IN MERITO AL RECENTE LUTTO CHE CI HA DRAMMATICAMENTE COLPITI

lasciandoci orfani e sgomenti, ossia la tragica scomparsa dell’amato presidente della repubblica dell’Iran, propongo due immagini: un gruppo di ragazze che pregano per lui davanti alla sua immagine – anche se la cosa è del tutto superflua, dato che abbiamo la certezza che anche senza le loro preghiere andrà in paradiso

e una giovane donna che, consapevole che la sua vita senza di lui non avrà più senso, si accinge a suicidarsi bevendo un potentissimo veleno

 E aggiungo una riflessione-promemoria

Giovanni Bernardini

IRAN

Per chi non lo ricordasse, l’Iran è il paese in cui la polizia morale stupra e uccide a botte donne “colpevoli” di non indossare correttamente il velo islamico.
E’ il paese in cui imponenti manifestazioni popolari sono state represse a suon di fucilate, con centinaia di morti e di decine di sentenze capitali eseguite.
E’ il paese in cui una avvocatessa è stata condannata a subire oltre 100 frustate per aver difeso i diritti delle donne, in cui le adultere* vengono frustate, fino a ieri lapidate, e gli omosessuali impiccati.
E’ il paese che appoggia e sostiene militarmente Hamas ed ha applaudito ai massacri del 7 ottobre.
E’ il paese che afferma esplicitamente di voler cancellare Israele dalla faccia della terra, che neppure chiama col suo nome lo stato di Israele, lo definisce “entità sionista”.
E’ il paese i cui governanti negano esplicitamente la Shoa.
E’ il paese impegnato nel tentativo di munirsi di armi nucleari, e non ci vuole molto a capire che uso potrebbe farne.**
E’ il principale alleato della Russia e sostenitore della aggressione all’Ucraina.
Ebrahim Raisi, presidente della repubblica islamica dell’Iran è stato uno dei maggiori artefici di queste politiche criminali.
Davvero non si capisce perché mai la UE e con lei il presidente Mattarella, debbano aver espresso “cordoglio” per la scomparsa di questo signore.
E’ vero, ci sono le esigenze della diplomazia, ma queste potevano essere salvaguardate da un dignitoso silenzio.
Ma… di che stupirsi? C’è chi accusa Israele di “genocidio”, chi vuole arrestare il suo primo ministro, ci può essere anche chi sostiene l’Iran ed esprime “cordoglio” per la scomparsa del suo presidente.
L’ipocrisia e la faziosità di certi occidentali ricordano l’infinità del cosmo…

* Vale la pena di ricordare che mentre per ebraismo e cristianesimo l’adulterio è l’atto della persona sposata che sceglie di avere rapporti sessuali con un’altra persona, per l’islam è adulterio qualunque rapporto sessuale fuori dal matrimonio, ivi compreso lo stupro (da parte della vittima, ovviamente): una donna stuprata, una ragazza stuprata, una bambina stuprata vanno condannate per adulterio, come nel caso della dodicenne iraniana sistematicamente stuprata al fratello e quando è rimasta incinta la cosa è inevitabilmente venuta fuori. Processata, condannata per adulterio, hanno aspettato che partorisse e poi, a 13 anni, è stata lapidata (per la bambina palestinese di 4 anni stuprata dallo zio, invece, non potendo ragionevolmente essere mandata sotto processo, ha dovuto provvedere la madre, lasciandola morire di fame).

** In realtà non c’è bisogno di capirlo: Kamenei ha cominciato 30 anni fa a dirlo esplicitamente che gli serviva l’atomica per distruggere Israele. Poi quando lo ha detto l’orrendo Ahmadinejad – quello a cui tale Anna Valerio voleva offrire la propria verginità (e c’è addirittura chi l’ha ammirata per questo, e soprattutto per le sue motivazioni) e quando Jonathan Kashanian le ha spiegato che dopo averlo fatto sarebbe stata immediatamente uccisa ha spalancato gli occhioni da cerbiatta e ha pigolato: “Ma perché dovrebbe uccidermi?” – quando lo ha detto lui, dicevo, il mondo intero si è scandalizzato (non molto a lungo, comunque), ma noi che di cose iraniane eravamo un po’ più informati, lo sapevamo da un pezzo.

 Ora comunque basta con le chiacchiere e stringiamoci al povero popolo iraniano devastato dal dolore. Personalmente lo faccio con questa canzone, che detesto ma che qui ci sta benissimo

(E chissà “Lilit” – APPELLO DI LILIT DALL’IRAN – dov’è, se è ancora lì, se riesce ancora a lottare. Se è ancora viva)

barbara