SANGUE

Ascoltiamo, per cominciare, che cosa dice questo signore:

Ha bisogno di sangue per vivere, del sangue della sua gente: per questo non le permette di spostarsi fuori dalla zona di combattimento (crimine di guerra), per questo la sistema negli ospedali usati come quartier generale e deposito di armi (crimine di guerra): perché ne muoia il più possibile. Dopo i fiumi di sangue ebraico, ora servono fiumi di sangue palestinese. D’altra parte come dimenticare Arafat che invocava mille martiri bambini per arrivare a Gerusalemme? A proposito dei quali ho ripescato un mio post di 17 anni fa, dedicato a Dacia Maraini, che potrei benissimo dedicare anche agli “attivisti” di oggi.

Bisogna dire basta, quei morticini che passano sotto la telecamera sono osceni, di quella oscenità che solo la guerra sa mostrare in modo tanto plateale e ineluttabile.
Giusto. Israele per esempio non ha mai fatto passare sotto le telecamere i suoi morticini, i suoi bambini mutilati, sventrati, bruciati, seviziati, fatti talmente a pezzi da dover ritardare i funerali per poter ricostruire quali pezzi appartengano a chi. Israele non chiama cameramen e fotografi quando qualche “resistente” entra in una casa e assassina bambini nelle loro culle davanti agli occhi della mamma, sparando loro da mezzo metro di distanza, guardandoli bene negli occhi. Non tutti, in effetti, hanno l’abitudine di fare oscenamente passare sotto le telecamere, in modo tanto plateale, i propri morticini.
Israele d’ altronde che fa? Chiede scusa
e fa malissimo, naturalmente: dovrebbe prendere esempio dalla controparte, che quando ammazza un po’ di bambini ebrei scende in strada a festeggiare
ribatte che i missili sono partiti proprio da quella casa dove si trovavano i bambini. Che cosa se ne deduce? Che gli Hezbollah si nascondono dietro i civili, che hanno probabilmente contato sulla strage dei bambini. Forse è anche vero
no, signora, non “forse” è “anche” vero: è vero e basta. È documentato, quindi la smetta con i suoi sofismi per favore
Non potevano prevedere che stavano per cadere in un trabocchetto, ammesso che si sia trattato veramente di una trappola?
Il dubbio è d’obbligo, ovviamente, trattandosi di gentaglia ebrea …
Ebbene, se non si sono comportati da carnefici incoscienti, si sono comportati da stupidi.
Non ci son santi, quando si tratta di Israele: innocenti non possono essere, e qualche colpa, in un modo o nell’altro, toccherà trovarla per forza (superior stabat lupus …)
Come non capire che quelle immagini di bambini trucidati
Zingarelli: ” trucidare v. tr. Uccidere con particolare crudeltà o efferatezza”. Quindi, si suppone, uccidere con le proprie mani e con chiara visione di ciò che si sta compiendo, poiché appare un po’ difficile uccidere con particolare crudeltà o efferatezza persone che neanche si vedono
valgono più di cento bombe, cento razzi?
Vede, cara signora, Israele da 58 anni ha un problema di sopravvivenza: non credo abbia molto spazio per occuparsi anche dei problemi di immagine. A parte questo, di fronte a decine di bambini “trucidati” a lei non vengono in mente altro che questioni di immagine? Non le sembra leggermente osceno, signora?
Nessuno, credo, salvo gli estremisti arabi, vuole togliere a Israele il suo diritto a esistere, il suo diritto a difendersi.
Vero: nessuno gli vuole togliere il diritto a difendersi. L’unica cosa che gli volete togliere sono gli strumenti per difendersi.
Non sanno che lo sterminio
sterminio …
di quei bambini provocherà diffusissimi sentimenti di vendetta che si ritorceranno contro di loro per anni, che la violenza strisciante si insinuerà nelle menti e nei progetti di molti che magari fino a ieri erano solo passivi osservatori di una guerra non voluta?
Ma quanta sollecitudine, gentile signora! Ne siamo addirittura commossi! Peccato che le stesse identiche cose lei e quelli della sua banda ce le abbiate raccontate anche in occasione degli omicidi mirati di capi terroristi dalle mani grondanti di sangue. Memoria corta? O semplicemente per voi non c’è differenza tra bambini innocenti e terroristi assassini?
Chiedono scusa, ma non ci sono scuse
la Divinità si è pronunciata
di fronte al massacro
massacro …
degli innocenti. Non possono non sapere che i combattimenti si fanno ormai sulle emozioni suscitate da foto e filmati sotto gli occhi di tutto il mondo. Se vogliono far credere in una difesa,
perché naturalmente non è che ci si creda poi tanto, che quelli là si stiano davvero difendendo …
che mostrino i guasti, i morti e i feriti che i bombardamenti degli Herzbollah provocano nelle loro città. Non sanno gli Israeliani che la visione di quegli eccidi avrà effetti devastanti, molto superiori alle dimostrazioni di forza che stanno compiendo?
Lurida ipocrita infame vigliacca schifosa! Le state avendo davanti agli occhi da dodici anni le immagini delle devastazioni provocate dai terroristi! Le state avendo davanti agli occhi da dodici anni le immagini di autobus sventrati, di mercati devastati, di locali ridotti in macerie, di vecchi sopravvissuti alla Shoah e neonati in braccio ai genitori presi di mira a sangue freddo e fatti a brandelli! Li state avendo davanti agli occhi da dodici anni i massacri perpetrati ogni volta che sembra intravedersi uno spiraglio di pace! Quali devastazioni ha provocato tutto questo su di lei? Quali reazioni le ha suggerito? Quali proteste le ha fatto levare? Mi dica, signora: ce la fa ancora a guardarsi allo specchio senza vomitarsi addosso?
Se vogliono vincere una guerra questo certamente è il modo peggiore. Le battaglie sono fatte di messaggi che ci arrivano attraverso i media. Ebbene quei messaggi di bambini dalle facce impastate di polvere, dalle braccia sollevate per prevenire la morte, sono più potenti di qualsiasi ragionamento politico-strategico. E suscitano, in chiunque guardi, un senso di sbigottimento e di riprovazione, un senso di ripugnanza e di rifiuto che non si possono reprimere. Se è vero che le guerre si fanno soprattutto sulle emozioni, la loro è una guerra persa.
La guerra è persa perché il mondo è pieno di gente infame come lei, signora Maraini, sempre dalla parte degli assassini. Ci dica, cara signora, dov’è lei quando vengono fatti a pezzi i bambini israeliani? E dov’è quando i bambini palestinesi vengono usati come scudi umani? Dov’è quando vengono mandati al macello dai loro padroni? Dov’era quando Arafat invocava mille martiri bambini per arrivare a Gerusalemme? Dov’era quando Arafat in occasione degli scontri faceva chiudere le scuole e mandava gli autobus a prenderli per portarli in prima linea? La regina di Svezia è intervenuta e lo ha fatto smettere: lei invece che cosa ha fatto, oltre a leccare il culo a tutti i terroristi del pianeta? E dov’è quando la televisione palestinese manda in onda programmi per istigare i bambini al martirio? Dov’è quando bambinetti di sei sette anni vengono mandati nei campi militari a lezione di terrorismo? Dov’è quando nelle scuole hanno l’odio come materia di studio? I cadaveri dei bambini palestinesi le interessano solo quando sono stati colpiti da proiettili israeliani, altrimenti vadano pure a farsi fottere? Lasci che glielo dica, signora Maraini: le sue mani sono imbrattate di sangue quanto quelle dei suoi amici terroristi.

La signora Maraini, tra l’altro, è quella a cui, quando vede passare i camion che trasportano bestiame, vengono irresistibilmente in mente gli ebrei nei vagoni piombati per essere portati nei campi di sterminio: anche per lei, come per i nazisti, gli ebrei sono bestie.

E per restare in tema di sangue, vi ricordate l linciaggio di Ramallah?

Come già detto in vari altri post, la differenza fra ieri e oggi risiede unicamente nelle dimensioni. Quanto alle vittime civili – o sedicenti tali – a Gaza:

Bar Kohba 

Su una TV Russa, si chiede al rappresentante di Hamas: “se avete costruito 500 km di tunnel, perche non avete costruito anche dei rifugi per la popolazione?” Risposta: i tunnel sono per difendere i nostri combattenti… la sicurezza della popolazione è responsabilità dell’ONU e dell'”occupante”.
cultura tribale mezognera: come se non sapesse che dal 2005 non c’è “occupante” a Gaza al di fuori di Hamas!

E ai bombardamenti di ospedali e altre strutture che dovrebbero essere civili

Ora due parole ai responsabili

E due parole ai pro-pal di casa nostra

E dopo quanto visto nel video precedente, qualche altra considerazione sui cosiddetti civili presuntamente innocenti

Nadav Shragai

Ogni giorno, prima del massacro 7.10.2023, 20mila lavoratori “non coinvolti” provenienti da Gaza entravano in Israele. Così per molti mesi. Lavoravano nei villaggi, kibbutzìm e cittadine intorno, Sderòt, Ofakim e altri. Alcuni di loro hanno scritto i dettagli sulle destinazioni: il numero di residenze, l’ubicazione del soggiorno, delle camere da letto e delle stanze di sicurezza, quanti membri della famiglia vivono in ciascuna casa, se c’è un cane dentro e dove sono parcheggiati i veicoli. Tutto è stato registrato. Tutto è stato trasmesso a Hamas. Questo faceva parte dell’infrastruttura del pogrom. Il contributo dei “non coinvolti” all’orrore.
Salah Aruri (leader e fondatore di Hamas, N.d.T.), dopo il massacro dei civili, ha cercato di difendere i suoi miliziani, sostenendo che non erano stati loro a commetterlo. Ha detto che erano gli abitanti civili di Gaza. “Quando le postazioni militari di Gaza sono crollate “, ha spiegato Aruri, “i residenti della Striscia di Gaza sono entrati e hanno affrontato i coloni. Di conseguenza, alcune persone sono state uccise”.
I “non coinvolti”, molte migliaia, hanno “manifestato” alla vigilia del massacro vicino alla recinzione, vi hanno piazzato ordigni esplosivi e segnalato i punti deboli. Hanno preso parte alla grande operazione che ha avuto successo per Hamas oltre ogni aspettativa.
Migliaia di simili “non coinvolti”, (secondo l’esercito israeliano centinaia di migliaia) hanno partecipato negli anni alle marce di ritorno lungo la recinzione, lanciando esplosivi e bombe molotov su Israele, lanciando palloncini incendiari e bruciando i nostri campi, mossi dal sogno di ritornare a Ashkelon, Lod, Acri e Ashdod, al nostro posto. Come lo sappiamo? Lo dicono apertamente, tra l’altro, come i loro fratelli in Cisgiordania e alcuni arabi di Israele. Oggi, si spera, molti di noi ci credono. Anche se Biden non è ancora convinto, prima o poi capirà anche lui. I palestinesi hanno modi creativi per spiegarlo.
I “non coinvolti” ballavano come matti intorno ai furgoni con i bambini, i vecchi e gli uomini e le donne rapiti, invocando la morte degli ebrei e aiutando Hamas a nasconderli. I “non coinvolti” hanno aiutato Hamas a spostare i razzi nei nascondigli. Le madri “non coinvolte” hanno dichiarato di essere orgogliose di mandare i loro figli in battaglia in modo che diventassero martiri e insegnanti “non coinvolti”, hanno insegnato ai bambini di Gaza che uccidere gli ebrei è un comandamento religioso. Ai funerali di molti degli assassini che Israele ha eliminato nel corso degli anni hanno partecipato centinaia di migliaia di “non coinvolti”. Per chiunque voglia documentarsi, Google e gli enti e siti di monitoraggio come MEMRI https://www.memri.org/welcome o “Palestine Media Watch https://palwatch.org potranno fornire i testi terrificanti di quei funerali accompagnati da folle plaudenti.
Centinaia di migliaia di abitanti di Gaza nel 2006 hanno eletto democraticamente l’organizzazione terroristica Hamas, il cui statuto prevede la distruzione degli ebrei e dello Stato di Israele, e le hanno assegnato 18 dei 24 seggi elettorali diretti nella Striscia. In totale, Hamas vinse quelle elezioni con il 43% dei voti, rispetto al 33% dei voti ottenuti da Al-Fatah. All’epoca Hamas vinse anche a Gerusalemme Est e ottenne buoni successi a Nablus, Hebron e in altri luoghi. Elezioni democratiche e normali, confermate da 250 osservatori dell’UE, che rispecchiano fedelmente le preferenze dei residenti di Gaza, Giudea e Samaria. Da allora sono passati 17 anni e il potere di Hamas, anche nei territori, non solo non si è indebolito, ma si è rafforzato secondo i sondaggi.
Hamas e gli abitanti di Gaza sono una cosa sola. Sia nelle elezioni, sia negli ideali, sia nelle azioni sia nel consenso e sostegno. Molti di loro sapevano dei preparativi per la guerra, la aiutarono e la mantennero segreta per almeno uno o due anni. L’IDF è un esercito morale. Gli obiettivi dei suoi fucili, carri armati, cannoni e aerei non sono la popolazione civile. Ma se i civili vengono danneggiati involontariamente, Dio non voglia, dovremmo sapere esattamente con chi abbiamo a che fare. (Nadav Shargai. Israel Hayom. 23.10.2023 Trad. D. Nizza)

Aggiungo una brevissima visita al kibbutz Be’eri

Una domanda e due risposte: Berlino 1938? No: Berlino 2023

Parigi 2023

Due parole all’ONU, specificamente nella persona del signor Gutierrez (due parole a sei punte, per la precisione)

(tace? Magari tacesse, ragazzo mio, magari!)

Due parole al mondo

Una spiegazione ineccepibile

Una conferma

E un angelo

Perché se gli angeli esistono, hanno sicuramente questo viso. Che nessuno, ora, vedrà più.

Ma fino a quando, fino a quando, Signore?

barbara