MA LI PAGANO PER SCRIVERE QUESTE PORCATE?!

Mi riferisco all’articolo trovato in google news a proposito dell’accoltellamento di un ebreo a Milano davanti a una pizzeria ebraica. Scrive l’esimio signor giornalista: “L’uomo indossava gli abiti tipici della comunità ebraica”. Qualcuno potrebbe cortesemente illustrarmi quali siano gli “abiti tipici” della quindicina di milioni di appartenenti alla comunità ebraica mondiale? Scrive poi il suddetto esimio che “L’aggressione non ha, al momento, evidenze che possano far pensare a una matrice antisemita”. Cioè, uno, di fronte a un locale notoriamente ebraico, accoltella un ebreo che indossa “gli abiti tipici della comunità ebraica”, ma niente fa pensare che si possa trattare di un’aggressione antisemita (sì, ok, questo al giornalista l’ha detto la polizia, ma anche quelli sono pagati per dire porcate, evidentemente). E come si fa a sapere che non è un’aggressione antisemita? Perché l’aggressore non ha detto frasi antisemite, ecco, potreste immaginare un argomento più convincente? E in più l’aggressore non parlava arabo (perché ha solo farfugliato “ti ammazzo” e da due parole farfugliate chiunque è in grado di capire quale, sia, o almeno quale non sia, la madrelingua di una persona), il che ci è di grandissimo conforto, perché ci rassicura che, a parte gli arabi, non esistono (e non sono mai esistiti?) altri antisemiti al mondo. Ma vaffanculo, va’. (qui)

barbara