PRIMA DI TUTTO VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari…” Ed abbiamo detto tutto. Non c’è altro da aggiungere.

Questo è l’articolo di ieri di un signore molto dalla parte giusta, molto buono, molto attento al rispetto dei diritti umani… Uno di sinistra, insomma. Bene, ora che questo dotto signore ci ha ricordato la bellissima e intensa poesia-denuncia di Martin Niemöller, andiamo a leggerla per intero.

Zuerst holten sie die Kommunisten;
ich schwieg, denn ich war kein Kommunist.
Dann holten sie die Juden;
ich schwieg, denn ich war kein Jude.
Dann holten sie die Gewerkschaftsmitglieder unter den Arbeitern;
ich schwieg, denn ich war kein Gewerkschafter.
Danach holten sie die Katholiken;
ich schwieg, denn ich war Protestant.
Schließlich holten sie mich,
und da war keiner mehr, der für mich hätte sprechen können.

Tranquilli, ora ve la traduco.

Prima vennero a prendere i comunisti;
io tacqui, perché non ero un comunista.
Poi vennero a prendere gli ebrei;
io tacqui, perché non ero un ebreo.
Poi vennero a prendere i sindacalisti fra i lavoratori;
io tacqui, perché non ero un sindacalista.
Poi vennero a prendere i cattolici;
io tacqui, perché ero protestante.
Infine vennero a prendere me,
e  non c’era più nessuno, che potesse parlare per me.

Notato qualcosa? Già, nel testo di Niemöller, gli zingari non ci sono. Né prima di tutto né seconda di tutto né terza di tutto: NON CI SONO. Il signor “Davide Assael, ricercatore”, come si firma, ha strumentalizzato il pastore Niemöller, un antinazista che ha pagato le sue scelte con otto anni di campo di concentramento – un antinazista e antifascista vero, voglio dire, non uno da tastiera – e ha strumentalizzato, in nome della sua malsana ideologia (dato che loro si ritengono qualificati a giudicare, etichettare e condannare le mie idee, non vedo perché io non dovrei sentirmi libera di fare altrettanto con le loro ideologie), anche gli zingari, infilandoli a tradimento là dove non sono mai stati.

Ma il censimento, dice. ? Censimento? Noi ne abbiamo uno ogni dieci anni. Prima un gentile signore o una gentile signora veniva a casa nostra con un gigantesco fascio di fogli da compilare, adesso ci mandano via mail un’interminabile serie di schermate in cui depositiamo i nostri dati personali, e che lavoro facciamo, e in quale fascia si trova il nostro reddito, e quanto è grande la nostra casa, e quanti libri abbiamo e quali hobby abbiamo, e…

Sì va bene, ma con gli zingari è diverso, solo a quel fascioleghista di Salvini poteva venire un’idea del genere! Sicuri? Proprio sicuri sicuri sicuri? Ecco, io direi che
censimento
Sì, ma gli zingari vogliono SCHEDARLI!! Schedarli?! Ommioddio che orrore! Ma questa è una roba fascista, una roba nazista, l’anticamera delle camere a gas! Vero, tutto vero, assolutamente vero. Solo, ditemi, qualcuno mi saprebbe dire che cos’è questa cosa qui?
schedatura
E poi bisogna assolutamente leggere qui, dove c’è scritto parola per parola quello che penso io, a cui aggiungo il commento che vi ho lasciato: “Poi arriva qualche sciacallo che prende una signora molto anziana e molto disinformata, le dice guarda che vogliono fare delle leggi speciali per gli zingari come quelle che avevano fatto per voi, e lei prepara il suo discorsino strappalacrime, mi ricordo le loro baracche ad Auschwitz eccetera eccetera. Sarebbe stato opportuno contestarla con rispetto, ma contestarla era sacrosanto!”

barbara

Una risposta

  1. In realtà, questi antifascisti della domenica non si rivolgono ai lettori che non hanno, né tanto meno agli elettori. Il messaggio è rivolto ai 5stelle e alla magistratura. E quella è la linea del Piave.

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    • L’antifascista in questione scrive su una testata ebraica di sinistra che ha democraticamente allontanato o costretto ad allontanarsi tutti i collaboratori non rigorosamente sinistri (Ugo Volli ed Emanuel Segre Amar, per fare qualche nome a caso fra quelli che conosco personalmente. Emanuel è anche stato qualificato, anonimamente ma perfettamente riconoscibile, come rmpicoglioni in un articolo del direttore, per dire) e ha condotto un’oscena campagna contro Sharon Nizza quando si è candidata con Forza Italia per gli italiani all’estero.
      Tornando al tuo commento, penso che questi qui scrivano per il proprio ombelico, più che altro.

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  2. Pingback: Ma qualcuno capirebbe, forse… | Ilfinegiustificailme

  3. eh già perché il censimento su base etnica è una vera figata.
    io vorrei un censimento degli ebrei per cacciarli. purtroppo quelli italiani ce li dobbiamo tenere.
    Questo ti piacerebbe?

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  4. Il problema comunque è che in un censimento dello Stato non ti chiedono etnia e nazionalità, ma solo cittadinanza e residenza. A Salvini invece interessa soprattutto (solo?) l’etnia.
    Per questo un censimento vero è costituzionale mentre l’idea di Salvini no.

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    • Sbagliato! In Alto Adige devi dichiarare anche la madrelingua, ossia l’etnia, nei censimenti dello stato. Se per ragioni ideologiche ti rifiuti di indicarla, non hai alcuna possibilità di accedere ad alcun impiego pubblico, da insegnate a medico, da postino a pelapatate all’ospizio dei vecchi. Puoi indicarmi qualche clamorosa levata di scudi nei confronti di questa ignobile schedatura? A parte questo, perché in nessuna delle precedenti proposte di censimento ci sono state proteste? Finché qualcuno non mi dà una risposta razionele e convincente a questa domanda, tutte le proteste attuali restano disgustosamente strumentali, puro pretesto per attaccare un avversario politico. Ossia da respingere al mittente.

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    • Ah, dimenticavo: in Alto Adige, oltre al gruppo etnico italiano e al gruppo etnico tedesco (nei formulari si chiamano così), c’è anche il gruppo etnico ladino, diverso per lingua, cultura, storia, tradizioni e appartenenza etnica; ebbene, fra le opzioni del censimento, questa non c’è, e tutti i ladini sono costretti a dichiararsi appartenenti o al gruppo etnico italiano o a quello tedesco. In un censimento dello stato. Evidentemente non conosci tutte le versioni del censimento dello stato italiano, e ciononostante ti sei azzardato a fare un’affermazione così assoluta come “in un censimento dello Stato non ti chiedono etnia e nazionalità”. Tra l’altro, alla prima lettura mi era sfuggito: davvero nel censimento generale per tutti gli italiani non ti chiedono la nazionalità?!

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  5. Poi va anche detto che lo stesso Niemöller ha riportato più volte il testo con variazioni (non esiste più – sempre che sia mai esistita – una versione scritta della prima versione), quindi il riportarne una sola versione non dice molto. Magari in un’altra versione gli zingari ci sono. O magari no (non conosco tutte le versioni, ma uno che fa un’affermazione così assoluta – “gli zingari non ci sono” – dovrebbe conoscerle tutte).

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    • Magari c’è anche una versione dei Promessi Sposi in cui Lucia fa un pompino a Don Rodrigo. O magari no (non conosco tutte le versioni, ma prima di fare un’affermazione così assoluta – “Lucia non l’ha succhiato a Don Rodrigo” – bisognerebbe conoscerle tutte).

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    • Molte persone e istituzioni hanno ripreso il testo apportando variazioni: è cosa molto diversa dal dire che le variazioni le ha fatte lui. Comunque cercando in giro si trova che Quando nel 1971 gli fu chiesta la corretta versione da riportare, Niemöller disse che non era molto sicuro di aver detto le famose parole ma, se la gente insisteva nel citarlo, lui avrebbe preferito questa versione che parla di comunisti, socialdemocratici, sindacalisti, ebrei. GLI ZINGARI NON CI SONO.

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  6. distratto con capacità intellettive non elevate è un apprezzamento non lusinghiero ma che accetto di buon grado; con la nocciolina, al sig. erasmo gli è scattato il riflesso pavloviano, dài.

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    • Poiché mi sembri esperto di cose pavloviane, saprai certamente che i riflessi pavloviani sono osservati nell’animale che riceve il cibo, non nell’uomo che lo somministra.

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      • @Erasmo: spero ti sia accorto che stai prendendo delle poderose guanciate sulle nocche e forse anche qualche consistente culata sulla punta delle scarpe: mi auguro che tu abbia preso o sia in procinto di prendere le opportune precauzioni.

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        • Tu devi avere pazienza, amico mio, perché io non posso passare la vita a attendere le tue alzate di ingegno, per rispondere un minuto dopo. Comunque non hai capito. Qui si sta a prenderti per il culo, pur coscienti che è come rubare le caramelle a un bambino. C’è un sacco di gente che lamenta l’accesso alla rete di tipi come te, ossia di persone che non sanno neanche come si chiamano. Io credo che siano parole al vento: esistete, e se con voi la scuola ha mancato alla sua missione è solo parzialmente colpa vostra. Loquor ergo sum, e chi siamo noi per negarti il diritto a esistere?
          Però anche tu devi capire che è come la partita Real Madrid – Pizzighettone. Per un po’ ci si diverte a vedere segnare, ma presto ci si stufa. Addio.

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        • @Luca: forse, nonostante la tua elevatissima capacità di concentrazione e le tue altissime doti intellettive, ti è sfuggito un piccolo dettaglio: non stavo rispondendo a te, stavo parlando con Erasmo. Spero che tu riesca a sopravvivere alla rivelazione. Ad ogni buon conto mi permetto di darti un suggerimento:

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