E SE N’È ANDATA ANCHE LEI

Adriana Bani Bartali (1919-2014)
G.A.Bartali
“Il neo professionista Gino Bartali con le donne era un po’ impacciato ma non quando vide una ragazza, carina, educata, molto schiva, spesso accompagnata al lavoro dal fratello. Pensò che quanto prima si sarebbe dichiarato, ma non sapeva come. Aspettava, come in corsa, il momento giusto per sferrare l’attacco intuendo che lo sport ha delle regole e il cuore altre”. È il passaggio in cui Andrea Bartali racconta, in Gino Bartali, mio papà (ed. Lìmina), l’innamoramento dei suoi genitori. Gino e Adriana, Adriana e Gino: un legame indissolubile, un legame d’altri tempi. Ieri, all’età di 94 anni, Adriana ha nuovamente raggiunto Gino. Era la prima custode delle memorie del marito anche se del suo impegno come staffetta clandestina e come nasconditore di ebrei nei mesi della persecuzione venne a sapere soltanto a guerra finita. Tenerla all’oscuro fu una scelta ponderata di Ginettaccio, che temeva per il suo carattere apprensivo. A sposarli, nel 1940, era stato il cardinale Elia Dalla Costa. Proprio quest’ultimo, ai vertici della rete di assistenza clandestina che agiva al fianco della Delasem, lo avrebbe chiamato nel momento di massima difficoltà ottenendo dall’amico ciclista un immediato sostegno. Il nome di entrambi si trova adesso nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni onorati dallo Yad Vashem per il loro coraggio. Un doppio riconoscimento accolto con particolare emozione da Adriana, che anche dopo la scomparsa del marito – avvenuta nel 2000 – ha continuato a vivere nell’appartamento in cui ha condiviso 60 anni di matrimonio. L’appartamento, forse per un segno del destino, si trova in quella che è adesso piazza Elia Dalla Costa. Adriana lascia tre figli: Andrea, Luigi, Biancamaria. Che il suo ricordo sia di benedizione.
Adam Smulevich
adriana-bani-bartali
È di qualche conforto constatare che ogni tanto anche l’erba buona dura abbastanza a lungo.

barbara

Una risposta

  1. Grande Bartali, idolo della nostra giovinezza.Ora che la moglie Adriana lo ha raggiunto nel giardino dei Giusti, il ricordo e la commozione mi riempiono di nostalgia.

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    • Sicuramente più “ruvido” del suo antagonista (che ai tempi in cui noi, poverissimamente ma senza propriamente patire la fame, vivevamo in tre con trentacinquemila lire al mese, si è fatto spolpare dalla Dama Bianca mezzo miliardo. La quale Dama Bianca una volta a un pranzo a cui partecipava anche Marisa Merlini se n’è uscita a dire con sommo disprezzo: «Le attrici sono tutte puttane». E la Merlini: «Eh, ma anche tante signore “per bene”, sa…»), ma altrettanto sicuramente più “vero”. Magari anche grazie al fatto di avere al suo fianco una compagna degna di lui.

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  2. Me li immagino di nuovo insieme. Non sapevo fino a poco tempo fa della collaborazione di Gino Bartali con il cardinale Elia Dalla Costa e quando ne sono venuto a conoscenza mi ha fatto molto piacere. E’ del mio paese il cardinale e quando il suo nome, assieme a quello di Gino Bartali, è stato scritto nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni a Villaverla siamo rimasti molto contenti. Siamo giustamente orgogliosi di questo riconoscimento al nostro illustre compaesano e il sindaco ha fatto apporre all’ingresso del paese, appena sotto il segnale di località un segnale di pari dimensioni con la scritta “Paese natale del card. Elia Dalla Costa “Giusto fra le Nazioni”.

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  3. Dunque: Michele Izzo, Marcello Scuteri, Renato Schettino, Cipriano Scuteri …. no! Decisamente non si può trattare di Marano Vicentino, che “traverso campi” è ad un tiro di schioppo da casa mia. E poi la puzza sarebbe arrivata fino a casa mia … Tra i tanti Marano credo si tratti più probabilmente di Marano di Napoli. Marmaglia. Non per essere di quelle parti, ma per quello che hanno detto e fatto riguardo Israele

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