QUANDO SEI UN BAMBINO HANDICAPPATO

e nasci in Ucraina.

Questa cosa mi è stata raccontata da un tizio che per alcuni anni è stato periodicamente in Ucraina per motivi di lavoro. In uno di questi viaggi ha preso parte, accompagnato da un ministro ucraino, a una manifestazione fotografica. È stato in questa occasione che ha appreso che lì, quando nasce un bambino handicappato, non avendo evidentemente il coraggio di ucciderlo, lo mettono nudo per terra e lo lasciano lì a morire di freddo e di fame. Possono metterci, a morire, ore oppure giorni. Ha appreso questa cosa perché era stata documentata da uno dei fotografi partecipanti alla manifestazione. Sul quale fotografo si è avventato il ministro urlandogliene di tutti i colori per avere osato mostrare questa cosa in presenza di un ospite straniero. Gli ho chiesto in che periodo sia avvenuto questo; ha risposto che lui ci è andato dal 2009 al 2014, quindi è stato in questo intervallo, e non credo ci siano buoni motivi per pensare che le cose siano cambiate. E dato che non faccio troppa fatica a immaginare quali saranno state le conseguenze – lontano da occhi indiscreti – per lo sventurato fotografo, voglio almeno far sì che il suo coraggio non sia stato vano, diffondendo la notizia.

barbara

  1. Non capisco il senso di questo post. Da che mondo è mondo si è sempre fatto così quando le condizioni di miseria erano tali da non potersi prendere cura di qualcuno

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      • Provo a rispiegartelo: non c’entra niente il nazismo e meno che mai l’ucraina. Quando una famiglia non ha da mangiare è costretta a fare cose che sono orribili ai nostri occhi di persone ben pasciute. Ho visto abbastanza miseria nera per giustificare certe cose. Puoi fare la moralista solo quando non devi scegliere quale dei tuoi figli fare morire di fame e quale salvare.

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        • Mi rendo conto che quanto ho scritto nel post potrebbe essere frainteso perché ho omesso un dettaglio, e quindi preciso adesso: non sono le famiglie povere a mettere i neonati handicappati per terra nudi perché muoiano di freddo e di fame: sono gli ospedali. Anche se si dovrebbe comunque capire dal fatto che la pratica è stata documentata da un fotografo, che non può certo sapere in quali famiglie è nato un bambino handicappato ed entrare in tutte le case in cui ciò è avvenuto per fotografare e documentare: non è che ci voglia un’intelligenza da Einstein per arrivarci.
          Resta comunque il fatto che, anche se fossero le famiglie a farlo, se lo fanno solo con quelli handicappati e non con quelli normali, significa che le possibilità di sfamare un figlio le hanno.

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        • Figlia mia, le storie si raccontano tutte, non a rate. Quindi, prima c’erano i nazi che sterminavano i bambini. Ora è l’ospedale che li lascia fuori a congelare. Il tutto senza altra prova o riferimento a parte “l’amico di mio cuggino mi ha detto che”. Niente altro?

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      • Dimenticavo, i nazisti non c’entrano nulla. Vedi che siamo nel 2023. Lo so che vedi la data come 17/3/23, ma ti assicuro che i nazi non ci sono piú. Mi domando quante generazioni vi ci vorranno prima di superare il trauma e vedere i nazisti dappertutto

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        • Non li vedo dappertutto: li vedo dove ci sono. Per esempio in uno stato in cui si usano bandiere naziste, simboli nazisti, e si commemorano solennemente noti criminali nazisti a cui vengono intitolate vie e piazze. E in cui si eliminano sistematicamente gli handicappati, indipendentemente dalle condizioni economiche delle famiglie. Ma hai già ripetutamente dimostrato che per le tue capacità mentali questi sono concetti troppo complicati, quindi se non capisci neanche stavolta non tornerò a impiegare il mio tempo a rispiegare un’altra volta.

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    • Non stiamo parlando di episodi avvenuti in secoli bui, non stiamo parlando di cose che avvengono in qualche paese molto povero, o molto arretrato, che ne so, le isole Sentinel. Stiamo parlando dell’Ucraina, che ci viene descritta dai media occidentali come un paese moderno, il cui esercito ha sconfitto i tedeschi, con una cultura millenaria, patria di scrittori, artisti, inventori, il cui ingresso nell’unione europea è urgentissimo, perché ha tanto da darci e da insegnarci. No, la giustificazione della miseria finanziaria o culturale non c’è.

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      • Grazie: naturalmente lo sapevo anch’io che questa era la cosa giusta da dire, ma non mi andava di buttare via il mio tempo a spiegare le cose a chi ha preventivamente deciso di non voler capire. E d’altra parte però è anche giusto che qualcuno lo faccia.

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  2. Uhi, ma questa qua sopra è una maxi-trollata?
    (a trollare Barbara poi si pagano le conseguenze…)
    Vedo che nessuno ha tirato in ballo quella città del Peloponneso: che lì abbandonassero a morire i bambini “non idonei” è una bufala che si è perpetuata per secoli… e che non ho capito da chi è stata inventata.
    In U… purtroppo è reale (PS: Barbara, hai sentito che la Polonia fornirà i caccia agli U…?)
    Ciaociao

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