ISRAELE DIECI (5)

Zichron Yakov

Di una storia molto particolare riguardante Zichron Yakov avevo già parlato qui, e naturalmente non la ripeterò. Qui voglio invece ricordare che questa cittadina è nata nel 1882 per volontà – e con il denaro – del barone Benjamin Rotschild, “piccola ma con attorno boschi con animali selvatici liberi e anche dei vigneti per farne il nostro buon vino ebreo e ci metterete i cavi della elettricità, il telefono e tutte le cose moderne possibili. Sarà dedicata alla memoria di mio padre Yaaqov”. Ecco, adesso vi mostro un paio di cose. Questa è la strada principale,
strada principale 1
che controsole appare così
strada principale 2
(suggestiva, vero?) lungo la quale si trovano negozi, ristoranti, la biblioteca,
biblioteca
la fontana inaugurata nel 1891
fontana
e intitolata al barone Benjamin Edmund de Rotschild,
targa fontana
e uno spettacolare sicomoro del quale vedete qui inquadrata una minuscola parte.
sicomoro
E poi vi faccio vedere un pezzetto di un parco,
parco 1
parco 2
parco 3
parco 4
parco 5
in cui si può ammirare anche un singolare modo di portare in giro i bambini piccoli.
parco 6
Vigneti e vino, diceva Rotschild: e anche questa parte del suo sogno è stata realizzata. Il passo successivo del nostro percorso è stata infatti la visita alla cantina Tshbi, dove ci sono stati offerti i consueti tre assaggi, uno di bianco e due di rosso. Questi siamo noi che ascoltiamo le spiegazioni e riceviamo i bicchieri per la degustazione
noi 1
noi 2
noi 3
e questi sono i vini.
vini 1
vini 2
Poi c’è anche un’infinita serie di sublimi cioccolate
cioccolata
(ce ne sono anche da un’altra parte, ma non inquadrabili da dove eravamo noi) con varie percentuali di cacao e vari rivestimenti e forme e poi ancora delle altrettanto sublimi confetture.
confetture
Io ho preso una confettura di mele e arance in sangria e sei etti di cioccolate varie (poi mi sono resa conto che era troppo peso da portarmi in giro, e alla fine, al momento del rientro, di cioccolata ne ho dovuta trasportare un etto solo). E questa sono io
io
con un corposo rosso tra le mani – e con l’immancabile foulard sulle spalle per via della micidiale aria condizionata a palla onnipresente in ogni luogo chiuso e sull’autobus.
Infine abbiamo mangiato* nel ristorante annesso alla cantina, alla deliziosa ombra di questo meraviglioso pergolato.
pergolato

* Ogniqualvolta incontrerete il verbo “mangiare” nei vari capitoli di questo resoconto, questo deve essere letto “mangiare come porcelli”.

barbara

Una risposta

  1. Manca un confonto essenziale: la pubblicazione di un luogo qualunque in mano alle belve al di là del confine da decenni per vedere che ne hanno tirato fuori… Alla faccia loro… e poi diranno immancabilmente: “Colpa degli israeliani – pardon, degli ebrei, anche quelli che vivono in… Antartide – se siamo ridotti così…”. Sarò anche cattivo e incattivito, ma TUTTO IL MIO DISPREZZO, non solo per gli s-governanti, ma anche per i popoli pecore!!!

    "Mi piace"

  2. “un singolare modo di portare in giro i bambini piccoli”. Mi hai fatto sorridere – sembra l’ “agalul” (combinazione delle parole carrozzina (agala) e recinto (lul) ) con cui i portavo a passeggiare i miei figli da piccoli!
    Comunque – dal tuo resoconto mi pare che anche questa volta non siate arrivati al “parco del generoso” (un posto fantastico dove sono sepolti Rotschild e sua moglie). Anche quello un posto da non perdere.

    "Mi piace"

      • Si’, l’ho usato per tutti e due. E’ molto largamente usato nei kibbutzim, per portare a passeggiare molti bambini per volta, ma a volte anche in citta’. Venendo da un kibbutz, mio marito ci ha subito pensato. Dopo avere finito di usarlo io l’ho dato alla mia vicina che aveva un mini asilo nido – e lo ha usato fino a quando e’ caduto in pezzi.
        Per il parco – se non ti ci portano, ti tocchera’ magari avere mezza giornata libera cosi’ magari ti ci porto! E’ un piccolo angolo di paradiso secondo me.

        "Mi piace"

Lascia un commento