LA BELLEZZA INTERIORE

Era la mia vicina d’ombrellone, vale a dire a portata di voce il che, nel suo caso, significava in un raggio di trecento metri, però quell’anno era la mia vicina d’ombrellone anche in senso stretto. Era una di quelle persone talmente innamorate della propria voce che per niente al mondo rinuncerebbero, neanche per un attimo, al paradisiaco piacere di ascoltarsela. E infatti non rinunciava, neanche per un attimo. Ed è stato così che tra i suoi vari, interminabili, flussi di pensiero, un giorno mi è arrivata questa profonda riflessione:
“Quello che conta è essere belli dentro. Infatti i miei figli non se ne accorgono mica che sono diventata vecchia e brutta”.
Da cui si deduce che:

a) La signora era convinta di essere stata, un tempo, bella, cosa alquanto difficile da credere.
b) Tutti i giorni i suoi figli le telefonavano per dirle stai tranquilla mamma, guarda che noi non ce ne accorgiamo mica che sei diventata vecchia e brutta.
c) La signora era convinta di essere “bella dentro”

La mia profonda riflessione invece è questa:

P.S.: E non si accorgeva mai di quando uno dei suoi figli seviziava il proprio bambino torcendogli il braccio dietro la schiena fino a farlo urlare dal dolore, con un sorriso di satanico godimento in faccia. Non come punizione per qualcosa che il bambino avesse fatto ma semplicemente così, all’improvviso, perché gli veniva voglia di farlo.

barbara