ELEZIONI RUSSE

E dunque nelle elezioni russe un soldato russo, col viso coperto perché perfettamente consapevole di stare commettendo un atto illegale, entra nelle cabine per controllare che i cittadini votino nel modo giusto per poterli correggere (e punire) se votano nel modo sbagliato, e si premura di farsi riprendere dalla telecamera per poter mandare in giro per il mondo il video che dimostri che le elezioni russe sono truccate. Nella seconda parte, cabine vuote, uomo che tracciava dei segni su dei fogli sparito, in una sorta di vuoto pneumatico due soldati, sempre col viso coperto perché perfettamente consapevoli di stare commettendo un atto illegale, ammanettano un uomo steso a terra, senza che si sappia come e perché si sia creata questa situazione, che quindi non spiega e non dimostra nulla, e tanto sono concentrati nell’esecuzione dell’atto illegale che non gli viene neppure in mente di alzare gli occhi per controllare che qualcuno non li stia filmando. Credevamo di avere toccato il fondo, quando a cialtroneria e sgangheratezza, con Pallywood, ma a quanto pare qualcuno è riuscito a superarli.

barbara

Una risposta

  1. Di elezioni farsa ce ne sono anche altre. Forse non così sfacciate (talora c’è un unico candidato, stile sovietico), ma non me ne vengono al momento le località. Non pochi complottisti nostrani dicevano che parte delle schede bianche diventavano DC o PCI a seconda della regione (e ricordiamo le strane storie sul referendum del 2/6/1946).

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  2. Quel video, anche se fosse vero, non contiene certo elementi sufficienti per affermare che le elezioni russe, nella loro complessità, non siano state corrette, a meno che uno non voglia appiggliarsi alla logica pura per dire qualcosa del tipo: basta un solo broglio o una sola situazione non chiara per fare affermazioni di carattere generale sulla negatività delle intere elezioni. Per quanto mi riguarda il video potrebbe essere del tutto fasullo. Allo stesso tempo nemmeno la sua falsità ci permette di dire alcunché sulla correttezza delle elezioni. In pratica è irrilevante.

    Allo stesso tempo non c’è alcun dubbio che le elezioni russe non siano state corrette. Urne trasparenti, schede non ripiegate, seggi volanti ma, sopra tutto, lo sbarramento all’ingresso che ha escluso dalla competzione candidati realisticamente alternativi a Putin, il quale ha dovuto trovarne almeno tre di facciata per dare una seppur minima parvenza di democraticità al voto.

    Ciò detto, c’è comunque una cosa da osservare con attenzione. Supponiamo che Navalny fosse stato uno dei candidati in opposizione a Putin, assieme agli altri a cui (con le consuete modalità di stampo sovietico) è stato impedito di presentarsi alla competizione elettorale; qualcuno crede davvero che, anche in assenza di brogli, Putin sarebbe finito in minoranza? Putin avrebbe comunque avuto la maggioranza, magari con una percentuale compresa tra il 50% e il 60%, ma pur sempre la maggioranza. Ed è ovvio, perché il sistema russo è tale da creare una fortissima asimmetria informativa tra chi detiene il potere e chi si trova all’opposizione. E Putin ha sempre sfruttato la cosa a proprio favore.

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      • Le urne trasparenti in sé non sono un problema, anzi, in passato si usavano per evitare che l’elettore fraudolento introducesse più di una scheda. Le urne trasparenti con il tipo di schede usate in Russia, quelle non ripiegate, sono un evidente problema. Devo spiegare perché?

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      • Ah grazie, mi ero dimenticata di dirlo. La questione era venuta fuori anche in occasione del referendum ed è stato appunto chiarito che le urne trasparenti si usano in diversi Paesi appunto per garantire la trasparenza. Quanto alle schede non piegate, sempre in occasione del referendum si è notato che alcuni le piegavano in due, altri in quattro e altri ancora le lasciavano aperte e i soldati presenti – così come polizia o carabinieri sono presenti da noi e in tutto il mondo – non si precipitavano a dire ehi tu fermati apri la scheda: ognuno la metteva dentro come voleva.

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        • Non ho capito a che referendum ti riferisci. In ogni caso non avere un sistema che obblighi a ripiegare le schede prima di uscire dalla cabina di voto è un modo di esercitare un condizionamento. Non è se i soldati o i commissari (non so se è il termine giusto, intendo il personale del seggio, dal presidente ai collaboratori) guardano o non guardano il tuo voto, ma il fatto che possono farlo. In questo caso l’espressione del voto non è libera. Alcuni (ragionevolmente pochi) se ne fregheranno e voteranno come avrebbero votato in caso di garanzia dell’anonimato, altri (ragionevolmente molti) voteranno come il regime si aspetta che votino. Questo è un discorso più generale, che non riguarda solamente le elezioni russe e nemmeno il concetto di elezioni. Se, come studioso, vuoi osservare un determinato comportamento (as esempio sociale) e ottenere dei risultati veritieri devi fare in modo che le persone oggetto di osservazione non sappiano di essere osservate.

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        • Il punto è che, come ho già spiegato più sopra, il tema del post NON è come si siano svolte le elezioni, se siano state libere o no, se siano state truccate o no, se e quanto i cittadini abbiano votato secondo il proprio pensiero e perché sì e perché no: il tema è il ridicolo video che si vuole presentare come pistola fumante del fatto che le elezioni erano fasulle e che un’infinità di gente si beve come acqua fresca esattamente come si beve come acqua fresca le più ridicole patacche palestinesi. Questo e niente altro.

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  3. Nota per tutti: non ho parlato e non intendo parlare della correttezza o meno delle votazioni, né fare confronti con altre elezioni dove hanno votato i morti e sono spariti scatoloni di schede eccetera; ciò che ho voluto mostrare è unicamente questo ridicolo video presentato – e da molti convintamente ritenuto – come la pistola fumante dei brogli elettorali. Se avete prove documentate di brogli mostrate quelle, se non ne avete lasciate perdere, che ci fate più bella figura. Tutto qui.

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  4. Pensare è faticoso, ragionare è difficile. Meglio confezionare un bel filmatino da dare in pasto al bobolo con 4 slogan da ripetere acriticamente e farli felici. Soprattutto quelli che amano la narrativa “jedi buoni buonissimi contro sith cattivi cattissimi”

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    • Ecco bravo, te hai capito. Ormai siamo nell’epoca della Verita’ 2.0, in cui i fatti non contano niente e conta solo trovare qualcosa che si accordi alla narrativa. Qualcuno potrebbe dire che buona parte della colpa viene dai “giornalisti” che ormai sono solo venditori di titoli clickbait.

      Ma quello sarebbe un fatto, e i fatti non interessano a nessuno.

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        • Anzi no, te lo spiego in maniera piu’ adatta: da che mondo e’ mondo, la propaganda e’ stata del tutto implausibile, eppure ha funzionato lo stesso. I video di propaganda mi hanno sempre fatto scompisciare dalle risate, mi domando che razza di persona potrebbe credere a roba del genere. Il punto non e’ quello, la propaganda deve infiammare gli animi. Il fatto che smaccatamente falsa non importa a nessuno.

          Prova a guardare qualche video di propaganda della seconda guerra mondiale o del Vietnam. In confronto, il video che hai postato e’ credibile. Eppure…

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  5. Anche se il seggio non somiglia neanche lontanamente a quelli veri, anche se quello nel video non è affatto un seggio, anche se questo è sputtanatamente un falso come i morti palestinesi che si fumano la sigaretta stesi nel sacco nero con solo la testa che spunta, comunque “c’è un aggressore e un aggredito” e “slava ocarina!”

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    • Esatto: da dieci anni il Donbass russo sta venendo aggredito e massacrato dai nazisti ucraini al servizio del clan Biden-Obama-Clinton-Harris-Nuland con l’aiuto dei soldi sottratti alle nostre tasche, e comunque questo non ha niente a che fare con le elezioni russe e coi filmati fasulli, di cui il post si occupa quindi, abbi pazienza, il commento è totalmente off topic.

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