UN DUBBIO, FRATELLI, MI ATTANAGLIA

Ma se il femminile di sindaco è sindaca, di ministro ministra, di avvocato avvocata, il femminile di pisello sarà forse pisella? “La pisella è mia e me la gestisca ia (ia-ia-o)”? No, perché la lingua femministicamente corretta è importante, non vorrei incorrere nelle boldrinesche ire funeste che infiniti addurranno lutti agli Achei eccetera eccetera. Sapete com’è. (sempre in attesa del mio ritorno)

barbara

Una risposta

  1. Per non offendere nessunu e tenere unu linguaggiu politicamentu correttu basta far finire ogni nomu, articolu, aggettivu che dovrebbe essere declinatu secondu lu gender in “u”; così non esiste alcunu problemu di maschilu, femminilu, neutru, singolaru o pluralu. Semplice no? Chiamalu pisellu o patatu, come preferisci.

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  2. Scodinzolano in tanti. Mancano certe figure, presenze di politici di un certo spessore di un
    tempo. Così le rappresentanti di epoche che hanno fatto la storia..del vero,sostanzioso e
    profondo femminismo. Ci sono tanti argomenti che sembrano ben definiti, sono solo una
    specie di abbozzo e piu’ che si và a fondo e piu’ finiscono certe garanzie e tutele..che possono comprendere tante componenti dell’ universo femminile.

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  3. La mamma di due gemelle a cui taaanti anni fa Patrizia faceva da baby sitter, così la chiamava, la pisella. Adesso lei è un’attivista del movimento 5 stelle e una delle gemelle (non so se c’è un nesso) è lesbica.

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