Considerando che Barbara è solita mostraci i paradossi della umanità, sarei propenso anche io a dare una risposta simile a quella di Fiorella. Osservando lo sfondo della foto e l’abbigliamento dei personaggi è presumibile datare la foto negli anni 50 del secolo scorso. In quel periodo immagino che una parte del Medio Oriente fosse sotto l’influenza del mondo anglosassone per cui sarà stato possibile assistere ad una scena simile. Ho provato ad allargare l’immagine ma si sgrana la qualità non è delle migliori. Ero alla ricerca di qualche dettaglio in più. Certo che se le cose fossero andate davvero così si può affermare che hanno fatto passi da gigante. Dal mostrare le gambe ad essere coperte dalla testa ai piedi…che meraviglia il progresso civile del califfato arabo.
Barbara, ma tra quanto scioglierai il mistero del luogo in cui è stata scattata la foto?
Mi sa tanto che ci avete quasi azzeccato, Fabio e Fiorella.
Visto il bianco e nero, gli abiti e il contesto, potrebbe essere la foto di un Paese mediorientale in via di sviluppo. Troppo semplicistico tirare a indovinarne la provenienza se fosse stata scattata in Occidente.
Vittoria, io mi sono mantenuto sul vago perché non è davvero possibile collocarla geograficamente. Comunque ho seguito l’intuizione di Fiorella. Sai fantasticavo che tra un po’ Barbara inserisce la restante parte della foto cosi salta fuori un folto gruppo di donne in abito tipico…il burka.
Barbara, io giurin giuron, non ho gloggato, ma ho semplicemente ricordato come era l’Iran, prima…e dai racconti della mia amica Silvana de Mari.
Certa che fa, venire i brividi a pensare come era una volta, dovrei essere contenta, come si e’, per aver diciamo, “vinto” un indovinello, ma, invece, ho una grande tristezza mista a rabbia che non ti dico.
Saluti.
Si, credo che il contrasto con l’ attuale realtà sia molto forte.
Hanno lottato con grosso apporto politico ossia l’ attuale in molti paesi
europei. Finendo in una situazione politica dittatoriale e con forte regresso della democrazia. Credo che sia la Persia.Poi Iran.
Barbara, non vorrai tenerci sulle spine tutto il giorno? Sarà mica l’enigma della sfinge. Il fatto che tu scriva “fuoco” mi fa comprendere che realmente si tratta dell’area mediorientale. Sarà stata scattata nello Yemen?
Barbara, il mio riferiemnto in merito all’abito tipico (burka) è stata una associazione davvero casuale. Come avevo scritto fantasticavo su una parte mancante della foto. Mistero svelato.
Il fatto è che anche si tende a chiamare genericamente burka tutti gli abiti a copertura integrale, in realtà burka è il nome solo dell’abito che portano in Afghanistan, gli altri hanno forme e nomi diversi. Quindi in questo senso il nome dell’abito rappresentava l’aiutino che qualcuno aveva chiesto.
Senza google si va a casaccio. Invece google ti informa che è una immagine anni 50-60 scattata in Afganistan. Curiosamente l’immagine gira solo su siiti del mondo di lingua spagnola!
Bene, adesso sarò costretta a frustarti! (e non illuderti che la distanza ti aiuti: fra un mese e mezzo sono lì e provvederò!)
Io comunque l’ho vista per la prima volta alcuni anni fa postata da Giulio Meotti che l’aveva presa da un sito in inglese.
Accipicchia, che cambiamento! Dico, per l’Afghanistan.
Povere donne, invero. Eppure il Corano parla chiaro.
Il mondo musulmano si sta rivelando per quello che è veramente e sta solo applicando le sure di Maometto – regressive e violente. Letteralmente.
Penso che le poche donne islamiche che vorrebbero dissentire preferiscono tacere o non esprimono i propri dubbi per paura, e di sicuro per colpa di un islam analfabeta che non vuole aprirsi a una nuova esegesi. Che dovrebbe riconciliare fede e ragione.
I dischi stereo compatibili si vendevano tra la fine degli anni ’50 e la prima metà dei ’60. Visto il luogo, sarà senz’altro verso la fine della finestra temporale.
Il povero David, che patirà sotto la verga di Barbara, forse avrà semplicemente digitato: Afghanistan foto anni 50( o 60) immagini. Ed è una delle prime foto. Ecco, David, ti faccio compagnia: frustate anche per me.
No: per fare questo devi sapere già quello che cerchi; quello che ha fatto David è stato di caricare la foto nella ricerca per immagini (quello che faccio io quando trovo una foto di “bambini palestinesi uccisi dagli israeliani”, per trovare la prima attribuzione della foto originale) e leggere che cos’è.
Fin da principio ho scartato questa ipotesi anche se potrebbe essere
abbastanza giusta …Israele dove il mondo ebraico e arabo appartengono allo stesso stato e quest’ ultimi hanno conservato il tipico
abbigliamento arabo con abiti lunghi. velo appoggiato sulla testa di colore nero. Anche se specialmente le generazioni piu’ giovani possono
vestire all’ occidentale.
L’articolo originale era su Foreign Policy, parecchi anni fa, e mi pare di ricordare che ci fossero tutte e tre quelle foto, quindi quest’altro – che evidentemente, a differenza di me, lo aveva conservato (io avevo tenuto solo il link, che a partire da un certo momento ha smesso di essere linkante) – lo ha ripreso in occasione della strage per fare più o meno lo stesso discorso che faccio io quando mi dicono che bisogna avere pazienza perché loro progrediscono più lentamente di noi.
Naturalmente non è che in epoca pre-talebani tutte le donne afghane girassero così, però capitava di vederne e, a quanto pare, avevano anche la possibilità di uscirne indenni (quella a sinistra, per inciso, oltre a due splendide gambe a occhio ha anche un culo strepitoso). Una mia amica, più vecchia di me, a quei tempi ha preso una macchina a noleggio in India, ha attraversato il Pakistan, è entrata in Afghanistan e se lo è girato tutto. Da sola. Oggi pare fantascienza.
Quando leggo la parola “talebani”, per associazione di idee si affaccia la parola “Malala”, e subito dopo l’immagine di un bastone che picchia sulle zucche di quei delinquenti-deficienti fino a sfilacciarsi come fosse stoppa.
Poi si cambia bastone e si ricomincia……..
Milano?
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Non gugheleggio, va bene, ma io non ho la più pallida idea su dove sia stata scattata quella foto. Un aiutino?
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Forse in Iran, o Siria, comunque in un paese dove ora ci sono sti barbari?
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Magari a Torino…
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Considerando che Barbara è solita mostraci i paradossi della umanità, sarei propenso anche io a dare una risposta simile a quella di Fiorella. Osservando lo sfondo della foto e l’abbigliamento dei personaggi è presumibile datare la foto negli anni 50 del secolo scorso. In quel periodo immagino che una parte del Medio Oriente fosse sotto l’influenza del mondo anglosassone per cui sarà stato possibile assistere ad una scena simile. Ho provato ad allargare l’immagine ma si sgrana la qualità non è delle migliori. Ero alla ricerca di qualche dettaglio in più. Certo che se le cose fossero andate davvero così si può affermare che hanno fatto passi da gigante. Dal mostrare le gambe ad essere coperte dalla testa ai piedi…che meraviglia il progresso civile del califfato arabo.
Barbara, ma tra quanto scioglierai il mistero del luogo in cui è stata scattata la foto?
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Mi sa tanto che ci avete quasi azzeccato, Fabio e Fiorella.
Visto il bianco e nero, gli abiti e il contesto, potrebbe essere la foto di un Paese mediorientale in via di sviluppo. Troppo semplicistico tirare a indovinarne la provenienza se fosse stata scattata in Occidente.
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Vittoria, io mi sono mantenuto sul vago perché non è davvero possibile collocarla geograficamente. Comunque ho seguito l’intuizione di Fiorella. Sai fantasticavo che tra un po’ Barbara inserisce la restante parte della foto cosi salta fuori un folto gruppo di donne in abito tipico…il burka.
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Fiorella+Fabio+Vittoria: fuoco.
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Barbara, io giurin giuron, non ho gloggato, ma ho semplicemente ricordato come era l’Iran, prima…e dai racconti della mia amica Silvana de Mari.
Certa che fa, venire i brividi a pensare come era una volta, dovrei essere contenta, come si e’, per aver diciamo, “vinto” un indovinello, ma, invece, ho una grande tristezza mista a rabbia che non ti dico.
Saluti.
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Si, credo che il contrasto con l’ attuale realtà sia molto forte.
Hanno lottato con grosso apporto politico ossia l’ attuale in molti paesi
europei. Finendo in una situazione politica dittatoriale e con forte regresso della democrazia. Credo che sia la Persia.Poi Iran.
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Barbara, non vorrai tenerci sulle spine tutto il giorno? Sarà mica l’enigma della sfinge. Il fatto che tu scriva “fuoco” mi fa comprendere che realmente si tratta dell’area mediorientale. Sarà stata scattata nello Yemen?
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No. In un commento precedente hai detto una cosa importante per l’identificazione del luogo.
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Afghanistan
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e non ho googlato…
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Hai colto il riferimento di Fabio?
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il suo riferimento è esattamente quello che ho pensato io
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Barbara, il mio riferiemnto in merito all’abito tipico (burka) è stata una associazione davvero casuale. Come avevo scritto fantasticavo su una parte mancante della foto. Mistero svelato.
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Il fatto è che anche si tende a chiamare genericamente burka tutti gli abiti a copertura integrale, in realtà burka è il nome solo dell’abito che portano in Afghanistan, gli altri hanno forme e nomi diversi. Quindi in questo senso il nome dell’abito rappresentava l’aiutino che qualcuno aveva chiesto.
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Senza google si va a casaccio. Invece google ti informa che è una immagine anni 50-60 scattata in Afganistan. Curiosamente l’immagine gira solo su siiti del mondo di lingua spagnola!
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Bene, adesso sarò costretta a frustarti! (e non illuderti che la distanza ti aiuti: fra un mese e mezzo sono lì e provvederò!)
Io comunque l’ho vista per la prima volta alcuni anni fa postata da Giulio Meotti che l’aveva presa da un sito in inglese.
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David, hai un mese e mezzo per organizzare la fuga. In caso contrario temo che vedremo postate le foto delle tue spalle segnate dai colpi di frusta.
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Potrei pensare al Libano. Stato distrutto ..mentre ai miei tempi scolastici veniva indicato fra i migliori nel M.O
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Io dico in Iran, a Teheran…
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No! Tunisia …?
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Accipicchia, che cambiamento! Dico, per l’Afghanistan.
Povere donne, invero. Eppure il Corano parla chiaro.
Il mondo musulmano si sta rivelando per quello che è veramente e sta solo applicando le sure di Maometto – regressive e violente. Letteralmente.
Penso che le poche donne islamiche che vorrebbero dissentire preferiscono tacere o non esprimono i propri dubbi per paura, e di sicuro per colpa di un islam analfabeta che non vuole aprirsi a una nuova esegesi. Che dovrebbe riconciliare fede e ragione.
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I dischi stereo compatibili si vendevano tra la fine degli anni ’50 e la prima metà dei ’60. Visto il luogo, sarà senz’altro verso la fine della finestra temporale.
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Ciao a tutti, potrebbe essere un negozio di dischi a Damasco, Beirut o Cairo?
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Il povero David, che patirà sotto la verga di Barbara, forse avrà semplicemente digitato: Afghanistan foto anni 50( o 60) immagini. Ed è una delle prime foto. Ecco, David, ti faccio compagnia: frustate anche per me.
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No: per fare questo devi sapere già quello che cerchi; quello che ha fatto David è stato di caricare la foto nella ricerca per immagini (quello che faccio io quando trovo una foto di “bambini palestinesi uccisi dagli israeliani”, per trovare la prima attribuzione della foto originale) e leggere che cos’è.
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Fin da principio ho scartato questa ipotesi anche se potrebbe essere
abbastanza giusta …Israele dove il mondo ebraico e arabo appartengono allo stesso stato e quest’ ultimi hanno conservato il tipico
abbigliamento arabo con abiti lunghi. velo appoggiato sulla testa di colore nero. Anche se specialmente le generazioni piu’ giovani possono
vestire all’ occidentale.
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L’articolo originale era su Foreign Policy, parecchi anni fa, e mi pare di ricordare che ci fossero tutte e tre quelle foto, quindi quest’altro – che evidentemente, a differenza di me, lo aveva conservato (io avevo tenuto solo il link, che a partire da un certo momento ha smesso di essere linkante) – lo ha ripreso in occasione della strage per fare più o meno lo stesso discorso che faccio io quando mi dicono che bisogna avere pazienza perché loro progrediscono più lentamente di noi.
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La foto sembra provenire da questo articolo del nostro amico GMR
http://www.stateofmind.it/2015/01/charlie-hedbo-tolleranza/
Siccome mi sembra strano che sia Afghanistan, voglio chiedergli la fonte.
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Naturalmente non è che in epoca pre-talebani tutte le donne afghane girassero così, però capitava di vederne e, a quanto pare, avevano anche la possibilità di uscirne indenni (quella a sinistra, per inciso, oltre a due splendide gambe a occhio ha anche un culo strepitoso). Una mia amica, più vecchia di me, a quei tempi ha preso una macchina a noleggio in India, ha attraversato il Pakistan, è entrata in Afghanistan e se lo è girato tutto. Da sola. Oggi pare fantascienza.
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Quando leggo la parola “talebani”, per associazione di idee si affaccia la parola “Malala”, e subito dopo l’immagine di un bastone che picchia sulle zucche di quei delinquenti-deficienti fino a sfilacciarsi come fosse stoppa.
Poi si cambia bastone e si ricomincia……..
Scusa se il commento è fuori tema…..
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