VENGONO ANCHE LORO? NO LORO NO

Il gender non è più una teoria, ma una dittatura culturale che non tollera dissenso

Se 25 anni dopo i “liberi pensatori” tolgono un premio a Richard Dawkins significa che possono tutto. Libri al macero, scrittori estromessi, accademici licenziati, conferenze cancellate…

L’American Humanist Association ha deciso di cancellare retroattivamente 25 anni dopo il “Premio Umanista dell’Anno” a Richard Dawkins, sulla base del fatto che non è sufficientemente devoto al “culto del transgenderismo”, come il famoso biologo lo ha definito, dicendo che da biologo non può ignorare i cromosomi XX e XY. “Dato il suo disconoscimento di uno dei più famosi atei al mondo, è difficile evitare la conclusione che la parte ‘progressista’ stia vincendo e, per estensione, che i ‘valori progressisti’ non includano più alcun dissenso”, scrive la National Review

Anche a giudicare dalla lista lunghissima dei “caduti” di una ideologia criticata ormai anche da molti intellettuali di sinistra, come il filosofo spagnolo Fernando Savater su El País.

  • Qualche settimana fa, Amazon ha eliminato dalle vendite un best seller critico dell’ideologia trangender, When Harry became Sally di Ryan Anderson. Il suo editore ha poi spiegato sul Wall Street Journal che il volume sta scomparendo anche da altri colossi delle vendite online.
  • Uno degli autori della serie Doctor Who, Gareth Roberts, è stato estromesso da una nuova antologia a causa di quello che la Bbc Books (di proprietà della Penguin Random House e dell’emittente pubblica inglese) ha descritto come “linguaggio offensivo sulla comunità transgender”. Roberts, che è gay, aveva solo detto di non credere nell’identità di genere: “E’ impossibile per una persona cambiare il proprio sesso biologico”.
  • Allan M. Josephson, primario della scuola di Medicina pediatrica dell’Università di Louisville, Stati Uniti, aveva partecipato a una tavola rotonda del think tank Heritage sul gender, campo in cui è esperto. Josephson aveva affermato che il gender non ha basi scientifiche, perché “dovrebbe avere la meglio su cromosomi, ormoni e organi riproduttivi”. Il professore è stato licenziato dopo 43 anni di docenza. 
  • E’ stata licenziata un’autrice di bestseller per bambini, Gillian Philip, dopo che aveva espresso sostegno per la collega scrittrice J. K. Rowling.
  • Sasha White è stata licenziata dalla Tobias Literary Agency di New York dopo avere espresso solidarietà a J. K. Rowling e aver scritto: “Il gender non conformista è meraviglioso; negare il sesso biologico no”.
  • La Open University, la più grande del Regno Unito, ha cancellato un commento sul gender di Alistair Bonnington, insigne giurista ed ex consulente legale della Bbc, che ha avuto l’attuale premier scozzese Nicola Sturgeon fra i suoi allievi. Bonnington aveva criticato la legge sui crimini d’odio in Scozia, affermando che “renderebbe un crimine negare che una donna trans (cioè un uomo) sia una vera donna. Sembra che le femministe in Scozia possano aspettarsi l’incarcerazione”. Bonnington ha anche ricevuto una lettera disciplinare in cui l’università dichiarava che aveva violato le regole del forum. 
  • Sarah Honeychurch dell’Universià di Glasgow è stata licenziata come redattrice della rivista accademica Hybrid Pedagogy, dopo aver firmato una lettera di femministe critiche delle linee guida dell’università sul gender.
  • All’Università di Bordeaux, Francia, è stata eliminata la conferenza di Sylviane Agacinski, famosa femminista e psicoanalista rea di aver attaccato il gender nel libro Femmes entre sexe et genre
  • A Germaine Greer, icona femminista che si è schierata contro il gender, hanno impedito di parlare all’Università di Cardiff, Inghilterra.
  • La giornalista Suzanne Moore si è dovuta dimettere dal Guardian, per il quale ha lavorato per vent’anni, dopo mesi di accuse di “transfobia” interne al giornale. Era stata bullizzata da 338 colleghi.
  • Un rapporto inglese appena reso noto dal Telegraph dettaglia 21 casi di cancellazioni nelle università a causa del gender. Quando Kathleen Stock, docente di Filosofia all’Università del Sussex, ha criticato il transgender, le reazioni sono state molto tolleranti. Manifestazioni studentesche contro di lei, una condanna del sindacato, appelli a licenziarla e aggressioni online. Molti colleghi le hanno detto di essere d’accordo ma che non lo dicono pubblicamente per paura di rovinarsi.

“La maggior parte dei professori negli anni Settanta credeva che la nuova teoria gender fosse una mania che sarebbe stata spazzata via come le foglie d’autunno”, ha detto a Quillette Camille Paglia, femminista che hanno provato a cacciare dalla University of the Arts di Philadelphia. Si sbagliavano. Da teoria di una nicchia ultra ideologizzata, l’ideologia transgender è diventata una dittatura culturale in fieri da cui non è ammesso dissenso. Pena, la reputazione e la carriera.

Giulio Meotti

E ancora

200 persone cancellate per i nuovi reati d’opinione

Database stila l’elenco delle personalità licenziate per aver criticato il gender, Black Lives Matter o la Cina. Giornalisti, accademici, scrittori. Il nuovo maccartismo in nome della “tolleranza”

“Puoi essere cancellato per aver citato uno studio scientifico. Puoi essere cancellato per credere nel sesso biologico. Puoi essere cancellato per aver detto che il tuo paese non è razzista. Puoi essere cancellato per il tweet sbagliato. Puoi essere cancellato per aver criticato Black Lives Matter…”

E’ lo slogan che campeggia sul sito Canceled People, un nuovo database che raccoglie le vittime della cancel culture che da un paio di anni divampa nelle società occidentali. Sono già 186 e viene aggiornato ogni giorno. Nel database si spiega che non è stato incluso chi ha usato espressioni razziste contro persone specifiche o negato l’Olocausto, ad esempio. Si è considerati “cancellati” per aver espresso una opinione ragionevole ma considerata ormai “blasfema” dal mainstream.
Ci sono importanti giornalisti come Andrew Sullivan, che si è dovuto dimettere dal New York Magazine per le sue critiche a Black Lives Matter, Adam Rapoport editor di Bon Appétit solo per aver indossato un cappello portoricano a Halloween, la scrittrice Gillian Phillip per aver espresso solidarietà sul gender a J.K. Rowling, l’ingegnere di Google James Damore per aver criticato la cassa di risonanza ideologica” della propria azienda sul gender, il ricercatore Noah Carl per aver criticato le politiche sull’immigrazione, la saggista di origine somala Ayaan Hirsi Ali cui è stato impedito di parlare a una università, l’economista Herald Uhlig per aver criticato Black Lives Matter, il Premio Nobel inglese Tim Hunt la cui carriera è stata distrutta per aver fatto una battuta sessista, il filosofo inglese Roger Scruton per aver criticato la Cina e George Soros, la storica di Oxford Selina Todd per aver difeso la realtà del sesso biologico, il professore della New York University Michael Rechtenwald per aver criticato gli “spazi sicuri” che proliferano nelle università, l’intellettuale marxista afroamericano Adolph Reed per aver criticato le ossessioni della sinistra dell’antirazzismo, Ryan Anderson censurato da Amazon per un libro critico dell’ideologia gender e tanti altri. 
Come ha spiegato il celebre avvocato liberal Alan Dershowitz nel suo nuovo libro, è un nuovo maccartismo: “Qualsiasi associazione con la parola comunista era sufficiente per cancellare, distruggere, diffamare ed emarginare la persona associata a quel termine.  Lo stesso vale oggi per la cancel culture. Una semplice accusa di razzismo, sessismo, omofobia, pregiudizi anti-musulmani o incapacità di sostenere Black Lives Matter o il movimento #MeToo sono sufficienti per cancellare una persona innocente”.
Sono i nuovi reati d’opinione per i quali oggi si viene licenziati, esposti al pubblico ludibrio e bruciati in effigie. Sempre in nome della “tolleranza” e dell’“inclusione”.

Sempre il nome del “progresso”, e sempre a firma di Giulio Meotti.

Per combattere il razzismo in America si eliminano i corsi di matematica avanzata

Alcuni stati introducono la “matematica democratica”. Finanzia Bill Gates, il bianco diventato ricco con i computer. Ma ora è il tempo della mediocrità in nome della razza

In America il progressismo non conosce più freni inibitori. L’università di Yale elimina il suo famoso corso di storia dell’arte perché “problematico” (leggi troppo bianco) e si mandano al macero alcuni libri per bambini del Dr. Seuss. C’è una disciplina che era sempre stata al riparo da questa ideologia: la matematica. Finora, almeno. 
Due settimane fa, nella newsletter, avevo intervistato il celebre matematico di Princeton Sergiu Klainerman, che raccontava di come in America ora in nome dell’antirazzismo avanza una nuova disciplina, la “matematica democratica”. Klainerman ne aveva scritto anche qui.
Il Virginia Department of Education ha appena deciso di eliminare i corsi di “matematica accelerata” prima dell’undicesimo anno per “migliorare l’equità nelle opportunità di apprendimento”. A Seattle si incoraggiano gli studenti a pensare come la matematica sia stata “usurpata” dalla cultura occidentale e utilizzata nei sistemi di potere e oppressione. Lo stato dell’Oregon introduce corsi di “etno-matematica”. E un docente di matematica di New York, Paul Rossi, è stato appena licenziato dopo aver accusato la sua scuola di fare il lavaggio del cervello agli studenti, instillando loro l’“odio per i bianchi”. 
“E’ in corso un’acquisizione veramente allarmante dell’istruzione, che si basa sull’idea che non ci si dovrebbe aspettare che i bambini neri e i bambini latini ottengano dei risultati, che siano precisi, e che imporre loro la matematica è razzista” ha detto il linguista afroamericano John McWhorter. “I progressisti sono dei razzisti in una nuova veste, pensano a se stessi letteralmente come a Gesù”. 
L’idea si basa su un consorzio di 25 organizzazioni educative che ha offerto “A Pathway to Equitable Math Instruction”, che cerca di “smantellare il razzismo nell’insegnamento della matematica”. Il gruppo rileva suprematismo bianco in pratiche insidiose come concentrarsi sulla risposta giusta, cioè l’apprendimento. E’ finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Sì, Bill Gates, l’uomo che ha fatto fortuna con i computer. Ma ora è il tempo della mediocrità in nome della razza! 

Cioè, in parole povere, hanno incontrovertibilmente stabilito che i negri sono una razza inferiore e non saranno mai in grado di fare le cose che facciamo noi. Ancora un po’ e li toglieranno dalle università e dalle scuole e li manderanno sui campi a raccogliere il cotone. Ma si sbagliano, fanno male a credere che i negri non sappiano fare niente; al contrario, sono stati addirittura capaci di inventare un nuovo comandamento: “Odia il prossimo tuo”. E riusciranno sicuramente a rispettarlo, dato che hanno invocato, a questo scopo, l’aiuto del Signore.

Il libro, “A Rhythm of Prayer”, è già in cima alla lista dei best seller di Amazon e del New York Times. Racconta Newsweek di oggi che all’interno della raccolta di interventi del libro c’è un brano di Chanequa Walker-Barnes, teologa e professoressa, intitolato “Prayer of a Weary Black Woman”. Inizia così:
“Caro Dio, per favore aiutami a odiare i bianchi… Voglio smetterla di preoccuparmi di loro, individualmente e collettivamente. Voglio smetterla di preoccuparmi delle loro anime fuorviate e razziste, smetterla di credere che possano essere migliori, che possano smettere di essere razzisti”.
Niente male per chi si definisce antirazzista.
Nelle stesse ore Roger Kimball, l’editore americano controcorrente di Encounter Books, sul Wall Street Journal raccontava come da Amazon a Bookshop i giganti delle vendite di libri hanno rimosso una serie di suoi titoli critici dell’ideologia transgender, come il best seller di Ryan Anderson “When Harry Became Sally”.
“In qualità di editore di quel bestseller del 2018, sono rimasto sorpreso dai rapporti secondo cui il libro di Anderson non era disponibile nella ‘libreria più grande del mondo’” scrive Kimball. “All’inizio, mi sono chiesto se ci fosse qualche errore. Ma no. È stato un atto deliberato di censura. Non hanno semplicemente smesso di vendere il libro. L’hanno inserito nell’oblio digitale, cancellandone ogni traccia dal sito di Amazon. Hanno fatto la stessa cosa presso Audible, che vende audiolibri, e AbeBooks, che vende libri di seconda mano. La decisione di schiacciare il libro di Anderson è l’avanguardia di uno sforzo più ampio per mettere a tacere il dibattito e imporre la conformità ideologica su qualsiasi questione controversa in cui i commissari della cultura hanno fatto un investimento. Non ha niente a che fare con i principi e tutto a che fare con il potere. Ci saranno più interdizioni, cancellazioni e soppressioni. Possono farlo, quindi lo faranno”.
Perché sono stati in grado di far passare anche l’idea che è in nome della tolleranza e dell’“inclusione”, ovvero nella spaventosa neolingua politicamente corretta, che si può pregare di odiare i bianchi.

Una volta era di moda dire “Fermate il mondo, voglio scendere”; ecco, io no, non voglio scendere, e non lo voglio neanche fermare, però una bella ramazzata su tutta questa spazzatura, quanto volentieri la darei!

barbara

Una risposta

  1. Il rigetto della matematica bianca. Per fortuna non conoscono la storia e quello che capitò in germania e italia quando si rigettò la scienza ebraica a favore della scienza ariana, cacciando tanti scienziati impuri come Segré, Pontecorvo, Fermi, a causa della moglie.
    Se gli USA arrivarono, per fortuna, prima di tutti alla bomba fu anche grazie all’apporto di tanti scienziati cacciati da Italia e Germania. Non conoscono neanche quanto capitò in URSS con la scienza marxista con Lysenko.
    Imho finirà allo stesso modo…

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    • Erika Mann in un suo libro racconta di quando il ministro dell’istruzione di Hitler andò a visitare quella che era stata una delle più rinomate scuole di matematica del mondo (non ne ricordo più la città) e chiese al preside di facoltà se fosse vero quello che qualcuno diceva, ossia che la scuola aveva sofferto per l’allontanamento dei docenti ebrei. La risposta fu: “No signor ministro, la scuola non ha sofferto: la scuola, semplicemente, non esiste più”.

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        • Lo scrivo meglio: Gottinga almeno fino al 1933 era “la scuola” di matematica; il centro di eccellenza mondiale per quella materia. Una prova della sua influenza è che gli articoli principali in matematica venivano pubblicati principalmente in tedesco. Il francese era la seconda lingua. Con la distruzione della scuola di Gottinga e la crisi, dovuta alla guerra, di quella francese il centro di eccellenza mondiale per la matematica divennero gli stati uniti che accettarono la maggior parte degli studiosi scappati o cacciati da Gottinga.

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        • Sì, Gottinga. Sempre nello stesso libro “La scuola dei barbari”, racconta di quando si distinse fra la matematica ebraica e quella ariana: si proponeva un semplice calcolo e si doveva non dare il risultato bensì dire come si procedeva per calcolarlo, perché c’erano due percorsi possibili, uno ariano, appunto, e uno ebraico. Io non ho potuto fare la prova perché, trattandosi di un calcolo estremamente semplice, nel momento stesso in cui l’ho visto, ho automaticamente visto anche il risultato, però ho fatto la prova coi miei scolari. La prova era valida al 100% dato che si trattava di una valle molto chiusa, fortemente endogamica, in cui nel corso della storia non avevano mai vissuto ebrei. Ebbene, i percorsi scelti sono stati metà “ariani” e metà “ebraici”, equamente distribuiti anche fra maschi e femmine.

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    • Quello che ai Russi è capitato con Lysenko ed ai tedeschi con la cacciata degli scienziati ebrei – si salvò sembra qualcuno che era indispensabile all’industria bellica – ricapiterà, stavolta a beneficio di Cina e, in parte, India. Cito lo scurrile, sinistrissimo ma sorprendentemente onesto Bill Maher: “Sapete a chi non frega un cazzo che nei libri del Dr. Seuss i cinesi siano stereotipizzati? Ai Cinesi. Loro pensano a studiare per prendere il sopravvento su di noi”.
      Nel post c’è già praticamente tutto, aggiungo solo che il Dr. Who è già praticamente fallito da solo, con l’ultimissima serie in cui è diventato una donna, senza altra ragione che essere “al passo coi tempi”. Distrutta una franchise che andava avanti magnificamente dai primi anni ’60. Alla fine il destino è quello, tutto quello che viene toccato dalla cultura “woke” diventa merda indigeribile (compreso lo sport professionistico): è quello che succede quando insulti il tuo pubblico.

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        • Qui in sardegna si è arrivati, un paio di anni or sono, all’assurdo che un imam, non so quanto sinceramente, ha bacchettato “la preside” che aveva fatto una sciocchezza simile. Molto diplomaticamente aveva detto che a loro non offendeva il natale e di non metterli in mezzo per giustificare il non voler fare il presepe.

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        • Sincero o no, ha impartito una magnifica lezione, soprattutto in merito al cercare pretesti per giustificare i propri comportamenti. Come quel tipo – in età tutt’altro che da remi in barca – che spiegava che da tre anni non toccava sua moglie perché tre anni prima avevano raccolto un gattino randagio che doveva aver subito un sacco di violenze e ne era rimasto traumatizzato, che dormiva unicamente nel loro letto rannicchiato nell’incavo dell’ascella di sua moglie.

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  2. Poi, non c’entra nulla ma mi piace sottoporre gli affezionati lettori ad un quiz.
    17 leader mondiali in teleconferenza zoom sul clima.
    Uno è diverso dagli altri. Quale?
    (suggerimento: quello che crede che il virus si trasmetta con la webcam)

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  3. Pingback: La scienza ariana – Cavolate in liberta'

    • Quella il cui assassino che l’ha pestata a morte e poi gettata alla finestra al grido di Allahu Akhbar non è imputabile perché prima si era fatto una canna e quindi non poteva essere in grado di intendere e di volere? Ci ho pensato, ma non so se ce la faccio. (No, non erano parenti) Mi conforta il fatto che in mezzo mondo ci siano state manifestazioni di protesta contro la sentenza. Mi sconforta il fatto che se la magistratura francese – prostituita ai poteri che sappiamo, così come quella americana (di cui ci si occuperà presto su questi schermi), quella italiana e tante altre, non esclusa quella israeliana – dovesse fare marcia indietro, si sputtanerebbe in maniera decisamente inaccettabile. Per cui, che faccia o no marcia indietro, è comunque fottuta.

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