VENTI, TRENTA, CINQUANTA CHILI

Persi in tre mesi, in due mesi, in dodici giorni…
Qualunque sito apriamo, onnipresenti come le mosche nella cacca, le troviamo lì: le pubblicità miracolose. Perdere miliardi di chili grazie a uno strano metodo che i medici non vogliono che conosciamo, guadagnare novemila euro al mese senza fare niente come quel ragazzo che per questo le banche odiano (io conoscevo una che ne guadagnava molti di più stando semplicemente stesa a letto, se è per quello, ma non ho mai sentito che le banche la odiassero), e quella nonna di 55 anni che ne dimostra 35 e che i dermatologi odiano per il miracoloso metodo che ha scoperto, e quello che i tricologi odiano perché ha trovato il metodo per farsi ricrescere tutti i capelli e da completamente pelato che era adesso pare Branduardi che a sto punto mi sa che ha ragione il papa che siamo in guerra perché abbiamo perso la pace, con tutta sta gente che non ha altro da fare che passare la vita a odiare, boh. Comunque i chili, dicevamo. Persi a volte grazie a un metodo scoperto personalmente dall’ex cicciona, a volte grazie a trucchi (trucchi? Ma i trucchi non sono quella cosa che serve a far sembrare le cose diverse da quello che sono? Ach, questi diavoletti cialtroncelli che si dimenticano sempre i coperchi!). Allora, io ho raccattato su un po’ di queste immagini di prodigiosi dimagrimenti; adesso ve le schiaffo qui e poi ci ragioniamo un po’ su, ok?
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prima-dopo
Notiamo intanto che solitamente le foto sono piuttosto piccole, in modo da rendere difficile vedere chiaramente i dettagli. Poi osserviamo la posizione: non è mai la stessa. Se una è di fronte, l’altra è di sguincio, se una è ben eretta, l’altra è piegata. Capelli: in una avanti a incorniciare, o addirittura in parte coprire il viso, nell’altra tirati indietro; oppure in una con la frangia e nell’altra senza, in una lunghi e nell’altra corti. Bocca: rarissimamente chiusa in entrambe le foto o in entrambe aperta. La regola è che in una è chiusa e nell’altra aperta in un sorriso a tutti denti. Espressione: quasi sempre una seria o addirittura imbronciata e una serena. Parti del corpo, come gambe, braccia, mani, ginocchia: quasi mai visibili allo stesso modo: o sono coperte in una o in entrambe le foto, o tagliate, o sono riprese in posizioni diverse (le mani di piatto – di taglio, aperte – semichiuse, ginocchia distese – piegate). Spesso una è in piena luce e una no. Interessante l’ultima coppia: è un fermo immagine da un video (che non ho guardato: l’ho solo fatto scorrere velocemente col cursore per trovare l’immagine giusta per questo post): c’è una ragazza, sempre inquadrata in primo piano, che spiega come sia riuscita a dimagrire di oltre cinquanta chili: come si giustificano le facce annerite delle foto che “documentano” i vari stadi del processo? Anche così comunque riusciamo a notare le spalle, spioventi nella grassa e diritte nella magra, che ha anche il collo non solo di una sottigliezza che non si spiega certo col dimagrimento, ma anche più lungo, oltre ad avere più lunghe anche le braccia. A questo punto il trucco è chiaro come il sole: si prendono una donna grassa e una magra che presentino una qualche vaga somiglianza – a volte veramente molto vaga – e si schiaffano giù le due foto affiancate. Tutto qui. Tu dici, ma sono due donne diverse! Ma no, ti sembrano diverse per via della posizione, della pettinatura, dell’illuminazione, dell’espressione, della bocca… Interessante poi la prima foto: lì la persona è indubbiamente la stessa ma, a parte che la differenza è abbastanza modesta, quello che colpisce è la ricrescita dei capelli: identica nelle due foto. Non è singolare che per farsi fotografare dopo il dimagrimento abbia aspettato che i capelli scuri fossero ricresciuti fino a raggiungere esattamente la stessa lunghezza della foto precedente? E che dire di quell’ombra scura (ma sarà davvero solo un’ombra?) che assottiglia il braccio – peraltro di profilo, mentre nell’altra foto sono di fronte – mentre l’altro è quasi completamente coperto dai capelli? E mettiamoci poi la solita posizione di sguincio, mettiamoci il braccio sinistro che copre un’intera fetta di busto, mettiamoci i jeans scuri nella seconda foto mentre nella prima non sono solo molto più chiari, ma anche con la luce che si riflette proprio là dove le cosce sono più grosse facendole apparire più grosse ancora, ed ecco creata la ragazza dimagrita.
Poi, giusto per non farci mancare niente, capita anche che la persona sia indiscutibilmente la stessa, ma il photoshop è venuto da cani.
fotoshop
Ma visto che la fatica di farlo l’abbiamo fatta, schiaffiamo giù anche questo, tanto chi vuoi che se ne accorga?
In conclusione, care amiche che vi sentite avvilite, prive di carattere, prive di determinazione, prive di costanza e terribilmente invidiose perché quelle perdono cinquanta chili e voi non siete capaci di perderne neanche cinque, state tranquille: non lo sono neanche loro.

barbara