Anche per me, almeno in parte… A tempo perso dà un’occhiata a questo film che già conoscerai: “Scusi, dov’è il West?” con Gene Wilder (alias Jerome Silberman) ed Harrisonn Ford. Penso che se qualcuno non l’ha ancora visto – anche se è datato -, possa apprezzarlo… Chi è più bravo di me a farlo smanettando su internet credo possa riuscire a scaricarlo! Ce l’ho sul pc, ma NON so come fare ad allegarlo QUA!
Sarei curiosa di sapere qual è il nome che ti ha procurato la sorpresa più grossa, perché qualcuna – poche – anche a me, ma certo non i nomi più noti, anche per il fatto che diversi ( non vorrei dire i “minori” ) non li conoscevo affatto.
Il fatto è che da un pezzo trovare nomi ebraici o anche solo connessi più o meno strettamente al mondo ebraico non mi sorprende più.
E’ un dato di fatto che l’apporto degli ebrei nel campo della cultura – in realtà in tutti i campi – è stato enorme. E continua a esserlo, alla faccia di chi ben sappiamo.
Un bel mix! Di vari generi musicali, diversi a me conosciuti.
E..anche amati dal pubblico.Bene! E’ la dimostrazione che c’ è tanto e di tutto nel popolo
ebraico e nello specifico nel campo musicale.E..oltre a quelli visti,ascoltati nel video.
E..come Adriana…Barbara ma dove scovi tante cose..anche variegate.
E…la brava interprete Ofra Haza un mix fra occidente e oriente. Inoltre per me era anche
bella.
E..adesso Asaf Avidan, voce molto particolare. Spettacolare la sua..One day..che lo ha reso famoso all’ estero.
Mi soffermai ad ascoltarlo in TV nello spettacolo di Bolle dove suonava vari strumenti con
l’ ausilio dell’ elettronica.Per me piacevole..non il fracasso.
Ma ci arrivai ” nello scorrere dei canali..” Vidi Asaf Avidan…mi incuriosì vederlo solo come musicista..”…finito andai oltre.
Anche Carlà Bruni…e Tedeschi da parte del padre.
Non solo lui. Anche Avidan non mi piace per niente. Ho provato un paio di volte ad ascoltarlo ma non ho resistito più di qualche decina di secondi, la sua voce mi irrita proprio in maniera insopportabile.
Detesto che possa sembrare piaggeria, ma ho provato anch’io, adesso ( lo conoscevo solo di nome ) e devo dire che mi fa un effetto anche peggiore di quanto hai scritto tu.
Parlo di Asaf Avidan: ma è singolare ( almeno, dai commenti you tube ) che i pareri siano estremamente discordi, sulla sua voce.. tutto e il contrario di tutto!
Sono andata a leggere su Iglesias visto che la cosa ha sorpreso anche me.
Ha raccontato, durante un concerto a Tel Aviv, di essere ebreo dalla vita in giù visto che la madre è ebrea.
Il film che ti hanno consigliato, “Scusi dov’è il west”, devi correre a vederlo.
Ebreo dalla vita in giù immagino significhi che è circonciso ma la sua testa è cristiana… Ma forse voleva solo essere una battuta, giusto per informare che come ebreo è a posto in tutti i sensi.
Lou Reed e Gene Simmons mi sembrano una buona accoppiata. E Reed l’ho pure visto dal vivo con i Velvet Underground nel loro ultimo tour, piu’ di vent’anni fa…
Ma poi, visto che mi sento principalmente un essere umano: conta qualcosa la genìa (stavo per scrivere “la razza”)?
Per me meno che zero.
Cioe’, tralasciando l’implicazione religiosa di essere ebrei (credo che per Reed e Simmons essa conti come per me essere incidentalmente nato nel paese che ospita il Papa…), sono essi diversi da Maureen Tucker (che suonava con Reed nei Velvet Underground) e da Ace Frehley (la chitarra accanto a Simmons nei Kiss)?
Scrivi pure razza, per me non ci sono problemi. No, la razza non conta, conta la cultura. Il fatto che uno dei più piccoli gruppi umani abbia il più grande numero di premi Nobel, per dire, non ha a che fare con la razza, ma con la cultura. Se poi mi chiedi che differenza ci sia fra un Nobel ebreo e uno buddista o cattolico o zoroastriano, la risposta ovviamente è “nessuna”, ma questa è un’altra storia.
Ok, dicevo solo che mi pare difficile ascrivere Lou Reed e Gene Simmons alla cultura ebraica. Li vedo più il prodotto della cultura americana. That’s all.
Ciò che hanno creato non ha niente a che fare con l’ebraismo, né come religione, né come cultura, vero. Ma sono gli atteggiamenti nei confronti della scienza, nei confronti della creatività ecc. ad essere influenzati dall’ebraismo anche nell’ebreo più laico, più inosservante, più assimilato, magari anche ateo. Nella cultura ebraica, per dirne una, le domande sono infinitamente più importanti delle risposte: tu non devi cercare risposte, devi cercare domande, perché è solo facendo la domanda giusta che potrai arrivare alla risposta (famoso il witz: “ma perché voi ebrei rispondete sempre a una domanda con un’altra domanda?” “E perché un ebreo non dovrebbe rispondere a una domanda con un’altra domanda?”), e questo ti spiega la tendenza alla speculazione, quindi alla ricerca che porta ai notevoli risultati, molto al di là della loro consistenza numerica, nei campi della scienza e della tecnologia. Quanto alla musica, nelle case cristiane a Natale si canta Tu scendi dalle stelle, e questo è più o meno tutto. Nelle case ebraiche si canta, anche per ore, all’entrata di shabbat, all’uscita di shabbat e in tutte le ricorrenze religiose. Chi va in sinagoga sente la lettura della bibbia cantillata, tutte le preghiere cantillate, i salmi cantillati… Insomma, è roba assorbita col latte materno. E qualcosa finisce per restare.
Anche per me, almeno in parte… A tempo perso dà un’occhiata a questo film che già conoscerai: “Scusi, dov’è il West?” con Gene Wilder (alias Jerome Silberman) ed Harrisonn Ford. Penso che se qualcuno non l’ha ancora visto – anche se è datato -, possa apprezzarlo… Chi è più bravo di me a farlo smanettando su internet credo possa riuscire a scaricarlo! Ce l’ho sul pc, ma NON so come fare ad allegarlo QUA!
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Prima o poi lo vedrò.
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Bel film! Anche molto divertente! Vale proprio la pena di essere visto.
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Obbedisco!
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Ops, è scappata una “enne” di troppo… Harrison…
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Sarei curiosa di sapere qual è il nome che ti ha procurato la sorpresa più grossa, perché qualcuna – poche – anche a me, ma certo non i nomi più noti, anche per il fatto che diversi ( non vorrei dire i “minori” ) non li conoscevo affatto.
Il fatto è che da un pezzo trovare nomi ebraici o anche solo connessi più o meno strettamente al mondo ebraico non mi sorprende più.
E’ un dato di fatto che l’apporto degli ebrei nel campo della cultura – in realtà in tutti i campi – è stato enorme. E continua a esserlo, alla faccia di chi ben sappiamo.
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Neil Sedaka, Iglesias. Yves Montand lo sospettavo, essendo il nome originario Livi.
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Un bel mix! Di vari generi musicali, diversi a me conosciuti.
E..anche amati dal pubblico.Bene! E’ la dimostrazione che c’ è tanto e di tutto nel popolo
ebraico e nello specifico nel campo musicale.E..oltre a quelli visti,ascoltati nel video.
E..come Adriana…Barbara ma dove scovi tante cose..anche variegate.
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Me le mandano, e io a mia volta le regalo a voi.
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E…la brava interprete Ofra Haza un mix fra occidente e oriente. Inoltre per me era anche
bella.
E..adesso Asaf Avidan, voce molto particolare. Spettacolare la sua..One day..che lo ha reso famoso all’ estero.
Mi soffermai ad ascoltarlo in TV nello spettacolo di Bolle dove suonava vari strumenti con
l’ ausilio dell’ elettronica.Per me piacevole..non il fracasso.
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Marco, mi sa che sia meglio non nominarglielo proprio, Bolle, a Barbara.. dammi retta!
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Ma ci arrivai ” nello scorrere dei canali..” Vidi Asaf Avidan…mi incuriosì vederlo solo come musicista..”…finito andai oltre.
Anche Carlà Bruni…e Tedeschi da parte del padre.
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Non solo lui. Anche Avidan non mi piace per niente. Ho provato un paio di volte ad ascoltarlo ma non ho resistito più di qualche decina di secondi, la sua voce mi irrita proprio in maniera insopportabile.
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Detesto che possa sembrare piaggeria, ma ho provato anch’io, adesso ( lo conoscevo solo di nome ) e devo dire che mi fa un effetto anche peggiore di quanto hai scritto tu.
Parlo di Asaf Avidan: ma è singolare ( almeno, dai commenti you tube ) che i pareri siano estremamente discordi, sulla sua voce.. tutto e il contrario di tutto!
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Come quando mi dicono la voce di Janis Joplin, e io regolarmente risponde: voce?!
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Sono andata a leggere su Iglesias visto che la cosa ha sorpreso anche me.
Ha raccontato, durante un concerto a Tel Aviv, di essere ebreo dalla vita in giù visto che la madre è ebrea.
Il film che ti hanno consigliato, “Scusi dov’è il west”, devi correre a vederlo.
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Ebreo dalla vita in giù immagino significhi che è circonciso ma la sua testa è cristiana… Ma forse voleva solo essere una battuta, giusto per informare che come ebreo è a posto in tutti i sensi.
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Ops, dalla vita in su. Mi sono troppo entusiasmata.
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Attenta tu, con quegli entusiasmi!
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Ma…. scusa… Rachel… Dove che è S,Francisco? Presso di Nuova York!
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Qui ci vorrebbe una bella emoticon!
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eh…
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Spiegalo tu, Rachel…, a Barbara… dove che è san Francisco!!!… Ti ricordi la scena all’inizio, vero???…
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La scena iniziale con tutti i rabbino sì, non ricordo proprio la citazioni però. L’ultima volta l’ho visto forse vent’anni fa.
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Lou Reed e Gene Simmons mi sembrano una buona accoppiata. E Reed l’ho pure visto dal vivo con i Velvet Underground nel loro ultimo tour, piu’ di vent’anni fa…
Ma poi, visto che mi sento principalmente un essere umano: conta qualcosa la genìa (stavo per scrivere “la razza”)?
Per me meno che zero.
Cioe’, tralasciando l’implicazione religiosa di essere ebrei (credo che per Reed e Simmons essa conti come per me essere incidentalmente nato nel paese che ospita il Papa…), sono essi diversi da Maureen Tucker (che suonava con Reed nei Velvet Underground) e da Ace Frehley (la chitarra accanto a Simmons nei Kiss)?
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Scrivi pure razza, per me non ci sono problemi. No, la razza non conta, conta la cultura. Il fatto che uno dei più piccoli gruppi umani abbia il più grande numero di premi Nobel, per dire, non ha a che fare con la razza, ma con la cultura. Se poi mi chiedi che differenza ci sia fra un Nobel ebreo e uno buddista o cattolico o zoroastriano, la risposta ovviamente è “nessuna”, ma questa è un’altra storia.
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Ok, dicevo solo che mi pare difficile ascrivere Lou Reed e Gene Simmons alla cultura ebraica. Li vedo più il prodotto della cultura americana. That’s all.
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Ciò che hanno creato non ha niente a che fare con l’ebraismo, né come religione, né come cultura, vero. Ma sono gli atteggiamenti nei confronti della scienza, nei confronti della creatività ecc. ad essere influenzati dall’ebraismo anche nell’ebreo più laico, più inosservante, più assimilato, magari anche ateo. Nella cultura ebraica, per dirne una, le domande sono infinitamente più importanti delle risposte: tu non devi cercare risposte, devi cercare domande, perché è solo facendo la domanda giusta che potrai arrivare alla risposta (famoso il witz: “ma perché voi ebrei rispondete sempre a una domanda con un’altra domanda?” “E perché un ebreo non dovrebbe rispondere a una domanda con un’altra domanda?”), e questo ti spiega la tendenza alla speculazione, quindi alla ricerca che porta ai notevoli risultati, molto al di là della loro consistenza numerica, nei campi della scienza e della tecnologia. Quanto alla musica, nelle case cristiane a Natale si canta Tu scendi dalle stelle, e questo è più o meno tutto. Nelle case ebraiche si canta, anche per ore, all’entrata di shabbat, all’uscita di shabbat e in tutte le ricorrenze religiose. Chi va in sinagoga sente la lettura della bibbia cantillata, tutte le preghiere cantillate, i salmi cantillati… Insomma, è roba assorbita col latte materno. E qualcosa finisce per restare.
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