SPIGOLATURE 5

Premessa importante: per ogni attività che fallisce, c’è un cinese pronto a comprarla per due soldi. E l’imprenditore fallito DOVRÀ vendergliela, perché lui deve mangiare, e nessun altro, qui, è in grado di comprargliela, perché chi non è ancora fallito è messo poco meno peggio di lui. E quando si saranno comprati tutta l’Italia, ci terranno per la gola, o per le palle, che dir si voglia, e faranno di noi tutto ciò che vorranno.

Per la prima non c’è bisogno di parole di accompagnamento
presentiassenti
E, restando in tema di governo, o meglio, di gente che comanda, qui e altrove, non necessita di didascalie neppure la seconda
PD-CARICHE
Poi vi faccio una domandina facile facile: qual è l’infrazione per la quale questo signore è stato sanzionato?
giustificato
E adesso godetevi questo meraviglioso intellettuale che è convinto che la mancanza di respiratori, di mascherine, di qualunque strumento atto a fronteggiare un’epidemia annunciata sia una sciagura naturale, come i terremoti, gli uragani, le eruzioni dei vulcani, e quindi non si possono imputare colpe al nostro meraviglioso Bisconte biscottato: non è colpa sua se tutto è andato storto, è solo perché mancavano i respiratori, mancavano le mascherine…

Ma quante tonnellate di malafede ci vogliono per sparare una simile montagna di cazzate? Perché non basta l’ideologia per arrivare a questi livelli, qui ci vuole proprio dell’altro, e in quantità industriali.

E poi cosa vi metto? Ah sì, quegli sporchi infami sovranisti fascisti razzisti che predicano prima gli italiani, che si oppongono alla benefica regolarizzazione dei clandestini e altre simili porcherie

E ora guardatevi questa spettacolare carrellata di dichiarazioni di esperti dal 2 febbraio al 12 marzo, quando già avevamo superato il migliaio di morti
sentenze
e ancora, alla metà di maggio, tocca sentirci dire che dobbiamo fare questo e dobbiamo fare quest’altro perché lo dicono gli esperti?! Ma andassero, come dice quel tale che non ama il turpiloquio, a fare mercimonio del proprio tafanario! E per concludere vi offro ancora un interessante video

e un altrettanto interessante articolo

Siamo ormai allo squadrismo sanitario

Il virus ha infettato il loro ego. Perciò voglia Dio, nella fase 2, liberarci dai ducetti della pandemia. Abbiamo bisogno di leader che ci trattino da cittadini maturi e responsabili, non da ragazzini minchioni da sottoporre a minacce e umiliazioni.

Prendete la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Già si era esibita sotto Pasquetta: se andate a fare le grigliate «vi becchiamo», «vi pizzichiamo», avvertiva i romani. Un linguaggio da poliziotto penitenziario, più che da primo cittadino di una capitale. Evidentemente, entrare nella «cabina di regia» con Giuseppe Conte deve averle montato la testa. E così, la Raggi, alla vigilia di questa falsa ripartenza, ha rincarato la dose, reclamando i pieni poteri per i sindaci e presentando in questi termini la riapertura dei parchi: «Sono una concessione che ci viene fatta dal presidente del Consiglio, ma dobbiamo meritarcela». Chiara la filiera? Se possiamo mettere il naso nella natura è per bontà del caudillo. La caudilla però ci mette sull’attenti, come all’asilo: se non fai il bravo, ti tolgo il giocattolo.

D’altro canto, la scuola d’illibertà del Movimento 5 stelle non ha nulla da invidiare alla scienza della reclusione del Pd. Il circolo Litorale dem di Ostia, ad esempio, per la stagione balneare aveva lanciato una brillante idea: il braccialetto elettronico contro gli assembramenti. Bello: andare in spiaggia come i condannati ai domiciliari. Per fortuna, i gestori degli stabilimenti hanno riconsegnato l’idea al mittente. Il circoletto piddino potrà rivendersela a una delle varianti del totalitarismo asiatico: dal regime di Xi alla tecnocrazia populista di Singapore.

A proposito di tecnici. Al coro delle minacce agli italiani s’è aggiunto il superesperto del ministero, Walter Ricciardi. Quello che era dell’Oms ma non è dell’Oms. Quello che attaccava il Veneto per i tamponi a tappeto, però aveva torto marcio, perché i tamponi a tappeto hanno consentito alla Regione di Luca Zaia di spegnere i focolai infettivi. Ebbene, il consigliere di Roberto Speranza, con un passato da attore, già rimprovera «le tante persone viste in giro»: «Voglio ricordare che come si è aperto, si può anche richiudere». Siamo ormai allo squadrismo sanitario: noi vi abbiamo ridato un pezzetto di libertà, noi ve lo possiamo togliere. Perché «abbiamo ancora bisogno di un cambiamento culturale forte, permanente». Scusi Ricciardi, ma lei chi è per imporcelo a suon di intimidazioni? Chi l’ha eletta? Chi la controlla? In virtù di quale autorità dovremmo sposare le sue convinzioni?

Solo lavate di capo. Nessuno è sfiorato dal sospetto che gli italiani non siano anarchici e smidollati, che sappiano regolarsi da soli, che i loro diritti fondamentali non dipendono dai comitati tecnico-scientifici o dalle manie di protagonismo di politicanti di secondo piano, poiché sono scolpiti della Costituzione e nel diritto naturale. Abbiamo preso in giro Boris Johnson e la Svezia, Donald Trump e Jair Bolsonaro. Ma noi siamo sotto il tiro dei «lanciafiamme» di Vincenzo De Luca, identico alla sua caricatura, personaggio più che persona.

Il sospetto è che qualcuno, qui, stia mischiando le carte per poter mettere le mani avanti: se le cose vanno storte, dannato sia chi va a correre, chi va al parco, chi fa al bagno al mare o la passeggiata sotto i portici con i bambini. Lo si legge nelle parole di Conte al Corsera: «La ripartenza del Paese è nelle nostre mani. Tocca a noi decidere se vogliamo che sia risolutiva e definitiva». Loro sono stati bravissimi: se poi finisce male, la colpa è nostra.

Alessandro Rico, 4 maggio 2020, qui.

Avete presente la famosa mamma napoletana che ti rincorre con la ciabatta gridando “Come ti ho fatto io ti disfo”? Ecco.

barbara

ACQUA

Mekorot
In aggiunta alla nerchiotomia politicamente corretta, soffermerei l’attenzione su quel 45% di dispersione a Roma e 35% in media in Italia: credo che per questo brillante risultato vada un sentito ringraziamento anche a quei 26 milioni di craniofallici, pari al 54% degli italiani con diritto di voto, che non avendo la più pallida idea della differenza fra gestione e disponibilità, né del funzionamento delle gestioni pubbliche, hanno votato per “acqua bene comune”.
Quanto invece al qui sopra menzionato Paese al di là del mare, può valere la pena di rileggere questo.

barbara