Una risposta

  1. Non so che cosa abbia detto il matematico, ma di fronte all’indicibile orrore della Shoah, dico solo questo: ci sono troppi mestieranti della storia, dell’informazione e della filosofia che in modo del tutto criminale, la negano.
    Il che è inaccettabile ed infatti, non deve essere accettato.
    Purtroppo spesso si arriva a fare dei paragoni con altri genocici (che pure ci sono stati, beninteso): penso per es. a quello degli armeni… ma questo non può certo condurre ad un giustificazionismo nè ad un negazionismo.
    E così, passa allegramente tutto… in cavalleria. E magari si dà spazio ad uno come Priebke!
    Ripeto: qui non so che cosa abbia detto Oddifreddi, ma so che cosa penso e che cosa ho detto e dirò sempre io: nessun negazionismo, nessun oblio. Mai!
    Ciao.

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    • tra l’altro il tizio in questione nega solo la shoah: di tutti gli eventi storici accaduti finora, ha dei dubbi solo su quella. E si intuisce facilmente perche’…fare il matematico rende poco, crearsi un’immagine di uomo rigoroso che non crede alle favole rende molto di piu’, ma bisogna spararle grosse per salire alla ribalta…un mediocre che faceva meglio a rimanere il devoto seminarista che era da giovane

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      • Mi viene in mente quando, con gli accordi di Oslo, l’area in cui si trova la tomba di Giuseppe è passata sotto l’amministrazione palestinese, e immediatamente i palestinesi l’hanno assaltata e devastata, e il giornalista spiegava che ovviamente la storia che lì sia sepolto Giuseppe è solo una leggenda; poi, in un altro momento del servizio, parlava del luogo da cui Maometto è partito per il suo viaggio in cielo a bordo dell’asina bianca, e quello invece era un dato storico inoppugnabile.
        PS: non solo fare il matematico non rende granché, ma per avere almeno un minimo di credibilità come matematico bisognerebbe avere qualche neurone in più di quelli di cui dispone quel signore.
        PPS: ah, era seminarista? Non lo sapevo. Molto interessante (sarebbe stato un fallito anche come prete, comunque).

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        • Ti dirò, concordo solo in parte. E’ un po’ come con l’alcol: c’è chi ha la sbronza ridereccia e chi quella lacrimogena, chi quella aggressiva e chi quella sessuale… Ma non è che tu sei un casto immacolato che il sesso ti fa schifo e poi bevi un bicchiere e diventi un satiro assatanato e salti addosso a ogni donna che vedi: semplicemente l’alcol ti abbassa il controllo e viene allo scoperto la tua vera personalità. Dal seminario escono anche brave persone, perché erano brave persone prima di entrarci e tali, nonostante tutto, sono rimaste, così come non diventi aggressivo con qualche bicchiere se aggressivo non sei già di tuo per natura. Poi, certo, se in seminario ci entra un odifreddi, la catastrofe è assicurata.

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  2. Riccardo,
    sono assolutamente contrario al negazionismo, però lo sono anche alle “precedenze” e alla classificazione dei morti (seria A, seria B, ecc. ecc.)
    Il 900 è stato il secolo più nefasto che ha prodotto oltre 250.000.000 di morti vittime di dittature, odi razziali e religiosi.
    Mentre Hitler sterminava 6.000.000 di Ebrei Stalin uccideva 30.000.000 di Russi (cinque volte tanto), sempre nello stesso secolo, Pol Pot ha dimezzato i Cambogiani portandoli da 6 a 3milioni, potrei proseguire con altre situazioni, come hai anche tu ricordato.
    Mi piacerebbe che i morti avessero tutti lo stesso diritto alla memoria, non al negazionismo ma no anche alle “preferenze”, così non impariamo niente dalla storia.

    TADS

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    • A dedicarsi ai conteggi ci si trova sempre su un piano inclinato ed estremamente scivoloso. Hitler è responsabile della morte di 6 milioni di ebrei ma anche di decine di milioni di altre persone morte nella guerra da lui voluta e scatenata. Le vittime innocenti sono tutte uguali ma non sono tutti uguali i carnefici e non sono sicura che sia giusto trattare tutte le vicende allo stesso modo: la caratteristica specifica della Shoah è quella di avere pianificato a tavolino lo sterminio di un intero popolo, di essere andati a cercare le vittime casa per casa, di avere sacrificato a questo scopo perfino una possibile vittoria nella guerra (quando, verso la fine, le cose stavano andando malissimo e servivano treni per trasportare nuove truppe al fronte, si è rinunciato a trasportarle per dare la precedenza alle deportazioni). Non si tratta di preferenze, bensì di distinzioni. Senza, beninteso, dimenticare nessuno, e infatti in questo blog non mancano rievocazioni del genocidio armeno, degli stermini staliniani, degli orrori della Cambogia di Pol Pot…

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      • in questo blog non mancano rievocazioni e questo lo apprezzo molto, mancano però in tutti gli altri posti, mass media in testa.

        Io non faccio distinzioni, pur riconoscendo che l’olocausto meriti comunque riflessioni diverse e interpretazioni diverse. Nel mio intervento ho espresso rammarico, rammarico per quella che pare essere una “preferenza” (ripeto, non mi riferisco a te)

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  3. Qui si tratta di un mentecatto che non ha mai combinato nulla di significativo e grazie a questa ignominia è riuscito a far parlare un po’ del suo miserabile se stesso.
    È vero che i patimenti delle vittime non tollerano graduatorie e, come scrisse Saba in una bellissima poesia, il “dolore è eterno, ha una voce e non varia”. Però le cause, il contesto, i carnefici, i complici ecc, sono diversi e in quanto tali vanno studiati, compresi e ricordati. Trasformare il giorno della Memoria, come a volte si cerca di fare, in una commemorazione di tutto e di tutti non serve.
    Non so come spiegarmi e spero di non essere fraintesa, ma essendo parte della cultura europea e del mondo occidentale, mi sento chiamata in causa costantemente dalla Shoà in un modo assolutamente speciale. E ancora di più avendo davanti un Europa dove l’antisemitismo è vivo e vegeto, e dove Israele, anziché essere capito (non dico appoggiato, sarebbe davvero troppo!!) è ridotto al rango di nazione paria.

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    • Sì. E va anche considerato che oggi come oggi nessuno sta programmando di tornare a sterminare armeni, cambogiani, russi ecc., mentre lo sterminio totale degli ebrei (e non solo di quelli residenti in Israele) è esplicitamente dichiarato negli statuti di hamas e di hezbollah, e costantemente perseguito nelle loro azioni, con una buona fetta di mondo che fa il tifo per loro. Quindi, oltre a tutto il resto, è anche una questione di priorità.

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  4. Odifreddi mi sembra uno di quei super-scettici, che se non vede non crede, perciò ti risponderebbe che quella foto rappresenta solo un muro con dei graffi. Ci vorrebbe la macchina del tempo per fargli cambiare idea!

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    • 1. Un superscettico questo ragionamento lo fa per tutto, e non è il caso del signor Odifreddi.
      2. I campi di sterminio li possono visitare tutti, le camere a gas le possono visitare tutti, le migliaia di barattoli di Zyklon B le possono vedere tutti, le tonnellate di occhiali scarpe capelli eccetera le possono vedere tutti, i resti dei forni crematori li possono vedere tutti, le foto delle montagne di scheletri le possono vedere tutti, i sopravvissuti col numero sul braccio li possono vedere tutti. Quindi Odifreddi che afferma che le camere a gas sono la verità imposta dai vincitori non è un superscettico: è un cretino integrale, punto.

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  5. nessuna intenzione di negare l’olocausto (non mi sembra che Odifreddi sia un negazionista!)… ci sono un mare di prove. Poi se i milioni di morti fossero 3 o 4 invece di 6 non cambierebbe molto. Il problema pero’ e’ che la foto che hai postato non rappresenta affatto le famose unghie dei poveracci gassati. La foto in questione, chiunque sia stato a Auschwitz lo sa, e’ stata scattata nel campo principale in una ricostruzione delle camere a gas, non a Birkenuau. Io ho messo la mano sul quel muro e ti assicuro che era impossibile graffiarlo con le unghie. Ci sono inoltre varie scritte e stelle di Davide sicuramente lasciate da vari turisti in un secondo tempo. I famosi graffi quindi sono sicuramente un falso che a pero un gran effetto mediatico! Attenzione a non confondere la ricerca della verita’ e la lotta contro il negazionismo neo-nazista con la becera propaganda sionista. Il noto “nazista” Finkelstein ha scritto un libro a proposito, L’industria dell’olocausto… lo consiglio a tutti i lettori del blog 🙂

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