DELUSIONE

Esci sul balcone all’ora giusta, guardi nella direzione giusta e di colpo dici: “La cometa! L’ho vista, l’ho vista! Sono riuscita a vederla!” Per poi scoprire che era una volgarissima sciachimica. Rosa, per giunta. Fanculo.

Vabbè, consoliamoci con questa deliziosa stellina tredicenne

barbara

RITORNO A MARIUPOL

da cui troppo a lungo siamo rimasti assenti. In passato vi ho proposto un piccolo promemoria, che è sempre utile, il ritorno alla vita di Mariupol dopo la liberazione dall’inferno ucraino (uno, due e tre) e il punto della situazione, un po’ di tempo dopo.

Ebbene, oggi vi porto a vedere la nuova scuola appena inaugurata:

Già: mentre USA e UE discutono su come spartirsi il grande business della ricostruzione, la Russia ricostruisce. Da sempre si dovrebbe sapere che vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso non è tanto una buona idea, anche perché l’orso

E poi vi regalo questo gioiello. Guardatelo fino alla fine: la parte artistica nella prima parte, quella umana nella seconda

barbara

QUANDO UN INSULTO È IL MIGLIORE DEI COMPLIMENTI

E come altro dovrei considerare l’insulto di un sorcio?

C. – Non basta aver studiato teologia per essere teologi. Come non basta aver partorito per essere madri. Come dice un tormentone televisivo, “ci vuole di più, molto di più”.

mi – sei maschio? allora fermati nei commenti sulla maternità, non hai nessun titolo: peraltro, hai MAI sentito parlare dell’ossitocina? ormone che lega indissolubilmente, madre e nascituro’? ce l’hanno anche (in natura) tutti i mammiferi che difendono – al costo della vita – i loro cuccioli. Impara!

ma – Mi dispiace, ma delle volte di ossitocina nel sangue di alcune madri tossiche ne circola davvero poca. Biologicamente madri, ma lontanissime dall’ essere una buona mamma.

barbara – Hai mai sentito parlare del quokka? È un marsupiale; quando la femmina viene aggredita lancia il figlio all’aggressore, in modo da salvarsi mentre quello lo mangia. E non è che abbia 6 figli e ne sacrifica 1 per portare in salvo gli altri: ne ha 1 per volta e lo sacrifica per salvarsi lei.

M.B. – Scommetto che tu sei uguale a quel marsupiale, non è vero sgualdrina italica?

E niente, è l’evoluzione della specie.

E allora involviamoci un po’, va’.

barbara

VENTIQUATTRO GIUGNO DUEMILAVENTITRÉ:

il giorno che i posteri celebreranno come l’anniversario della rivoluzione che non ci fu.

Ma andiamo per ordine,  cercando di capire, al di là della propaganda, che cosa è successo.

RELAZIONE SPECIALE: SITUAZIONE DI EMERGENZA: PRIGOZHIN ADOTTA L’OPZIONE NUCLEARE, DI SIMPLICIUS THE THINKER CON NOTA SEPARATA DI ANDREA MURATORE (articolo di ieri)

Ci sono cose pesanti in ballo. Ero impegnato nella stesura del mio prossimo rapporto non correlato, quando questa grave situazione si è interrotta, costringendomi a ritardare il rapporto regolarmente programmato per affrontare gli allarmanti sviluppi.
Prigozhin sembra aver avviato un tentativo di colpo di stato. Le informazioni sono ancora in continuo sviluppo, quindi nulla è definitivo o confermato. Per questo motivo ho voluto concentrarmi maggiormente sulle cause potenziali piuttosto che sul rumore speculativo e informativo in continua evoluzione. Ma solo per coloro che potrebbero essere completamente all’oscuro di quanto sta accadendo.
Prigozhin ha pubblicato il seguente video in cui sostiene che il Ministero della Difesa russo ha “bombardato” un’area posteriore dei Wagner, causando molti morti. Il video, tuttavia, non mostra alcun morto e solo ciò che sembra una piccola messinscena di foglie bruciate:
Anche Strelkov ritiene che sia falso:
Riflettendoci, respingo e considero completamente falsa l’affermazione di Prigozhin secondo cui le Forze Armate russe avrebbero lanciato un attacco missilistico sulla sede di Wagner questo pomeriggio. Se c’è stato un colpo, allora solo Wagner stesso poteva sferrarlo (logicamente) (o meglio, una messa in scena). Motivo: per eliminare il “Wagner” non è assolutamente necessario infliggere colpi ad alcuni campi. Basta “bacchettare” lo stesso Prigogine. Beh, forse qualcun altro della sua cerchia ristretta insieme a lui. E questo è tutto. Colpire i soldati e i comandanti ordinari è un’assoluta stupidità – anche Shoigu e Gerasimov hanno abbastanza buon senso per questo. Ora, se Prigozhin stesso con il suo “consiglio di comandanti” fosse coperto da un razzo, ci crederei ancora. E quindi è una bugia. Punto.
Prigozhin ha proseguito con questa chiamata alle armi:
All’inizio sembrava tutta una farsa, fino a quando due importanti generali russi, tra cui “Armageddon” Surovikin, hanno lanciato un appello urgente a Wagner affinché si ritirasse:
Si noti la pistola simbolica sulle ginocchia di Surovikin. Anche un altro ministro della Difesa ha pubblicato un video, ma non ho ancora trovato una versione sottotitolata.
Secondo il portavoce del Presidente della Federazione Russa, Dmitry Peskov, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha ricevuto un rapporto dal Procuratore Generale della Federazione Russa, Igor Krasnov, sull’avvio di un procedimento penale contro il capo della PMC Wagner, Yevgeny Prigozhin, in relazione al tentativo di organizzare una rivolta armata.
Una cosa importante da notare è che l’incidente sembra, in apparenza, essere arrivato all’improvviso. Ma in realtà le cose si stavano sviluppando da tempo. In particolare, se ricordate, qualche settimana fa il Ministero della Difesa russo ha emesso una nuova decisione che obbliga tutti i volontari e le PMC a registrarsi sotto il giogo del Ministero della Difesa russo. In apparenza, la giustificazione era quella di dare a tutti i volontari gli stessi “benefici” che ricevono i militari russi per il loro servizio.

Source: https://www.telegraph.co.uk/world-news/2023/05/15/wagner-boss-russian-troop-positions-ukraine/

Ma è chiaro che c’era anche un ulteriore motivo per indurre Wagner a rinunciare alla propria semi-indipendenza e a conformarsi interamente e de jure alla struttura di comando del Ministero della Difesa russo.
Prigozhin ha detto apertamente “no” e che non firmerà alcun contratto di questo tipo. Da quel momento, il Ministero della Difesa ha ovviamente elaborato un piano su come affrontare e potenzialmente “sottomettere” i Wagner nel caso in cui diventassero completamente “canaglia” e rifiutassero di essere assimilati direttamente al Ministero della Difesa.
Da allora sono circolate diverse “voci” su ciò che sta accadendo dietro le quinte, alla maggior parte delle quali non ho prestato attenzione perché non solo provenivano da fonti di propaganda ucraina, ma sembravano anche poco plausibili. Voci come, ad esempio, che due settimane fa Shoigu avesse dato ordine alle truppe russe di aprire il fuoco su Wagner “a vista”. La voce più recente, risalente a pochi giorni fa, era che il Ministero della Difesa stesse già pianificando di arrestare Prigozhin da un giorno all’altro.
Questo ci porta al passo successivo della catena causale. È plausibile che il Ministero della Difesa stesse pianificando di intervenire finalmente su Prigozhin perché di recente ha pubblicato un’altra serie di video sempre più incendiari e accusatori, uno dei quali avevo già caricato nel mio prossimo rapporto e di cui avevo intenzione di parlare finché oggi non è subentrata questa esigenza.

Guardate il video qui sotto:

Quel video era completamente fuori di testa ed è stata la prima volta, a mio parere, in cui Prigozhin ha mentito apertamente (e anche in modo crudele). È stata la prima volta in cui ho cominciato a mettere in dubbio le sue motivazioni in modo più serio, perché semplicemente non riuscivo a conciliare mentalmente come fosse possibile che si inventasse affermazioni così assurde e oggettivamente false. Potete guardare il video e giudicare voi stessi.
Ma alcuni esempi sono: ha affermato che il Ministero della Difesa russo sta mentendo e che l’AFU ha effettivamente sfondato le difese russe e ha raggiunto Tokmak. Il problema è che il giorno dopo (oggi) più di tre distinte unità di truppe russe in diverse città di Sadove e Urazhnoe hanno pubblicato video che dimostrano che non solo controllano quelle città che Prigozhin ha affermato essere già state attraversate dall’AFU, ma che il fronte era calmo e non c’erano nemmeno combattimenti nelle loro vicinanze, per non parlare dei fantomatici sfondamenti di cui parla.
Si tenga presente che questo avviene dopo essere stati colti in fallo più volte, come ho riferito di recente. Ad esempio, quando Prigozhin ha detto che le truppe russe avevano perso Berkhovka, all’angolo NW di Bakhmut, per poi essere smentito il giorno dopo dalle truppe della 200a brigata russa che si trovavano all’interno di Berkhovka, dimostrando di non essere andate da nessuna parte.
Nel video di ieri ha anche affermato che l’AFU occupa Piatykhatky, il che è stato smentito, poiché l’AFU è stata cacciata da lì e l’insediamento è entrato nella “zona grigia”. Continua a sostenere che la controffensiva ucraina è stata finora disastrosa… per la Russia. Vive forse in un mondo completamente diverso?
E nella versione più lunga del video, fa altre affermazioni disastrose che non sono solo ridicole, ma anche oggettivamente sbagliate, e persino tradimento. O è così o è completamente fuori di testa:
Prigozhin ha detto che l’Ucraina non ha bombardato il Donbass per 8 anni e che il Ministero della Difesa sta inventando i fatti per mettersi in buona luce: – Ai confini con il Donbass, noi colpiamo loro, loro colpiscono noi. Questo è accaduto per tutti gli 8 anni dal 2014 al 2022. Dopo il 2014, il Donbass è stato saccheggiato da persone dell’amministrazione presidenziale, dell’FSB e da oligarchi. I generali hanno segato i fondi destinati al corpo della milizia popolare “LDNR”. I generali hanno ricevuto soldi per le “anime morte” – Il Ministero della Difesa inganna l’opinione pubblica e parla della folle aggressione dell’Ucraina, come se ci stessero per attaccare insieme all’intero blocco NATO. La “SVO” è stata avviata per motivi completamente diversi – Zelensky, quando è diventato presidente, era pronto a qualsiasi accordo. Tutto ciò che si doveva fare era scendere dall’Olimpo, andare a negoziare – un’operazione mal pianificata. Per qualche motivo, un gruppo di idioti ha deciso di essere così furbo che nessuno capirà cosa stanno facendo durante le “esercitazioni” e nessuno li fermerà.
Esaminiamone alcuni.
(Continua Qui, con tutti i video)

Nell’esagitata giornata di ieri siamo anche stati informati che

Mosca è blindataIn risposta alla situazioneMosca avrebbe dispiegato un significativo dispositivo di sicurezza, con alcuni veicoli militari visti circolare in alcune aree della città. (Qui)

“Alcuni veicoli militari visti circolare in alcune aree della città”: praticamente una città in stato d’assedio, che i nostri solerti informatori provvedono a documentarci con un video intitolato

Russia: veicoli militari nelle vie di Mosca, anche vicino Duma (vicino ALLA Duma, signori: vicino+preposizione+articolo+nome: roba da scuola elementare. Ma voi evidentemente non avete avuto modo di frequentarla, impegnati come eravate a inseguire le rivoluzioni per potercele raccontare)

(e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra…) Mentre da noi qualcuno, evidentemente in vena di nostalgie, è perfino riuscito a vedere la marcia su Roma.
Aggiungo qualche considerazione di oggi su come interpretare gli ultimi sviluppi, ossia la rinuncia alla rivoluzione

(Qui, se preferite leggerla)

E quindi niente, non resta che concludere con la constatazione che

“e anche oggi la Russia crolla domani” (cit.)

Per fortuna in questo maleodorante pantano arriva almeno il grande Capuozzo che, al pari di chi conosce la situazione dal vero e non dalle narrative, qualcosa capisce (a differenza di Porro che come al solito non ha capito un cazzo)

Poi adesso viene fuori che la CIA lo sapeva, e nel caso – peraltro probabile – che sia vero, viene da pensare che Putin l’abbia messo in culo anche a loro. Certo che il fatto che, almeno per come le cose sembrano stare ora, alla fine il gioco sia stato win-win, qualche pensierino lo suscita. Una cosa, comunque, possiamo dirla con certezza: che cosa veramente ci sia dietro a tutto questo colpo di teatro, non lo sapremo probabilmente mai.

Non posso resistere, prima di chiudere questo post, al piacere di inserire un po’ di vignette postate ieri da quelli che avevano fatto un sacco di programmi su come investire i soldi guadagnati con la pelle dell’orso, venduta mentre l’orso, libero come un fringuello, stava prendendo la mira per centrargli le palle.

Ancora una piccola nota a margine: abbiamo sentito ripetere fino allo sfinimento che dopo avere preso il controllo di Rostov sul Don, a 500 chilometri da Mosca, si sono diretti verso la capitale e si sono fermati 200 chilometri prima di raggiungerla. Ora, la distanza fra Rostov sul Don e Mosca è di 959 chilometri in linea d’aria e 1079 su strada.

Ergo, o hanno percorso quasi 800 chilometri in meno di una giornata, o si sono fermati a un quarto di strada: tertium non datur (ma che, ce stanno a pijà pecculo?)

E dopo due notti e un giorno di passione (anche se, come ha detto il generale Camporini, se il pericolo fosse stato reale, l’aviazione russa avrebbe semplicemente annientato la colonna Wagner in avvicinamento), festeggiamo l’uscita dall’incubo con un po’ di passione di altro tipo

barbara

BACHMUT 2 LA VENDETTA

Renato Miele

L’ARCHIVIO DI TRAVAGLIO È IMPRESSIONANTE

Bakhmut

Il Fatto Quotidiano23 May 2023Marco Travaglio
Inuovi Leonardo. “Da Vinci e il soldato fumatore Bakhmut. Come nell’atene di Pericle, nella Roma di Plutarco e nella Rivoluzione francese dopo Valmy, l’ucraina celebra i suoi eroi” (Bernard-henri Lévy, Instagram, 10.9.2022)
Suicidio. “Il suicidio di massa imposto dalla Wagner per frenare gli ucraini. I russi non sfondano a Bakhmut” (Repubblica, 30.12).
Non se ne vanno. “Bakhmut non la abbandoneremo, è la nostra fortezza” (Volodymyr Zelensky, 4.2.2023).
Se ne vanno. “Ucraini pronti a lasciare Bakhmut. Ritirata strategica nelle campagne” (Lorenzo Cremonesi, Corriere, 13.2).
Sacco e Vanzetti. “L’assalto russo a Bakhmut si arena nel villaggio di Sacco e Vanzetti… Il numero di militari è insufficiente a scardinare le linee di difesa ucraine” (Gianluca Di Feo, Rep, 14.2).
Muro vivente. “Bakhmut resiste all’assalto dei russi, Zelensky: ‘È il nostro muro vivente’” (Messaggero, 16.2).
Muoiono solo russi. “A Bakhmut si lotta strada per strada: ‘I russi hanno perso 200 mila uomini’” (Stampa, 5.3).
Un trionfo. “Podolyak (consigliere di Zelensky, ndr) anticipa le prossime mosse per sconfiggere il nemico: ‘Bakhmut è un successo strategico. Fra due mesi la controffensiva’” (Stampa, 10.3).
Non può cadere. “Bakhmut, adrenalina e fango. ‘Si spara, poi via veloci prima che arrivino i russi. La porta del Donbass non può cadere’” (Cremonesi, Corriere, 11.3).
Lo sbarco di Ferrara. “Salvare Bakhmut… inviare dal cielo gli angeli sterminatori. Bisogna che un’apocalisse sacrosanta di fuoco costringa le ributtanti milizie dello stupro e dell’eccidio a fare retromarcia” (Giuliano Ferrara, Foglio, 15.3).
Frenata. “‘Bakhmut, frenata russa’. Zelensky arriva al fronte” (Messaggero, 23.3). “I russi perdono slancio” (Libero, 23.3).
Controffensiva/1. “La controffensiva ucraina può arrivare a Belgorod (Russia, ndr). Kiev ammassa 80 militari vicino a Bakhmut” (Giornale, 24.3).
Senza appeal. “Bakhmut perde appeal” (manifesto, 31.3).
Strategica. “Bakhmut, il centro strategico del Donetsk” (Corriere, 4.4).
Non è tempo. “Bakhmut: lotta all’ultimo uomo. Non è ancora tempo per una ritirata strategica” (Cremonesi, che aveva annunciato la ritirata strategica il 13.2, Corriere, 9.4).
Controffensiva/2. “Arrivati i Patriot in Ucraina. Controffensiva dal 9 maggio” (Giornale, 20.4).
Controffensiva/3. “Prove di controffensiva” (Stampa, 24.4). Controffensiva/4. “Controffensiva (Foglio, 29.4).
Controffensiva/5. “La controffensiva fa paura e i soldati russi scappano” (Messaggero, 1.5).
Ecatombe. “Ecatombe russa: 20mila morti in 5 mesi a Bakhmut e a Est” (Stampa, 3.5).
La resa. “La resa di Prigozhin” (Stampa, 6.5).
Città decisiva. “Gianluca Di Feo: il conflitto di Bakhmut sarà decisivo per la controffensiva ucraina, ma non solo… ‘La battaglia riguarda anche i giochi di potere tra Prigozhin, leader della Wagner, e Kadyrov, leader dei ceceni. Il futuro del Cremlino passa da queste città e da questi leader” (Rep, 8.5).
Lo sbarco di Mieli. “La crepa russa a Bakhmut, parzialmente in mano ucraina, danneggia in modo irrimediabile la parata di Putin” (Paolo Mieli, Corriere, 8.5).
Controffensiva/6. “Kiev ha iniziato la fase uno della controffensiva” (Di Feo, Rep, 11.5).
Contrattacco. “Bakhmut, il contrattacco. L’esercito di Kiev avanza: liberati 2 km. Zelensky: ‘Riprenderemo tutto’” (Stampa, 11.5). “Kiev, contrattacco a Bakhmut. E Prigozhin ammette: rischiamo” (Corriere, 11.5).
“Bakhmut, avanzata di Azov” (Messaggero, 11.5).
Avanzata. “Kiev avanza nel fumo di Bakhmut. I soldati ucraini parlano di ‘controffensiva difensiva’” (Corriere, 14.5).
La riprendiamo. “Il comandante Aibolit guida l’assalto ucraino alla città: ‘L’ordine di contrattaccare è arrivato il 6 maggio. Ora riprendiamo Bakhmut’” (Rep, 15.5).
Ripresi. “A Bakhmut ripresi 20 kmq” (Giornale, 17.5). “I russi perdono terreno a Bakhmut” (Domani, 17.5).
Progressi. “Bakhmut, altri progressi gialloblu” (Giornale, 18.5).
Riavanzata. “Gli ucraini avanzano a Bakhmut” (Corriere, 19.5). “Gli ucraini avanzano a Bakhmut” (manifesto, 19.5).
Perde. “Bakhmut, l’armata rossa perde altre posizioni. L’arma segreta è del 1986. Guadagnati 2 km grazie a un obice datato” (Giornale, 19.5).
La fine. “Bakhmut è soltanto nei nostri cuori” (Zelensky si arrende all’evidenza: Bakhmut conquistata dai russi, 21.5).
Ma è inutile. “Bakhmut, la città ormai è caduta, ma rischia di rivelarsi un inutile trofeo di Putin” (Daniele Raineri, Repubblica, 21.5). “Bakhmut ai russi, ma non possono spostarsi (e Zelensky dice che sono soltanto macerie)” (Corriere, 21.5).
Anzi dannosa. “La conquista delle macerie”, “Bakhmut è una trappola? Perché per i russi la conquista della città può essere uno svantaggio” (Corriere, 22.5). “Bakhmut, gli ucraini circondano i russi per la controffensiva” (Raineri, Rep, 22.5). Ah ecco: li hanno lasciati vincere per metterli in trappola. E poi l’uva era acerba.

Travaglio è quel tizio che quando decide di fare lo stronzo, non sono in molti a batterlo. Però anche quando si ricorda di essere un genio e decide di dimostrarlo, non è facile togliergli il podio.

Renato Miele

Però manca questo

Che si abbina bene con quest’altro attento resoconto

Andrea Zhok

Di sconfitta in sconfitta, perdendo secondo il Corriere una brigata al giorno, combattendo senza calzini e a colpi di vanga, esauriti da tempo di missili, travolti ogni mese da una delle nuove Zauberwaffen della Nato, guidati da generali alcolisti e da un presidente pazzo e malato, i Russi ieri hanno completato la conquista della roccaforte di Bakhmut (Artemovsk).
Esattamente ad un anno di distanza dalla conquista dell’altra roccaforte inespugnabile di “Azovstal” a Mariupol.
Ora rimane solo la terza e ultima linea difensiva.
Questo nonostante l’Ucraina si sia giovata di armamenti e addestramento Nato dal 2016, e nonostante dopo lo scoppio della guerra la Nato abbia sostenuto l’esercito ucraino svuotando i propri arsenali convenzionali, addestrando le truppe, fornendo e pagando mercenari stranieri, e nonostante il budget ucraino sia oramai sostenuto soltanto dai finanziamenti a perdere occidentali.
Confesso di essere stupito, perché per quanto bassa potesse essere la stima nei confronti della lungimiranza del blocco occidentale, di fronte ad uno sforzo pazzesco e concorde del genere, con sanzioni economiche durissime, mi sarei aspettato almeno qualche rovesciamento del fronte. (Prospettiva peraltro assai preoccupante, perché sappiamo tutti che una Russia davvero in difficoltà, che temesse per la propria esistenza, rappresenterebbe la più pericolosa delle prospettive.)
Invece si sta prospettando lo scenario più catastrofico tra quelli immaginabili per l’Occidente (meglio, per l’Europa, gli USA se la caveranno come sempre).
Uno sforzo economico-bellico del genere, con una situazione aggravata dalla distruzione delle linee di approvvigionamento energetico russo, non poteva che rappresentare nel medio-lungo periodo un quadro drammatico, a meno che non si fosse realizzato uno scenario particolarissimo.
L’unico scenario su cui l’Europa poteva scommettere, scenario fantapolitico, ma almeno inizialmente fantasticabile, era la prospettiva di una Russia che si scioglieva come neve al sole, dove un cambiamento di regime avrebbe rimesso un orsetto gommoso tipo Eltsin al Kremlino, dando il via ad un nuovo saccheggio occidentale, come quello degli anni ’90.
Oggi possiamo affermare con tutta la certezza che la storia consente, che questa non è una prospettiva realizzabile.
Ogni altro scenario oscilla tra due opzioni, ad un estremo abbiamo un’escalation illimitata della partecipazione Nato fino all’Olocausto nucleare, all’estremo opposto abbiamo uno sfondamento russo che pone fine all’esistenza dell’Ucraina arrivando ai confini Nato di Polonia e Romania.
In mezzo tra questi estremi abbiamo vari stadi intermedi di congelamento del fronte su linee mediane (il Dnepr?), con il perdurare di un conflitto a bassa intensità, come guerriglia o terrorismo, capace di andare avanti per decenni.
Dunque in tutti gli scenari disponibili l’errore di valutazione fatto dalle oligarchie europee rimarrà nei libri di storia.
Esso apre a cascata una fase di drammatico ridimensionamento del ruolo economico e culturale dell’Europa, ponendo fine a quella fase dominante avviata tra XVI e XVII secolo, arrestatasi sì con le due guerre mondiali, ma poi proseguita in alleanza con gli USA negli ultimi settant’anni.
L’impoverimento delle popolazioni europee, iniziato dopo la crisi subprime – anch’essa originatasi per decisioni americane – subirà un’accelerazione progressiva dovuta alla convergenza dell’aumento dei costi di produzione (energia e materie prime), della riduzione dei mercati di esportazione (fine della globalizzazione), e della necessità di un aumento stabile delle spese militari.
Non mi illudo che a questa catastrofe indotta da scelte politiche scellerate le popolazioni europee – stordite, depoliticizzate, ipnotizzate in modo terminale – saranno in grado di reagire.
Ma è certo che in altre epoche, intere dinastie regnanti hanno perso la testa per molto meno.

E poi c’è questa chicca

Bakhmut, quindi, non sarebbe una conquista essenziale in quanto territorio strategico, piuttosto come il simbolo della battuta d’arresto degli ucraini, associato al continuo rinvio della controffensiva di questo mese (qui).

Stendendo un triplice velo pietoso sull’italiano da terza elementare del solito ineffabile Matteo Milanesi, giovane protégé di Nicola Porro, c’è questa cosa bizzarra di un territorio per mantenere il quale vale la pena di farsi massacrare per 224 giorni, e una volta perduto si trasforma all’istante in un’entità dal valore puramente simbolico, del tutto priva di importanza pratica (mi sa che dev’essere questa la famosa teoria della relatività sulla questione dello spazio e del tempo).
Aggiungo un paio di aggiornamenti in immagini

e un video, per comprendere il quale è obbligatorio attivare l’audio

Giuseppe Ganci

Iniziato anche l’addestramento su portaerei con gli ultimi modelli di caccia consegnati all’Ucraina…

Attento però, ragazzo: quel giocattolino è assolutamente delizioso,

ma a giocarci in maniera maldestra…

E infine il solito sboicottamento, e per portare un po’ di freschezza in mezzo a tanto marciume, vi offro l’undicenne Elena Kostileva

barbara

BRINDIAMO FRATELLI!

Prendiamo la nostra migliore bottiglia di champagne e brindiamo, che le mura di Gerico sono cadute! Anzi, per la precisione

E la bandiera russa torna a sventolare là dove prima dominava quella nazista

224 giorni: 24 più di quelli della battaglia di Stalingrado. D’altra parte i nazisti attuali, a differenza di quegli altri, hanno molto più sostegno, e armi e aiuti di ogni sorta, e vedi un po’ che cosa bizzarra: allora tutte le democrazie erano coalizzate a combattere contro i nazisti, oggi sono coalizzate per sostenerli, a costo di mandare a picco la propria economia.

E guardate questo spettacolare bombardamento del deposito delle munizioni all’uranio impoverito che avevamo sollecitamente mandato al comico

quel tale con quegli strani problemi al naso

Ora comunque, esattamente come Mariupol un anno fa (clic, clic) (proprio un anno giusto giusto: decisamente la primavera non porta troppo bene ai nazisti, vedi il maggio del ‘45), finalmente Artemovsk tornerà alla vita, le case verranno ricostruite, le sue strade torneranno ad animarsi, i mercati verranno riaperti, magari improvvisati con una coperta sul marciapiede, e i nazisti non vi torneranno più. Mai più. Ah no, scusate, ma che stupidaggini sto dicendo! Adesso arriva la controffensiva!

Nel frattempo, comunque, mentre l’Artemovsk cadeva, l’eroico presidente in mimetica – sempre in mimetica perché è costantemente in prima linea – se ne sta al sicuro a migliaia di chilometri da lì, tra pranzi da nababbi e ricevimenti di gala, stringendo la mano a presidenti e primi ministri, re e principi, e reclamando, con la sua voce da cornacchia, armi e poi armi e poi ancora armi. Per la controffensiva, naturalmente, con la quale in mezza giornata arriverà al Cremlino.

Prima di chiudere, un doveroso pensiero a loro

E infine non può mancare

e poi

e per la speciale occasione, oggi portata doppia

barbara

ED ECCO I CIELI SI APRIRONO

ed Egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: “Questo è il mio diletto Figlio nel quale mi sono compiaciuto”.

Noi, che a tali sublimi vette non possiamo aspirare, ci contenteremo di sprofondarci nella voluttà di una peccaminosa euforia – e pazienza se la passione sarà talmente forte da risultare alla fine fatale

barbara

COMUNQUE NON VEDO IL MOTIVO DI TANTO STUPORE

Non è andato anche lui dal papa in tenuta militare?

Se uno fa di mestiere il terrorista, mica smonta di servizio e si cambia come il dottore che a fine turno si toglie il camice o la commessa il grembiule, no? Se sei terrorista lo sei 24 ore su 24, e 24 ore su 24 resti vestito da terrorista.

Detto questo, passo al consueto sboicottamento

(attenzione, che quando è finito poi ricomincia)

barbara

À LA GUERRE COMME À LA GUERRE

Federico Palmaroli 

Pure Zelensky è tiratore scelto

(oggi non ho voglia di parlare di cose serie. Per un buon motivo: ce ne sono troppe. Domani magari ci provo, ok?)

In compenso ripesco fuori un articoletto di un po’ più di un anno fa:

Prima vittima israeliana in Ucraina 

Padre di due figli è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre si recava al confine con la Moldavia 

Roman Brodsky, 42 anni, è il primo israeliano a morire nei combattimenti in Ucraina. Il ministero degli Esteri israeliano ha riferito ieri che lui, sua moglie e due figli facevano parte di un convoglio in viaggio da Kiev al confine con la Moldavia dopo che la sua famiglia in Israele lo aveva convinto a lasciare l’Ucraina. 
Roman Brodsky è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a un posto di blocco a circa 84 chilometri a sud della capitale ucraina dalla milizia ucraina che lo ha scambiato per un militante russo. Anche sua moglie è stata ferita dagli spari ed è ancora in Ucraina con i suoi figli. 
Roman è emigrato in Israele all’età di 13 anni ma ha vissuto in Ucraina negli ultimi due anni e mezzo, dove ha lavorato come disc jockey. I suoi genitori vivono in Israele e sono stati informati del tragico incidente. 
Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato: “Il ministero degli Esteri desidera porgere le sue più sincere condoglianze alla famiglia in questo momento difficile e continuerà a sostenerla nel miglior modo possibile”. 
(israel heute, 1 marzo 2022 – trad. www.ilvangelo-israele.it) 

E vediamo un po’ che cosa non torna, cominciando dallo stile di comunicazione “morire nei combattimenti in Ucraina”. Ecco, no, Roman non è morto “nei combattimenti”, non è morto mentre stava combattendo, non è morto perché si fosse trovato in mezzo a un fuoco incrociato, non è morto per un accidentale errore: Roman è stato intenzionalmente assassinato. “Scambiato per un militante russo”: forse – lo ipotizzo giusto per amore di conversazione, in realtà non ne so niente, e probabilmente non lo sapevano neanche quelli che lo hanno assassinato – forse, dicevo, aveva simpatia per la Russia, ma non stava combattendo per la Russia, era un civile, ripeto, un CIVILE in viaggio con la moglie e due figli per lasciare l’Ucraina e rientrare in Israele. Non che avessimo bisogno di prove ulteriori, però abbiamo di fatto una prova ulteriore: i nazisti ucraini assassinano i civili, a sangue freddo, in situazioni non di guerra né di combattimento.  Perché è esattamente questo che fanno i nazisti.

Quelli che combattono i nazisti invece fanno altro

già a cinque anni.

barbara

FINALMENTE!

Finalmente qualcosa dei crimini di guerra e crimini contro l’umanità dei nazi-ucraini che da oltre un anno stiamo documentando dal di fuori, comincia a uscire anche dal di dentro. Finalmente anche qualche complice ha deciso che la misura è colma, come quelle SS che durante le stragi di massa, quando il sangue gli arrivava alle ginocchia mollavano tutto e andavano a vomitare

Poi ascoltiamo una testimonianza sulla famigerata Wagner

Qualche immagine dei consueti bombardamenti quotidiani sui civili del Donbass – questo è di tre giorni fa

https://t.me/letteradamosca/14044

(qui un buon articolo)

e questo è dell’altro ieri

E se qualcuno dovesse sopravvivere? Niente paura, abbiamo la soluzione:

Fulvio Del-Deo
Alberto Sala

“Basta ripulirli fisicamente”: Mikhail Podolyak dell’amministrazione Zelensky non ha usato mezzi termini, affermando che le autorità stermineranno i cittadini filorussi.
Sembra che il piano abbia già iniziato a essere attuato. Sabato il tribunale ha posto agli arresti domiciliari il capo della Pechersk Lavra di Kiev, Pavel Lebed, accusato di “giustificare l’aggressione russa”.
Nel frattempo, a Kiev, i fedeli continuano a protestare contro l’espulsione della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca dalla Lavra di Kiev. La loro protesta è una preghiera ma i provocatori filo-ucraini stanno cercando in tutti i modi di agitare i partecipanti, ad esempio suonando canzoni offensive con insulti anti-russi.

Poi volevo mettere qualche video di Francesco Coco ma il canale è stato oscurato da youtube perché la verità non si deve sapere, quindi mi sposto altrove e vi regalo questa bellissima notizia

Lettera da Mosca

UCRAINA – Secondo il servizio statistico nazionale ucraino, il settore metallurgico dell’Ucraina è crollato del 67% nel 2022
Fino a poco tempo fa, la metallurgia era considerato il settore più redditizio delle esportazioni ucraine. Ma alla fine dello scorso anno, i volumi di produzione sono diminuiti del 66,5% e l’estrazione del minerale del 61%.

Qualche documentazione sulla spietata persecuzione religiosa:

Fulvio Del-Deo
Tatiana Kharitonova

Il metropolita Pavel, vicario del Monastero della Lavra di Kiev, agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con i fedeli. La sua sola colpa è quella di rimanere coerente con se stesso e la propria confessione e perché si rifiuta di consegnare il monastero ai preti nazisti, scismatici ucraini. È una vergogna. Nel silenzio generale, complice di tutto l’occidente, in Ucraina non si è più nemmeno liberi di vivere la propria spiritualità.
A Bologna, quelle 4 pecore di San Basilio in Sant’Isaia, dopo aver consegnato la chiesa agli ucraini, si voltano dall’altra parte davanti alle violenze perpetrate contro i propri fratelli.

UCRAINA – Regione di Nikolaev, villaggio di Novopoltavka: nazionalisti ucraini hanno dato fuoco alla chiesa della Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca:

https://vk.com/video746865691_456239304

https://t.me/letteradamosca/14093

https://t.me/letteradamosca/14085

Poi ci sta bene questo scontro sanguigno fra un uomo e un ominicchio

https://vk.com/video627773164_456240467

Aggiungo questo spettacolo straordinario del fiume Katun

https://t.me/letteradamosca/14066

E concludo col consueto sboicottamento dei grandi artisti boicottati in mezzo mondo – dove gareggiare senza di loro è un po’ come gareggiare da trans in una competizione femminile.

barbara