I RAGAZZI POSSONO CAMBIARE IL MONDO?

Molti ragazzi coltivano questo sogno. Qualcuno ci prova davvero, qualcuno evitando accuratamente di andare a scuola,
greta sciopero
all’inizio una volta la settimana, poi, avendoci preso gusto, per un anno intero, denunciando nelle sedi adatte gli abusi di cui è stata vittima da parte del mondo intero,
cobalto
mattoni
barca
infanzia rubata
o puntando l’indice  contro i responsabili di cotanto crimine: “How dare you!”
greta protesta
(Magari qualche lezioncina di inglese, con tutti i soldi che hanno fatto sulla sua pelle, mammina e paparino avrebbero anche potuto prenderla, prima di scriverle i discorsi)

E c’è chi invece ci prova così

o magari anche così
parole fatti
Però, ci avete fatto caso? Da quando è sfumato il Nobel, l’interesse nei suoi confronti è precipitato praticamente a zero.

barbara

Una risposta

    • OGGI non è?
      Non è per difendere la Gretina, ma non c’è generazione che a sedici anni non abbia pensato di sapere tutto, o almeno tutto quello che c’era da sapere: parlo per me, d’accordo, ma anche di tutti quelli che conoscevo: eravamo ignoranti come le capre – beh, forse meno ignoranti dei sedicenni di oggi ma questo è un altro discorso, e i ragazzi di oggi sono i meno colpevoli della loro ignoranza – e pensavamo di sapere tutto; ci credevamo indipendenti, ma nel bosco il lupo ci avrebbe sbranato in un secondo; come i nostri padri, e nonni, e bisnonni, e così via sino ad Adamo ed Eva, pensavamo perfino di avere inventato il sesso (c’è differenza, fra inventare e scoprire…). Responsabilità degli adulti è farci vedere i nostri limiti, per permetterci di superarli: per fortuna la nostra mamma non era come quella di Greta.

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      • Il punto è esattamente questo: i nostri genitori non chiamavano la stampa per documentare le nostre prodezze, la stampa non ci faceva arrivare fino all’Onu e quelli che contano non ci proponevano per il Nobel. E prima o poi abbiamo sbattuto il naso contro la nostra ignoranza, contro i nostri limiti, e con molta pazienza e molto impegno abbiamo superato, chi più e chi meno, l’una e gli altri.

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      • a mio modestissimo parere la colpa non è della povera bimba che invece d’andare a scuola ha trovato un giochino che la fa sentire grande, sed etiam della banda di beoti che l’ha immediatamente santificata anche contro il parere di oltre 500 scienziati . Che la gioventu’ abbia da sempre portato ad effervescenze estemporanee è direi normale e giusto . Purtroppo credo che i giovanotti e giovanotte di oggi siano ferratissimi di social e pc ma che siano a zero su storia, matematica e tante altre cose che se studiate permetterebbero loro d’essere meno carnevaleschi. Loro comunque sono certamente perdonabili gli adulti no, Ciao

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    • Anche nel 20°, se è per quello. Penso a lady Diana, che tantissime donne consideravano un modello, e il motivo mi sembra chiaro: per identificarti con Bo Derek devi essere una strafiga da urlo, per identificarti con Rita Levi Montlcini devi avere un cervello ancora più da urlo, per identificarti con madre Teresa – qualunque cosa si voglia pensare di lei sotto alcuni aspetti particolari – devi farti un culo che metà basta, per identificarti con quella non devi essere bella, non devi essere affascinante, non devi essere intelligente, non devi essere colta, non devi essere buona – se essere buoni significa qualcosa di più che farsi fotografare col negretto in braccio e dire basta bombe antiuomo -, non devi farti il mazzo in nessuna maniera… Un modello, insomma, con cui anche la più insulsa di noi è perfettamente in grado di identificarsi.

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