E FINALMENTE SCOPRIRONO I PRESERVATIVI

I palestinesi, dico. Dopo avere tentato di sfondare in decine di migliaia il confine di Israele al fine dichiarato di fare strage degli abitanti dei villaggi e kibbutz nei pressi del confine e averci un tantino rimesso le penne; dopo avere bruciato decine di migliaia di pneumatici, coi quali si sono asfissiati in primo luogo loro, oltre all’immane disastro ambientale che hanno provocato; dopo avere bruciato ettari ed ettari di terreni coltivati israeliani inviando aquiloni con appesi ordigni incendiari, adesso hanno, come dicevo, finalmente scoperto i preservativi,
preservativi 1
che una volta gonfiati diventano palloncini, sono molto più facili e veloci da approntare, e volano anche meglio;
preservativi 2
preservativi 3
in un solo giorno, alla fine del Ramadan, sono arrivati a lanciarne fino a cinquemila. E ora guardate questa foto: lo riconoscete?
cormorano Iraq
È il cormorano iracheno imbrattato di petrolio la cui immagine ha fatto il giro del mondo, mostrata su tutti i giornali, in tutte le televisioni, diventato l’icona di quella guerra, l’emblema delle devastazioni provocate. E questa la riconoscete?
garzetta Israele
No, vero? Probabilmente non l’avrete neppure mai vista. Questa è una garzetta israeliana, in cerca di un cibo che non troverà, perché tutto il suo habitat è stato devastato dagli incendi appiccati grazie ai suddetti preservativi. Come scrive Giulio Meotti, “Le bombe incendiarie si accendono quando atterrano sul lato israeliano del confine con Gaza. 412 roghi hanno colpito i campi agricoli israeliani e le aree protette. Almeno un terzo della terra di Israele lungo il confine ha subito ingenti danni. Colture alimentari che avrebbero potuto nutrire migliaia di persone, le attrezzature per l’irrigazione e il sostentamento degli agricoltori, tutto è andato in fumo. Centinaia di tacchini nel Kibbutz Ein Hashlosha sono stati soffocati a morte, riempiendo l’aria del fetore della carne bruciata. Eucalipti, pini e foreste, ogni albero piantato a mano cinquant’anni fa nella periferia di Gaza sono ora moncherini anneriti. Oltre 40 alveari sono andati in fiamme vicino a Tel Gama.” Guardiamola, dunque, questa immane devastazione
bruciato 1
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e diamo un’occhiata anche a queste altre immagini, che ci mostrano gli stessi scorci ora e nel recente passato.
prima dopo 1
prima dopo 2
prima dopo 3
prima dopo 4
Chiudo con un augurio: che a chi ha provocato questa catastrofe, non per impossessarsi di qualcosa, ma solo per l’esaltante piacere di distruggere, ritorni tutto con ampi interessi.

barbara