Stiamo bruciando i campi dei giudei, guarda che spettacolo!
Vero che siamo bravi?
E i bambini? Non vorremo mica lasciarli a casa, vero? Via tutti anche loro a godersi lo spettacolo!
E per non rischiare che non lo vedano bene, piccoli come sono, li mettiamo in prima fila, davanti a noi, così possono vedere bene i soldati israeliani quando rispondono alle molotov che gli lanciamo.
Nel frattempo a Barkan va in onda un altro delizioso spettacolo. L’attrice protagonista è Kim Levengrond Yechezq’el
Aveva ventinove anni; il palestinese l’ha legata alla sedia, poi le ha sparato. Secondo attore è Ziv Hajbani
trentacinque anni: dopo Kim è toccato a lui. Terza attrice una donna di cui ignoro il nome, di cinquantaquattro anni, all’ospedale con una fucilata nello stomaco. Comparsa Chai Yechezq’el,
diciotto mesi, che non vedrà mai più la mamma. Sceneggiatore e regista questo baldo giovane che, terminate le riprese, si allontana dalla scena.
E questi sono i suoi compatrioti che festeggiano con la consueta distribuzione di dolci la felice riuscita dell’impresa.
E niente, dobbiamo metterci in testa che la pace si fa coi nemici, che con loro dobbiamo dialogare, che senza dialogo non si risolve niente e col dialogo si risolve tutto, che se gli regaliamo anche una fettina di culo ci ameranno incondizionatamente…
barbara
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