Il capitano della nazionale spagnola Sergio Ramos ha commosso Israele quando la scorsa notte, dopo la partita vinta per 1-0 con la nazionale israeliana, ha incontrato i familiari di Hail Setawi, un agente druso della guardia di frontiera ucciso in un attentato palestinese nel luglio scorso nella Spianata delle moschee di Gerusalemme. Setawi era un fan del Real Madrid, faceva parte del club locale della tifoseria e aveva impartito il nome ‘Ramos’ al suo primogenito, nato due settimane prima dell’attentato. Ieri il campione spagnolo ha incontrato il suo piccolo omonimo e gli ha donato una tutina con i colori della nazionale spagnola. Il suo gesto ha vivamente commosso i familiari dell’agente e ha avuto grande risalto nei media locali. ”E’ una storia emozionante” ha scritto su Facebook il fratello di Setawi. “Ramos e’ una persona che ti commuove, ha un cuore enorme e ha realizzato un sogno gigantesco della nostra famiglia, dopo che abbiamo perso quanto avevamo di più caro”.
(ANSA, 10 ottobre 2017)
Perché sono i piccoli gesti che fanno i grandi uomini.
barbara
Bello: ma non parli di calcio, parli di Uomini
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E hai ragione anche tu.
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Il gesto…l’ incontro..non facile con chi ha subito un lutto così importante e per di piu’ da
mano assassina di stampo terroristico.
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Eh sì.
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Grande uomo Sergio Ramos!
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Grande davvero.
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Anche un grandissimo giocatore (non sempre le due cose vanno insieme, ovviamente), uno che in campo ci mette più grinta e personalità di ottanta Messi messi insieme, soprattutto nelle partite difficili.
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Probabilmente perché oltre al portafogli ci mette anche il cuore, esattamente come ce lo mette nel guardarsi intorno, vedere quello che succede e trovare il modo di fare la cosa giusta nel momento giusto, di quelle apparentemente piccole in sé, ma che lasciano il segno.
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