Una risposta

  1. Magari vanno più lentamente, ti fanno stare più tempo sul treno e salvano le statistiche.
    Scherzo, ma nemmeno poi tanto, a Roma il biglietto metropolitano è passato da un Euro a 1. 5 però ora dura mezz’ora di più, hanno salvato le loro statistiche e io mi porto in tasca ore di potenziale uso che non mi servono. Vesto i panni del provocatore, cosa ne pensi?

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    • Beh, direi che hanno ragione: dato che oltre a un record mondiale per omicidi, stupri e rapine non hanno nient’altro di cui occuparsi, dovranno pure impiegare in qualche modo il loro tempo, no? Altrimenti se si lasciano sopraffare dalla noia rischiano di cadere nella depressione, poveri cari.

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  2. Già… ci vorrebbe un paradiso fatto di libri, e quello che hai indicato tu si potrebbe bruciare 😀 Quanto ai prezzi dei treni, beh, mi sono sempre chiesta perché l’aumento del costo del biglietto non sia mai corrisposto ad un miglioramento del servizio, ma semmai ad un peggioramento lento e costante.

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    • Non è che ci sia solo quello, da bruciare, ma è sempre il primo che mi viene in mente se mi capita da associare la parola “libri” alla parola “spazzatura”. Quanto ai treni, ormai in questo blog ho fatto una vera e propria treneide con i miei pur non frequenti viaggi con questo mezzo.

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  3. Mi meraviglio della vostra meraviglia…il calcolo dell’inflazione è sempre stato un calcolo artefatto per poter avvalorare una situazione economica altrimenti indimostrabile. E non ci vuole molto, essendo l’inflazione una variazione media di prezzo rispetto ad un priodo precedednte. Basta inserirvi un prodotto elettronico che, come si sa, dimezza il prezzo in 6 mesi e tenervelo nel paniere per 3 o4 anni. Il risultato globale sara addirittura deflattivo. Poi il televisore non si mangia, ma questo è altro discorso. Oppure, basta eliminare qualche bene sospetto ed inserirvene uno nuovo, che non avendo paragone con aeriodi precedenti da come risultato un bello zero inflattivo. Ecco perchè aumenti del 10 o 15% di alcuni beni passano inosservati all’indice generale. Aggiungeteci il gfatto che non sono “pesati” (ossia che 1% in più sul pane è ben più “pesante” del 10% sul cinema), ed avete il quadro completo. Fa sempre parte della serietà del sistema Italia.

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    • Quello che dice Abest è sostanzialmente corretto, però la pesatura esiste. Ciò non toglie che i dati siano pesantemente artefatti. In realtà, il meccanismo che consente di abbassare i dati ufficali è soprattutto frutto dell’inserimento continuo di nuovi articoli, con l’uscita di altri. Per i nuovi articoli, si riparte da zero, mentre gli aumenti sui vecchi articoli non sono considerati. Per colmo di ipocrisia, questo giochino viene spacciato come virtuosa attenzione dell’ISTAT ai consumi reali, con aggiornamento continuo del paniere.

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      • Diciamo che questa è una grossa fortuna per chi paga l’affitto: un aumento correlato con l’inflazione reale per me significherebbe da 100 a 150 euro al mese in più. In compenso con questo giochino è fregato alla grande chi ha due soldi in banca, con lo zero virgola qualcosa di interessi sul conto e l’uno virgola (forse) qualcosa su bot e roba del genere. Quello che colpisce è la serietà con cui gli addetti ai lavori annunciano i dati facendo finta di credere che la gente ci creda.

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  4. Treno da Monterosso per Grosseto.
    Fa anche la fermata che ci interessa. Saliamo ma il treno, bello a 2 piani senz’aria condizionata,si ferma a La Spezia per un guasto. Non sentiamo nessun comunicato, quindi perdiamo la coincidenza rimanendo sul treno come babbei.
    Poi sale uno del personale e ci comunica il fatto.
    Saliamo sul primo treno che troviamo, a prenotazione, ma ci fanno scendere.
    Dico al controllore “certo che oggi come frerrivie dello stato avete fatto schifo”. Mi becco del maleducato.Per fortuna non ha sentito quel che gli ho detto dopo se no finiva a schiaffi.Ma non era chiaro che ce l’avevo con le ferrovie dello stato e non con lui ?
    Comunque siamo arrivati a destinazione con quasi 2 ore di ritardo.Ma il carretto almeno era bello fresco.Abbiamo comunque scoperto che in giro molta gente non si lava.( Ue,controllore non c’è l’ho con te)!

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    • Bene, abbiamo un nuovo capitolo della treneide di questo blog. Comunque è stata meglio la mia di un paio d’anni fa, quando anziché arrivare a Roma Termini alle dieci di sera sono approdata a Tiburtina alle tre di notte (e aspettare un taxi, a quell’ora, sotto la tangenziale…) Quanto al controllore, evidentemente è uno di quelli che si immedesimano talmente con l’azienda per cui lavorano, che sentono ogni critica come un insulto personale. Un po’ come Berlusconi, che si immedesima talmente con se stesso che prende ogni critica alle sue azioni personali per un attacco selvaggio al se stesso istituzionale. O forse viceersa. Sì insomma, spero che mi sono capita…

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  5. Aggiungo allora il mio racconto – anche se risale a alcuni anni fa. Sono arrivata a Roma in aereo, e ho preso il treno che porta a Termini per poi proseguire. A meta’ strada il treno si ferma. Dopo un po’ di tempo di attesa informano che la linea e’ bloccata, quindi il treno non puo’ continuare. Scendete tutti e continuate con altri mezzi.
    A nessuno e’ passato per la mente di restituire i soldi del biglietto del treno. Ne’ di mettere a disposizione un servizio di autobus appositi o di taxi a loro spese. Semplicemente tutti i passeggeri hanno dovuto scendere trascinandosi dietro le loro valigie (il treno veniva dall’aereoporto…) fino alla fermata dell’autobus, dove tutti si sono rifiutati di pagare il biglietto. Il controllore non e’ salito, non so come sarebbe finita se fosse passato.
    E un altro punto: perche’ una volta quando volevo andare a Milano bastava che controllassi i treni, e potevo scegliere se andare con uno lento e pagare meno, con uno veloce e piu’ caro, o anche prenotare il posto e essere sicura di stare seduta, mentre adesso devo decidere prima a che ora partiro’ e tornero’ fra 1-2-3 giorni, e se non lo faccio rischio di rimanere a terra perche’ sono finiti i biglietti? E il,tutto per un prezzo estremamente piu’ alto? E’ vero che i treni sono piu’ veloci, ma se aggiungo il tempo necessario per andare prima apposta in stazione a comprare il biglietto ci metto di piu’ alla fine!

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    • In effetti a me va bene, perché in un posto piccolo come questo in stazione ci arrivo in un attimo e di coda non c’è mai più di qualche minuto, ma nelle grandi città è un problema davvero. Immagino si possa acquistare anche in internet, come per l’aereo, ma mi sa che non sempre sia possibile. Quanto ai disagi, sono effettivamente abbastanza frequenti, e se ti lamenti magari si offendono pure, come nell’episodio raccontato da “nessuno”.

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