Una risposta

  1. In troppi assenti, altrettanti a condannare. Uno ha tradito alla vigilia..
    Situazione in stallo nel clima di terrorismo, minacce, stato di guerra continuo…
    Israele risponde.
    Mi dispiace nel pensare, vedere come il Popolo viva questi giorni.
    Solo come ha scritto Barbara,…. Speriamo bene.

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  2. Domanda senza polemica: un’uccisione mirata di qualcuno che si considera un terrorista può essere considerata un cusus belli? Se così fosse il mantra dice “Israele risponde ai razzi” andrebbe rivisto. Non sapevo di sta cosa che “Israele si riserva il diritto di uccidere con omicidi mirati i capi “terroristi””. Non dico che non sia giusto dal loro punto di vista, ed è conveniente anche per noi. Ma mettendosi nei panni dei palestinesi: se Israele ammazza un loro capo, poi è logico che cerchino di rispondere, no?

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    • I cosiddetti palestinesi (la definizione di “popolo palestinese” per gli abitanti arabi dell’area è stata inventata nel 1967: prima col nome di palestinesi erano chiamati gli ebrei) hanno cominciato a fare pulizia etnica sterminando gli ebrei 120 anni fa, ossia quando gli ebrei hanno deciso che ne avevano abbastanza di interpretare il ruolo di dhimmi, con tasse e sovrattasse speciali e status di cittadini inferiori. Non sono i missili (“missili”, non razzi, magari con l’aggiunga di “artigianali”: è roba che arriva a costare anche 300.000 – TRECENTOMILA – euro al pezzo) una risposta alle uccisioni mirate: sono le uccisioni mirate una risposta ai missili, centinaia solo gli ultimi due giorni. I missili sì sono un autentico atto di guerra, e in guerra i nemici si uccidono, punto.
      PS: chi lancia missili e fa esplodere bombe su asili scuole ospedali autobus mercati ristoranti discoteche non è qualcuno che si considera un terrorista: È UN TERRORISTA. Ti risulta che i nostri partigiani durante la guerra tirassero bombe sui civili ed entrassero nelle case per sgozzare neonati nella culla?

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      • Sono d’accordo sulla prima parte.I palestinesi hanno cominciato a odiare gli ebrei quando questi hanno cominciato a parlare di uno stato ebraico in Palestina. Ed è una reazione normalissima. Quanto alla definizione di terrorista: dipende dai punti di vista.

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        • Mi pare che l’equivoco continui.
          1. Quando si è cominciato a parlare di stato ebraico NON esistevano palestinesi, esistevano gli arabi che avevano invaso, occupato e islamizzato quella terra, precedentemente ebraica e cristiana, a suon di massacri, deportazioni, stupri etnici e conversioni forzate, esattamente come hanno fatto in tutto il medio oriente, nord Africa e varie parti dell’Europa.
          2. Gli arabi musulmani NON hanno cominciato a odiare gli ebrei quando si è cominciato a parlare di stato ebraico in quella terra che gli arabi fino al 1967 non avevano MAI chiamato Palestina: l’islam è nato nel 622 e il primo massacro di ebrei da parte dei musulmani è del 624. E da allora non hanno mai smesso.
          3. Il terrorismo non dipende dai punti di vista: è terrorismo e basta. Quando gli ebrei lottavano per l’indipendenza, la Haganà e la banda Stern perseguivano lo stesso identico scopo, ma la Haganà era un’unità combattente, la banda Stern era una banda terrorista, e la differenza non dipendeva dai punti di vista: dipendeva dalle azioni. La differenza fra la banda Stern e il terrorismo palestinese è che la prima nel momento della sua massima espansione è arrivata a contare un centinaio di membri e non ha mai goduto del sostegno popolare. Non è facendo il gioco delle tre carte che si chiariscono le situazioni e si persegue la giustizia e la pace.

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      • A me risulta infatti che non solo in Israele si vanno a stanare i noti terroristi, ma anche nelle altre parti del mondo si da la caccia ai criminali (che siano terroristi, mafiosi o semplici ma pericolosi criinaluncoli). Mi sembra una cosa normale.

        I ‘palestinesi’ dovrebbero ringraziare se un terrorista vien tolto di mezzo. Sono i terroristi infatti che fanno sofffrire i ‘palestinesi’, non Israele.

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  3. Io condanno i palestinesi di oggi perchè non fanno i conti con la realtà e si comportano in modo vile. Non condanno i palestinesi dell’epoca: li chiami come vuole, la Palestina all’epoca non era vuota come dice la propaganda ma abitata da una maggioranza di arabi. I quali reagirono come avrebbe fatto qualunque altra popolazione che avesse visto una minoranza diventare sempre più violenta fino al punto di pretendere una sovranità su quelle terre. Anzi, a mio parere furono troppo tolleranti: permisero al nemico di crescere e organizzarsi: avrebbero dovuto schiacciare subito la minaccia. Ma non pretendo di discutere con lei: lei è fortemente di parte e non sarà mai obiettiva. Volevo solo avere la conferma sul fatto che “ISraele si riserva il diritto di eliminare i capi “terroristi” in qualunque momento”, e indirettamente me l’ha data.

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    • Vero, io sono di parte: dalla parte della vita. E Israele non “si riserva” il diritto di eliminare i terroristi: lo ha, come lo ha chiunque altro al mondo.
      PS: forse farebbe bene a non dimenticare che gli unici invasori, in quella terra, sono stati gli arabi. Invasori e sterminatori. Non le farebbe male studiare un po’ la Storia. Storia, ribadisco: non storielle.

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      • Se vabbè, pensavo ci fosse qualche neurone lì dentro, ma c’è solo propaganda. Buonanotte. E complimenti per la cinquantina di morti ammazzati già fatti da chi è “dalla parte della vita”. Ma tanto saranno terroristi, anzi “scudi umani”. Non volevo parlare neanche dell’infamia di cercare di attribuire la responsabilità dei morti a chi quei morti li subisce, ma lei me la tira proprio. Stia bene, e stia dalla parte della “vita”. La vita di chi ha la fortuna di nascere in quella terra figlio di genitori che credono al romanzo A invece che al romanzo B., che quelli del romanzo B… che se ne vadano in Giordania. Credevo fosse di un livello un po’ più alto, ma solo ora mi accorgo che fa parte della cricca di Informazione Corretta e fascistoni vari.

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        • Asdrubale: chi sta dalla parte della vita perseguisce immediatamente gli assassini di un ragazzo arabo innocente. Chi sta da quella della morte festeggia l’assassinio di tre ragazzi ebrei israeliani innocenti. Chi sta dalla parte della vita INFORMA PRIMA DI COLPIRE UNA CASA da cui vengono sparati razzi o in cui si trovano terroristi. Chi sta dalla parte della morte costringe chi e’ la’ a rimanere per potere poi lamentare vittime, e il mondo si beve la storiella. In questa guerra ci vanno di mezzo civili, ma la domanda e’ perche’? L’esercito israeliano fa attacchi mirati per neutralizzare basi da cui vengono lanciati missili, colpisce LA SINGOLA MACCHINA IN CUI VIAGGIA UN TERRORISTA. Hamas spara missili a tutto spiano per colpire civili, bambini in vacanza, persone che vanno al lavoro. PROPRIO NON LA VEDI LA DIFFERENZA?????!!!!!!!!! Come ha detto Barbara, conviene informarsi sulla realta’, si, anche su Informazioni Corretta. Difendersi da missili e razzi, cercare di fare sapere la verita’ alla gente al di la’ delle notizie tendenziose dei giornali e telegiornali italiani (e del resto del mondo) non vuol dire essere fascistosi. Vuol dire lottare per la vita e contro la disinformazione.

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  4. Capito per caso in questa discussione e vorrei fare una piccolissima notazione.
    Mi sembra che qualcuno contesti come crimine l’uccisione mirata dai capi militari (o terroristi) nemici.
    Già nella prima guerra mondiale esistevano i “cecchini”, tiratori scelti così chiamati perché membri dell’esercito austriaco di Francesco Giuseppe Imperatore (detto da noi “Cecco Beppe” per dileggiarlo). Cosa a cui hanno risposto in pari modo tutti gli eserciti in guerra.
    E’ evidente che eliminare i capi indebolisce un esercito che subisce l’azione.
    Anche queste azioni si chiamano GUERRA.
    Anime Candide e Anime Belle si “indignano”, stigmatizzano, condannano, però LORO non vanno in guerra e non si rendono conto della necessità di questa prassi, oppure sono INTELLETTUALMENTE DISONESTI..
    Nell’esercito U.S.A. viene data per scontata, per cui gli ufficiali portano i gradi sul retro dell’elmetto e, se non mostrano la schiena, in fuga, hanno più possibilità di scampare al tirassegno…….
    I loro “snipers” sono stati celebrati in un recente film: non è cosa cattiva.

    Cattiva, spesso, è la guerra, ma SE CI SEI DENTRO LA FAI senza tante storie.

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