Cioè più o meno
Questa invece è Lucy Aharish, giornalista araba israeliana musulmana, che ha un po’ di cose da dire a un sacco di gente
E questa è Batia Holin
Gaetano Evangelista
La dottoressa Batia Holin è un’agronoma israeliana che vive in un kibbutz nei pressi del confine con Gaza.
Batia ama la fotografia. È entrata in contatto con un giovane fotografo di Gaza che sembrava condividere la sua passione per la pace, la coesistenza e la fotografia.
Lui le mandava foto della vita a Gaza e lei gli mandava foto della vita sul lato israeliano della barriera.
Lui le parlava del suo amore per la pace e la coesistenza. Le loro foto in collaborazione sono apparse in Israele e in tutto il mondo come simbolo di pace, speranza e coesistenza. Si sono sentiti quasi ogni giorno.
Il 7 ottobre Batia ha sentito i terroristi di Hamas entrare nel suo kibbutz. Si è nascosta nella sua stanza di sicurezza e all’improvviso ha ricevuto una telefonata dal suo amico gazawo. Le parlava e voleva sapere dove si trovasse e se l’IDF fosse lì. In quel momento capì che il suo amico di Gaza, che aveva parlato con lei per anni, stava lavorando con Hamas per cercare di far uccidere lei e la sua famiglia.
Batia ha riattaccato immediatamente. Più tardi, ha visto le foto del fotografo gazawo “pacifico” ferito, avendo partecipato al massacro del 7 Ottobre.
Il tradimento del 7 ottobre ha distrutto una fiducia che sarà impossibile ricostruire a meno che Gaza non venga deradicalizzata e non si pensi che abbandoni il suo odio genocida e pervasivo per Israele e gli ebrei.
Utili idioti, si chiamano, come Vittorio Arrigoni, come Vivian Silver, una vita spesa a difendere i diritti dei palestinesi e dai palestinesi fatta fuori. Questa qui li ha addirittura aiutati a perpetrare il massacro.
E ora vi mostro questo bel camion adibito al trasporto di acqua (per attenuare la terribile crisi umanitaria dei poveri civili innocenti di Gaza, per ordine di Biden), adattato con qualche modifica al trasporto di lanciamissili
Procedo con un quadro della situazione demografica, già altre volte mostrato, ma una volta in più non fa mai male
In casa nostra invece, nella nostra bella e amata Eurabia
Germania
Grazie ad una sentenza allucinante 8 dei 9 uomini, facenti parte di una gang di migranti (provenienti da Egitto, Libia, Kuwait, Polonia e Iran), che hanno abusato sessualmente di una ragazzina di 15 anni in condizioni di inferiorità psichica nel Hamburg Stadtpark non faranno nemmeno un giorno prigione.
Una psichiatra, che ha testimoniato a nome degli imputati, ha sostenuto che il loro “presunto” stupro di gruppo non è altro che un “mezzo per sfogare la frustrazione e la rabbia derivante dalle loro esperienze di migrazione e dal fatto di essere dei senzatetto socio-culturali”
– Hamburger Morgenpost
Game over
Noi comunque si resiste. Perché sì, anche questa è resistenza
Very sad. This is a photo of a son lighting the menorah in his murdered parents house.
Last night, Tamir Hershkovitz lit the first candle at the home of his parents, Noah and Maaina Hid, who were murdered in Kibbutz Bari – in the warped menorah that survived the fire. (Photo: Gadi Keblo\’Yedyot’)
Wow what a picture!!!
How much power and symbolism in one frame.
From the ruins we will build anew.
With a deep connection to our roots and a brave choice in a new future.
Happy holiday
E non posso concludere se non con i due più tradizionali canti di chanukkah: Chanukkah e Maoz Tsur Jeshuati
barbara