BENCHÉ IO SIA NOTORIAMENTE UN GENIO

ogni tanto accade che anche la mia pur fertilissima mente duri fatica (bella questa espressione, vero?) a capire. Il caso in questione è rappresentato da questo articolo.

In che senso? Cioè, degli psicanalisti si riuniscono per discutere e confrontarsi sul trauma subito da Israele in quell’orrenda mattanza di cui non ho certo bisogno di ricordare i macabri dettagli, i signori psicanalisti (poi venitemi a dire che sbaglio a dire che sono tutti psicopatici gravi) si rifiutano di discuterne con le vittime dirette della mattanza, con le vittime dirette del trauma, se vengono loro non ci vengo io, e il loro capo sostiene che HANNO LE LORO RAGIONI?!?!?! Italiani e inglesi hanno il diritto di esprimersi su ciò che hanno subito gli israeliani ma gli israeliani no? E secondo il boss quelli hanno le loro ragioni a non volersi confrontare con loro? Come diceva un connazionale piuttosto noto delle vittime, «sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare».

Sempre in tema di cose oscene, oltre la possibilità di comprensione, c’è l’immondo video di Federico Rampini. Uno legge nel fermo immagine “Il problema non è Netanyahu” e sanza alcun sospetto lo fa partire, immaginando che finalmente, in mezzo a tanta spazzatura, lo aspetti un po’ di buon senso. E che cosa tocca ascoltare?

Che lo stato di Palestina non può nascere perché gli israeliani non vogliono concedere uno stato ai palestinesi. Che il problema non è Netanyahu perché se al suo posto ci fosse un altro anche lui non concederebbe uno stato ai palestinesi. Che il problema non è lui perché il problema riguarda la maggioranza dell’opinione pubblica israeliana (cioè, sorpresa sorpresa, il problema è Israele!). Che gli israeliani non si fidano perché pensano che ricomincerebbero a fare stragi (col piccolo dettaglio che per RIcominciare qualcosa bisognerebbe prima avere smesso, cosa che in oltre un secolo non è mai successa). La soluzione è costruire una nuova leadership palestinese? E chi dovrebbe costruirgliela? E quale altra leadership dovrebbero accettare se questa è quella che hanno votato e che sostengono quasi all’unanimità? E Hamas è stata legittima agli occhi dei palestinesi in certe fasi?! Ma quest’uomo lo sa che cos’è hamas? Lo sa che cos’è la Palestina? Ha una qualche vaga idea di come nasce uno stato? Ha una qualche vaghissima idea di che cosa sta parlando? Forse qualcuno dovrebbe spiegargli che gli stati NON VENGONO CONCESSI, gli stati nascono per forza propria, non per concessione di qualcuno. Agli ebrei la dichiarazione Balfour ha concesso un territorio, non uno stato, e la Risoluzione Onu 181 ha riconosciuto – NON concesso – uno stato che già esisteva di fatto, costruito dagli ebrei nel corso dei decenni. Quindi di che cosa sta parlando questo individuo? Quell’osceno sproloquio è letteralmente da vomito!

Poi ci sarebbe l’orrendissima orribilissima esecrabilissima strage compiuta da Israele, più o meno come quella dell’ospedale che ha fatto 500 morti, 450 dei quali sono poi resuscitati il giorno dopo.

❗ YESTERDAY’S MASSACRE STORY FALLS APART.. the attack DID NOT take place in a designated safe zone but 1 km away.  The fire was caused by a nearby vehicle loaded with EXPLOSIVES – more specifically rockets.  The IDF used a “very small” bomb, and the damage shows no bomb dispersal pattern (meaning it wasn’t from the bomb).  (Qui)

In questo video invece vediamo le ragioni per cui più o meno tutti si sono mobilitati per tentare di impedire a Israele di entrare a Rafah.

Questo è il direttore esecutivo dell’ American Muslims for Palestine (AMP) Osama Abuirshaid 

Poi guardate questa cosa spettacolare:

Some guys were sitting in Ashdod, South Israel, opposite the beach, at sunset last night, when suddenly a part of the US pier in Gaza came floating by, with trucks on it and everything, and started sinking right in front of them.

Tanto, comunque, la maggior parte degli aiuti se li frega hamas, quindi non è che cambi poi molto.

Poi l’ennesima conferma di quanto i protestatori siano appassionati alla “causa palestinese”

Un incontro coniugale

E infine un suggerimento sul modo migliore – anzi, l’unico modo possibile – di confrontarsi con un musulmano

barbara