SE RICONOSCETE LO STATO DI PALESTINA

Dottor Einat Wilf:

Quindi volete riconoscere lo Stato di Palestina? Con ogni mezzo. Andate avanti. Tenete però presente che dal momento che la Palestina è uno stato, nessuno che viva in esso è o può essere o sarà riconosciuto dal vostro paese come “rifugiato palestinese”, che state tagliando i fondi all’UNRWA, che non esiste un “diritto al ritorno” in un altro stato sovrano di cui non si è mai stati cittadini o si è mai vissuti.
Se non siete pronti a farlo come parte del pacchetto, per favore non fingete che lo scopo di riconoscere la Palestina significhi promuovere “una soluzione a due Stati”. Dato che non c’è mai stato un momento da un secolo a questa parte in cui ci sia stata una visione arabo-palestinese di pace e di due stati dove uno degli stati è ebraico – il che significa accettazione del fatto che nessuno è un “rifugiato palestinese” quando già vivevano lì o come cittadini della Giordania e di altri paesi, e che non esiste un “diritto al ritorno” delle persone nel territorio dello stato sovrano di Israele di persone che non sono mai stati suoi cittadini – allora questo potrebbe essere il momento ideale per iniziare a chiarire questo punto.
Il riconoscimento di uno Stato di Palestina è un ottimo modo per chiarire finalmente: l’altro Stato della “soluzione due stati” è lo Stato ebraico di Israele? Oppure, come continuano a credere i Palestinesi, una aberrazione temporanea che a tempo debito tornerà ad essere araba? È giunto il momento di garantire che qualsiasi visione di pace da parte di due stati significa che uno di questi due stati è ebraico. E se non è così, sarebbe bello sapere finalmente che il vostro Paese riconosce la Palestina perché crede che “Da acqua ad acqua la Palestina sarà araba” – la versione araba originale di “Dal fiume al mare” – e che non c’è spazio per la sovranità ebraica da nessuna parte. Esattamente la visione che ha animato l’attacco di Hamas del 7 ottobre e il continuo sostegno di cui gode tra i palestinesi. Se questo è il motivo per cui il vostro Paese riconosce la Palestina, sarebbe ora che Israele ne venisse finalmente informato.
In caso contrario, se credete sinceramente in una soluzione a due Stati in cui uno dei due sia ebraico, allora datevi da fare e mettete in chiaro che il riconoscimento della Palestina arriva con una forte dichiarazione e con una politica in base alla quale nessuno che ci vive è, può o sarà riconosciuto dal vostro Paese come “rifugiato palestinese”, che quindi state tagliando i fondi all’UNRWA, che non esiste una cosa come il “diritto al ritorno” in un altro Stato sovrano di cui non si è mai stati cittadini e non si è mai vissuti. Allora sapremo che fate sul serio. Qualunque altra cosa è un segnale di virtù pigra, degna di uno studente di antropologia negli Stati Uniti, non del governo di un paese serio. (Qui, traduzione mia)

E questo è un civile innocente, cittadino dello stato di Palestina

E a proposito invece dell’UNRWA:

Quanto al dilemma che si pone l’autore del testo, sembra che in realtà sia già stato definitivamente chiarito

Ma, a parte tutto questo, c’è un altro dettaglio che i riconoscisti compulsivi sembrano ignorare: nel 1936 con la commissione Peel venne il primo piano per una partizione della Palestina (di ciò che rimaneva del territorio stabilito per lo stato ebraico nel 1917 con la Dichiarazione Balfour – impegno ripreso dalla Società delle Nazioni alla Conferenza di Sanremo il 24 aprile 1920, confermato dal Consiglio della Lega delle Nazioni il 24 luglio 1922 e diventato operativo nel settembre 1923 – dopo che la Gran Bretagna ne aveva proditoriamente sottratto il 78% per regalarlo all’amico emiro Abdallah): gli arabi rifiutarono, e da allora, da 88 anni, quello stato palestinese, quei “due stati per due popoli”, non hanno mai smesso di rifiutarli, non hanno mai smesso di combattere fino alla morte per impedire che nascesse uno stato di Palestina. Preciso tutto questo per dimostrare quanto sono idioti quelli che si ritengono amici dei palestinesi. A maggiore riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che il filopallestinismo genera mostri.

barbara

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