Erano prigionieri in due diversi edifici in un campo profughi: quelli che il mondo intero vorrebbe impedire a Israele di toccare perché lì, narra la leggenda, ci sarebbero i “civili innocenti”.
Questa è Noa Argamani
La stanno portando all’ospedale, dove sua madre sta morendo di cancro, ma morirà felice, vedendo realizzato il suo unico desiderio: rivedere la figlia viva.
Ieri si è celebrato il giorno di Gerusalemme, che ricorda le liberazione della parte orientale della città dopo 19 anni di illegale occupazione giordana. In molti hanno voluto dedicarla al ritorno a casa degli ostaggi
(Aspettatemi, che fra un po’ arrivo!)
Purtroppo nei duri combattimenti che hanno portato alla liberazione degli ostaggi e all’uccisione di oltre 100 terroristi, è rimasto ucciso il comandante Arnon Zamora.
E secondo una notizia dell’ultima ora
Mentre adesso Israele fa sapere che gli arabi-palestinesi uccisi nell’operazione sono almeno 210 (ai quali vanno aggiunti 400 feriti), Abu Mazen chiede una sessione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per condannare Israele (e intanto l’Egitto, da parte sua, ha già condannato l’operazione senza aspettare che si riunisca il Consiglio di Sicurezza).
Dal che si deduce che Israele non solo non deve difendersi da hamas, ma non ha neppure il diritto di cercare e liberare i propri concittadini rapiti torturati violentati prima che vengano uccisi come tutti gli altri.
barbara
ilblogdibarbara 
Pare che un edificio fosse una scuola dell’UNRWA. Ovviamente adesso tutti faranno da “vergini dai candidi manti dell’ifigonia” e condanneranno per 3” hamas e per 2h israele.
Che dire, spero che alla fine si siano resi conto che qualsiasi cosa Israele faccia, o non faccia, verrà accusato di tutte le colpe del mondo e allora, colpevole per colpevole tanto vale finire il lavoro iniziato.
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Ma infatti si dimostra che tutte le preoccupazioni che hanno frenato l’operazione erano infondate: qualunque cosa faccia Israele è sbagliata, per cui tanto valeva andarci duramente. E sarebbe finita da tempo.
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Da almeno sei mei. Risparmiando sicuramente una buona parte degli oltre 300 soldati israeliani uccisi, gli oltre 100 missili al giorno e tutto il resto.
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Manca un’informazione, anzi due: la prima è che erano detenuti dai “civili” in case private; la seconda è che uno dei sequestratori era un giornalista di Al Jazeera.
Mi sembrano precisazioni importanti.
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La prima no che non manca: ho scritto che erano detenuti in un campo profughi. La seconda in quel momento non era ancora nota.
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