Insomma, non è vero che il vaccino protegge solo chi lo fa, ma tutta la comunità.

L’apparente paradosso dei positivi tra i vaccinati

Ma allora perché, se i vaccini continuano a funzionare così bene nel ridurre il rischio di ammalarsi e nel ridurre la circolazione del virus, il numero di positivi tra i vaccinati è in crescita?

La risposta alla domanda è quasi ovvia: perché è in crescita il numero delle persone vaccinate. Se anche la probabilità di risultare positivo per un vaccinato è un decimo di quella di una persona non vaccinata, il numero totale di positivi giornalieri tra le fila dei vaccinati è destinato ad aumentare con l’aumento del totale dei vaccinati nella popolazione.

“Si potrebbe arrivare al punto (paradossale, ma solo in apparenza) in cui rimangono così pochi italiani non vaccinati che la maggior parte dei positivi al Covid-19 avranno fatto la vaccinazione. Del resto se vaccinassimo tutta la popolazione, avremmo solo già vaccinati tra i positivi al coronavirus,” spiega Massimo Clementi.

“Lungi dall’essere una cattiva notizia, sarebbe la vittoria finale contro il virus, visto che grazie ai vaccini questi casi sarebbero comunque pochissimi rispetto a quelli che si avrebbero altrimenti e quasi sempre asintomatici o paucisintomatici.”

La quarta ondata, in prospettiva

Anche il fatto di essere all’inizio di una nuova ondata pandemica in Italia, se si guarda ai numeri, è la dimostrazione che i vaccini funzionano: il virus corre nella fascia dei più giovani, che ha ancora una copertura vaccinale bassa: sotto i trent’anni la copertura è appena il 34%.

Questa è una buona notizia, ma è anche il segnale che dobbiamo vaccinare i più giovani, e in fretta. Benché infatti la probabilità di ricovero o decesso sia bassissima per chi ha meno di trent’anni (del tutto simile a quella dell’influenza stagionale), i più giovani, se non vaccinati, contribuiscono alla circolazione del virus, mettendo a rischio gli ultra sessantenni non vaccinati, che sono ancora il 14%.

Avere una maggiore circolazione del virus, quindi con i casi in crescita, ma pochi ricoveri e decessi è, in un certo senso, il risultato fisiologico (e auspicato) della campagna vaccinale: il segno che ci stiamo avvicinando a una presenza endemica, ma controllata, del virus nella popolazione – conclude Massimo Clementi -.

Non dobbiamo abbassare la guardia proprio adesso però: occorre vaccinare di più e più velocemente, recuperando gli over-60 ancora senza alcuna dose, che in alcune regioni supera il 20%, e i più giovani. Se riusciremo a farlo entro l’inizio di ottobre, potremo davvero sperare di tornare presto a una vita normale. (qui)

Poi c’è il Veneto, in cui i no-vax proliferano, e guarda un po’ che cosa succede:

Aumentano in Veneto i ricoveri in terapia intensiva: 33 intubati su 35 non si erano vaccinati

Le statistiche confermano: in Veneto in terapia intensiva finiscono quasi esclusivamente i non vaccinati. E non sono solo vecchi. «In questi giorni abbiamo anche dei trentenni», dice il dottor Paolo Rosi, responsabile regionale delle rianimazioni del Veneto. Che fornisce un dato che dovrebbe far riflettere i no vax e i recalcitranti al siero.

Abbiamo sentito Draghi e Burioni coi loro candidati alla morte e i loro topi rinchiusi, esternazioni gravissime, provenendo da personalità istituzionali, ma vogliamo parlare delle espressioni che circolano in rete da parte dei vaccinofobi ossessionati?

la sharia nazivaccinistica
la propaganda nazivax
nazivax folle
la banalità del male
Con il Covid è tramontata per sempre la narrazione del nazismo come aberrazione isolata e inspiegabile.
Si tratta di essenze non umane. Di devoti al male, razza di acefali… praticamente idioti senza un minimo di conoscenza supportata da studi. acefalo troglodita. Merdine, Ecco cosa siete … siete delle merdine. Io ripeto un’altra volta: mer-di-ne!

E vogliamo parlare di quelli che addirittura chiamano in causa Hitler e Mengele e l’olocausto e i campi di concentramento e le camere a gas? Non è terrorismo quello? E questa è una splendida rappresentante della categoria

Quella che si vanta di avere avuto il cancro e di esserne guarita con la dieta vegana e bevendo il proprio piscio. E non dimentichiamoci che un’altra identica a questa l’abbiamo addirittura in parlamento! Quest’altra invece è Maria Paola Grisafi, un’ex testa di cazzo che ha sbattuto il naso e il colpo, fortunatamente, è riuscito a svegliarla.

Certo che se qualcuno si svegliasse un po’ prima di sbattere il naso sarebbe meglio, no?

barbara

OMEOPATIA E VACCINI

Una cosa a cui non avevo mai pensato, e a cui mi ha indotta a riflettere un commento a questo post. Sappiamo che la cosa che viene chiamata omeopatia consiste in globulini di zucchero precedentemente bagnato con dell’acqua che non contiene assolutamente niente; il principio immaginato dal suo inventore è che il simile si cura col simile. Naturalmente i cultori di tale pratica – almeno quelli più fanatici – tendono a rifiutare qualunque sorta di farmaco, al massimo qualche tisana, fiori di Bach, ma medicine vade retro Satana. Per non parlare dei vaccini, quelle cose strane che ti inoculano per metterti dentro i microchip che guidano le scie chimiche, i metalli pesanti, i pezzi di feti abortiti… Ecco, in realtà una cosa realmente omeopatica secondo il principio base dell’omeopatia, c’è: i vaccini, appunto, con i quali per curare una malattia che ancora non abbiamo ma che potremmo incontrare sulla nostra strada, ci viene inoculato proprio il virus di quella malattia, morto, o attenuato, o una sua parte, in modo che la carica virale sia così modesta da non farci ammalare, ma sufficiente a far sì che il nostro organismo produca gli anticorpi contro quella malattia e possano quindi combatterla se dovessimo incappare in quel virus a piena potenza.

Non è buffo che proprio i più entusiasti cultori dell’omeopatia rifiutino proprio l’unica sostanza realmente omeopatica esistente?

barbara

UNA RISPOSTA SERIA A UN NOTO CAZZARO

(È lungo, ma vi ho lasciati riposare per tre giorni interi, quindi non lamentatevi)

Perché non c’è niente da fare: quando si piscia fuori dal vaso si sporca e ci si sporca. E quando si pretende di parlare di cose al d fuori dei proprio ambito, si piscia SEMPRE fuori dal vaso.

Caro Cacciari, si può chiedere “alla Scienza” ma si devono accettare le sue risposte

Dunque: i filosofi Agamben e Cacciari hanno sollevato un polverone, pubblicando un documento che, accusando chi è favorevole al green pass di voler introdurre un’ulteriore, pericolosa forma di restrizione della libertà sulla strada che porta a forme non democratiche di governo, in realtà esprimono anche una serie di argomenti, sotto la forma retorica di domanda, che sono tipicamente utilizzati dalla galassia di chi si oppone al vaccino per giustificare le proprie scelte. Domande, cioè, che sottintendono dubbi tali da rendere legittima la scelta di non vaccinarsi, al pari di quella di vaccinarsi; e, per converso, rendono illegittima ogni forma di coercizione al vaccino, cui è assimilata anche la richiesta del green pass.

Non intendo rispondere al documento pubblicato originariamente il 26 luglio sul sito dell’Istituto per gli studi filosofici di Napoli: altri, anche più titolati di me visto il genere di argomenti utilizzati, ne hanno mostrato l’ovvia inconsistenza e la grossolanità. Per esempio, Flores d’Arcais su MicroMega si chiede sarcasticamente perché il suo amico Cacciari non abbia speso una parola “di indignazione, vituperio, condanna, per la ‘pratica di discriminazione’ che non consente di guidare liberamente un’automobile (ma eventualmente anche un Tir, se aggrada), e impone di passare per le forche caudine di esami orali e scritti, solo al termine dei quali il cittadino (ma non è ormai così ridotto a suddito?) riceve un ‘green pass’ definito ‘patente di guida’”. Oppure D’Alessandro sull’Huffington Post, che parla esplicitamente di “cantonata” presa dai due filosofi. E ancora Di Cesare sull’Espresso, che scrive: “E’ indubbio che oggi viviamo la insolita condizione per cui il nostro corpo può essere arma di contagio e morte per gli altri. Proprio ciò dovrebbe spingere a mettere al primo posto la responsabilità. Questo – e non altro – è il messaggio del green pass”. O infine Sorrentino sul Sole 24 Ore, che in un’accurata disamina dell’origine del documento di Agamben e Cacciari parla di “salti logici” dei due filosofi.

A me, tuttavia, interessa rispondere al solo Cacciari, perché ieri, pressato evidentemente dalle numerosi reazioni, ha sentito il bisogno di articolare meglio il suo pensiero, trovando ospitalità sulla Stampa. Di questo articolo ci sarebbe molto da dire, ma a me interessa rispondere su alcuni punti precisi, laddove cioè il filosofo “con grande umiltà” pone alla “Scienza” con la maiuscola una serie di domande. Domande che, come accennavo in precedenza, assomigliano agli artifici retorici dei No vax, volti a dimostrare l’esistenza di dubbi che non sussistono, nel senso che si tratta di questioni già risolte, le quali però si finge che siano ancora aperte.

Chiede “alla Scienza”, innanzitutto, Cacciari: “Non dovrebbe un cittadino leggere e sottoscrivere prima della vaccinazione l’informativa dello stesso ministero della Salute?” Questa, naturalmente, non è affatto una domanda di pertinenza scientifica, né per merito né per metodo; ma proverò comunque a dare una risposta. Al sottoscritto, come a tutti coloro che si sono presentati per la vaccinazione, è stata presentata la documentazione necessaria per poter prestare il proprio consenso informato; documentazione differente per ogni tipo di vaccino e aggiornata a mano a mano che nuove informazioni divenivano disponibili. Già la modulistica in questione conteneva informazioni di significato non accessibile a tutti, per esempio la composizione del vaccino utilizzato; e per questo presso ogni hub vaccinale era possibile porre domande o formulare richieste di chiarimento con i medici presenti; questo per non parlare dell’opera dei medici di base, che si sono prestati alla campagna vaccinale e hanno fornito informazioni personalizzate ai propri pazienti. [Confermo. Essendo a rischio di reazioni allergiche, ho chiesto alla dottoressa se non fosse opportuno che facessi la stessa profilassi che faccio quando devo fare una risonanza con contrasto, e lei mi ha spiegato le razioni per cui non era per niente opportuno, inopportunità confermata dal medico con cui ho avuto il colloquio al centro vaccinale. E il modulo con le informazioni l’ho scaricato nel momento in cui ho prenotato, avendo quindi tutto il tempo di leggere, pormi eventuali domande e, nel caso, chiedere al medico al momento della vaccinazione] Mai i cittadini hanno conosciuto con così grande dettaglio, aggiornamento e meticolosità la natura di ciò che si iniettavano; dunque trovo l’obiezione fuori luogo.

La seconda domanda è un tipico cavallo di battaglia degli antivaccinisti, che è usato per instillare paura, e Cacciari la formula così: “Che cosa ne pensa la Scienza del documento integrale Pfitzer [sic!] in cui si dice apertamente che non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a lunga distanza, poiché non si sono potute rispettare le procedure previste (solo 12 mesi di sperimentazione a fronte degli anni che sono serviti per quello delle normali influenze)?”. Mi piacerebbe innanzitutto verificare le fonti di questa affermazione, ma assumiamo che sia vera, e che davvero da qualche parte Pfizer abbia scritto una cosa del genere “apertamente”. Intanto, per il vaccino influenzale che inoculiamo ogni anno non vi è affatto un periodo di anni di sperimentazione clinica, visto che ogni anno si cambia vaccino a causa della variazione di quelli che si ritengono saranno i ceppi prevalenti nell’inverno. In secondo luogo, come ho già scritto più volte, quello di “lunga distanza” è un concetto relativo: quanto sarebbe la “distanza” temporale che si vorrebbe, per essere convinti? E perché proprio quella? In ogni caso, sappia Cacciari che i tempi di sviluppo e di somministrazione di massa di alcuni vaccini sono stati anche più ristretti del caso attuale; e anche se in quelle occasioni ci fu già chi prospettò potenziali e indefiniti “effetti a lungo termine”, questi non sono stati osservati. Il problema comunque è che la richiesta di “escludere effetti a lungo termine” è semplicemente impossibile da soddisfare, ed è pertanto usata dagli oppositori di qualunque sviluppo tecnologico nella forma di un malinteso principio di precauzione; non si può rispondere a questa richiesta, così come non si può provare l’inesistenza o l’esistenza di un dio. Il ragionamento è diverso: di fronte a un pericolo concreto, che si manifesta nel presente, si raggiunge il massimo di sicurezza che sperimentazioni su decine di migliaia di persone per alcuni mesi possono garantire, e poi, in presenza di morti e malati di virus, si procede con il vaccino. In alternativa, cosa avrebbe detto il filosofo Cacciari, se al propagarsi del virus e all’impilarsi dei morti, le aziende farmaceutiche avessero tenuti chiusi i depositi, attendendo qualche anno per maggior sicurezza di non arrecare danno? Sarebbe stato etico veder morire le persone, avendo a disposizione i dati che si avevano quando è iniziata la campagna vaccinale?

Vi è poi un’ulteriore domanda di Cacciari, e cioè: “Risponde alla realtà o no che i test per stabilire genotossicità e cangerotossicità dei vaccini in uso termineranno solo nell’ottobre del ’22? La fonte è European Medicine”. Dove, caro Cacciari, Ema avrebbe scritto una cosa simile? Io trovo nel “Risk Management Plan” per il vaccino Pfizer, redatto da Ema alla fine di aprile, quanto segue (coerentemente ripetuto in tutti i documenti precedenti): “I componenti del vaccino, lipidi e Rna, non sono attesi avere potenziale cancerogeno o genotossico”. Questo, come ricordato nello stesso documento, è in accordo con le linee guida di sviluppo dei vaccini redatte nel 2005 da Oms, che semplicemente si basano su tutte le evidenze disponibili ed escludono la genotossicità e la cancerogenicità di certi prodotti, per la stessa ragione per cui non si testa la genotossicità dell’acqua o quella dei prodotti omeopatici. In ogni caso, sarebbe interessante capire chi e dove starebbe conducendo per Ema tali studi fino al 2022, visto che se così fosse ciò sarebbe in contrasto con quanto Ema nel documento citato dichiara; le fonti della sua affermazione, caro Cacciari, sarebbero molto utili per questa verifica.

Infine, il filosofo pone un’ultima domanda “alla Scienza”: “E’ vero o no che mentre lo stesso ministero della Sanità ha dichiarato che la somministrazione del vaccino è subordinata a condizioni e in via provvisoria, nessun protocollo è ancora stabilito per quanto riguarda soggetti immunodepressi o con gravi forme di allergia?”. Per quel che riguarda i soggetti immunocompromessi, non è che non sia stabilito un protocollo: il suggerimento è di vaccinare, anche se ci si attende una risposta inferiore, perché è meglio una bassa risposta al vaccino che una totale esposizione al virus. Per quel che riguarda i soggetti gravemente allergici, invece, le indicazioni sono chiare, e si riflettono anche nei moduli che ogni vaccinato deve firmare: il vaccino della Pfizer, per esempio, non deve essere somministrato a chi “è allergico al principio attivo o a uno qualsiasi degli altri componenti” e l’allergia, specialmente se in forma grave, va dichiarata al medico vaccinatore (nella modulistica appropriata) specificando l’allergene, consentendo al medico di valutare quale sia il vaccino più appropriato. Per il resto, si procede.

Io non sono “la Scienza”, cui Cacciari rivolge le domande che ho elencato; ma siccome nessuno lo è, ho provato a rispondere come meglio potevo – e come può chiunque non sia proprio a digiuno della materia. 
Le domande sue e dei No vax, caro Cacciari, e il fatto che possano esistere dubbi, non significano affatto che non esistano risposte, e che tali dubbi non siano già stati affrontati dalla comunità scientifica e dagli enti regolatori; bisogna però avere la pazienza e l’umiltà – quell’umiltà con cui lei asserisce di voler chiedere “alla Scienza” – di accettare le risposte, non come verità rivelata, ma come la più probabile tesi fra quelle possibili. I dati potranno certo cambiare alcuni particolari o anche molto di ciò che oggi ci sembra di sapere; ma, per procedere in scienza e coscienza, ci si basa sulla scienza che si ha al momento, e sulla coscienza di doversi proteggere da un virus che circola oggi, non che arriverà fra due anni.

Chiedo quindi infine “alla Filosofia”: è vero o non è vero che Talete, mentre studiava gli astri e guardava in alto, cadde in un pozzo?
Enrico Bucci, qui.

In effetti fare domande – con l’aria di fare domande intelligenti – ignorando, o fingendo di ignorare, che a quelle domande la risposta è già stata data, interrogare “la Scienza” ma non prendersi il disturbo di ascoltarne le risposte, non è una grandissima prova di intelligenza.
Passo a un tema affine. Capita spesso, ultimamente spessissimo, di trovare negli spazi dei vaccinofobi ogni giorno più assatanati, video e tabelle che mostrano come i vaccini siano, al contempo, pericolosi per la salute e inutili contro il virus. Bene, leggete un po’ qua.

La strana storia degli youtuber pagati per fare disinformazione sui vaccini

Lo youtuber e divulgatore scientifico francese Leo Grasset ha rivelato su Twitter a metà maggio di avere ricevuto una strana proposta. Un’agenzia di marketing gli aveva offerto una cifra ragguardevole per pubblicare un video a tema, con una consegna ben precisa: mostrare, numeri alla mano, l’aumento della mortalità fra le persone che avevano ricevuto il vaccino di Pfizer in Francia.
Nello stesso periodo, l’influencer scientifico tedesco Mirko Drotschmann riceve un’email con un’offerta analoga a quella di Grasset. La stessa agenzia di influencer marketing (si chiama Fazze) gli chiede di pubblicare un video sul suo canale da quasi 1,5 milioni di follower in cui si dimostra la pericolosità del vaccino Pfizer rispetto a quello di AstraZeneca.
Il brief dell’agenzia sembra uscito da un manuale sulla disinformazione mirata: l’agenzia chiede di partire da un articolo uscito su Le Monde avente per oggetto l’hackeraggio dei server dell’Ema, l’Agenzia europea per i Medicinali, e di collegare il fatto (realmente accaduto) a una tabella con i dati sulla mortalità dei pazienti ottenuti da fonti diverse, presi fuori contesto, e aggregati ad arte per dimostrare la pericolosità del vaccino Pfizer. Lo scopo, fin troppo ovvio, è suggerire un collegamento fra il furto di dati e quella tabella.
Non appena Drotschmann e Grasset svelano l’offerta di Fazze, gli articoli segnalati dall’agenzia ai due youtuber spariscono dal Web. Solo quello di Le Monde, usato come involontaria testa di ponte, rimane consultabile online. Nel frattempo altri 4 influencer tra Francia e Germania seguono l’esempio dei colleghi e rivelano pubblicamente di avere ricevuto la stessa proposta.

Due youtuber accettano l’offerta
In Europa la campagna salta, ma va a segno in India e in Brasile: il giornalista tedesco Daniel Laufer, indagando sulle segnalazioni di Drotschmann e Grasset per Netzpolitik, scopre i video degli youtuber Everson Zoio e Ashkar Techy, che solitamente non condividono alcun tipo di contenuti scientifico. In due video pubblicati a metà maggio, entrambi escono dal loro personaggio per mostrare ai follower i dati che Fazze stava cercando di diffondere sui canali degli influencer tedeschi e francesi. In entrambi i casi, non rivelano in alcun modo di essere stati pagati né la provenienza reale di quei dati. Proprio come Fazze aveva chiesto di fare a Drotschmann e Grasset, invitandoli di fatto a violare le leggi tedesche e francesi sulla pubblicità occulta.
La chiave di volta dell’intera operazione è la tabella con il numero dei morti legati alle vaccinazioni che Ashkar Techy ed Everson Zoio mostrano nei video. Secondo i dati relativi alla Germania, quelli che Fazze aveva inviato a Drotschmann, su un milione di dosi di vaccino Pfizer ci sarebbero stati 29,9 morti, contro i 6,5 decessi registrati fra chi aveva ricevuto un vaccino AstraZeneca. Contattati da Laufer, i due youtuber non hanno risposto e hanno prontamente cancellato i video incriminati.

Nessuna correlazione
Secondo il Paul Ehrlic Institute, organismo tedesco che si occupa della regolamentazione sui vaccini, i dati della tabella sono grossolani e fuorvianti: “Le cifre per la Germania, che sono apparentemente basate su dati forniti al pubblico dal Pei dall’inizio di aprile, non dicono quante persone sono morte a causa della vaccinazione, come sostiene il titolo, ma solo quante persone sono morte entro 40 giorni dalla vaccinazione”, ha spiegato Laufer nell’inchiesta.
I numeri, in sostanza, non mostrano alcuna correlazione diretta fra il vaccino e le morti registrate dall’ente tedesco. Come illustrato dal Pei, tra i morti registrati l’età media era superiore a 80 anni e quasi tutti erano ad alto rischio per la loro storia clinica. In altre parole, quei morti della tabella sono persone che sono sì decedute entro 40 giorni dalla somministrazione del vaccino, ma generalmente per cause naturali, per malattia o per incidenti. E allora perché quella differenza così netta nel numero di morti tra Pfizer e Astrazeneca? Semplice, perché come mostra il grafico che si vede qui sotto (che arriva da Impfdashboard.de) in Germania il Comirnaty di BioNTech/Pfizer è di gran lunga il vaccino più utilizzato.
Insomma, un’altra trovata da manuale della disinformazione: i numeri sono reali, ma vengono presentati in maniera fuorviante per arrivare a creare una fake news a partire da fatti concreti, ma completamente scollegati fra loro.

Chi c’è dietro
Fazze, l’agenzia di influencer marketing che ha gestito la campagna, è in realtà solo una facciata di un’operazione che ha evidenti legami con la Russia. L’indirizzo della sede londinese di Fazze, il numero 5 di Percy Street nel quartiere di Fitzrovia, appartiene a una cosiddetta corporate mailbox, cioè una sede virtuale cui sono collegate centinaia di imprese. Una ricerca con Google Street View mostra all’indirizzo la placca della Company Formation Advice (già Company Advice): la società, secondo un report di BellingCat sul riciclaggio internazionale, ha registrato nel Regno Unito centinaia di Ltd con legami alla Russia, incluse molte aziende che hanno a che fare con il gioco d’azzardo, il trading e il forex, e in generale altre attività sospette.
Dal sito del Registro delle Imprese britannico, dove Fazze non è però registrata, si scopre poi che allo stesso indirizzo era stata fondata nel 2014 anche un’altra azienda di marketing, la AdNow Llp. Nel corso della sua inchiesta per Netzpolitik, Laufer ha scoperto che il legame fra AdNow e Fazze non è poi così difficile da rilevare: molti dei domini da cui opera l’agenzia, infatti, rimandano a proprietà Web che fanno capo ad AdNow, e così pure le email inviate a indirizzi di Fazze.
Qui i legami con la Russia si fanno ancora più evidenti: AdNow è stata fondata da un inglese e dal russo Stanislav Fesenko nel 2014. Uno dei dipendenti, Vyacheslav Usoltsev, era indicato su un profilo LinkedIn ora rimosso come l’Ad di Fazze. Non solo: fino al 2018 la direttrice della divisione russa di AdNow era Yulia Serebryanskaya, una veterana delle campagne politiche e responsabile di marketing per United Russia, il partito di maggioranza che sostiene Putin. Serebryanskaya, come illustrato da un’inchiesta di RadioFreeEurope, ha inoltre fondato e dirige un’organizzazione chiamata Russian Initiative, che si propone di “promuovere la cultura della Russia e di rappresentarne le tradizioni e i successi sociali, anziché tollerare un’idea distorta della madre patria”.

Il committente ignoto
Quale sia il fine ultimo di questa campagna, nonostante questi collegamenti evidenti con la Russia, si può però solo ipotizzare, perché non ci sono tracce dirette di un coinvolgimento di altri mandanti istituzionali. La teoria più accreditata è che l’iniziativa faccia parte di una serie di operazioni volte a promuovere il vaccino Sputnik V [nota per gli imbecilli: V sta per vaccino, non per 5], visto che alcuni dati della campagna di Fazze sono curiosamente simili ai materiali ufficiali per la promozione del farmaco di produzione russa. Intanto le autorità francesi e tedesche hanno avviato indagini indipendenti per provare a capire chi sia il cliente di AdNow che ha commissionato l’intera operazione.
Quel che già sappiamo è che la campagna che ha visto coinvolti i due youtuber europei è solo la punta di un iceberg. La piattaforma video di Google e gli altri social sono ormai diventati in tutto il mondo i target perfetti per operazioni di disinformazione a pagamento su larga scala, e non solo quelle incentrate sui vaccini anti-Covid. Un mercato che secondo gli esperti di sicurezza e gli analisti è esploso negli ultimi anni, grazie a un numero crescente di società e agenzie internazionali capaci di condurre campagne globali che un tempo erano appannaggio degli enti di spionaggio.
Corrompere influencer e comprare visibilità sui social per posizioni divisive o per diffondere disinformazione mirata, è solo una delle tattiche. Ci sono i network di bot su Twitter, gli account falsi su Facebook, gli interventi anonimi su Reddit, in un trend la cui genesi, secondo molti esperti di settore, si può ricondurre allo scandalo Cambridge Analytica del 2018. La vera differenza fra le campagne pro-Cina a Taiwan, per esempio, o la disinformazione pro-francese o pro-russa in Repubblica Centrafricana e la campagna di Fazze è che finora in pochi avevano provato a coinvolgere dei pesi massimi del calibro di Drotschmann e Grasset. Un errore grossolano per un gruppo disinformatori esperti, ma che lascia inevitabilmente aperta una domanda: in quanti altri casi la stessa tattica è andata a buon fine e nessuno se n’è accorto?
di Andrea Nepori, qui.

Ecco: quando sentite dire ma i numeri, ma le tabelle, ricordatevi di questo. E questa storia, per inciso, ricorda quella del medico che aveva messo a punto un nuovo vaccino contro il morbillo, ma dato che ce n’era già uno perfettamente funzionante, che cosa fare per screditarlo e promuovere il proprio? Ha inventato che il vecchio vaccino provocava l’autismo, e un sacco di polli non solo se la sono bevuta, m hanno addirittura esteso la favola a tutti i vaccini esistenti.
Leggo infine su ANSA:

Covid: Cina, 2 casi a Pechino dopo 6 mesi, Nanchino isolata

PECHINO, 29 LUG – Il Covid-19 torna a Pechino con due casi di trasmissione domestica, i primi in sei mesi, sufficenti per far alzare l’allerta alle autorità sanitarie della capitale. La Cina è nella peggiore emergenza da mesi legata al coronavirus con la situazione più critica a Nanchino, il capoluogo del Jiangsu ormai isolato: sono stati istituiti posti di blocco e sospeso tutti i voli.
Oltre 170 persone, infatti, sono state diagnosticate con la variante Delta negli ultimi 10 giorni. La Commissione sanitaria nazionale ha reso noto che mercoledì sono stati registrati 49 nuovi casi di Covid-19, di cui 25 di trasmissione domestica e 24 importati.

Due casi in una città di 21 milioni e mezzo di abitanti. I primi in sei mesi. 170 persone contagiate su quasi un miliardo e mezzo: emergenza, anzi, la peggiore da mesi: ma veramente siamo ancora disposti a farci prendere per il culo da questa banda di assassini e continuare a berci le loro montagne di balle?

barbara

LA VARIANTE DELTA

Covid, in Israele i contagi risalgono

Record di contagi in Israele: ieri 501, il numero più alto da marzo. La variante Delta è la causa del 90% dei nuovi focolai nel Paese con il più alto tasso di immunizzazione al mondo (65% della popolazione). L’indice R è salito a 1.43, così come il tasso di positività allo 0,7%. Da inizio luglio, sono stati diagnosticati 2.024 positivi: a giugno erano 2.389. A fronte di questi dati preoccupanti, non vi è stato nessun decesso da Covid nelle ultime due settimane, né si registra un conseguente aumento delle ospedalizzazioni.

Secondo gli esperti, questo è il dato significativo a cui guardare, che avvicina il Paese alla condizione di «imparare a convivere con il Covid», grazie alla campagna vaccinale avanzata. Dati preliminari rilasciati dal ministero della Salute lunedì — che dovranno essere confermati da un’ampia indagine in corso — indicano che l’efficacia del siero* Pfizer di fronte alla mutazione indiana cala del 30% rispetto a quanto sperimentato con la variante inglese.
Sharon Nizza, La Repubblica.

Vale a dire che i positivi non sono ammalati, o almeno non in forma abbastanza grave da dover essere ricoverati. Quindi per favore finitela di frignare sui vaccini che non proteggerebbero e sulla fine del mondo prossima ventura.
Concludo con una sua domanda particolarmente pertinente:

Non essere vaccinati quanto è efficace sulla variante Delta?

*Vabbè, nessuno è perfetto. Ritengo comunque doveroso ricordare che il Pfizer è un vaccino, NON un siero.

barbara

SE ESISTE UN NOBEL DELLE CAZZATE

garantito che questa lo merita. Inserisco qualche commento in corsivo.

Lorenzo Capellini Mion

È un po’ lungo per gli standard di attenzione a cui siamo abituati ma vale la pena.
“siamo” chi?
Di sicuro ce ne è abbastanza per mettersi nei guai e per incorrere nella censura, in un’epoca in cui vale solo la “scienza ufficiale” asservita ai mercanti del terrore
e a qualunque persona di buon senso, questa premessa sarebbe più che sufficiente per fermarsi qui e buttare tutto nel cesso, ma siccome ho deciso di sacrificarmi per voi, butto giù un paio di bicchieri di Maalox e proseguo
ma questo è un articolo troppo, troppo interessante.
E quindi ci provo.
A gennaio, un rapporto dell’intelligence delle forze di difesa israeliane aveva avvertito che il programma di vaccinazione di massa di Israele avrebbe potuto creare una mutazione israeliana che si è poi dimostrata resistente ai vaccini COVID-19.
? Intelligence delle forze di difesa? Ma virus, vaccini, mutazioni non sono materia per biologi, virologi, infettivologi, epidemiologi? Siamo sicuri di sapere di che cosa stiamo parlando? A parte questo, la variante emersa è indiana, quindi, anche se tutto questo fosse vero, nel prevedere una variante israeliana avrebbero comunque toppato alla grande.
Preparato per il Coronavirus National Information and Knowledge Center, il rapporto affermava che “La campagna di vaccini di massa che si svolge parallelamente all’epidemia attiva in Israele può portare a una ‘pressione evolutiva’ sul virus”.
Qualche fonte, qualche link, qualche documento? Qualche nome? E stendiamo un velo pietoso sulla formulazione del “pericolo” che sovrasta gli israeliani vaccinati.
A maggio, Luc Montagnier dell’Istituto Pasteur, il virologo la cui scoperta dell’HIV è valsa un premio Nobel nel 2008,
l’uomo che crede all’omeopatia. L’uomo che crede alla memoria dell’acqua. L’uomo convinto che i vaccini – tutti i vaccini in sé, non uno in particolare – rappresentino un tentativo di genocidio. Uno delle cui sentenze ci possiamo fidare, insomma
ha avvertito che i vaccini COVID-19 stanno stimolando varianti più letali.
su quale base? Con quali elementi? Con quali prove?
“Sto facendo esperimenti all’Istituto con pazienti che si sono ammalati di Corona dopo essere stati vaccinati.
Esperimenti di che genere?
Vi mostrerò che stanno creando le varianti resistenti al vaccino”, ha affermato in un’intervista alla stampa francese.
E perché non lo mostra, invece che annunciare che lo mostrerà?
“Sono gli anticorpi prodotti dal virus che consentono a un’infezione di diventare più forte. …
Siamo sicuri che quest’uomo sappia che cos’è un’infezione e che cosa sono gli anticorpi?
È chiaro che le nuove varianti vengono create … a causa della vaccinazione”.
È chiaro a chi? È chiaro in base a che cosa?

“Sebbene altri non siano d’accordo, che le vaccinazioni di massa nel mezzo di una pandemia possano creare varianti questa è scienza di base”,
1. I casi sono due: o è un dato di fatto, e quindi non esiste l’essere o non essere d’accordo, o è questione di opinioni, e allora di scientifico non c’è niente.
2. Se vaccinare durante una pandemia è sbagliato, quale sarebbe la cosa giusta da fare? Aspettare che si sia del tutto esaurita, che chi doveva morire sia morto, chi doveva guarire sia guarito e nessuno si ammali più perché il virus è scomparso e allora finalmente cominciare a vaccinare?
3. TUTTI i virus mutano, in continuazione, senza sosta, fin dal giorno in cui compaiono, con o senza vaccinazioni. Affermare che il virus muta perché si sta vaccinando è cosa che può fare solo un cretino integrale

ha affermato il virologo belga Dr. Geert Vanden Bossche, le cui credenziali nell’industria dei vaccini includono posizioni presso GSK Biologicals, Novartis Vaccines, Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI) e la Fondazione Bill & Melinda Gates.
Qualcosa di concreto invece di una ridicola sfilza di istituzioni? È pretendere troppo?
In un discorso al vertice sui vaccini in Ohio e in una lettera all’Organizzazione Mondiale della Sanità, Bossche ha delineato il pericolo.
Immagino che “un discorso” e “una lettera” siano inoppugnabili argomenti scientifici
Poiché i vaccini COVID-19 non sono in grado di uccidere rapidamente il virus COVID-19,
uccidere il virus?! Uccidere il virus?!?! UCCIDERE IL VIRUS?!?!?! Il vaccino servirebbe a uccidere il virus?! E questo sarebbe un virologo? Questo è un analfabeta che non ha neanche la seconda elementare!
creano un terreno fertile per le varianti, proprio come accade con i batteri che non vengono uccisi quando i pazienti non assumono un ciclo completo di antibiotici.
Ehm, no. I “batteri che non vengono uccisi quando i pazienti non assumono un ciclo completo di antibiotici” non creano varianti, semplicemente restano vivi perché sono più resistenti, e quando poi si moltiplicano, anche i loro “figli“ sono automaticamente più resistenti di quelli ammazzati dall’antibiotico. Confondere batteri e virus, antibiotici e vaccini, resistenza e mutazione è cosa che avrebbe potuto forse – forse – fare mia madre che aveva la terza elementare e non ha mai letto un libro in vita sua; dalla prima media in poi non esiste perdono possibile per chi spara simili cazzate.
Il virus ha quindi il tempo di adattarsi e mutare – ciò che non lo uccide rapidamente rende la sua prole più forte – portando alle varianti apparentemente infinite che stiamo vedendo ora.
Cosa faccio, mi sforzo di ignorare questa ennesima cazzata o gli sparo direttamente una pallottola in testa?
Il pericolo di questa “fuga immunitaria”,
maqquanto mi piacciono queste frasi ad effetto, maquanto maqquanto maquanto!
ha affermato Bossche, è enormemente accresciuto dai lockdown, che impediscono al sistema immunitario innato del corpo
il sistema immunitario è congenito, non innato, deficiente idiota cretino ritardato!
di essere adeguatamente sfidato da agenti patogeni casuali e altri agenti ambientali per mantenerlo allenato e in forma, simile al decondizionamento che si verifica quando non facciamo esercizio fisico adeguato per mantenere in forma cuore, polmoni, altri muscoli e organi.
Sì ok, questa è vera, ma questa la sapeva anche la mia fruttivendola, senza bisogno di liste di credenziali
La tempesta perfetta di un sistema immunitario innato inadatto e vaccini COVID-19 inefficaci contro virus mutanti sempre più virulenti di loro creazione vedrà quindi quelli precedentemente infettati da COVID-19 e gli stessi vaccinati soccombere all’infezione dalle varianti, ha affermato Bossche che ha aggiunto che i vaccinati sono particolarmente a rischio poiché gli anticorpi specifici a lunga vita prodotti dalla vaccinazione sono particolarmente abili nell’inabilitare gli anticorpi generali dell’organismo.
Se il tema non fosse fin troppo serio, verrebbe spontanea la solita battuta “Cambia pusher”.
La teoria
teoria? Ma non era una cosa sicura?
secondo cui i vaccini non sono altrettanto efficaci contro le varianti è stata rafforzata
rafforzata: non provata, dunque
in uno studio non sottoposto a revisione paritaria
ah ecco…
a maggio da 14 ricercatori
chi?
di cinque scuole e università di medicina tedesche
quali?
che hanno scoperto che la variante altamente trasmissibile Delta (indiana) B.1.617, una delle quattro che l’OMS classifica come una “variante di preoccupazione a livello globale” – è più in grado del virus originale di infettare i pazienti che erano stati precedentemente vaccinati o precedentemente infettati.
Ma se questa variante è indiana, come ha fatto a essere provocata dalle vaccinazioni fatte in Europa, Israele eccetera?
Gli autori hanno concluso che la capacità della variante Delta di eludere specifici anticorpi COVID-19 “può contribuire alla rapida diffusione di questa variante”, aggiungendo che “In popolazioni con un’alta percentuale di individui con risposte immunitarie preesistenti contro SARS-CoV-2 (COVID-19) le varianti virali che possono eludere il controllo immunitario hanno un vantaggio selettivo”. Gli scienziati
Quali?
hanno notato che un fenomeno simile potrebbe essersi verificato con la variante sudafricana, B.1.351, e una mutazione brasiliana chiamata P.1, che sembrano prosperare anche nelle popolazioni che hanno acquisito l’immunità al COVID-19.
Quelli con l’immunità a COVID-19, in altre parole, potrebbero essere ancora vulnerabili a varianti più trasmissibili e/o mortali del virus.
Un altro studio non sottoposto a revisione paritaria che rafforza la teoria è arrivato dai Clalit Health Services e dall’Università di Tel Aviv in Israele.
Qui hanno analizzato 800 persone che erano state infettate da COVID-19, 400 delle quali precedentemente vaccinate e 400 non vaccinate, per scoprire che coloro che erano stati completamente vaccinati con due iniezioni Pfizer avevano contratto la variante sudafricana a un tasso otto volte superiore a quello non vaccinato (sebbene la dimensione del campione fosse molto piccola).
Lo studio, che ha abbinato i due gruppi in base a dati demografici come età e sesso, ha anche scoperto che coloro che hanno ricevuto un’iniezione Pfizer hanno contratto la variante britannica più spesso di coloro che non ne hanno ricevuto.
Ancora più preoccupazioni sono state espresse in un articolo di Science all’inizio di quest’anno intitolato “Nuove mutazioni sollevano lo spettro della ‘fuga immunitaria’”, che descriveva come mutazioni più mortali potrebbero imparare a eludere la risposta immunitaria sia nelle persone precedentemente guarite che in quelle vaccinate,
no un momento, come sarebbe? Non avete detto finora che è il vaccino a provocare la mutazione? Cos’è dunque quest’altra storia?
dando la mutazione un vantaggio nelle popolazioni con elevata immunità. In un esempio, Jesse Bloom, un biologo evoluzionista presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center, ha mostrato che E484K, una mutazione di una preoccupante variante sudafricana chiamata 501Y.V2, ha ridotto la potenza di anticorpi specifici di un fattore fino a 10.
Ha mostrato in che modo? Con che genere di esperimenti? Verificati da chi?
Per combattere le ondate di mutazioni COVID-19, molti esperti insistono sulla necessità di nuovi vaccini per contrastare le mutazioni che i vaccini COVID-19 hanno stimolato.
Ma se quei vaccini vengono somministrati durante una pandemia, avvertono altri,
Altri chi?
potrebbero semplicemente perpetuare un circolo vizioso di nuove varianti che generano la necessità di nuovi vaccini che generano nuove varianti.
Lawrence Solomon, Epoch Times
La cura peggiore del male

Amen. Credo che il migliore commento a questo delirio siano questi due brevi post di Enrico Richetti che, a causa di legami famigliari, ha sempre notizie di prima mano da Israele.

28 giugno:
213 nuovi contagiati
1 deceduto dopo parecchi giorni, se non settimane, senza decessi
21 malati gravi in tutto (non nuovi malati gravi da oggi, malati gravi attuali)

1 luglio:
204 nuovi contagiati, 27 malati gravi in tutto (non nuovi malati gravi, malati gravi attuali), una sola vittima qualche giorno fa… da settimane.
E se la variante Delta, per quanto contagiosa fosse davvero “una banale influenza”?

Prima della vaccinazione di massa le terapie intensive in Israele erano praticamente piene, e i morti in un anno e mezzo sono stati 6429. Individui come l’autore di questo delirio andrebbero arrestati per terrorismo psicologico e diffusione di notizie false, tendenziose ed estremamente pericolose, e messi in condizione di non nuocere.

barbara