LA DOMANDA CHE UNO SI PONE

Dopo ogni carneficina in grande stile, come quella di Parigi, regolarmente leggiamo immediatamente dopo, questione di ore, di irruzioni in appartamenti da parte della polizia, che evidentemente sapeva in quali appartamenti fare irruzione; leggiamo di arresti in gran numero da parte della polizia, che evidentemente sapeva quali persone arrestare; leggiamo di interrogatori da parte della polizia, che evidentemente sapeva quali persone fosse utile interrogare. La domanda, ovvia, è: ma perché diavolo non l’hanno fatto prima? Non essendo cultrice di teorie complottiste, l’unica spiegazione che trovo è che anche per il terrorismo valgano le stesse regole della “legittima difesa”, che diventa legittima solo se prima di reagire aspetto che il rapinatore mi abbia fatta fuori.
Poi si lamentano che la gente si butta sempre più a destra e diventa sempre più forcaiola.

barbara

MI AUTO-DIS-CENSURO

Qualche settimana fa, in un blog che frequento abitualmente (e in cui abitualmente commentavo; d’ora in poi non so se continuerò a frequentarlo, sicuramente non vi compariranno mai più miei commenti), in un post sulle discusse affermazioni di Netanyahu qualcuno aveva sollevato la questione di possibili contatti fra regime nazista e sionisti, citando gli studi di un certo autore; il titolare del blog ha categoricamente negato che sia mai esistito niente del genere. Poiché so che quanto affermato dal Signor Titolare è falso, ritenendo che la sua affermazione fosse dovuta a ignoranza – si tratta di un episodio molto poco noto, in effetti – sono intervenuta per esporre quanto avvenuto, cioè questo. Nel 1934, ossia all’inizio del regime nazista, vi sono stati effettivamente contatti fra autorità del regime e dirigenti del movimento sionista: ai nazisti interessava liberarsi in qualunque modo degli ebrei, ai sionisti interessava portare il maggior numero possibile di ebrei in Palestina: vi era quindi una convergenza di interessi e, realisticamente, le due parti hanno optato per un’utile collaborazione. A tale scopo era stato effettuato anche un viaggio congiunto per studiare sul campo la realizzazione del progetto (N.B.: è esattamente qui che si inserisce l’intervento del Gran Mufti riportato da Netanyahu – che ha pasticciato di brutto con le date, ma non con il merito della questione -, il quale, in un momento in cui Hitler era fermamente deciso a liberarsi degli ebrei ma non ne aveva ancora pianificato la totale eliminazione fisica, gli suggerisce di liberarsene sterminandoli per impedire il loro trasferimento nel territorio del Mandato Britannico, dove peraltro il suddetto Gran Mufti aveva già scatenato numerose stragi in grande stile). Quando, poco tempo dopo, l’antisemitismo di regime si è fatto più aggressivo, questi contatti sono diventati estremamente imbarazzanti per entrambe le parti, che hanno fatto di tutto per cancellarne ogni traccia, e infatti ne sono rimaste molto poche, così come sono rimaste in circolazione pochissime copie della medaglia commemorativa coniata in occasione del viaggio, cioè questa (cliccare e poi ricliccare per ingrandire e leggere la didascalia):
medagliaviaggiopalestinader-angriff1934
Il mio commento è stato lasciato per settimane in moderazione, e infine cestinato. E così, visto che queste INFORMAZIONI DOCUMENTATE mi sono state censurate in casa d’altri, mi auto-dis-censuro da sola e le pubblico in casa mia (a qualcuno, evidentemente, la verità fa paura. A me no, anche se so benissimo che i soliti noti – leggi i soliti coglioni – si precipiteranno a strumentalizzarla).

barbara